giovedì 29 marzo 2018

29 marzo - DUE OPERAI MORTI IN UNA ESPLOSIONE AL PORTO DI LIVORNO - SI CONTINUA A MORIRE SUL LAVORO NEGLI STESSI MODI - La sicurezza degli operai per i padroni non deve essere un costo


(di Marco Spezia)
Oggi al porto di Livorno alle 14 si è verificata un'esplosione in un grande serbatoio della zona in cui vengono stoccati oli combustibili. Due sono gli operai rimasti uccisi nell'esplosione: Nunzio Viola, e Lorenzo Mazzoni, dipendenti della Labromare, una ditta specializzata nelle bonifiche, che lavorava in appalto alla ditta società Neri.
La Repubblica edizione di Firenze fornisce una prima ipotesi di quanto accaduto:
“Secondo una prima ricostruzione i due operai stavano effettuando lavori di manutenzione. Il serbatoio interessato dallo scoppio si trova all'interno del deposito costiero della società Neri e conteneva acetato di etile, una sostanza molto infiammabile. [...] Forse l'esplosione può essere stata
causata da una sacca di gas formatasi all'interno della cisterna stessa”. 
Oltre al dolore e alla rabbia non si può che rimanere sgomenti dall’accaduto.


Come è possibile che avvengano simili incidenti?
Come è possibile che in Italia ogni giorno muoiano 4 lavoratori a causa di quelli che di fatto sono omicidi sul lavoro?
Eppure in Italia esistono norme ben precise per la sicurezza in generale e per le lavorazioni all’interno di serbatoi in particolare.
Il D.Lgs. 81/08 (legge penale) definisce obblighi sanzionabili ben precisi sulla gestione delle attività lavorative e impone al datore di lavoro di definire procedure di lavoro in sicurezza.

mercoledì 28 marzo 2018

28 marzo - Info da tarantocontro: Revocati i licenziamenti ai lav. ex Pasquinelli - MA IL LAVORO STABILE E' LEGATO ALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA


La Kratos ieri ha comunicato la revoca dei licenziamenti dei lav. ex Pasquinelli, a fronte della proroga di 4 mesi alle stesse condizioni data dal Comune.
Ma, diciamo subito, che se i lavoratori hanno scampato per il momento la minaccia di licenziamenti, lo Slai Cobas sc non è affatto d’accordo a questa perpetuazione dello stato di precarietà lavorativa, nè ad un lavoro comunque sia.
Il futuro stabile del lavoratori ex Pasquinelli, per 6 anni addetti prima alla raccolta differenziata, poi alla selezione della differenziata, lavoratori formati per il ciclo rifiuti; raccolta per cui la regione negli anni passati ha messo soldi per formazione e attrezzature, deve essere nel ritorno alla raccolta differenziata/ciclo rifiuti.
L’Assessore Motolese non può dire che la differenziata non si può estendere negli altri quartieri! Questa è violazione di norme sia nazionali che regionali.
IL 5 APRILE I LAVORATORI SLAI COBAS EX PASQUINELLI TORNERANNO A RIUNIRSI – PRESSO LA BIBLIOTECA COMUNALE ORE 16 – PER FARE UN PIANO DI LOTTA PERCHE’ LAVORO STABILE RACCOLTA DIFFERENZIATA DEVONO ANDARE INSIEME!
Lavoratori Slai Cobas ex Pasquinelli

martedì 27 marzo 2018

27 marzo - Sulla sentenza della Corte costituzionale per l'Ilva Taranto - se ne discute a Taranto in una assemblea il 5 aprile - info slaicobasta@gmail.com


da Dante de Angelis
Cari,
una recente e interessantissima sentenza della Corte Costituzionale boccia una legge e conferma nuovamente la prevalenza della salute e sicurezza dei lavoratori (e dell'ambiente) sulle esigenze economiche legate alla produzione industriale, finanche per le attività definite di "prevalente interesse strategico nazionale".
Scusate ma di questi tempi non è poco !
La Consulta interviene sulla complessa vicenda del sequestro di un altoforno dell'ILVA a Taranto che causò la morte di un operaio. La magistratura lo sequestrò imponendo delle misure di tutela.
Il governo per 'neutralizzare' quel provvedimento prima approvò un decreto e poi una legge per consentire all'azienda di riutilizzare l'impianto "pericoloso", sulla base della sola presentazione di un 'piano di bonifica', senza alcuna partecipazione delle Autorità pubbliche, le quali non avrebbero avuto alcuna possibilità di incidenza reale.
Infatti, alle autorità di vigilanza ASL, Vigili del fuoco, ecc. veniva attribuito - a differenza delle loro prerogative e poteri istituzionali in tema di prevenzione e vigilanza previste per la generalità delle imprese - solamente un generico potere di monitoraggio e ispezione al solo fine di verificare la 'rispondenza' degli interventi aggiuntivi contenuti nel Piano di bonifica aziendale, mediante una mera comunicazione-notizia, senza un reale e concreto potere di controllo e intervento, cosi da renderne ambigua e indeterminata ogni possibilità di incidenza, quindi di intervento e controllo preventivo.
In allegato, per gli appassionati, il testo integrale della sentenza.
Ciao
Dante

Sentenza 58/2018
Giudizio GIUDIZIO DI LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE IN VIA INCIDENTALE

27 marzo - Sullo sciopero e manifestazione del 23 alla Fca a Pomigliano - resoconto, commento, prospettive da Slai Cobas per il sindacato di classe


Venerdì 23 marzo gli operai autorganizzati della FCA hanno chiamato allo sciopero e alla lotta le fabbriche Fca in cui sono presenti, attraverso le organizzazioni sindacali di classe e di base, per rispondere ai piani Fiat di licenziamenti e all'attacco alle condizioni di lavoro, dei diritti dei lavoratori, sempre peggiori.
Questa chiamata allo sciopero e appello alla lotta erano assolutamente necessari, per il clima di ricatto, passività che Marchionne e i sindacati confederali complici hanno creato in tutti gli stabilimenti. Questo clima poteva essere rotto solo dalla lotta e dagli operai che si assumono la responsabilità di cominciare a promuoverla. Senza lo sciopero questo è impossibile.
Sotto questo punto di vista la giornata è riuscita. In tutte le fabbriche in cui si è arrivati, ci sono stati operai che hanno scioperato, operai che hanno discusso seriamente se scioperare o meno, operai che non se la sentono ancora di scioperare ma che hanno guardato con simpatia e sostegno coloro che hanno coraggiosamente scioperato; così come gli operai che si sono raccolti alla Fca Pomigliano sin dal mattino presto per dare volantini, picchettare le portinerie e le strade adiacenti, invitare a scioperare.
Certo, attualmente gli operai autorganizzati sono ancora pochi e c’era bisogno del sostegno di altri settori di operai, lavoratori in lotta e di altre organizzazioni sindacali di classe che pur non essendo presenti nella Fca comprendono l’importanza per tutte le fabbriche della ripresa della lotta.
E’ stato, quindi, molto positivo che oltre un centinaio di operai della logistica organizzati dal Si.Cobas siano venuti con i pullman da diverse città per dare una mano allo sciopero, portare forza, determinazione e soprattutto portare l’esempio che quando ci si riesce ad organizzare autonomamente dai sindacati confederali e anche da pezzi ambigui del sindacalismo di base, si può lottare e vincere, si può trasformare una scintilla di avanguardie coraggiose in una prateria di operai indomabili che continuano la loro lotta, resistono agli attacchi di padroni e Stato e diventano davvero una forza in campo per estendere la lotta di classe e riorganizzare il sindacato di classe.

lunedì 26 marzo 2018

26 marzo -5 APRILE/TARANTO: PARTECIPARE, IMPORTANTE!


Nell’incontro del 5 aprile biblioteca comunale piazzale Bestat Taranto dalle ore 16 alle ore 19 formalizzeremo con gli avvocati di Torino e Taranto la richiesta di sequestro dei beni per i risarcimenti e la provvisionale – bisogna esserci con un documento di identità. 
Nello stesso incontro valuteremo:
la richiesta di incriminazione per i sindacalisti Palombella/Rappa/Stefanelli e altri sentiti come testimoni che hanno fatto dichiarazioni autoincriminanti per le morti sul lavoro, per la situazione della sicurezza in fabbrica e per la questione dei ‘fiduciari’ di Riva che comandavano. 
Nello stesso incontro valuteremo:
l’organizzazione di una nuova manifestazione Cimitero Tamburi- Paolo Sesto in primavera per rivendicare la bonifica e il risanamento e l’esenzione generale di tasse e bollette relative a casa, spese sanitarie, spese scolastiche ecc., lanciata direttamente dai lavoratori e cittadini con la firma dell’appello. 
Lanceremo:

26 marzo - POMIGLIANO. GRIDA OPERAIE, SILENZI E CENSURE


la stampa borghese oscura la manifestazione operaia di Pomigliano
silenzio di tutti sulla cacciata da parte degli operai della logistica presenti di Cremaschi e Michele Franco.
Censura SI COBAS su presenza, attiva partecipazione a corteo e blocco e intervento dello Slai Cobas per il sindacato di classe delegazione da Taranto
vedi video e intervento

25 marzo - Taranto una denuncia: M5S DI MAIO -UNA VERGOGNA


Operai lavoratori precari disoccupati – cittadini onesti
la cricca Di Maio/Grillo/Casaleggio si accorda apertamente con Salvini-Berlusconi per la elezione di Camera e Senato e sottobanco per il governo.
Con il risultato di far diventare presidente del Senato, seconda carica della Repubblica – in caso di assenza del capo dello Stato fa le veci del capo dello stato! – una signora che è da sempre nota di essere l’avvocato personale di Berlusconi, insieme a Ghedini.
La cricca Di Maio-Grillo-Casaleggio  non voleva corrotti alle cariche ed elegge l’avvocato del più grande corruttore e corrotto della storia della repubblica italiana Berlusconi.
Una vergogna assoluta!
Chi ha votato i grillini per protesta o ignoranza ecc. sappia che già dal primo giorno che vanno alla camera fanno una grande porcata pur di essere sostenuti al governo da Salvini e Berlusconi.
Sarà necessario far partire la protesta dalle fabbriche e dalle masse popolari per smascherare il clan di inganna popolo DIMAIO-GRILLO-Casaleggio 
Slai Cobas per il sindacato di classe Taranto
347-1102638
24 marzo 2018

25 marzo - Incidenti sul lavoro: nessuna giustizia per i lavoratori e impunità per i padroni


Lavoro, a Matteo è costato un braccio. A 7 anni e 33 interventi dall’incidente: “Ai colpevoli 150 euro di multa, a me ancora niente”
di Marion Didier | 25 marzo 2018
Matteo Mondini ha 35 anni ed è rimasto invalido dopo un incidente sul lavoro: “Nel negozio dove stavo facendo i lavori di ristrutturazione mancava il salvavita”. Negli ultimi sette anni ha subito 33 interventi, che hanno costretto i medici ad amputargli il braccio destro e impiantargli un pacemaker. La Cassazione ha confermato la colpevolezza della titolare del negozio, ma ad oggi nessuno lo ha ancora risarcito. “Oggi il mio impegno è quello di aprire un’associazione dedicata a diffondere la cultura della prevenzione“, racconta Matteo, che ai suoi figli spiega così quanto gli è successo: “Ai loro dico che metterò un braccio come quello di Iron Man per essere il loro super eroe”