giovedì 11 febbraio 2016

11 febbraio - ILVA: il bando non piace



Ilva, lavoratori in sciopero: "il bando del Governo non ci piace"
sciopero di otto ore in tutti gli stabilimenti del gruppo Ilva,  I lavoratori davanti ai cancelli della sede novese: "cercheremo di capire che fine farà questa azienda"
NOVI LIGURE – 8:30 Lavoratori davanti all'Ilva: "Il bando predisposto da Governo non ci piace"
"Siamo soddisfatti della riuscita dello sciopero di stamattina, che vede la partecipazione di tutti i lavoratori - ha detto Massimiliano Repetto - rsu Ilva, Fiom Cgil - Oggi è una giornata importante, perché dalle manifestazioni di interesse cercheremo di capire che fine farà questa azienda. Noi lavoratori siamo molto preoccupati, perchè il bando predisposto dal governo non ci piace: si parla di "continuità della produzione", ma non si specificano i livelli. Un conto è produrre mille tonnellate, un conto è produrne cento. Si parla inoltre di adeguati livelli occupazionali", ma è evidente che se cala la produzione, calano conseguentemente gli "adeguati livelli". Dopo essersi dati appuntamento all'alba davanti alla sede novese del gruppo, i lavoratori manifestato in un piccolo corteo fino a raggiungere la rotonda di strada Boscomarengo, bloccando il traffico


[La foto scattata alle 7.00, davanti allo stabilimento novese]

Lo sciopero è stato annunciato dal segretario generale Fiom Maurizio Landini, secondo il quale è necessario “fare assumere al governo decisioni coerenti con la dichiarazione della strategicità della produzione siderurgica in Italia, di cui l’Ilva è parte fondamentale”, oltre a puntare al “mantenimento dell’integrità del gruppo e degli attuali livelli occupazionali”. . Il timore è che gli stabilimenti del gruppo vengano ceduti separatamente, facendo dell’Ilva uno “spezzatino” in cui a rimetterci sarebbero tutti: la competitività dell’azienda, i lavoratori coinvolti, il Paese intero che perderebbe uno dei primi gruppi siderurgici a livello europeo. A Novi l’astensione dal lavoro inizierà con un presidio davanti alla portineria dello stabilimento di strada Boscomarengo alle 6 del mattino e prevede 8 ore di sciopero su tutti i turni. “Il futuro della siderurgia italiana e dell’Ilva passa soprattutto dal mantenimento di tutti i siti produttivi, legati da una logica industriale inscindibile, a meno di promuovere spezzatini non convenienti a nessuno se non a quelli che mirano a comprare quote di mercato”, dicono i rappresentanti locali di Fiom, Fim e Uilm. Si spiega solo così, secondo i sindacati, “un bando di vendita che lega il futuro acquirente al mantenimento, non di tutti, ma di un numero adeguato di dipendenti in relazione al piano industriale presentato”. Futuri acquirenti di cui inizia a delinearsi l’identikit. Secondo indiscrezioni di stampa, infatti, il gruppo Marcegaglia dovrebbe presentare al più tardi oggi la sua manifestazione di interesse per l’acquisizione (anche sotto forma di affitto) degli asset aziendali dell’Ilva. Le prossime 24 ore saranno decisive e i gruppi interessati dovranno calare sul tavolo le proprie carte. Sempre secondo voci di stampa Cdp – Cassa Depositi Prestiti – ha presentato la propria manifestazione di interesse all'acquisizione di Ilva in Amministrazione Straordinaria. L'interesse di Cdp è di partecipare con un ruolo di minoranza a una cordata interessata a rilevare le attività di Ilva.


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