Scrivo adesso questo testo perché ora ho le idee chiare su cosa fare,
dedicato a tutti coloro che ci hanno sostenuto, difeso e aiutato in questa
situazione difficile che stiamo vivendo a Taranto...
Il 22 Maggio 2014 era un giorno come tanti altri, la solita giornata in cui
era previsto un consiglio comunale. Siamo entrati nel Comune per ascoltare i
Consiglieri e gli Assessori sulla fissazione della data per un consiglio
monotematico dedicato principalmente alla nostra causa, la LOTTA dei
DISOCCUPATI ORGANIZZATI, data che stavamo aspettando da Gennaio, e che da
allora, ancora non se ne parlava. Chiedevamo e chiediamo tuttora corsi di
Formazione e conseguente impiego nel campo della raccolta differenziata, delle
bonifiche o altri, che in qualche modo producano attività lavorativa che aiuti
tutti i Disoccupati, che lottano attivamente e non, a sistemarsi e a ritrovare
la propria dignità di essere umano, ritrovare il significato della parola
VIVERE, e non sopravvivere, come accade adesso nella nostra città.
In quel momento, inizialmente non ero presente fin dall'inizio, ma, detto
da altri compagni, la situazione è un po’ sfuggita di mano a tutti, i
Consiglieri, vista la nostra presenza assidua al Comune, si sono innervositi,
alcuni non si sono nemmeno presentati; i nostri compagni, visto questo
comportamento, hanno deciso di fare un’azione, che si potrebbe definire
"estrema" secondo il punto di vista del Comune ma che in realtà è
stata fatta solo per ottenere un minimo di attenzione da parte dell’
Amministrazione Comunale, il tutto nato dalla disperazione e dalla rabbia
frutti della situazione che viviamo in questo periodo storico.
Quando io sono salito, assieme a una compagna, dopo aver aspettato l’uscita
del Sindaco dal suo ufficio assieme ad altri operai, la situazione di caos
nell’aula era già iniziata, ci siamo aggiunti agli altri compagni presenti e
insieme abbiamo continuato la nostra protesta pacifica; il Sindaco ci ha
parlato con tono un po’ offensivo, mettendo le mani addosso per primo su uno
dei nostri compagni, mostrando cosi il suo vero volto e carattere. Dopo questo
piccolo dibattito e rifiuto di volerci ascoltare, ci siamo seduti a
terra.
Qui i Vigili hanno ricevuto l’ ordine di sgomberare l’aula dalla nostra
presenza, loro hanno deciso di usare le maniere forti per farlo, hanno
trascinato Fiorella Masci per qualche metro, poi fermata, hanno tentato di
sollevare di peso Massimo Portacci, poi arrestato, e ferito me, Francesco
Tagliente, con 3 botte alle testa, causando un trauma cranico che ha portato
come conseguenza cefalea persistente, oggi ancora attiva, e con strangolamento
pesante, nemmeno se fossimo dei terroristi di fama internazionale, con
conseguente arresto. Siamo stati portati in caserma per qualche ora, dopo di
che la compagna F.M. è stata rilasciata, mentre noi 2 siamo stati trasferiti al
carcere, scagionati dopo 3 giorni per assenza di reato grave, e dopo qualche
giorno processati per direttissima, giorno 10 Giugno 2014 per essere precisi.
Il giudice ha deciso di rimandare il tutto a giorno 17 Giugno 2014.
Siamo stati presi in giro per troppo tempo, ci hanno deriso, sfruttato,
picchiato, arrestato, detto che abbiamo compiuto un azione squadrista e di
essere FASCISTI, ma noi abbiamo resistito, lottato, combattuto con tutte le
nostre forze, abbiamo trasformato la rabbia che loro ci hanno fatto nascere, in
energia per resistere a tutte queste ingiustizie. Siamo stanchi, frastornati di
questa realtà che vogliamo cambiare, è l’unico modo per farlo è LOTTARE, farlo
tutti insieme, il singolo lo possono fermare, la MASSA NO. Uniamoci tutti e
cambiamo questo sistema che ci governa, noi li abbiamo messi su un piedistallo,
e sempre noi li possiamo far cadere.
NOI DECIDIAMO IL NOSTRO FUTURO, NON LORO. LA RIVOLUZIONE E’ L’ UNICA
SOLUZIONE A QUESTA REPRESSIONE.
A TUTTI I COMPAGNI CHIUSI IN GABBIA, DATE VOCE E VITA ALLA VOSTRA RABBIA,
SIAMO DI FRONTE A UNA SVOLTA, UNICO GRIDO RIVOLTA!
Francesco Tagliente - Disoccupato Organizzato Slai cobas - Taranto
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