comunicato
stampa
apprendiamo
con costernazione la indecente comunicazione dell’assessore
Cataldino che per motivazioni e metodo è una decisione che non gli
spetta di stampo fascista e autoritario
che
mostra un comune che invece di aprirsi alle istanze di chi manifesta
vuole trasformare tutto in ordine pubblico
tutte
le organizzazioni sindacali e tutte le associazioni democratiche
devono subito far sentire la loro opposizione
lo
Slai Cobas Taranto per non lasciare niente al caso organizza un
presidio di protesta simbolico per mercoledì dalle ore 9 alle 12 e
invita tutti a unirsi per la libertà di manifestare
per
Slai Cobas per il sindacato di classe Taranto
coord.
provinciale
Palatrasio
Ernesto
347-1102638
TA
18-10-2018
L’assessore
alle Partecipate e Polizia municipale Gianni
Cataldino
dice basta alle manifestazioni sotto Palazzo di città. “Questa
città ha voglia di normalità e di valori. Da oggi si cambia
registro: la occupazione sistematica,
con qualsivoglia motivazione, del suolo pubblico antistante Palazzo
di Città crea disagio alla normale regolarità delle attività del
civico ente e va normata”,
spiega in un comunicato diffuso alla stampa. “Troppo
spesso questo tipo di azione è dettata dalle pressioni strumentali
di chi è sempre in campagna elettorale e agita la piazza secondo i
propri interessi e tornaconti
– afferma Cataldino -. Senza
ledere il diritto alla protesta civile, deve cessare l’abitudine di
far convergere in piazza Castello manifestazioni che hanno
interlocutori differenti“.
Per esempio, il “sit-in
degli ausiliari della sosta avrebbe dovuto essere effettuato in altre
sedi. Nonostante questo l’Amministrazione comunale ha incontrato
una delegazione dei sindacati per ascoltare i motivi della protesta.
Ho ribadito la irregolarità del luogo di protesta e che gli
interlocutori diretti sono i lavoratori e l’azienda, ho ricordato
quanto l’amministrazione Melucci si sia già prodigata per
garantire maggiore serenità a questi lavoratori e che proprio per
questo intende proseguire sull’applicazione delle norme senza
alcuna possibilità di derogare a quanto prevede la legge sui diritti
e sui doveri degli ausiliari del traffico che sono anche pubblici
ufficiali. Definito che l’interlocutore è la società Amat e non
altri e avendo registrato che le parti sono divise da una diversa
interpretazione della norma, con la delegazione abbiamo concordato la
preparazione di un incontro esaustivo sulla questione delle multe per
la doppia fila, con la convocazione per vie brevi di tutti i soggetti
interessati”.
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