Come ti trasformo
in obbligatori i contributi volontari
Le Scuole pubbliche ormai in modo
sistematico chiedono alle famiglie, di solito all’atto dell’iscrizione, di
versare un contributo volontario variabile da scuola a scuola; si comincia alle
Elementari con quote modeste fino a superare anche i cento euro alle Superiori.
Pur specificando, finalmente, che si tratta di contributi volontari si
continuano ad utilizzare metodi poco trasparenti e a prospettare o, peggio,
minacciare esclusioni da attività ed eventi in caso di mancato pagamento.
Eppure le note del Miur n.312 del 2012 e n. 593 del 2013 hanno evidenziato che vanno evitate forme vessatorie e che i contributi volontari devono essere ben distinti dalle tasse scolastiche, corredati dalla dettagliata descrizione della loro destinazione e successivamente del rendiconto finale delle spese. Abbiamo sempre sostenuto che i Dirigenti scolastici devono denunciare pubblicamente le misere condizioni in cui versano le nostre Scuole piuttosto che nascondersi dietro le famiglie caricandole di ulteriori spese e rendendosi così responsabili di ulteriori abbandoni scolastici.
Eppure le note del Miur n.312 del 2012 e n. 593 del 2013 hanno evidenziato che vanno evitate forme vessatorie e che i contributi volontari devono essere ben distinti dalle tasse scolastiche, corredati dalla dettagliata descrizione della loro destinazione e successivamente del rendiconto finale delle spese. Abbiamo sempre sostenuto che i Dirigenti scolastici devono denunciare pubblicamente le misere condizioni in cui versano le nostre Scuole piuttosto che nascondersi dietro le famiglie caricandole di ulteriori spese e rendendosi così responsabili di ulteriori abbandoni scolastici.
Ecco, quindi, come i contributi da volontari vengono trasformati in obbligatori perchè le famiglie sanno bene che non versando la quota richiesta, i propri figli saranno esclusi ed emarginati dalla classe.
In molti casi i dirigenti comunicano agli allievi che se non verseranno le quote “volontarie” non potranno utilizzare i laboratori e tutte le altre attività extrascolastiche (stages, campi scuola, certificazioni)
Ricordiamo che dalla prima elementare fino alla terza superiore compresa la scuola è obbligatoria e gratuita
Una volta che si compiono 16 anni e si è arrivati in quarta e quinta superiore le famiglie devono pagare 4 tipi di tasse scolastiche. Ci sono però alcuni fattori che possono esonerare le famiglie dal pagamento di queste tasse. Questi fattori sono: il merito, l’appartenenza a categorie speciali o il reddito.
Vi ricordiamo che i quattro tipi di tasse scolastiche obbligatorie sono:
– la Tassa di iscrizione: 6,04€ – la Tassa di frequenza: 15,13€ – la Tassa di esame: 12,09€ (questa tassa deve essere pagata solo nel momento in cui presentate la domanda per partecipare all’esame di maturità)
– la Tassa di diploma: 15,13€ (da pagare al momento della consegna del diploma di maturità).
La scuola pubblica, che dovrebbe accompagnare i futuri cittadini sulla strada dei diritti e della dignità, sta cambiando rotta e si adegua acriticamente al mercato e al suo credo: il diritto all’istruzione è relativo, dipende da quanto si può comprare
Ma studenti, genitori e insegnanti possono invertire di nuovo la rotta e riportare al suo posto la Scuola pubblica, al servizio dei diritti universali e della crescita culturale e sociale dei giovani
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