Al Policlinico di Bari è ricoverato in rianimazione con ustioni sul 90 per
cento del corpo, l'operaio dell'Ilva Alessandro Morricella, 30enne di Martina
Franca, investito nel pomeriggio di ieri da un getto di ghisa incandescente
mentre misurava la temperatura del foro di colata dell'Altoforno 2 dello
stabilimento siderurgico di Taranto.
In un primo momento era stato condotto dall'ospedale
SS. Annunziata di Taranto. Poi, per l'aggravarsi delle sue condizioni, è stato
trasportato al Policlinico di Bari.
L'operaio era stato investito da un getto di ghisa
incandescente mentre misurava la temperatura del foro di colata
dell'Altoforno 2 dello stabilimento siderurgico di Taranto.
Morricella è un addetto al controllo della temperatura
della ghisa che è schizzata dal foro di colata e lo ha investito provocandogli
ustioni di terzo grado.
Oggi come ieri, anche peggio di ieri, gli operai dell'Ilva rischiano la vita. Fabbrica privata o sotto gestione dello Stato, per la sicurezza degli operai non cambia nulla.
Oggi come ieri, anche peggio di ieri, gli operai dell'Ilva rischiano la vita. Fabbrica privata o sotto gestione dello Stato, per la sicurezza degli operai non cambia nulla.
I commissari più che rilascio di dichiarazioni, ora
rassicuranti ora subito smentite da allarmismi, non si interessano delle
condizioni concrete, quotidiane che vivono gli operai e che da tempo sono
ancora peggiorate; la prima "messa in sicurezza" - come lo Slai cobas
per il sindacato di classe dice da tempo - era ed è quella degli operai, ma i
commissari, il governo, il mondo padronale pensano solo a salvaguardare la
produzione e il mercato dell'acciaio.
Gli operai devono rompere questa pericolosa “tranquillità"
che da troppo tempo si vive in fabbrica nonostante
altri precedenti infortuni, contratti di solidarietà, stipendi tagliati,
continua incertezza sul futuro.
GIOVEDI' 11 GIUGNO ORE 6 PRESIDIO ALLE PORTINERIE ILVA
DELLO SLAI COBAS per il sindacato di classe.
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