Il 30 luglio nella
incontro a Roma per la vertenza dei 18 000 lavoratori exlsu e appalti storici
pulizie scuole statali i sindacati confederali come al solito spacciandola per
un risultato positivo hanno ottenuto che i mesi di luglio e agosto saranno
coperti dalla cig in deroga .
IL
SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI CLAUDIO DE VINCENTI
, HA CONFERMATO L'IMPEGNO DEL GOVERNO A GARANTIRE LA COPERTURA FINANZIARIA PER
"SCUOLE BELLE" DAL 1 LUGLIO 2015 AL 31 MARZO 2016.
POI I
LAVORATORI TUTTI A CASA E CHISSENEFREGA!
LE
SCELLERATE DECISIONI DEL GOVERNO RENZI SEMPRE ALL'AVANGUARDIA NELLO
SMANTELLARE I DIRITTI DEI LAVORATORI CON LA COMPLICITA' DEI SINDACATI
CONFEDERALI SONO ALL'ORDINE DEL GIORNO, E CON IL MANTENIMENTO DI OGNI FORMA DI
PRECARIATO COME RICATTO OCCUPAZIONALE.
MA LE
LAVORATRICI SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE NON HANNO NESSUNA INTENZIONE
DI ESSERE RICATTATE NE' DI SMETTERE DI LOTTARE PER IL SACROSANTO DIRITTO AL
LAVORO E A UN SALARIO DIGNITOSO.
QUI SOTTO E'
RIPORTATO UN ARTICOLO DEL FATTO QUOTIDIANO CHE CI CHIARISCE I RETROSCENA
MAFIOSI DIETRO AL PROGETTO "SCUOLE BELLE"
FIORELLA
MASCI RSA SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE
Scuola, governo proroga appalti pulizie: c’è anche consorzio
di coop commissariato per Mafia Capitale
La pulizia degli
istituti italiani sarà affidata per almeno un altro anno alle società che hanno
vinto l'ultimo bando. Tra queste il Consorzio Nazionale Servizi, al centro
dell'inchiesta romana. E' uno dei provvedimenti della "Buona Scuola"
di Renzi approvata il 9 luglio in via definitiva dalla Camera, come denunciato
dalla deputata ex M5S e ora in Alternativa Libera Mara Mucci. Il vicepresidente
respinge le accuse: "Noi realtà pulita"
Niente gara per
assegnare i lavori di pulizia e manutenzione nelle scuole. Per un
altro anno continueranno a farli le cooperative aggiudicatarie dell’ultimo
bando disponibile. Anche se in alcune regioni (come la Sicilia, o parte della
Campania) è precedente al 2013. Anche se l’Antitrust ha già
sollevato diverse obiezioni su tali assegnazioni. “Anche se”, ha
denunciato in Parlamento dalla deputata Mara Mucci, ex M5S e
ora in Alternativa Libera, “tra i beneficiari c’è il Consorzio
Nazionale Servizi, coinvolto nell’inchiesta di Mafia
Capitale e commissariato dall’Autorità anticorruzione a causa di due
appalti gestiti da alcune ditte delle oltre sue 200 associate”. Fra queste
infatti c’è anche la “famigerata” Cooperativa 29 giugno di Salvatore
Buzzi, che del Cns era pure membro del consiglio di sorveglianza. Senza
dimenticare Manutencoop, la
coop rossa il cui presidente Claudio Levorato è plurindagato (dal caso degli appalti di Expo a quelli dell’Asl di Brindisi). È uno dei provvedimenti accessori
della riforma della scuola approvata giovedì 9 luglio in via definitiva dalla
Camera, e l’onorevole Mucci attacca il governo: “Così
non c’è né concorrenza né trasparenza”, ha commentato la parlamentare
a ilfattoquotidiano.it. “Avevamo chiesto di introdurre un termine di 90 giorni
per bandire una nuova gara e verificare la situazione del Consorzio”, spiega
l’onorevole. “Il governo si è limitato ad accogliere un nostro ordine del
giorno, andando avanti per la sua strada. Per il momento la proroga resta, non
ci sarà nessun bando. E, nonostante l’Antitrust, le inchieste e
l’Anticorruzione, le aggiudicatarie continueranno a fare i lavori”. Il
vicepresidente del Cns Angelo Tuzza però, interpellato
da ilfattoquotidiano.it, difende il Consorzio: “Sono episodi gravi ma che
non ci toccano direttamente. La nostra è una realtà pulita: non si può mettere
tutto in discussione per due contratti”.
LA
NORMA “NASCOSTA” NEL DDL SCUOLA
A stabilire le proroghe è il comma
174 del maxi-emendamento preparato dal governo e votato dal Senato a fine
giugno. Il testo prevede che, per consentire la regolare
attività nell’anno scolastico 2015-2016, iservizi di pulizia siano
affidati alle imprese che hanno stipulato la convenzione-quadro Consip; mentre,
nei territori in cui non è disponibile (la Sicilia e le province di Napoli e
Salerno, dove la procedura non si è completata causa contenziosi), “le scuole
provvedono all’acquisto dei medesimi servizi dai raggruppamenti e dalle imprese
che li assicuravano al 31 marzo 2014”. Una proroga nel primo caso, una proroga
della proroga nel secondo. Fino al 31 luglio 2016, che significa in certi casi
tre anni di lavori (finanziati da soldi pubblici) senza gara.
I
LAVORI ALLA COOP DI MAFIA CAPITALE
A beneficiarne
quindi, saranno le ditte che si sono aggiudicate i lotti dell’ultima gara, con
attivazione fra novembre 2013 e febbraio 2015.Manutencoop Facility
Managementin Emilia-Romagna, Lombardia, Trentino Alto-Adige, Veneto e
Friuli Venezia-Giulia. Dussmann Service in Puglia e Toscana.
Team Service in Calabria e Basilicata, Ma.Ca.srl nelle
province di Frosinone e Latina. E soprattutto il Consorzio Nazionale
Servizi (Cns) in Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Sardegna, Lazio,
Umbria, Marche, Abruzzo, Molise. Questo consorzio di coop, che ha portato
a casa appalti in ben nove regioni diverse per un totale di 415 milioni di
euro, è però finita al centro dell’inchiesta di Mafia Capitale. Ed è stata
commissariata con decreto delPrefetto di Roma lo scorso 23
gennaio. Ed è su questo punto che ha puntato il dito la deputata di
Alternativa Libera: “Era opportuno prorogare i lavori a una ditta al centro di
un’inchiesta così grave e già commissariata?”, si chiede. Nelle indagini,
infatti, sono finiti due appalti del Comune di Roma per la raccolta di
multimateriale, foglie e rifiuti, acquisiti in modo illecito “in modo palese e
incontrovertibile”: negli atti firmati dall’allora capo della prefettura Giuseppe
Pecoraro, si parla di “sistematica, reiterata e organizzata attività di
corruzione finalizzata a condizionare l’acquisizione delle commesse”. Anche
grazie all’operato di Salvatore Buzzi, uomo chiave dell’inchiesta,
che rivestiva una “posizione qualificata all’interno del Consorzio, sia sul
piano formale (con il ruolo di consigliere di sorveglianza dal 23 giugno 2011),
sia “in termini di concreta influenza nelle scelte gestionali”. Non a
caso, per l’esecuzione dei contratti stipulati con quegli appalti, il Cns si è
avvalso di alcune sue associate: fra cui figura, insieme alla Cosp
Tecno Service e alConsorzio Formula Ambiente, anche la 29
giugno (Cooperativa sociale presieduta da Buzzi). “Tutto questo non è
bastato a far riflettere il governo”, attacca la Mucci. “È vero che il
Consorzio è stato commissariato, ma l’amministratore straordinario sostituirà
gli organi sociali soltanto per le attività connesse agli appalti da cui trae
origine la misura. Non gli altri, non quelli che riguardano le scuole e che
sono oggetto della proroga che noi contestiamo”.
LA
DIFESA DEL CNS: “NOI REALTÀ PULITA”
Il
vicepresidente Angelo Tuzza, però, spiega
a ilfattoquotidiano.it perché l’inchiesta e il provvedimento dell’Anticorruzione non
toccano direttamente il Consorzio, e un’esclusione dai lavori nelle scuole
sarebbe stata immotivata: “Siamo una realtà con una forza lavoro di 110mila
persone e che conta oltre 200 società associate. I due contratti Ama
rappresentano un valore minimo per il nostro portafoglio, che conta migliaia di
appalti. Si tratta di un episodio grave, ma che non tocca direttamente il
Consorzio: le ditte che li gestivano sono state subito poste in amministrazione
giudiziaria”. Certo, Buzzi aveva anche un ruolo di vertice nel
consiglio di sorveglianza del Cns: “E per questo c’è grande imbarazzo”, ammette
Tuzza. “Ma è difficile controllare tutti gli appalti e i movimenti di oltre
duecento affiliate. Il giorno dopo la notifica dell’indagine è stato
estromesso, e oggi al suo posto siedono gli amministratori giudiziari. Il
Consorzio è una realtà positiva e pulita. Non si può mettere tutto in
discussione per due contratti”.
PULIZIA
E PICCOLA MANUTENZIONE
I lavori in
questione sono quelli di pulizia e piccola manutenzione effettuati
quotidianamente negli istituti del Paese. Gli stessi per cui il governo Renzi
mesi fa aveva lanciato il piano “Scuole belle”, che un’inchiesta de
ilfattoquotidiano.it aveva rivelato essere stato concepito per dare lavoro
agli ex Lsu. Le imprese che hanno stipulato la convenzione (per
altro con un forte ribasso che ha messo a rischio i livelli occupazionali)
impiegano migliaia di lavoratori socialmente utili (circa 21mila, oltre il 50%
nelle regioni del Sud), a cui vengono esternalizzati molti servizi di pulizia.
E fra queste la più importante in tutto il Paese è proprio il Cns.
L’ALLARME ANTITRUST INASCOLTATO DAL
GOVERNO
Per altro, sull’assegnazione dei lavori a queste ditte (e non solo al
Consorzio) aveva già sollevato obiezioni l’Antitrust: lo scorso ottobre
l’autorità garante ha aperto un’istruttoria per verificare se le imprese
aggiudicatarie abbiano posto in essere un’intesa sulla partecipazione alla gara
Consipper spartirsi i lotti senza un
“effettivo confronto competitivo”. L’indagine è
ancora in corso e si concluderà entro dicembre 2015. Per tutta risposta,
il governo ha deciso di confermare loro i lavori per un anno in più. Ignorando
anche le denunce che sono arrivate in Parlamento da parte di Alternativa
Libera. Un altro degli effetti de “La buona scuola”.
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