mercoledì 15 marzo 2017

16 marzo - POLICLINICO DI PALERMO CONDANNATO PER INGIUSTE SANZIONI AI LAVORATORI - ANCORA UNA VOLTA: SOLO LA LOTTA PAGA!

Policlinico di Palermo


GRAZIE ALL’INCESSANTE LOTTA, SENZA MEZZI TERMINI E SENZA SCONTI PER NESSUNO, PORTATA AVANTI DA ANNI DELLO SLAI COBAS SC, I LAVORATORI STANNO PORTANDO A CASA DIVERSE IMPORTANTI VITTORIE!

Dopo la vittoriosa sentenza dello scorso febbraio, relativa agli arretrati produttività 2005-2010, il 10 marzo u.s., il giudice Draetta, del tribunale civile di Palermo, ha dichiarato l’illegittimità della pesantissima sanzione disciplinare della sospensione dal lavoro e dalla retribuzione per sei mesi, irrogata dall’azienda Policlinico e dall’università di Palermo a due lavoratori autisti, addetti al trasporto del materiale biologico, aderenti allo SLAI Cobas sc.

Il giudice ha pertanto condannato l’università a pagare tutti gli stipendi (n. 6) illegittimamente trattenuti, più tutte le altre spettanze (produttività, indennità di ateneo, tredicesima ecc.) non versate, oltreché le spese legali e processuali.

Si tratta di un fortissimo schiaffo ad azienda e università, che avevano cercato addirittura di licenziare i  lavoratori in oggetto; licenziamento scongiurato  grazie alla strenua battaglia a difesa di quest’ultimi da parte dello SLAI Cobas sc, con numerosissime denunce ai giornali, all’ispettorato del lavoro e finanche alla procura; con l’invio, inoltre, di un centinaio di note e diffide all’azienda (documentazione, tutta, depositata in tribunale, a sostegno delle ragioni e del ricorso dei lavoratori sanzionati), oltreché con  un prolungato stato di agitazione di tutti i 25  dipendenti del servizio trasporto provette.

Contestualmente è stato anche un fortissimo schiaffo per le altre OO.SS. di comparto, che non solo allora non hanno detto una sola parola contro la scellerata sanzione in questione, ma che hanno addirittura, prima dell’emissione del provvedimento disciplinare, tentato, ma senza riuscirci, di spaventare questi lavoratori dicendo loro che molto probabilmente sarebbero stai licenziati.

I fatti risalgono al 2013, quando i due dipendenti, insieme ad un altro loro collega, che ha adito anch’egli le vie legali e che è in attesa della sentenza, hanno ricevuto un provvedimento disciplinare, con l’accusa di avere creato grave disservizio, per non aver risposto alle centinaia di telefonate provenienti dai vari reparti, per prelevare il materiale biologico.

Ma la verità è che l’azienda, con la citata sanzione, ha voluto colpire i lavoratori dello SLAI Cobas che avevano avuto il coraggio di lottare senza tregua contro supersfruttamento, locali di servizio oltremodo fatiscenti, vere e proprie fogne, e condizione di lavoro da quarto mondo, in totale mancanza di misure di sicurezza (mascherine, tuta, guanti, contenitori secondari e terziari per il trasporto del materiale biologico ecc.) che aveva causato diversi infortuni sul lavoro. Infortuni denunciati all’ispettorato del lavoro da parte dalla scrivente O.S. e di tutti gli addetti al servizio di che trattasi.

In questa Lotta prolungata e determinata, lo SLAI Cobas sc. era riuscito a trascinare anche tutti gli autisti (che poi sono venuti a testimoniare in tribunale a favore dei lavoratori sanzionati) costringendo l’azienda ad istituire un tavolo tecnico, e tutte le altre oo.ss. e la RSU ad intervenire sulla mancanza di sicurezza e lo stress lavoro-correlato a cui erano costretti tutti gli autisti, a causa anche della grave carenza di organico e della totale disorganizzazione del servizio dovuta ad un dirigente super raccomandato – figlioccio dell’ex rettore Lagalla- assolutamente non all’altezza della situazione. Dirigente che, per di più, osava minacciare continuamente i lavoratori, ma che dopo il feroce intervento dello SLAI Cobas sc, non solo si è messo la coda tra le gambe, ma è stato anche rimosso dall’incarico.

E così, mentre questi aveva pensato bene di liberarsi dei lavoratori ribelli attraverso la sanzione disciplinare, i lavoratori autisti, invece, si sono liberati di lui. Ed inoltre, azienda e università, che da tempo hanno trasferito al servizio portierato i tre “ribelli”, su richiesti degli stessi e dello SLAI Cobas, adesso dovranno anche rimborsare i lavoratori colpiti, con gli interessi.

CIO’ DIMOSTRA ANCORA UNA VOLTA E PER SEMPRE, CHE SOLO LA LOTTA PAGA!

CHE LA SALUTE, LA SICUREZZA, I DIRITTI E LA DIGNITA’, SONO BENI PREZIOSI, CHE NON HANNO PREZZO E CHE NON DEVONO ESSERE CALPESTATI, SOPRATTUTTO DA CHI  MERITA DI STARE NELLE FOGNE!

                                                                                                                 Pa, 15.03.2017

Slai Cobas sc- Policlinico Palermo

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