Ilva, lavoratori
in sciopero: "il bando del Governo non ci piace"
sciopero di otto ore in tutti gli stabilimenti del gruppo Ilva, I
lavoratori davanti ai cancelli della sede novese: "cercheremo di capire
che fine farà questa azienda"
NOVI LIGURE – 8:30 Lavoratori
davanti all'Ilva: "Il bando predisposto da Governo non ci piace"
"Siamo soddisfatti della riuscita dello sciopero di stamattina, che
vede la partecipazione di tutti i lavoratori - ha detto Massimiliano Repetto -
rsu Ilva, Fiom Cgil - Oggi è una giornata importante, perché dalle
manifestazioni di interesse cercheremo di capire che fine farà questa
azienda. Noi lavoratori siamo molto preoccupati, perchè il bando
predisposto dal governo non ci piace: si parla di "continuità della
produzione", ma non si specificano i livelli. Un conto è produrre mille
tonnellate, un conto è produrne cento. Si parla inoltre di adeguati livelli
occupazionali", ma è evidente che se cala la produzione, calano
conseguentemente gli "adeguati livelli". Dopo essersi dati appuntamento
all'alba davanti alla sede novese del gruppo, i lavoratori manifestato in un
piccolo corteo fino a raggiungere la rotonda di strada Boscomarengo,
bloccando il traffico.
[La foto scattata alle 7.00, davanti allo
stabilimento novese]
Lo sciopero è stato annunciato dal segretario generale Fiom Maurizio
Landini, secondo il quale è necessario “fare assumere al governo decisioni
coerenti con la dichiarazione della strategicità della produzione siderurgica
in Italia, di cui l’Ilva è parte fondamentale”, oltre a puntare al “mantenimento
dell’integrità del gruppo e degli attuali livelli occupazionali”. . Il
timore è che gli stabilimenti del gruppo vengano ceduti separatamente, facendo
dell’Ilva uno “spezzatino” in cui a rimetterci sarebbero tutti: la
competitività dell’azienda, i lavoratori coinvolti, il Paese intero che
perderebbe uno dei primi gruppi siderurgici a livello europeo. A Novi
l’astensione dal lavoro inizierà con un presidio davanti alla portineria dello
stabilimento di strada Boscomarengo alle 6 del mattino e prevede 8 ore di
sciopero su tutti i turni. “Il futuro della siderurgia italiana e dell’Ilva
passa soprattutto dal mantenimento di tutti i siti produttivi, legati da una
logica industriale inscindibile, a meno di promuovere spezzatini non
convenienti a nessuno se non a quelli che mirano a comprare quote di mercato”,
dicono i rappresentanti locali di Fiom, Fim e Uilm. Si spiega solo così,
secondo i sindacati, “un bando di vendita che lega il futuro acquirente al
mantenimento, non di tutti, ma di un numero adeguato di dipendenti in relazione
al piano industriale presentato”. Futuri acquirenti di cui inizia a delinearsi
l’identikit. Secondo indiscrezioni di stampa, infatti, il gruppo Marcegaglia
dovrebbe presentare al più tardi oggi la sua manifestazione di interesse
per l’acquisizione (anche sotto forma di affitto) degli asset aziendali
dell’Ilva. Le prossime 24 ore saranno decisive e i gruppi interessati dovranno
calare sul tavolo le proprie carte. Sempre secondo voci di stampa Cdp –
Cassa Depositi Prestiti – ha presentato la propria manifestazione di interesse
all'acquisizione di Ilva in Amministrazione Straordinaria. L'interesse di
Cdp è di partecipare con un ruolo di minoranza a una cordata interessata a
rilevare le attività di Ilva.
Nessun commento:
Posta un commento