venerdì 29 novembre 2019

27 novembre - Accesa audizione all'Ars contro la scellerata posizione del governo reg.le siicliano che vuole cancellare 2000 Ass.ti ig-personale degli studenti disabili siciliani

Primo comunicato stampa 27 NOVEMBRE 2019
All'Audizione all'Ars V Commissione si conferma la scellerata e grave posizione della Regione Siciliana che vuole cancellare l'assistenza igienico-personale specializzata degli studenti disabili siciliani
Come delegazione dello Slai Cobas per il sc Palermo/Sicilia, in rappresentanza degli Assistenti igienico-personale e delle famiglie di studenti disabili siciliani, siamo oggi intervenuti all’audizione che si e' svolta al palazzo dell’ARS presso la V commissione Cultura, Formazione e Lavoro, in merito alla gravissima emergenza della cancellazione dell’Assistenza igienico-personale dall’anno prossimo a livello regionale che non è assolutamente rientrata.
Dall’audizione e' emersa infatti in modo netto e chiaro la posizione dell'Assessorato regionale alla famiglia, e denunciamo come inaccettabile l’assenza dell’Assessore Scavone, che nella persona del Dott. Reale e della Dott.ssa Barresi ha di fatto confermato quanto questa O.S. ha denunciato subito circa la falsa smentita di Scavone sulla non sospensione del servizio a partire dall’anno prossimo e sul passaggio della competenza alle scuole statali con l’utilizzo illegittimo dei collaboratori scolastici.
I rappresentanti dell’Assessorato hanno infatti da un lato posto in modo a dir poco vergognoso la questione della mancanza di risorse, riproponendo una posizione da un lato illegittima in quanto il servizio di assistenza igienico-personale, come del resto tutti i servizi contemplati nella L.104/92, in quanto essenziali e obbligatori non possono essere sottoposti a nessun vincolo di bilancio, dall’altro in contrasto con le leggi regionali vigenti in materia; si sono poi trincerati dietro la questione del parere richiesto al CGA, ribadiamo consultivo e non vincolante!!, come la “panacea” di tutti mali, ma solo contro studenti disabili, famiglie e lavoratori.
Come Slai Cobas sc, ricollegandoci anche al buon intervento dell’Avv. Benincasa, Presidente della FIRST, che ha fatto un ampio quadro dal punto di vista normativo in merito alle competenze regionali sull’erogazione del servizio di assistenza igienico-personale, abbiamo ribadito ancora una volta che non esiste alcun conflitto tra la norma regionale e quella nazionale, come invece detto dall’Assessore Scavone, con particolare riferimento al DL 66/17. L’art 17 del suddetto DL fa salve infatti le competenze attribuite in materia di inclusione scolastica alle regioni a statuto speciale e ancora l’ art 13 specifica che le attivita' di formazione per i Collaboratori Scolastici, su cui si vorrebbe scaricare il servizio cancellando migliaia di Assistenti igienico-personale specializzati, devono essere in coerenza con il profilo professionale contemplato dal CCNL, per cui al collaboratore non spetta affatto lo svolgimento di compiti o attivita' di tipo specialistico ma solo di assistenza di base e generica. E su questo non ci sono e non ci possono essere interpretazioni strumentali, solo per fare cassa, che tengano! 
Il pieno esercizio del diritto allo studio degli studenti disabili, che abbisognano del servizio di assistenza igienico-personale, deve essere garantito con personale specializzato, che dal 1998 svolge questo servizio nella regione, un bacino di specializzazione e di ricchezza professionale siciliana che come Slai Cobas sc abbiamo ribadito deve essere un modello da esportare a livello nazionale e non da cancellare in modo scellerato, come vuole fare questo governo regionale che si dice ipocritamente al fianco dei disabili e poi vuole mettere in atto uno scempio sociale.
Lo Slai ha anche fatto presente che quest’audizione non deve essere un passaggio formale che poi si esaurisce nel nulla di fatto ma si deve avviare con urgenza un percorso politico e legislativo che porti alla stabilizzazione del servizio a livello regionale.
Questa O.S. continuerà a mettere in campo ogni forma di lotta per difendere diritti basilari, diritto allo studio e diritto al lavoro.
Slai Cobas per il sc Palermo/Sicilia

giovedì 21 novembre 2019

20 novembre - Non solo l’Ilva: il precedente di Taranto in Romania

da https://tarantocontro.blogspot.com/


speciale ArcelorMittal, - 7 - Non solo l’Ilva: il precedente di Taranto in Romania

“Ha acquisito il siderurgico, poi licenziamenti e dismissioni”

Nel ricorso dei commissari al Tribunale civile di Milano viene ricostruito il caso del centro siderurgico di Hunedoara, in Transilvania, dove negli anni '90 ventimila persone (su novantamila abitanti) lavoravano all'Ispat Siderurgica: ora sono 700 i lavoratori della centrale. "L’acquisto del centro avvenuto nel 2003 nell’ambito delle privatizzazioni del Paese, per il suo perfezionamento comportò all'inizio un drastico ridimensionamento del personale e la dismissione di ampia parte del complesso industriale", scrivono i commissari.

20 novembre - Contro l'operazione da macelleria sociale della Regione Siciliana/governo, LOTTA! Studenti disabili e assistenti igienico-personale non si toccano!

Combattivo presidio ieri pomeriggio, indetto dallo Slai Cobas sc, all'Assessorato regionale alla famiglia di Assistenti igienico personale, genitori di studenti disabili ma che ha visto anche la partecipazione di docenti di sostegno, di collaboratori scolastici, assistenti alla comunicazione che hanno voluto portare in piazza la loro solidarietà e denuncia attiva.

Un pomeriggio di lotta scandito da una continua denuncia al megafono, slogan... tanti i cartelli, gli striscioni 











Gli Assistenti hanno imposto un incontro che si è svolto con il Dirigente Reale, un incontro molto animato su cui seguirà un resoconto a breve ma dal quale è emerso chiaramente che le recenti dichiarazioni di smentita dell'Assessore alla famiglia Scavone sulla sospensione del servizio di assistenza specializzata specializzata da gennaio 2020 non sono affatto corrispondenti alla verità dei fatti, il pericolo di un attacco gravissimo ai diritti degli studenti disabile e di un licenziamento di massa che coinvolgerebbe circa 2000 Assistenti specializzati, strumentalizzando anche leggi nazionali su cui comunque il governo non dice una parola, è assolutamente reale, così come lo Slai Cobas ha denunciato subito contestando alcuni giorni fa le parole di Scavone.

Il sit-in di ieri pomeriggio ha mandato un messaggio chiaro ai palazzi del potere... Siamo in guerra! Fino ad ora non ci avete fermato e combatteremo!

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Disabili senza assistenza Un coro di dissenso e proteste


TELE ONE canale 19 servizio di Massimo Brizzi
Assistenti igienico personali agli studenti disabili in protesta davanti la sede dell’Assessorato alla Famiglia della Regione Siciliana. Al centro del dissenso la paventata revoca del servizio che potrebbe essere affidato ai collaboratori scolastici formati con un corso di 40 ore. Notizia smentita dall’assessore al ramo Antonio Scavone. Una situazione che comunque vada continua a provocare incertezze sul futuro lavorativo degli assistenti igienico personali che si ripete all’inizio di ogni anno scolastico.
“La figura professionale dell’assistente nasce nel 1998, formato attraverso un corso di centinaia di ore specializzata con un’esperienza ventennale che non può essere sostituita da personale formato con appena 40 ore, soprattutto in tutela degli studenti assistiti in aula che hanno esigenze complesse “ hanno sottolineato gli assistenti igienico personali.
Alla manifestazione di protesta in segno di solidarietà hanno aderito anche genitori di ragazzi disabili, docenti e collaboratori scolastici e proprio un collaboratore scolastico ha affermato che l’assistenza che potranno fornire questi ultimi sarà “ una assistenza di base e non di tipo specialistico”

SOSPENSIONE ASSISTENZA IGIENICO-PERSONALE NELLE SCUOLE PER GLI STUDENTI CON DISABILITÀ: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

Assistenti igienico-personali, Slai Cobas: "Contestiamo dichiarazioni dell’assessore Scavone"
Assistenti igienico-personali, Slai Cobas: "Scavone sbaglia, lesi diritti inalienabili"

GDS


PALERMO.GDS.IT
Protesta di fronte l'assessorato della Famiglia a Palermo per gli assistenti igienico sanitari delle scuole medie superiori. L'intervista a Giorgia Geraci, delegata...



domenica 17 novembre 2019

16 novembre - Contestiamo le dichiarazioni dell'Assessore regionale Scavone - Emergenza Sicilia Assistenza Igienico-personale


2 Comunicato stampa
Slai Cobas sc Palermo/Sicilia

Questa O.S. a nome dei genitori degli studenti disabili e degli Assistenti igienico-personale specializzati siciliani, in merito alle dichiarazioni rese dall’Assessore regionale alla famiglia Scavone in data odierna su testate giornalistiche on line sulla questione della sospensione dell’assistenza igienico-personale nelle scuole siciliane a partire da gennaio 2020, contesta quanto segue:

La nota emessa dalla Città Metropolitana di Messina nei suoi contenuti è decisamente chiara e netta e non corrisponde affatto a quanto invece dichiara l’Assessore Scavone che parla di “bugie dell’opposizione” e dice che il servizio non sarà sospeso ad inizio dell’anno prossimo. Sembra alquanto strano che in sede di riunione il 12 novembre la discussione intercorsa sia stata non compresa a tal punto da chi rappresentava la Città Metropolitana di Messina e non solo.

Non esiste, come invece dichiara l’Assessore Scavone, alcun conflitto tra la norma regionale e quella nazionale in tema di assistenza igienico-personale, nello specifico ci riferiamo al DL 66/2017, rivisto e corretto dal governo nazionale Conte 1, soprattutto nella parte in cui lo stesso DL all’art.17 “Regioni a statuto speciale e Province autonome di Trento e Bolzano” così recita: “1. Sono fatte salve le competenze attribuite in materia di inclusione scolastica alle Regioni a Statuto speciale e alle Province Autonome di Trento e di Bolzano secondo i rispettivi Statuti e le relative norme di attuazione”.
Lo stesso DL 66/2017 in merito poi alla questione del Collaboratore Scolastico delle scuole statali non assegna allo stesso alcuna competenza di assistenza igienico-personale di natura specializzata, in quanto rimanda al profilo previsto dal CCNL scuola vigente che  in merito  prevede solo un’assistenza di base e generica e così recita “ Area A - Esegue, nell’ambito di specifiche istruzioni e con responsabilità connessa alla corretta esecuzione del proprio lavoro, attività caratterizzata da procedure ben definite che richiedono preparazione non specialistica….”, pertanto il Collaboratore scolastico non deve, perché non può, assistere studenti disabili nel rispetto delle norme contrattuali.

sabato 16 novembre 2019

16 novembre - Gli Assistenti igienico personale degli studenti disabili della Sicilia non si toccano!

Comunicato stampa Slai cobas sc Palermo/Sicilia  Palermo, 16 Novembre ’19 
Questa organizzazione sindacale a nome delle famiglie degli studenti disabili gravissimi gravi e medio gravi siciliani e degli assistenti igienico personali specializzati, circa 2000 in tutta la Regione, condanna senza se e senza ma, lo scellerato provvedimento, di cui siamo venuti a conoscenza per mezzo di una nota della Città Metropolitana di Messina, che il governo regionale siciliano a guida Musumeci e nello specifico l’assessorato regionale alla famiglia a guida Scavone, vuole mettere in atto a partire da gennaio 2020 con la cancellazione degli assistenti igienico personale specializzati dalle scuole e il trasferimento della mansione ai
collaboratori scolastici statali delle scuole. Ribadiamo ancora una volta che per il collaboratore scolastico statale non è previsa nel CCNL scuola alcuna assistenza di tipo specialistico nei confronti degli studenti disabili ma solo di base e generica e su questo punto nessuna legge vigente a partire dalla Costituzione, Legge 104/92 e successive, nazionali e regionali specifiche fino all’attuale dl 66 2017, peraltro non ancora in  applicazione, può essere strumentalmente interpretata solo per motivi di bilancio e di tagli sulla pelle di studenti disabili, famiglie e assistenti specializzati. Si tratta di una vergognosa ed ennesima operazione di scempio sociale e macelleria che combatteremo con ogni forma e con ogni mezzo così come abbiamo sempre fatto da tantissimi anni e con molteplici battaglie, non ultima quella esemplare contro il famigerato articolo 10 L.R 8/2016 poi abrogato.
 Gli studenti disabili per esercitare il loro pieno diritto allo studio devono avere garantite tutte le figure specializzate e tutti i servizi di assistenza di cui abbisognano, compreso l’assistenza igienico personale che non può che essere esclusiva e dedicata pertanto specializzata. Siamo assolutamente contro ogni forma di guerra tra poveri che questo governo vuole scatenare, i collaboratori scolastici sono lavoratori anch’essi messi sotto attacco  da questo provvedimento osceno del governo regionale e non permetteremo che il tutto si trasformi in una guerra tra lavoratori contro lavoratori, perché gli unici responsabili di queste operazioni da macellai sociali sono solo i palazzi del potere che spudoratamente da un lato dichiarano di essere al fianco dei disabili, come ha espresso ipocritamente il governo regionale sui mass media ma poi dall’altro nei fatti sferrano attacchi pesantissimi a diritti inalienabili.
Questa organizzazione sindacale dichiara lo stato di agitazione e di mobilitazione di assistenti e famiglie già a partire dalla prossima settimana, si sta già attivando ad inviare un ampio carteggio di denuncia come ha sempre fatto alla Prefettura di Palermo e al Quirinale a Roma e invierà richieste di incontro urgentissimi al Presidente del Consiglio, al Miur e al Ministero del lavoro e politiche sociali. Infine, famiglie e assistenti da noi rappresentati, se da un lato stanno apprezzando le prese di posizione pubbliche di denuncia e critica verso il governo regionale di alcune figure politiche e istituzionali come quelle dell’on.le Fava dell’Ars e Presidente della Commissione Antimafia e del Sindaco della Città metropolitana di Palermo Orlando, dall’altro lato auspicano che le parole dichiarate si trasformino in reali e concrete azioni politiche tese a rigettare al mittente questo provvedimento  e ad arrivare ad una soluzione definitiva della questione che deve vedere non la cancellazione ma la salvaguardia di un modello di specializzazione e professionalità siciliano, l’assistenza igienico-personale specializzata, che deve invece essere esportato in tutto il resto d’Italia per il bene reale della vita scolastica degli studenti disabili, dei diritti delle famiglie e del diritto al lavoro di migliaia di assistenti.  
Da lunedì in stato di agitazione, segue informazione sulle iniziative di lotta 
Slai cobas per il Sindacato di classe Palermo/Sicilia

Il sindacato Slai Cobas sc denuncia una situazione oggetto di scontro con le istituzioni ormai da mesi...
Condanna la scelta della Regione anche Claudio Fava, deputato del Gruppo misto all’Assemblea Regionale Siciliana, dello stesso avviso anche Leoluca Orlando, sindaco della Città Metropolitana di Palermo...
Barbara Evola e Katia Orlando, consiglieri comunali del capoluogo per Sinistra Comune, parlano di “provvedimento inaccettabile...
Antonio Costanza, vicepresidente di Anffas Sicilia (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale), raccomanda cautela su un tema “assai complesso e delicato...



giovedì 14 novembre 2019

14 novembre - SALUTE E VITA - SENZA LA LOTTA DELLA CLASSE OPERAIA ORGANIZZATA IN UNA FABBRICA APERTA QUESTA BATTAGLIA NON SI PUO' VINCERE!

dal blog https://tarantocontro.blogspot.com/


Speciale ARCELOR/MITTAL - 2 - SALUTE E VITA - SENZA LA LOTTA DELLA CLASSE OPERAIA ORGANIZZATA IN UNA FABBRICA APERTA QUESTA BATTAGLIA NON SI PUO' VINCERE!

Tarantocontro realizza uno SPECIALE on-line sull'ArcelorMittal/Ilva - Taranto

con l'obiettivo di orientare, organizzare, mobilitare operai e masse popolari su posizioni di classe contro Padroni/Governo e Stato dei padroni/sindacati confederali e sindacalisti non confederali pro chiusura della fabbrica/ambientalismo piccolo borghese, per affermare sul campo l'autonomia operaia/la lotta di classe/ l'anticapitalismo e la conseguente piattaforma alternativa di operai e masse popolari che si basi su questi presupposti.



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Lo Slai cobas per il sindacato di classe sostiene la necessaria e giusta battaglia per la salute, la vita, contro il micidiale inquinamento, basta con le morti sul lavoro e per il lavoro. L'ha sempre fatto anche quando tutto era fermo e silente in città, ha costruito 12 anni fa la Rete nazionale per la sicurezza e la salute sui posti di lavoro e sui territori, facendo degli operai Ilva la leva di questa battaglia, e unendo su questo familiari degli operai uccisi sul lavoro.
Abbiamo costruito piattaforme e fatto varie battaglie sulla sicurezza e la salute.
Lo Slai cobas anche nei mesi scorsi ha sostenuto la battaglia delle donne dei Tamburi per dire a magistratura e a sindaco di Taranto: NO alla chiusura delle scuole, SI alla rimozione delle Collinette Ilva e bonifiche dell'area. E dal primo momento e sempre ha detto NO all'immunità penale, facendo anche un esposto alla Procura e Corte costituzionale.
Oggi è necessario porre con ancora più forza il problema della vita, della salute!
Ma questa giusta battaglia, che dovrebbe vedere uniti operai e cittadini è inquinata dalla parola d'ordine: "Chiusura dell'Ilva".
Questa richiesta è apparentemente molto popolare, ma è cieca e fallimentare, e viene portata avanti da settori dell'ambientalismo contro gli operai, facendoli sparire o portando avanti un ricattato morale. "Chiudere l'Ilva" non vuol dire solo chiudere una fabbrica ma vuol dire mettere fine a una realtà operaia, la più grande in Italia e in Europa, che SOLA può imporre tutte le soluzioni necessarie per impedire che padroni, governo, Stato continuino ad uccidere per il profitto.
Migliaia di operai a casa, o in cassintegrazione invece vuol dire l'abbandono di un'area due volte Taranto, che continuerà a produrre inquinamento - Se l'hanno fatto a Bagnoli, perchè non dovrebbero farlo a Taranto dove ci vorrebbero miliardi e miliardi di più per la bonifica?
Quale forza imporrebbe ai governi, allo Stato di intervenire, a fabbrica chiusa e abbandonata?
SOLO l'emergenza della situazione di una fabbrica aperta, la realtà concreta di migliaia di operai presenti e non divisi e spariti, può imporre interventi di bonifiche, ristrutturazione impianti, modifiche dei processi produttivi che non producano inquinamento, ecc.
E' prendere in giro dire che queste migliaia di operai licenziati o messi in cassintegrazione, buttati fuori dalla fabbrica, potrebbero essere impiegati nelle bonifiche. Non sono riusciti, non hanno voluto farlo per 1600 operai Ilva AS in cigs, messi a fare corsi di formazione inutili, figurasi se lo farebbero per 15mila operai.
Ogni "piano" alternativo di riconversione, economia alternativa è illusorio, è una presa in giro. Il capitale per il profitto può produrre "oro" ma non può che sfruttare e distruggere. Taranto, diventerebbe un territorio della speculazione, dello sviluppo "alternativo" per pochi, e della sfruttamento nero, precario, della vita di "m.." per tutti gli altri.
Gli operai anche dell'Ilva, quando hanno lottato, hanno loro fatto le piattaforme e portato le soluzioni per avere salute, sicurezza, ambiente salubre; hanno portato dalla loro parte medici, ingegneri, scienziati, ecc. Poi hanno perso, ma per la svendita dei sindacati confederali, per la repressione dello Stato.
Ma dopo di loro, nessuno ha portato piani concreti, fattibili, per la fabbrica e la città.
Non facciamo come questa sciagurata vignetta!

deleteria 
Così è come vedono gli operai parte degli ambientalisti, associazioni di Taranto

14 novembre - Volantino diffuso in fabbrica Arcelor/Mittal Taranto

La sola soluzione è quella che si puo’ imporre con la lotta degli operai!
Tutto il resto porta allo sfascio
Senza la lotta della classe operaia organizzata in una fabbrica aperta
non si può vincere

Il governo – con divisioni interne- attualmente propone per far restare Mittal di dare ciò che Mittal vuole: migliaia di esuberi - immunità penale rafforzata - proroga dei tempi dei lavori dell'Altoforno 2 - taglio dell'affitto...ecc.
Gli effetti di queste misure sarebbero inoltre devastanti per gli operai dell'appalto e all'interno della fabbrica prevarrebbe ancor più una linea del massimo sfruttamento, trasferimenti, demansionamento, terziarizzazione, riduzioni dei diritti dei lavoratori, della libertà di sciopero e delle libertà sindacali.

ArcelorMittal per la crisi mondiale dell’acciaio, badando solo ai suoi profitti sembra scegliere l’abbandono, violando il contratto e gli accordi fatti finora, puntando tutto sugli utili finanziari in borsa che gli vengono e verrebbero per ora da questa operazione

Ma per imporre soluzioni alternative serve una lotta vera e senza sconti  in maniera prolungata e con tutte le forme di lotte necessarie di operai e masse popolari per difendere lavoro e salute per imporre a Mittal se resta,  altrimenti a una azienda nuovamente commissariata o nazionalizzata dallo Stato o di un nuovo padrone, la piattaforma proposta sin dall’inizio dallo slai cobas per il sindacato di classe taranto:

nessuna chiusura/nessun esubero con un piano serio per il rientro dei cassintegrati - nelle ditte dell'appalto, salvaguardia di lavoro, salari e diritti – sicurezza in fabbrica, con una postazione ispettiva permanente sotto controllo operaio, dentro l’area ilva e appalto – trattazione del problema degli eventuali esuberi con l’estensione dei benefici amianto -anche con una legge speciale TARANTO – una reale bonifica e ambientalizzazione della fabbrica a tappe forzate, con un utilizzo generale dei lavoratori, che così rientrano al lavoro tutti i cassintegrati.
Sul fronte della salute, emergenza ambientale e sanitaria con la bonifica integrale del territorio si può e si deve fare di più.
Vogliamo nuovi fondi dello Stato a sostegno - torniamo agli 8 miliardi necessari indicati nel 2012 dall'inchiesta Todisco.


Slai cobas per il sindacato di classe – Taranto
via livio andronico 47 taranto
slaicobasta@gmail.com 347-5301704

domenica 10 novembre 2019

10 novembre - EUROGRAVURE/POZZONI la ristrutturazione delle fabbriche la pagano gli operai con gli accordi sindacati confederali/padroni, (in questo caso con il ruolo predominante della Cgil) MA CI SONO OPERAI CHE LOTTANO PER CAMBIARE IL RISULTATO MERCOLEDÌ 13.11 ORE 17.00 CORTEO

Gli operai del reparto confezionamento Eurogravure/Pozzoni, lottano per rientrare in fabbrica con tutti i diritti. IL LAVORO C’È. Sono stati buttati in mezzo ad una strada dopo 15 anni di lavoro in fabbrica con un accordo sindacale. Hanno lavorato 15 anni in cooperativa, adesso a sentir i padroni, nessun diritto! SOLO IL RICATTO: lavoro sottopagato al livello più basso con l’agenzia con contratti precari di ¾ mesi, o fuori. Questo è ciò che vogliono i padroni in tutte le fabbriche.
Mentre i confederali incanalano gli operai dalle agenzie per capitolare e verso le conciliazioni tombali.
Gli operai Eurogravure lottano per riprendersi ‘il loro posto di lavoro alle stesse condizioni’. LOTTANO PER TUTTI. Serve sostegno e solidarietà proletaria. Vince uno, vincono tutti!!!

Questa la mobilitazione di sabato mattina al popolare e affollato mercato comunale di Treviglio. Una mobilitazione diretta a raccogliere le forze per la manifestazione di mercoledì 13 novembre 2019 che alle ore 17.00 si concentrerà sotto il comune di Treviglio.
Da segnalare la crescente presenza delle forze dell’ordine alle iniziative degli operai e il supponente intervento della polizia locale teso a limitare la diffusione dei volantini nell’area del mercato, perché dice ‘un regolamento comunale vieta la diffusione tra i banchi di qualsiasi volantino...’ Parole significative quelle usate da chi ormai è stato trasformato in un nucleo operativo al servizio dei sindaci, qui iper leghista con il pallino della sicurezza..., per i quali gli operai che lottano sono equiparati ad un qualsiasi volantino pubblicitario...’ 
Ma sabato mattina in tanti hanno risposto e portato la loro solidarietà.
Le rivendicazioni degli operai Eurogravure hanno toccato e fatto immedesimare i proletari che subiscono le condizioni che padroni governi e i sindacati confederali complici hanno imposto in tutti i posti di lavoro.
Pensionati delle grandi fabbriche che oggi vivono tutto sommato una condizione ancora decorosa ma che hanno fatto in tempo a veder consumare le conquiste per le quali si sono battuti e hanno portato tutto il loro senso di frustrazione per le condizioni attuali di figli e nipoti, disoccupati che passano da un’agenzia all’altra nell’attesa di una ‘missione’, operai che hanno portato la loro esperienza diretta dei peggioramenti che vivono tutti i giorni, operai licenziati dalle ristrutturazioni che hanno vissuto solo l’alternativa di una misera ‘buonuscita’, un delegato di una fabbrica della zona che si è offerto di tradurre in arabo l’appello per il corteo… il ferroviere, l’ex operaio che lavora come può, insegnanti, i lavoratori indiani di una serra dove sfruttamento è faticose condizioni di lavoro che consumano a vista d’occhio, ritmi pesanti e giornate infinite che si accompagnano alla diffusa pratica del pagamento degli straordinari in nero, ovvero, valore più basso per l’ora lavorata, invece della maggiorazione e forfettizzazione del totale delle ore per un’approssimazione di almeno 400 euro al mese rubate a testa... le volontarie presenti ad un banchetto contro una malattia rara, giovani che porteranno i volantini nei loro quartieri.
Una vicinanza non scontata, viva e genuina che i tanti proletari al mercato hanno voluto portare agli operai in lotta, perché sono stati colpiti proprio dal fatto di aver incontrato operai che lottano rivendicando il posto di lavoro perché è loro, che rifiutano il ricatto del padrone del lavoro sottopagato e precario, operai che si sono organizzati. 

Gli sforzi continuano per far arretrare il padrone, far avanzare la lotta di classe, per ottenere la presenza effettiva di tutti quelli che si sono fermati e hanno portato il loro calore ieri al presidio.
A partire dall’ex operaia che con orgoglio ci ha detto ‘io ha fatto il ‘69 e le lotte degli anni 70’ in una fabbrica della zona, scioperi picchetti e tante manifestazioni, venivano i ragazzi di Lotta Continua, erano giovani ma a differenza di oggi sapevano cosa facevano, conoscevano la fabbrica… andate avanti, non mollate.






9 novembre - La venuta di Conte a Taranto

Tra contestazione e dialogo con gli ambientalisti e incontro al consiglio di fabbrica - registra l'assenza della posizione autonoma e di classe degli operai






La decisione improvvisa di Conte di venire a Taranto ha chiaramente colto di sorpresa.
Conte con uno stile innovativo nell'interpretare il suo ruolo di presidente del consiglio e il suo definirsi 'populista' e 'avvocato del popolo': nessuna "zona rossa", anzi, è venuto alla fabbrica dalla portineria, ha scelto di incontrare e confrontarsi, in un forte clima di tensione e contestazione, con l'area degli ambientalisti, impressionando e restandone impressionato e influenzato; 
dopo proseguendo in questo stile ha incontrato il consiglio di fabbrica allargato - anche qui circa 200 tra delegati e rappresentanze di operai - ricevendo in questo caso applausi, attenzione e sostanziale apprezzamento. 
Questo chiaramente ha rappresentato una novità nella situazione attuale. Quale influenza avrà, lo vedremo nei prossimi giorni.
Ciò che è mancata è la posizione di classe - assente nell'arcipelago ambientalista e nell'attuale consiglio di fabbrica.
Posizione he invece abbiamo portato al mattino nello sciopero - riuscito poco all'ArcelorMittal ma grande e compatto nell'appalto - e che riporteremo con forza e decisione nei primi giorni della prossima settimana.

Slai cobas per il sindacato di classe Taranto