giovedì 11 febbraio 2016

10 febbraio - Grave infortunio a Rivoli: gli operai Oerlikon dicono BASTA!



Sabato un lavoratore della Oerlikon-Graziano di Rivoli (TO) ha avuto un grave incidente mentre lavorava. Le sue condizioni sono ancora gravi: ha due polmoni perforati e si trova intubato in coma farmacologico. L'ennesimo caso che ci dimostra come ogni giorno sui luoghi di lavoro si combatta una vera e propria guerra. Da un lato un padronato sempre più forte, arrogante e aggressivo.
Dall'altra lavoratori sempre meno organizzati per far pesare i propri diritti. Così anche riuscire a tornare sani e salvi a casa la sera diventa una fortuna. Non stiamo esagerando, basta guardare i dati (per altro al ribasso degli infortuni non dichiarati ad esempio dai lavoratori in nero): l'Osservatorio che monitora i casi di decessi ed incidenti sul luogo del lavoro riscontra ad oggi 671 morti nel 2015 (praticamente 2 al giorno, +1,5% rispetto all'anno scorso e più 5% rispetto al 2009). Ecco la vera crescita del nostro paese: quella dello sfruttamento e delle sue drammatiche conseguenze.

Ovviamente non è nemmeno possibile conteggiare precisamente il numero degli infortuni più o meno gravi sul luogo di lavoro. Sono tantissimi e saranno sempre di più visto che per le aziende la sicurezza dei lavoratori è un costo da abbattere, mentre il governo si affretta a ridurre fondi e potere ad un ispettorato che già prima interveniva poco e male.
Sabato Luigi, operaio della Oerlikon-Graziano, fabbrica che opera nel settore della componentistica per auto e mezzi agricoli, è rimasto schiacciato sotto il braccio metallico di un macchinario su cui stava effettuando lavori di manutenzione. Il macchinario è partito improvvisamente, pare per un errore causato da altri, è lo ha colpito alle spalle, perforandogli due polmoni.
I suoi compagni di lavoro lunedì, hanno deciso di scioperare dopo una partecipata assemblea che si è trasformata in uno sciopero spontaneo con manifestazione davanti alla palazzina della dirigenza. L'adesione all'iniziativa è stata del 100%.
“Non deve mai più succedere che uno di noi non torni a casa dal lavoro. Mai più. Ecco perché oggi spegniamo la fabbrica. E non è che l’inizio. Forza Luigi, i tuoi compagni ti aspettano”.
La rabbia dei lavoratori va contro una multinazionale che apparentemente ha sempre detto di puntare molto su prevenzione e sicurezza, ma che in realtà non ha mai risposto alle richieste dei lavoratori che pretendevano misure atte a garantire la loro incolumità anche in caso di errore umano, come avvenuto in questo caso.
La Oerlikon è una fabbrica molto sindacalizzata e i suoi lavoratori sono molto determinati e decisi ad ottenere quanto chiedono. Aspettano che Luigi si riprenda, ma intanto lottano per accoglierlo di nuovo in una fabbrica che garantisca almeno la salute e la sicurezza dei lavoratori

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