venerdì 6 marzo 2015

5 marzo: Prosegue la "FORMAZIONE OPERAIA" - CONTRO LE TEORIE DEGLI ECONOMISTI AL SERVIZIO DEI PADRONI



Abbiamo visto che il valore della merce è dato dal lavoro, dal tempo di lavoro in essa contenuto. Questo chiarisce una volta per tutte che è il lavoro dell'operaio non solo il fattore della produzione di tutte le merci ma della ricchezza della società, e quindi affossa ogni teoria per cui è invece il capitale (e/o il mercato) il motore dell'economia e che quindi il capitalismo non deve avere fine perchè avrebbe fine l'intero sistema. Queste teorie che vengono sostenute da “fior” di economisti borghesi, sono spesso idee correnti anche tra le masse, tra gli stessi lavoratori che ugualmente ritengono il capitalismo non superabile, eterno.
Gli operai coscienti devono quindi “armarsi teoricamente” per combattere queste teorie/idee nefaste.
A questo anche vuole servire la “formazione operaia” che stiamo facendo.
A volte potrebbe sembrare ai lavoratori, a cui questa “formazione operaia” in primis è rivolta, che sforzare il cervello nel comprendere i due fattori della merce: valore d'uso e valore, il duplice carattere del lavoro: concreto e astratto, la legge del valore, l'origine e natura del denaro, ecc. ecc., sia solo acculturazione, che con tutti i problemi della vita concreta da affrontare non sarebbe certo una priorità...
Ma se si ha pazienza, si capirà sempre più che Marx con Il Capitale proprio della vita concreta sta parlando e che le sue teorie servono, per dirla banalmente, per cambiare proprio questa vita concreta se gli operai più coscienti e organizzati in un loro partito le impugnano e le rendano armi di lotta, buttando nella spazzature tutte le teorie borghesi che – anche queste – non restano solo sul piano delle idee ma vogliono pervicacemente impedire che la vita concreta cambi e appaia legittimo e inevitabile che questo sistema di sfruttamento, di lavoro salariato, di continue e sempre peggiori crisi, di miseria per chi effettivamente produce ricchezza e di scandalosa ricchezza per un pugno di padroni, duri in eterno.

Oggi cominciamo a smascherare una di queste false teorie - quella "dell'offerta e della domanda" - utilizzando l'utile testo “Trattato di economia politica” di Xu He –
scritto collettivamente dai professori di economia politica di istituti superiori di Pechino negli anni '60 e volto alla esemplificazione dei principi fondamentali dell'economia politica marxista.


GIOVEDI' PROSSIMO CONTINUIAMO CON "IL CAPITALE" DI MARX, 
e affronteremo altre teorie borghesi nei prossimi giovedì.

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Gli economisti borghesi contrastano il giusto principio del lavoro che determina il valore. Cercando in tutti i modi di eliminare i rapporti tra lavoro e valore, con lo scopo di patrocinare la causa del sistema capitalistico, esse fabbricano le più svariate teorie antiscientifiche del valore. Fra queste, la “teoria dell'offerta e la domanda”.
Secondo la “teoria dell'offerta e la domanda” la merce non ha il cosiddetto valore interno e il suo valore è determinato unicamente dallo stato dell'offerta e della domanda sul mercato delle merci. Più la domanda sul mercato di una certa merce supera l'offerta, più il valore di tale merce aumenta (e più diminuisce nel caso contrario).
Ma i cambiamenti del rapporto tra offerta e domanda sul mercato possono provocare solo fluttuazioni nel prezzo delle merci, ma non far fluttuare il valore delle merci. Esso è determinato dal lavoro speso nella sua produzione e la sua quantità può essere alterata solo alterando il dispendio del lavoro nella produzione. I teorici “dell'offerta e della domanda” prendono il prezzo per valore e le fluttuazioni del prezzo per fluttuazioni del valore, cioè scambiano l'essenza con il fenomeno e guardano ai problemi posti dall'apparenza delle cose e non dalla natura di esse. La “teoria dell'offerta e della domanda” non potrà mai rispondere a queste domande: perchè i prezzi di merci diverse oscillano sempre intorno a livelli diversi (per esempio, comunque oscilli, il prezzo di un ombrello non potrà mai superare il prezzo di un'automobile)? Quando l'offerta e la domanda si equilibrano sul mercato, da che cosa ancora è determinato il valore delle merci? Soltando la teoria del valore-lavoro di Marx è in grado di dare una spiegazione scientifica a tali problemi.
Lo scopo dei teorici “dell'offerta e della domanda” è tentare di attirare l'attenzione sul fenomeno dei prezzi nel processo di circolazione delle merci e non sul processo di produzione. Infatti, il plusvalore di cui il capitalista si appropria è creato dagli operai nel processo produttivo e il “segreto” dello sfruttamento capitalistico corre il pericolo di essere scoperto non appena si entra in contatto col processo di produttivo”.

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