giovedì 11 febbraio 2016

11 febbraio - Ilva/Taranto, sullo sciopero del 10: LA POSIZIONE SLAI COBAS SULLO SCIOPERO ILVA DI FIM-FIOM-UILM-USB: NO AD UNO SCIOPERO STAMPELLA DEL GOVERNO E DELLA CONFINDUSTRIA!



Fim, Fiom, Uilm hanno fatto passare e sono d'accordo con un decreto, che già ha scritto nero su bianco che porterà alla svendita a pezzi dell'Ilva, al taglio di migliaia di posti di lavoro, al rinvio sine die (cioè mai) delle bonifiche, ecc. ecc.; hanno fatto passare nel silenzio incidenti gravi, che dimostrano come commissari e governo se ne fregano della vita degli operai, ecc
hanno continuato a firmare accordi su aumento dei  contratti di solidarietà - ora con un salario al 60%...


E SI RICORDANO ALL'ULTIMO MOMENTO, NEL GIORNO IN CUI SCADRA' IL TERMINE
PER LA PRESENTAZIONE DELLE MANIFESTAZIONI DINTERESSE DEI NUOVI PADRONI PER L'ACQUISTO DELLE AZIENDE ILVA, DI FARE QUESTO SCIOPERO.

Esso è di fatto un accompagnamento ai piani del governo, quando invece si tratta di contrastarli, e con la presenza alla manifestazione della Confindustria, fa da "bordone" ai padroni..
Fim, Fiom, Uilm chiedono "chiarezza sull'operazione di cessione, garanzia del proseguimento del risanamento ambientale, tutela dei posti di lavoro"; quando il governo con il suo 9° decreto ha detto già CHIARAMENTE che svenderà l'Ilva, dando solo la parte utile ai nuovi padroni; che in questo ridimensionamento almeno gli attuali operai in contratto di solidarietà (circa 3500 a Taranto) diventeranno da esuberi temporanei a esuberi definitivi; che lascia mano libera ai nuovi padroni di adeguare il piano di risanamento ai propri piani industriali (cioè ai propri profitti); quando, sul fronte lavori Aia, ha già rinviato a giugno 2017 i lavori più grossi, ma dicendo che forse sarà anche superfluo farli.
PIU' CHIARO DI COSI'?
UNO SCIOPERO "IMMAGINE" CHE NON DA' FASTIDIO A NESSUNO, CHE NON BLOCCA L'ILVA, CHE NON BLOCCA LA CITTA'.
SERVE BEN ALTRA LOTTA. SERVE UNA RIVOLTA OPERAIA E POPOLARE, PER STRAPPARE CON LA FORZA DELLA LOTTA QUESTI OBIETTIVI:

- nessun operaio deve andare a casa:
- salari e diritti acquisiti non si toccano
- fine dei contratti di solidarietà, gli operai devono essere impiegati nella messa a norma degli impianti,
- la prima messa a norma è garantire la sicurezza degli operai, postazione ispettiva fissa in Ilva
- in una fabbrica insalubre e nociva come l'Ilva 25 anni bastano, con estensione a tutti dei benefici pensionistici,
- lavori subito dell’AIA, nessun rinvio delle bonifiche nè all’interno nè all’esterno della fabbrica
- visite mediche mirate, cure sanitarie gratuite, ospedale e strutture d'emergenza affidate ad Emergency, per fronteggiare la situazione.
Questa lotta si sarebbe già dovuta fare. Ma siamo sempre in tempo a fare!

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