Violenze al
corteo. Chiuse le indagini
La Procura
ha chiuso le indagini e chiederà il rinvio a giudizio di otto ex Pip accusati
di avere messo a ferro e fuoco la città durante una manifestazione non
autorizzata, a maggio di tre anni fa. L’inchiesta coordinata dal pm Gery
Ferrara, riguarda Francesco Scalia, Salvatore Vassallo, Michele Saccomando,
Jonni La Mattina, Maurizio Tutone, Guglielmo Terranova, giovanni Ciaramitaro e
Giovanni Rao. Giornale di Sicilia 11/2/16
***
GRANDE
SOLIDARIETA’ AGLI 8 EX PIP DI PALERMO
CHE
SARANNO PROCESSATI PER AVERE LOTTATO PER
LA SICUREZZA
DEL POSTO DI LAVORO
I fatti
risalgono a maggio di tre anni fa, quando i 3.200 ex PIP hanno dato vita ad una
manifestazione non autorizzata in difesa del posto di lavoro, messo sempre più
a rischio dalla scellerata politica antipopolare del governo Crocetta. Gli otto
lavoratori precari sono accusati di avere messo a ferro e fuoco la città,
lanciando rami, pietre, segnaletica stradale, caschi e bottiglie incendiarie
contro la presidenza della Regione.
E’ bene
ricordare che gli ex PIP, che più volte sono stati accusati da Crocetta e Co di
essere delinquenti - mentre vengono impiegati dalla Regione negli
ospedali, in enti e assessorati regionali, addetti a diverse mansioni
(portierato, pulizia, telefonia, servizi, manutenzione immobili, archivisti,
amministrativi ecc.), da ben 15 anni sono costretti a lottare per salvaguardare
il posto lavoro, oltreché via via hanno perso ogni diritto: dalla L. 104, alla
maternità, agli assegni familiari, alla malattia. Inoltre hanno subito pure la
riduzione dell’assegno mensile, da 800 a 600 euro. Si tratta di padri e madri
di famiglia, obbligati a stringere a più non posso la cinghia e a chiedere
continui prestiti ai parenti, per potere campare le proprie famiglie.
Pertanto, alla luce della sistematica negazione del diritto al lavoro e ad
una vita dignitosa, i cortei non autorizzati e la città a ferro e fuoco non
solo sono più che legittimi, ma non sono proprio nulla! Contro chi affama e
distrugge la vita dei proletari e delle loro famiglie, serve urgentemente la
RIVOLTA POPOLARE, per cacciare a calci in culo e buttare nella spazzatura
governatori e politici di ogni colore, che continuano a rubare e ad arricchirsi
sulla pelle delle masse popolari!
Pa, 10.02.2016
Lavoratrici/lavoratori
SLAI Cobas s.c. -Policlinico
Nessun commento:
Posta un commento