Il Coordinamento Lavoratori della scuola "3 ottobre" di Milano
aderisce all'appello per un presidio/manifestazione all'avvio il 20 ottobre del
processo Ilva di Taranto e invita tutte le realtà organizzate e singoli
studenti, lavoratori e cittadini a partecipare e a solidarizzare con
l'iniziativa.
Da sempre questo Coordinamento porta avanti lotte che non si limitano a
rivendicazioni corporative. E' quindi chiaro e necessario sostenere e costruire
mobilitazioni trasversali contro gli attacchi generalizzati a tutto il mondo
del lavoro, alla salute dei cittadini e all'ambiente minacciato da logiche di
profitto.
Coordinamento "3 ottobre" Milano
APPELLO PER UN
PRESIDIO-MANIFESTAZIONE ALL'AVVIO IL 20 OTTOBRE DEL PROCESSO ILVA DI TARANTO.
Il 20 ottobre comincia dopo una
lunghissima e combattuta udienza preliminare il vero e proprio processo alla
famiglia di padron Riva e a tutti i suoi complici che hanno reso tristemente
famosa l'Ilva come 'fabbrica della morte' e Taranto come 'capitale del popolo
inquinato'. Il processo Ilva mostra esemplarmente il sistema del capitale ed è
la “madre” di tutti i processi di questo tipo. Gli imputati sono tutte le
espressioni del sistema economico, politico, istituzionale, dai grandi
capitalisti ai loro agenti, dai rappresentanti delle Istituzioni, parlamentali,
regionali e locali, ad esponenti della Digos e delle Forze dell'Ordine, dai
dirigenti degli Enti che dovevano controllare, fino a preti vicino ai vertici
della chiesa. Mancano, ed è una grave lacuna del processo, i vertici e i
rappresentanti in fabbrica dei sindacati confederali. E il quadro del sistema
borghese sarebbe completo.
L'Ilva è al centro oggi della
contraddizione epocale tra gli interessi del capitale e gli interessi degli
operai e delle masse popolari, tra la logica del profitto e la salute, la vita
degli operai e delle masse popolari.
Ma il processo Ilva è oggi soprattutto
espressione dell'azione dei governi, e oggi in particolare del governo Renzi,
che in nome di salvare gli interessi dei padroni e gli interessi dell'economia
nazionale dei padroni legati alla produzione dell'Ilva, non hanno esitato e non
esitano ad agire contro il processo con decreti e azioni ad hoc che ne vogliono
impedire lo svolgimento, mettere al riparo gli imputati e negare giustizia e
risarcimento a operai e masse popolari. L'Ilva mostra in maniera esemplare come
lo Stato sia sempre e solo al servizio del capitale. La gestione attuale di
Stato e di governo dell'Ilva mostra che l'intervento dello Stato borghese serve
solo per socializzare le perdite e in futuro, nuovamente, privatizzare i
profitti.
Per questo il processo Ilva è una grande
scadenza nazionale.
E' a questa scadenza nazionale che
chiamiamo come operai dell'Ilva, lavoratori del cimitero luogo di massima
concentrazione di inquinamento ai Tamburi, proletari e famiglie dei quartieri
Tamburi e Paolo VI, costituitisi parte civile autorganizzati al processo con
l'appoggio dello Slai cobas per il sindacato di classe e la Rete nazionale per
la sicurezza e la salute sui posti di lavoro e territori, a un
presidio-manifestazione nazionale al
Tribunale, alla fabbrica e al quartiere Tamburi per il 20 ottobre.
Chiamiamo tutte le realtà collettive ed
individuali, impegnate nella lotta anticapitalista e contro le devastazioni
ambientali e territoriali, a mandare l'adesione, a propagandare la scadenza in
tutte le forme e in tutti i luoghi di lavoro, territori, scuole, università,
ecc. e a partecipare con delegazione all'iniziativa.
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