RENZI E IL SUO GOVERNO COSTRETTI
A FARE MARCIA INDIETRO SULLA “BUONA SCUOLA”: NON PIU’DL, MA DDL
Le numerose manifestazioni che
sono state realizzate, pur a volte con piccoli numeri, contro la Buona Scuola
voluta dal governo Renzi hanno contribuito a mettere in discussione l’impianto
complessivo di un attacco alla scuola pubblica ed ai lavoratori della scuola. I
precari vanno assunti con decreto d’urgenza, in seguito alla pronuncia della
Corte di Giustizia europea che ha ritenuto illegittimo il ricorso a reiterati
contratti temporanei nella scuola italiana.
Tutto il resto, la Buona scuola,
serve a cambiare l’assetto della scuola da un punto di vista pratico ed
ideologico; a peggiorare le condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori; a preparare
le nuove generazioni ad essere asserviti
nel mondo del lavoro e-negli ultimi giorni- un gruppo di parlamentari ha
chiesto di aumentare i finanziamenti alle scuole private!
L’iniziale intenzione del governo
Renzi di procedere per decreto, del tutto immotivato, viene, in maniera
rocambolesca cambiata alla vigilia del CDM che avrebbe dovuto licenziarla.
Siamo contenti, un buon risultato, ma è inaccettabile questo modo di procedere,
con i continui annunci, cambiamenti su un aspetto piuttosto che un altro della
cosidetta “Buona scuola”. La scuola, il lavoro in essa, il destino degli
studenti sono cosa seria e non possono certo essere lasciati ad
improvvisazioni, che creerebbero solo una scia di problemi irrisolti, a cui
dovrebbero mettere, come al solito, “pezze” chi nella scuola lavora e subirli
gli studenti. E’ tutta la “buona scuola” che deve essere cancellata e occorre,
invece, risolvere tutti i problemi, le questioni lasciate aperte dalle
precedenti “riforme” che altro non sono state che politiche di tagli.
Questo modo di procedere, inoltre, dimostra bene quali considerazione ha Renzi
verso lavoratori, giovani di questo Paese! Inaccettabile che migliaia e
migliaia di lavoratori siano lasciati in balia di annunci, sms interni con i
fedelissimi di Renzi.
Il ministro Giannini si dice,
oggi, basita, sconcerta ed infastidita di questo improvviso cambiamento: il
ministro dell’istruzione, infatti, non è stata consultata.
Andiamo avanti, continuiamo a
contrastare Renzi e il suo governo.
Costruiamo uno sciopero generale
vero, dal basso.
Slai cobas per il sindacato di
classe- scuola
Milano, 03/03/2015
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