Ma i posti
di lavoro aumentano oppure no?
(vignetta del TG3)
Oramai le battute e i twitter ottimisti ad ogni costo di Renzi non si contano più e soprattutto quando si tratta del suo capolavoro, il Jobs Act e i posti di lavoro che grazie a questa legge vengono “creati”. Il fatto è che ogni volta viene pesantemente smentito, e con lui il ministro Poletti, dai dati ufficiali e dai quotidiani che, nonostante loro, li riportano. Di seguito riportiamo alcuni pezzi di giornali che spiegano cos’è questo boom, non dei posti di lavoro, ma dei voucher, insieme ad uno sfottò con una vignetta del TG3. Insomma, come abbiamo detto più volte, con il Jobs Act, sono stati trasformati lavori a tempo determinato in lavori a tempo indeterminato perché i padroni hanno goduto dello sgravio di 8.060 euro all’anno per lavoratore. Da quest’anno il bonus comincia a diminuire e diminuiscono pure questi contratti. Mentre aumentano enormemente i buoni-lavoro o voucher che coprono il lavoro precario e nero!
L’intervento
di un professorone di economia su Repubblica del 3/2/16 spiega quanti soldi lo
Stato ha regalato ai padroni: «C’è un’inversione di tendenza — ragiona Pietro
Garibaldi, professore di economia all’Università di Torino — il mercato del
lavoro si è mosso ma, va detto, a costi
altissimi per lo Stato». Perché quello 0,5 % in più di occupati in un anno
(cioè i 109 mila posti) ci sono costati
due miliardi di euro. Questo l’effetto sgravio previsto dalla penultima
legge di Stabilità. Effetto (sconto di 8.060 euro l’anno per tre anni per ogni
assunto in maniera permanente) che nel 2016 sarà molto più modesto (risparmio
massimo di 6.500 euro in due anni).” E Renzi è proprio sfortunato perché il
professore fa l’elenco delle difficoltà che sono in corso nell’economia
mondiale per cui non ci saranno novità sul fronte dell’occupazione, se non
negative! “Anche per questo il 2016 potrebbe andare peggio del 2015. «Il contesto
— dice Garibaldi — è mutato: c’è il decalage degli sgravi, c’è un rallentamento
ancora più marcato di alcune economie come quella cinese o russa, c’è la Borsa,
che in genere anticipa i cambiamenti, che va male».”
E ancora su
Repubblica: “Nel lavoro autonomo, certo, ci sono i professionisti e gli
artigiani, ma anche le false partite Iva
e le collaborazioni mascherate. Insomma una parte del lavoro grigio che con
le nuove regole del Jobs act è passato al lavoro dipendente. I numeri dicono
questo: in un anno ci sono stati 135
mila contratti a tempo indeterminato in più che coincidono quasi esattamente
con i posti di lavoro indipendenti persi. Nello stesso periodo sono
cresciute di 113 mila unità i contratti a termine.”
***
Dal Sole 24
Ore del 19 gennaio 2016
Buoni
lavoro: venduti oltre 102mila voucher
Quanto ai
buoni lavoro, da gennaio a novembre ne
sono stati venduti 102.421.084 voucher destinati al pagamento delle
prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro, con un incremento medio nazionale, rispetto
al corrispondente periodo del 2014 (61.129.111), pari al 67,5%, con punte del
97,4% in Sicilia, dell’85,6% in Liguria e dell’83,1% e 83% rispettivamente in
Abruzzo e in Puglia.
***
Lo sfottò
del TG3
I VOUCHER, o
buoni lavoro, sono una forma di pagamento a orario (ognuno vale 10 euro) per i
lavori saltuari. Sono nati per evitare
il lavoro nero e garantire ai lavoratori anche i versamenti pensionistici. Ma,
come al solito, fatta la legge trovato l'inganno. In poco tempo si sono trasformati in un nuovo sistema per favorire
trucchi e precariato. Lavori 8 ore ma ti costringono ad accettare solo 3 buoni.
Oppure lavori in nero, hai un incidente sul lavoro e a quel punto prendi il
voucher che ti dà diritto all'assistenza gratuita. Non è un caso che da
quando si tenta di combattere il lavoro precario ci sia stato un boom dei
voucher!
Nella
vignetta abbiamo immaginato un dialogo tra due lavoratori saltuari che provano
a far valere i propri diritti. Come gli sarà andata?
Nessun commento:
Posta un commento