martedì 26 febbraio 2019

26 febbraio - Milano, lettera aperta alle lavoratrici della scuola. Verso l'8 marzo

le lavoratrici della scuola dello Slai Cobas sc sostengono questa iniziativa ed invitano a sostenerla e partecipare
Assemblea pubblica contro la regionalizzazione della scuola!
Sabato 2 marzo Ore 15 - 17 
presso Chiamamilano 
via Laghetto 2 (MM Duomo) Milano
Come lavoratrici e lavoratori della scuola auto-organizzati invitiamo docenti, personale della scuola, studenti, associazioni, sindacati, partiti politici e società civile a partecipare a un primo momento assembleare per costruire anche in Lombardia una forte mobilitazione contro l’ennesimo tentativo di regionalizzare la scuola!
Come lavoratrici e lavoratori della scuola rifiutiamo in toto il progetto di “autonomia differenziata” che il Governo si prepara ad attuare,  accogliendo le richieste di alcune Regioni del Nord Italia, fra cui spiccano - come sempre -Lombardia e Veneto.

26 febbraio - Picchetti a rischio al tempo di Salvini. Denunce per blocco stradale a Modena. Anche la Fiom "scopre", sic, che il decreto fascio/razzista di Salvini significa prima gli immigrati, poi gli operai e poi.......Ma..

...ma quando nella lotta della logistica i lavoratori organizzati col sindacalismo di classe, Slai Cobas sc e Si Cobas, o del sindacalismo di base lottano e fanno i blocchi contro gli accordi infami firmati anche da loro, sono i primi ad invocare la repressione
 
da il manifesto
Giovanni Stinco
febbraio 26, 2019
In seicento sotto la Prefettura di Modena per chiedere di cambiare subito il decreto sicurezza nella parte in cui si colpiscono gli operai in lotta per difendere il lavoro. Grande mobilitazione da parte della Cgil e della Fiom a partire da una piccola vertenza, che arriva dalla provincia ma che parla a tutta Italia. A Novi di Modena, 10 mila abitanti a nord del capoluogo, c’è la Frama Action, fabbrica di arredamenti per esterni che la proprietà (l’austriaca Hella) vuole chiudere per trasferire la produzione in Germania. «Crediamo fortemente in questa azienda italiana», era la promessa del 2016. Tre anni dopo la serrata, con 21 posti di lavoro a rischio e, dicono i sindacati, nessuna valida ragione di bilancio a sostegno della decisione. Per salvare i posti di lavoro è partita una mobilitazione che ha portato anche al blocco dei cancelli dell’azienda, quando alcuni tir hanno tentato di lasciare i capannoni. Un picchetto per impedire una delocalizzazione come se ne sono visti tanti, ma questa volta l’azione è costata cara agli operai. Nove di loro, ha appreso la Fiom, sono stati denunciati secondo quanto previsto dal decreto sicurezza di Matteo Salvini con l’appena reintrodotto reato di blocco stradale, fino a pochi mesi fa sanzionato solo come illecito amministrativo.

26 febbraio - info dal blo tarantocontro: Processo Ilva, la testimonianza di Marescotti

Processo Ilva - Riportiamo la lunga testimonianza fatta il 9 gennaio da Marescotti Pres. di PeaceLink, richiestagli dallo Slai Cobas sc - essa è importante perchè ripercorre vari passaggi che hanno contribuito all'inchiesta giudiziaria. Marescotti nelle sue dichiarazioni riconosce, pur nelle differenze, il ruolo dello Slai Cobas: "SLAI Cobas è stata una delle organizzazioni più attive in questo settore perché ha cercato fin da subito di coinvolgere i lavoratori..." 
 DEPOSIZIONE DEL TESTIMONE MARESCOTTI ALESSANDRO
TESTE A. MARESCOTTI - Sono Presidente dell’associazione PeaceLink che è un’associazione di volontariato che si occupa di pace, diritti umani, tutela della legalità, difesa ambientale e cittadinanza attiva.
AVVOCATO E. PELLEGRIN - Nell’ambito di queste sue varie finalità, vorrei che descrivesse brevemente i vari settori in cui la sua associazione si è occupata della situazione ambientale di Taranto. Poi, se è il caso, mi riservo degli approfondimenti specifici in ordine a ciascun settore.
TESTE A. MARESCOTTI - PeaceLink ha una caratteristica particolare, cioè è un’associazione di volontariato che è nata su rete telematica nel 1991. La rete ha svolto un ruolo chiave perché nel 2005, in maniera assolutamente casuale, scopriamo - attraverso la rete - che a Taranto c’è la diossina. E lo scopriamo andando a consultare dei registri, dei database europei e nazionali nei quali venivano indicate le emissioni o le stime delle emissioni dei grandi impianti industriali.

lunedì 25 febbraio 2019

25 febbraio - Morti Operaie: prima gli immigrati. Incidente sul lavoro ad Anzio, muore operaio di 22 anni: indagano i carabinieri

Drammatico incidente sul lavoro questa mattina ad Anzio in zona Padiglione, presso la Smurfit Kappa che si occupa di raccolta di carta e cartone e di packaging.
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23 Febbraio 2019
Drammatico incidente sul lavoro questa mattina ad Anzio in zona Padiglione, presso la Smurfit Kappa Anzio che si occupa di raccolta di carta e cartone e di packaging. Secondo le prime ricostruzioni dei fatti il giovane, un operaio di origine rumena di appena 22 anni, in Italia con regolare permesso di soggiorno e da tempo residente a Pomezia, stava sposando delle balle di cartone da un container ad un altro insieme ad un collega.

25 febbraio - Riceviamo e pubblichiamo da Assemblea29giugno: assemblea generale; proiezione docu/film; riflessioni a seguito della requisitoria dei PM

- A febbraio l'appuntamento di ogni 29 del mese alla Casina dei ricordi, si terrà giovedì 28 febbraio ore 23.30
- L'assemblea generale dei Soci dell'Associazione dei familiari "Il Mondo che vorrei", si tiene venerdì 1° marzo alle ore 21.00 alla Circoscrizione Marco Polo, via L. Repaci, 1 - Viareggio
- Prossime proiezione del docu-film "Il Sole sulla pelle":
giovedì 28 febbraio ore 18.00 a Roma alla Casa del cinema in via M. Mastroianni 1 - 00197
giovedì 7 marzo ore 21.15 a Pietrasanta (Lu) al Cinema comunale
Riflessioni … ... 
Firenze. Processo d'Appello per la strage ferroviaria di Viareggio: 29 giugno 2009
Moretti ex novo: dalla presenza in aula alla rinuncia alla prescrizione …
L'Appello inizia il 13 novembre '18. Alle udienze del 22 e 23 gennaio, per la prima volta, a 9 anni e mezzo dal disastro ferroviario, si presenta Mauro Moretti.
E' la 'risposta' alla sentenza di 1° grado del 31 gennaio 2017.

24 febbraio - info internazionale: , Cina: incidente bus in miniera d'argento, 21 morti

Sono 29 i feriti, la causa sarebbe la rottura dei freni
E’ di 21 morti e di 29 feriti il bilancio dell’incidente che ha coinvolto ieri mattina un autobus con 50 minatori a bordo nella più grande miniera d’argento della Cina gestita dalla Yinman Mining, nella Mongolia interna. Il mezzo si è schiantato in un tunnel di servizio all’apparenza a causa di un problema ai freni. Un team di coordinamento delle operazioni è stato inviato dal ministero per “guidare e fornire assistenza” su soccorsi e indagini sul sito dell’incidente. A carico dei vertici della compagnia è stato disposto un limite agli spostamenti e ai viaggi, in attesa dei risultati degli accertamenti in corso. Yinman Mining è controllata di Inner Mongolia Xingye Mining, colosso minerario quotato alla borsa di Shenzhen che produce circa 201 tonnellate di argento all’anno. La Cina è il terzo produttore mondiale del metallo in base ai dati del 2017, con un totale di 2.500 tonnellate che sono poco più del doppio di quanto prodotto dagli Usa. 
ANSA | 24-02-2019 09:04


24 febbraio - info: LICENZIAMENTI DI MASSA ALLA SIRTI: ALTRI 883 OPERAI SENZA LAVORO...

Mentre Di Maio si vanta del suo "Decreto Dignità" che avrebbe trasformato tanti lavori da tempo determinato a tempo indeterminato nelle grandi aziende si continua a mettere in cassa integrazione o a licenziare direttamente come alla Sirti.
 
La risposta dei capi sindacali è minestra riscaldata, ci vuole altro, se dai pastori sardi in lotta, viene qualche insegnamento …
Il numero dei licenziamenti dichiarati è 833, tra operai e impiegati, su 3600 dipendenti. La SIRTI è un colosso nazionale delle infrastrutture per telecomunicazioni e information technology. I capi sindacali puntano sulla la fabbrica 4.0, favoleggiano sui posti di lavoro che sarebbero aumentati grazie alla tecnologia dell’informazione, i padroni li hanno accontentati subito con i licenziamenti proprio in questo settore.

sabato 23 febbraio 2019

23 febbraio - TARANTO: Continuano gli incontri dello Slai Cobas con operai Ilva e ArcelorMittal nei paesi - IL 25 FEBBRAIO A CRISPIANO

Dopo l'incontro di Grottaglie, lunedì prossimo, 25 febbraio organizzato da operai Ilva AS in cig, un nuovo incontro a Crispiano.
Intanto si stanno organizzando anche in altri paesi, tra cui Massafra.
Questi incontri sono importanti per organizzarsi e decidere iniziative.
Invitiamo gli operai a partecipare e ad organizzare anche in altri paesi questi incontri
INCONTRO A CRISPIANO

Lunedì 25 febbraio ore 17,30

c/o sala comunale c.so Umberto, 203

INVITO A:

operai Ilva AS in cassintegrazione

operai ArcelorMittal

tutti coloro che sono interessati alla

questione Ilva-Lavoro-Salute
 
Perchè abbiamo denunciato alla Procura l’Accordo del 6.9.18

Organizzazione comitato cassintegrati

Cosa succede in fabbrica ArcelorMittal

Piano generale Mittal

Processo Ilva "Ambiente svenduto"

Slai Cobas per il sindacato di classe Taranto

comitato cassintegrati AS ILVA

info: slaicobasta@gmail.com - 3475301704


23 febbraio - Info Roma: Capodarco Onlus, il personale sanitario è in sciopero

Astensione dal lavoro di 24 ore e presidio davanti alla sede della Comunità di Capodarco di Roma Onlus. È la protesta del personale sanitario dell’azienda: da mesi è senza stipendio. «Adesso basta, siamo stufe», dice una lavoratrice. La mobilitazione è sostenuta dalle Camere del lavoro autonomo a precario (Clap)
«Da 7 anni l’azienda paga gli stipendi con una media 4 mesi di ritardo – spiegano le Clap – Tra il 2010 e il 2013 i lavoratori hanno dovuto affrontare cassa integrazione e contratti di solidarietà. Il personale sanitario pur essendo sostanzialmente dipendente continua a essere impiegato attraverso le partite Iva per compensare una strutturale carenza di organico. Nulla è cambiato con l’accordo di ristrutturazione, rispetto al quale il Tribunale di Roma ha dato il primo via libera la scorsa estate. Non solo mancano 4 retribuzioni del 2018, ma non sono state pagate neanche le retribuzioni correnti, in aperta violazione della stessa Legge fallimentare».

venerdì 22 febbraio 2019

22 febbraio - da Milano verso lo Sciopero dell'8 Marzo: lettera aperta a tutte le lavoratrici della scuola e piattaforma sciopero

Cara lavoratrice della scuola,
per anni hanno creato una contrapposizione tra chi è diversamente sfruttato: insegnanti di ruolo contro precari, maestre diplomate magistrali contro maestre SFP, docenti abilitati contro docenti non abilitati, lavoratrici ATA di ruolo contro lavoratrici Ata precarie.
In realtà condividiamo la medesima condizione, in particolare condividiamo la condizione femminile che ci impone un doppio sfruttamento nei posti di lavoro, nella famiglia e nella società tutta: il nostro precariato si esprime in tutte le dimensioni della vita e lo sfruttamento si concretizza in salari più bassi; licenziamenti diffusi; femminicidi; violenze sessuali; lavoro di cura (casa, anziani..) ; innalzamento dell’età pensionistica; lavoro riproduttivo; attacchi alla194 e ddl Pillon: molestie perpetrate ideologicamente e materialmente. Veniamo accusate, come lavoratrici del Sud di impegnarci troppo poco, di allargare la schiera di lavoratori fannulloni. Questo attacco strumentale al tentativo di regionalizzazione dell’istruzione in base al PIL regionale mostra come si consideri normale che la condizione delle donne e delle giovani donne meridionali debba continuare ad essere peggiorata; veniamo accusate di esercitare un diritto alla maternità che verrà abolito costringendoci al lavoro sino al nono mese di gravidanza.
Ci chiamano cattive maestre, perché abbiamo difeso con la lotta la nostra dignità e quei diritti che pretendiamo vengano estesi a tutte le lavoratrici, dentro e fuori la scuola. Ci chiamano cattive maestre perché tutti i giorni ricordiamo alle nostre studentesse e ai nostri studenti che la battaglia per la libertà di genere e classe va combattuta a partire dalle nostre scuole, abbattendo frontiere mentali e fisiche e contrastando la didattica delle competenze con la formazione del pensiero e della coscienza critica.
Ci definiscono irrilevanti come lavoratrici ATA, una spesa pesante per lo Stato, quando invece anche con il nostro lavoro sia nelle segreterie che nei laboratori che coma collaboratrici scolastiche la scuola non potrebbe funzionare. 
Dobbiamo tornare a fare conoscenza, a riconoscere e smascherare il patriarcato insito nella nostra lingua, nei nostri testi scolastici, nel modello competitivo che ci spinge a ricercare una misera remunerazione individuale legata alla scuola del “progettificio”.
Ma noi rifiutiamo la logica della scuola azienda, perché siamo convinte che i diritti scippati si possono riconquistare solo con la solidarietà tra donne e la lotta radicale come quella portata avanti per esempio a Milano da uno dei settori più combattivi delle maestre.
Per questo ci appelliamo a tutte le lavoratrici della scuola, di ruolo, alle precarie e in particolare alle insegnanti e alle lavoratrici Ata di terza fascia: costruiamo dal basso un’opposizione concreta contro le scelte politiche di un governo razzista e sessista che oltre ad aver aumentato la precarietà con il decreto” dignità” continua a far proselitismo con false promesse e pericolose prospettive.
8 MARZO SCIOPERO GENERALE DELLE DONNE
Lavoratrici della scuola autorganizzate
Lavoratrici dello Slai cobas per il sindacato di classe
cobasdiclasse.mi@gmail.com
Movimento Femminista proletario Rivoluzionario
mfpr.mi1@gmail.com
PIATTAFORMA SCIOPERO DELLE DONNE 2019

21 febbraio - da Taranto: Sciopero degli appalti comunali

L'assemblea dei rappresentanti dei cobas negli appalti comunali tenutasi il 19 febbraio ha espresso una forte denuncia, protesta per la politica di precarietà, peggioramento, silenzio e discriminazione portata avanti dal Comune.
Ha deciso, quindi, tre iniziative:
1) SCIOPERO 8 MARZO – la maggior parte dei lavoratori in questi appalti sono donne e subiscono al doppio tutti gli effetti negativi di questa condizione di lavoro
2) ESPOSTO DELLO SLAI COBAS SC per i comportamenti antisindacali del Comune
3) UNA MANIFESTAZIONE NEL MESE DI MARZO, in coincidenza con un Consiglio comunale.
Invitiamo tutti i sindacati, e in particolare i sindacati di base – che hanno indetto a livello nazionale lo sciopero delle donne dell'8 marzo – a organizzare unitariamente lo sciopero e le iniziative.
Chiamiamo tutte le lavoratrici e i lavoratori a scendere in sciopero, perchè solo la lotta paga!

Slai Cobas per il sindacato di classe

Sede legale Taranto via L. Andronico, 47 - T/F 0994792086 – 3475301704 – slaicobasta@gmail.com

TA. 21.2.19
Al Sindaco Melucci – Taranto
Al Vicesindaco
Al Segretario generale Comune Taranto
Al Prefetto di Taranto

OGGETTO: SCIOPERO LAVORATRICI APPALTI COMUNALI – 8 MARZO

Nel rimandare, in allegato la proclamazione dello sciopero nazionale e generale dell'8 marzo pv, si comunica che a Taranto aderiranno allo sciopero le lavoratrici, e i lavoratori, degli appalti comunali:
  • pulizie degli uffici e immobili comunali, attualmente dip. Teoma
  • pulizie e ausiliariato degli asili dip. Servizi Integrati
  • piccola manutenzione del verde dip. Bitella – ex Pasquinelli
  • pulizia e custodia strutture comunali dip Servizi Integrati
Le ragioni dello sciopero, oltre quelle generali, a Taranto sono legate alla situazione sempre più precaria dell'occupazione e alle condizioni di lavoro che invece di migliorare addirittura si vuole peggiorare.

20 febbraio - Palermo: Scuola, protestano le/gli assistenti amministrativi: "No ad altri carichi di lavoro"

L'Inps Sicilia, l'Usr Sicilia e l'Usp di Palermo hanno deciso di assegnare alle segreterie anche la lavorazione delle pratiche di pensione del personale scolastico

 Protesta delle e degli assistenti amministrativi delle scuole contro l'ennesimo scaricamento di nuove mansioni nelle segreterie scolastiche, già da tempo allo sbando per i tagli al personale e l'impossibilità di chiamare supplenti. L'Inps Sicilia, l'Usr Sicilia e l'Usp di Palermo hanno deciso di assegnare alle segreterie anche la lavorazione delle pratiche di pensione del personale scolastico con una nuova e complessa procedura che si chiama Passweb, sulla quale peraltro gli assistenti amminstrativi non sono stati formati.
E' una vera vergogna! Il decentramento dei carichi di lavoro che è stato fatto negli anni nelle segreterie scolastiche è a dir poco inaudito: pratiche decentrate dal Comune di Palermo, dalla Regione Sicliana, dal Tesoro/Mef, dagli Usp, progetti Pon, progetti Por... e ora pure la lavorazione delle pensioni con nuovi e complessi adempimenti da parte dell'Inps. Pratiche delicatissime scaricate sugli amministrativi/segreterie scolastiche in cui gli assistenti amministrativi per i tagli pesanti agli organici sono ridotti a numeri davvero esigui, a fronte dell'ampio carico di lavoro, mansioni su mansioni, assistenti che a breve, come già successo peraltro, non potranno neanche assentarsi per le ferie canoniche, previste dalla normativa vigente, per far fronte al rispetto pressante delle scadenze che si sovrappongono.
E tutto questo mentre il ministro Bussetti del governo attuale si permette di dire che al Sud non facciamo niente nelle scuole e dobbiamo impegnarci di più, portando avanti un reazionario meccanismo di disparità tra le scuole inaccettabile. Non vogliamo essere meri factotum al servizio di tutti gli enti che ci scaricano pratiche su pratiche... mentre gli organici per "risparmiare" non vengono mai potenziati. E in tutto questo purtroppo dobbiamo constatare che in generale i dirigenti scolastici prendono solo atto e non si oppongono seriamente a questa politica di decentramento inaudito nelle scuole che ricade soprattutto sulle spalle degli assistenti amministrativi.
Basta spremerci come un limone! Gli organici delle segreterie devono essere potenziati! Non ci possiamo e non vogliamo assumerci la piena responsabilità di pratiche così complesse e delicate come le pensioni dei dipendenti della scuola, mentre siamo lasciati allo sbando nelle segreterie con gli organici falcidiati e mai potenziati a fronte del carico di lavoro ogni giorno più pesante.

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Per tutto questo e per le conseguenze che subiamo anche nella nostra vita quotidiana in termini di stress-correlato lavoro, di malattie professionali, di problematiche legate alla conciliazione del lavoro a scuola con il lavoro in famiglia e in casa, che ricade sulle nostre spalle, COME ASSISTENTI AMMINISTRATIVE DELLE SEGRETERIE SCOLASTICHE SCIOPEREREMO L'8 MARZO/SCIOPERO DELLE DONNE. 

20 febbraio - Processo Ilva : La forte testimonianza di un giovane lavoratore dei Tamburi

DEPOSIZIONE DEL TESTIMONE LAV. ABITANTE TAMBURI
LAV. ABITANTE TAMBURI – Al momento sono domiciliato a Modena per lavoro.
AVVOCATO E. PELLEGRIN – Ha vissuto a Taranto per caso?
LAV. ABITANTE TAMBURI – Sì. Sì, sì, ho vissuto al Quartiere Tamburi dall’82 fino al 2015 circa.
AVVOCATO E. PELLEGRIN – Come abitante del Quartiere Tamburi ha notato particolari condizioni ambientali che le hanno creato preoccupazione?
LAV. ABITANTE TAMBURI – Sì, sì, sì. Quando abitavo al Quartiere Tamburi, già da piccolo comunque ho notato delle anomalie a livello ambientale, perché comunque giocavamo tra la polvere dell’Ilva e ci ritiravamo a casa tutti sporchi di minerale. Poi, dopo, quando sono andato a vivere da solo in un appartamento mi sono reso conto che i balconi erano sempre sporchi di queste polveri, la notte non riuscivo a dormire per l’inquinamento acustico. Niente, a volte capitava che non riuscivo a fare delle pulizie in casa, e queste polveri me le ritrovavo in cucina, nella camera da letto. Sì, mi ha reso un po’ la vita difficile questo fatto qui.
AVVOCATO E. PELLEGRIN – Può descrivere che tipo di polveri erano?
LAV. ABITANTE TAMBURI – Quelle che si vedevano erano delle polveri nere dove bastava solo un giorno che non pulivo e il giorno dopo il secchio diventava nerissimo. E questa cosa mi faceva molta paura, mi faceva venire la paura di ammalarmi. Tant’è che c’è stato un periodo dove mi facevo le analisi non dico ogni due mesi ma quasi. Comunque nel palazzo mio cioè ogni piano aveva una persona ammalata di tumore, e a me mi faceva credere che un giorno sarebbe toccato a me, quindi
questa cosa mi portava a farmi sempre delle analisi e a non vivere bene.

19 febbraio - PROCESSO ILVA : LA TESTIMONIANZA DI UN OPERAIO ILVA SLAI COBAS SC, PARTE CIVILE

Un avvocato degli imputati all'operaio: "Lei non è il protagonista assoluto". Ah,sì? E chi dovrebbero essere i protagonisti in questo processo? I padroni assassini e i loro complici?
Oggi pubblichiamo le parti più importanti della testimonianza al processo Ilva "Ambiente svenduto" resa da un operaio dell'Ilva Slai Cobas, parte civile.
E' significativo, e anche divertente, la querelle fatta da uno degli avvocati degli imputati, Loiacono, che ha tentato di mettere in difficoltà, non far dire le cose vere all'operaio. Ma inutilmente, l'operaio gli ha restituito "pan per focaccia"!
Ricordiamo che raccoglieremo tutte le testimonianze in un dossier, in uscita il 13 marzo - giorno dell'incontro/convegno/assemblea - per info slaicobasta@gmail.com 347-5301704
DEPOSIZIONE DELL'OPERAIO ILVA
AVVOCATO E. PELLEGRIN - Senta, lei dove ha lavorato e dove lavora?
OPERAIO ILVA - Allora, io ho lavorato sino al 31 ottobre del 2018 in Ilva. Dico sino al 31 ottobre perché dal primo novembre sono in cassa integrazione.
AVVOCATO E. PELLEGRIN - Da quando lavora all’Ilva?
OPERAIO ILVA - 3 giugno 2003.
AVVOCATO E. PELLEGRIN - Senta, in che reparto lavorava?
OPERAIO ILVA - Alle officine generali, OME MUA.

18 febbraio - ancora sul processo Ilva: Testimonianze dei medici presentati dagli avvocati dello Slai Cobas sc - Il Dr. Mimmo Cassetta

AVVOCATO E. PELLEGRIN - Senta, lei quale professione svolge?
TESTE C. CASSETTA - Io svolgo la professione di medico di medicina di assistenza primaria (quindi medico di famiglia) per un 95% della mia attività e per un 5% medico del lavoro.
AVVOCATO E. PELLEGRIN - In quale parte del territorio della città ha avuto il suo ambulatorio e i suoi pazienti?
TESTE C. CASSETTA - Io ho sempre avuto l’ambulatorio nel borgo della città di Taranto - quindi Taranto centro - ed ho un secondo ambulatorio in Piazza De Amicis, quindi a duecento metri dall’ingresso di Statte dell’Ilva. È il quartiere Tamburi praticamente. Abbraccia anche un po’ di gente di Paolo VI. E, nel passato, anche qualche cittadino di Statte.
AVVOCATO E. PELLEGRIN - Senta, nell’ambito della sua attività lavorativa e del suo contatto con i pazienti, è venuto a conoscenza di particolari condizioni di rischio di esposizione ad agenti inquinanti?
TESTE C. CASSETTA - Allora, direttamente dai pazienti non può venire questa indicazione nel senso che i pazienti non sanno l’origine delle loro malattie. Io personalmente, negli anni passati, dopo uno studio sulla famosa esenzione 048 - che è l’esenzione per i tumori a Taranto - ho tra i miei pazienti effettuato una mini ricerca e il mio dato personale raddoppia il dato del Distretto 3. Il Distretto 3 vedeva un malato su diciotto di cancro... io sono a 7.5 di presenza di malati di cancro tra maschi e femmine nel Distretto...
PRESIDENTE S. D’ERRICO - E qual è il Distretto 3?
TESTE C. CASSETTA - Il Distretto 3 è il Distretto Tamburi-Borgo-Città Vecchia. Il Distretto 4 è la restante parte della città, quella che va dal centro verso viale Magna Grecia, Salinella e tutti gli altri quartieri. Lì invece la presenza è di un malato su ventisei abitanti. Il Distretto 3 era intorno al 5% di presenza. Il mio parco clienti esprimeva il 7.5, quindi praticamente circa novantasei unità malate di cancro. Naturalmente con tutte le differenze perché, come ben sapete, nella 048 può rientrare
qualunque tipo di cancro. Io non faccio l’epidemiologo, quindi non so dirle poi che nesso ci può essere. Però, in grandi linee, la presenza della 048 si aggirava intorno al 7.5%. Quindi devo dire che nel bacino in cui opero c’è questa forte presenza.

17 febbraio - dal blog tarantocontro: PROCESSO ILVA - LE TESTIMONIANZE DEI LAVORATORI E TESTI SLAI COBAS SC

Da oggi pubblichiamo le parti più importanti delle testimonianze al processo Ilva "Ambiente svenduto" rese dai lavoratori Slai Cobas, parti civili nel processo e da testi presentati dagli avvocati di Torino. Sono importanti, sia per le precise affermazioni fatte che inchiodano le responsabilità dell'Ilva sull'inquinamento e i suoi gravissimi effetti sui lavoratori e la popolazione dei quartieri, sia perchè finalmente la grigia e a volte soporifera aula della Corte d'Assise, in cui gli avvocati di Riva e complici la fanno spesso da padroni, è stata rotta dalla voce, denuncia chiara dei lavoratori e dei testi. 
Raccoglieremo tutte le testimonianze in un dossier, in uscita il 13 marzo - giorno dell'incontro/convegno/assemblea - per info slaicobasta@gmail.com 3475301704
OGGI LA TESTIMONIANZA DI 
DUE LAVORATORI CIMITERIALI 
1° LAVORATORE DEL CIMITERO
LAVORATORE – Lavoro al cimitero di Taranto in via San Brunone.
AVVOCATO E. PELLEGRIN - Il cimitero di San Brunone vicino a quale apparato dell’Ilva è situato?
LAV - A circa duecentocinquanta metri dall’Ilva.
AVVOCATO E. PELLEGRIN – Ma in particolare da che cosa all'interno dell'Ilva? Che cosa c’è a duecentocinquanta metri?
LAV - I parchi minerali praticamente stanno vicino.
AVVOCATO E. PELLEGRIN – Quali sono le sue mansioni all'interno del cimitero?
LAV - Io faccio il necroforo inumatore, praticamente scavo la terra per mettere le salme e togliere le salme.
AVVOCATO E. PELLEGRIN – Quindi lei è a contatto con il terreno all'interno del cimitero.
LAV - Tutti i giorni.
AVVOCATO E. PELLEGRIN – Ha notato particolari evidenze riguardo alla situazione ambientale, all'inquinamento di questo luogo lavorativo dove lei svolge l’attività lavorativa?
LAV - Certamente. Infatti la prima cosa che ho notato da quando ho incominciato a fare quel lavoro era che mentre si spalava la terra e si buttava verso sopra, se guardavi, ti brillava all’interno il terreno. Io ho notato subito questa cosa che era strana. Io penso che erano delle sostanze
scaricate dall’Ilva, perché comunque anche quando si faceva il notturno fotografando si vedevano questi brillantini che scendevano, perché sono di colore polvere da sparo o color ruggine.

venerdì 15 febbraio 2019

15 febbraio - Taranto 13 marzo, importante appuntamento: insieme discutiamo - insieme partecipiamo a processi - insieme costruiamo la Rete di Taranto e nazionale - insieme lottiamo

Processo ambiente svenduto - Sentenza corte di Strasburgo - 

contro immunità penale per padroni e inquinatori 

esposto denuncia contro l'accordo Mittal/governo/sindacati

13 marzo incontro/convegno/assemblea 

pomeriggio - luogo da confermare info slaicobasta@gmail.com 

347-5301704

presenti

avvocati torinesi di parti civili al processo Ambiente svenduto

operai ILVA/AM, lavoratori e operatori cimitero S. Brunone - 

abitanti Tamburi/Paolo VI ambientalisti/medici/Medicina 

Democratica/associazioni familiari

rappresentanti nazionali da BG/MI/Palermo

Slai Cobas per il sindacato di classe

invitati 

organizzazioni sindacali associazioni ambientaliste associazioni 

e organismi di lotta di Taranto e provincia


15 febbraio - La Spezia, gamba stritolata durante l’ormeggio: marittimo muore dopo una settimana. Ai familiari era stato detto "non sembrava una cosa grave". Bastardi ASSASSINI

La Spezia - Ad un primo sguardo, quell’incidente sul lavoro era sembrato poca cosa. Era successo giovedì 7 febbraio, alle sei e mezza della mattina. Danilo Gallinella, marittimo esperto, era appena sbarcato dal rimorchiatore “Isola del Tino”. Stava assicurando il mezzo alla bitta, sulla banchina. Aveva ancora la corda fra le mani, quando un movimento inaspettato del rimorchiatore gliela aveva tirata via, stringendosi come una morsa attorno alla gamba, ad una altezza di poco al di sopra del piede. Era stato soccorso, portato d’urgenza al Sant’Andrea. Si era parlato di fratture scomposte alle ossa, ma la prognosi iniziale era stata di qualche settimana. Ieri, invece, è arrivata la tragica notizia.

14 febbraio - Appalti Comunali a Taranto: MARTEDI' 19 FEBBRAIO IMPORTANTE RIUNIONE SLAI COBAS SUGLI APPALTI COMUNALI - Ore 18 presso sede Slai Cobas via Livio Andronico, 47 Taranto

Assistiamo ad un atteggiamento del Comune sordo rispetto ai problemi seri sul futuro occupazionale e sulle condizioni di lavoro delle lavoratrici e  lavoratori operanti negli appalti comunali; o al massimo interventi spot, con proroghe anche di 1/2 mesi degli appalti, che lasciano i lavoratori e le lavoratrici in una permanente incertezza e non risolvono le condizioni in cui lavorano.
Ma c'è stato anche di peggio: il 31 gennaio ai lavoratori ex Pasquinelli andati tranquillamente in consiglio comunale per consegnare una lettera a sindaco, assessori e consiglieri e sollecitare l'incontro, l'ass. Viggiano invece di rispondere per pochi minuti, ha chiamato digos e Ditta per minacciare e impedire ai lavoratori Slai Cobas di esercitare un legittimo diritto.
Noi vogliamo soluzioni non a tampone, ma stabili che servano ai lavoratori e alla città, per servizi essenziali - vedi asili comunali, raccolta differenziata.
Ma, nello stesso tempo, non basta per questi lavoratori, salvaguardare il posto di lavoro. Riteniamo sbagliata ogni posizione sindacale che dica: "purchè lavorino, già è tanto in una situazione di grande disoccupazione..."; perchè così il lavoro diventa una concessione non un diritto e i diritti salariali e normativi per tutti anche per coloro che ancora non lavorano vengono cancellati sempre di più fino ad arrivare alla vergogna, all'illegalità degli asili dove si lavora al di sotto del minimo di orario contrattuale e non viene riconosciuta la doppia mansione. 

Noi abbiamo chiesto da tempo e chiediamo:
Per i lavoratori, lavoratrici ex Pasquinelli il loro rientro stabile nel ciclo raccolta differenziata e
selezione rifiuti, dove hanno lavorato per ben 6 anni, acquisendo professionalità ed esperienza.
Per le lavoratrici e lavoratori, dipendenti Teoma, che vengano salvaguardate le attuali ore di lavoro, dato che il Comune nel nuovo appalto punta a tagliare le ore - portandole da 4 ore giornaliere già poche, a 3.

14 febbraio - da tarantocontro: Cimitero S. Brunone - Talsano - stato di agitazione e incontri dei lavoratori

vogliamo salari adeguati,  livelli corrispondenti alla fatica e professionalità dei lavoratori, diritti e migliore organizzazione del lavoro per un servizio migliore per i cittadini
vogliamo bonifica reale del cimitero - tutela della salute - riconoscimento lavoro usurante per i lavoratori
martedi 19 ore 7 cimitero San Brunone
mercoledi 20 ore 7 cimitero Talsano
I lavoratori in stato di agitazione si incontrano, chiedono incontri urgenti e decidono l'eventuale fermo della attività
info slaicobasta@gmail.com 347-1102638


13 febbraio - info FCA Pomigliano: volantinaggio


13 febbraio - da Taranto: SULLA QUESTIONE INFERMERIA IN ARCELOR/MITTAL DENUNCIA DELLO SLAI COBAS

Un operaio di Am del Laf ci ha denunciato che giovedì scorso sentendosi male, con forti dolori è andato nell'infermeria della fabbrica, ma qui gli hanno detto molto semplicemente che non c'erano farmaci, non c'era nulla che potessero dargli per i suoi dolori. Questa situazione va avanti da alcuni mesi, ma ora, con il cambio di proprietà, invece che migliorare e risolversi, siamo arrivati al fatto che mancano anche i farmaci minimi per il pronto soccorso, come mancano siringhe e altri strumenti di intervento immediato. Agli operai che vanno in infermeria al massimo gli si dice di andare in ospedale. Neanche in una fabbrichetta c'è questa situazione e invece siamo nel più grande stabilimento siderurgico d'Europa, in mano ora al primo produttore di acciaio nel mondo! Una situazione grave e pericolosa, per cui anche un leggero malore si può trasformare, senza un pronto intervento, in un rischio effettivo per la salute degli operai.
Lo Slai Cobas ha fatto subito la segnalazione alla Asl (vedi comunicazione di seguito).

sabato 9 febbraio 2019

9 febbraio - TARANTO: volantinaggio all'AM dello Slai Cobas sc


8 febbraio - info Sicilia: BLUTEC, ex Fiat Termini Imerese, operai in lotta contro le mancate promesse di DI MAIO...

Dalla Pernigotti alla Bekaert, dalla Teofran alla Fca di Pomigliano per non parlare dell’ex Ilva di Taranto e dell’ex Fiat di Termini Imerese…, Di Maio l’ingannapopolo in cerca di pubblicità passa da una fabbrica all’altra… e le condizioni peggiorano o addirittura le fabbriche chiudono!
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Blutec, secondo giorno di proteste a Termini. L'azienda: "Continuiamo a lavorare con il massimo impegno"
Gli operai: "Restiamo fin quando il governo non ci dà risposte sulla cassa integrazione che è scaduta il 31 dicembre per 700 lavoratori" 08 febbraio 2019
 Secondo giorno di occupazione del municipio di Termini Imerese da parte degli operai della Blutec e sciopero di due ore nell'ex stabilimento Fiat. "Restiamo fin quando il governo non ci dà risposte sulla cassa integrazione che è scaduta il 31 dicembre per 700 lavoratori. Di Maio ci aveva detto di stare tranquilli ad ottobre, ma al momento non ci arrivano notizie da Roma", dicono. Gli operai hanno occupato ieri e dopo aver sospeso la protesta nella notte, sono ritornati in Comune, appoggiati anche dal sindaco Francesco Giunta e da altri amministratori del comprensorio.

8 febbraio - Arcelor/Mittal TA l'accordo porta i primi incidenti: Taranto - Arcelor Mittal Un lavoratore investito da getto d'acqua bollente nell'area dell'Altoforno1.

Poco dopo negli impianti della Cco2 precipitato coperchio di una visiera
Non è il primo incidente!
Si è registrato quest’oggi il primo incidente nell’ex Ilva di Taranto, oggi ArcelorMittal Italia. Un operaio di 43 anni infatti, ha riportato ustioni di primo e secondo grado agli arti inferiori e ai genitali dopo essere stato investito da un getto d’acqua bollente mentre staccava tubi di raffreddamento da una valvola nell’area dell’Altoforno1. L’operaio, soccorso da personale dell’infermeria dello stabilimento, è stato trasportato all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Dall’Azienda sanitaria locale si apprende che è prossimo il trasferimento del paziente in un Centro
Grandi Ustioni.

8 febbraio - info internazionalista: GRANDE SCIOPERO OPERAIO NELLE FABBRICHE DEL MESSICO AL CONFINE CON GLI USA

Lo “storico” sciopero di 45.000 operai alla frontiera nord del Messico che scuote l’industria automobilistica del Nordamerica
06 FEBBRAIO 2019
Gli impresari del settore manifatturiero riportano perdite per quasi 2 milioni di dollari al giorno, ad una settimana dall’inizio dello sciopero del lavoro.
Lo “storico” sciopero di 45.000 operai alla frontiera nord del Messico che scuote l’industria automobilistica del Nordamerica
Manuel Hernández Borbolla
Uno sciopero operaio senza precedenti alla frontiera nord del Messico ha generato perdite milionarie nell’industria automobilistica dell’America del Nord. E gli impresari temono che la ribellione dei lavoratori possa estendersi ad altre regioni del paese dopo l’aumento decretato dal Governo del presidente Andrés Manuel López Obrador. Si tratta di quasi 45.000 lavoratori di 45 imprese maquiladoras (stabilimenti di assemblaggio) -nella loro maggioranza di autoricambi-, situate nella città di frontiera di Matamoros, Tamaulipas.

8 febbraio - da tarantocontro: L'USB PRIMA FIRMA - L'ACCORDO ILVA/ARCELORMITTAL - E POI SI LAMENTA... MA ANCHE GLI OPERAI CHE SI LAMENTANO A POSTERIORI NON CI PIACCIONO

L'USB cerca di far dimenticare che, insieme agli altri sindacati, ha firmato l'Accordo del 6 febbraio, anzi ne è stato il più convinto sostenitore (chi vuole andasse a leggersi alcuni articoli su questo blog dell'epoca - per esempio: https://tarantocontro.blogspot.com/2018/09/accordo-ilva-e-usb-non-chiamatelo-piu.html)
L'Usb anche ora continua ad imbrogliare gli operai, perchè l'ArcelorMittal nelle assunzioni ha violato la LEGGE non l'accordo che gli consentiva eccome questa scelta unilaterale e sui criteri prioritari stabiliti da AM. Lo Slai Cobas sc in uno dei passaggi della denuncia dell'accordo, presentata insieme a rappresentanti del Comitato lavoratori Ilva AS in cigs, in Procura il 30 gennaio (che riportiamo sotto) lo scrive chiaramente - invitiamo, con pazienza a leggerlo. L'Usb bleffa. Se veramente AM sta violando l'accordo, perchè non ritira la firma? Invece la firma e quindi l'accordo illegittimo resta in tutta la sua validità, l'Usb come gli altri sindacati continua a partecipare ai Tavoli a Roma in cui è il rappresentante dell'ArcelorMittal ha fare scena; e poi strumentalizza le lamentele degli operai Ilva AS.
Ma anche a proposito di alcuni operai Ilva o ex Ilva, come Lorenzo Sabatino, vogliamo dire una cosa.  Ogni tanto gli operai dovrebbero trarre lezione dai fallimenti. Non si può rivendicare, come fa Lorenzo nella lettera, di essere stato sempre rispettoso: "...Dopo 18 anni di duro lavoro nel siderurgico tarantino, durante il quale ho sempre effettuato il mio dovere di “Lavoratore” rispettando sempre i colleghi ed i miei superiori...", che vuol dire in Ilva aver piegato sempre la testa verso capi, direzione, e poi meravigliarsi che i padroni e i loro capi ti mollano come uno straccio inutile. Diceva una canzone di Modugno: Di che ti lamenti!? Prendi il bastone e tira fuori i denti!".

7 febbraio - Da Napoli a Torino continua la carneficina operaia in nome del profitto

Napoli: il lavoro uccide, operaio muore cadendo da un’impalcatura
7 Febbraio 2019
Nel nostro Paese, tra gennaio e ottobre del 2018 sono state 945 le denunce di infortuni mortali sul lavoro,
È morto cadendo dal terzo piano di un’impalcatura in allestimento in zona Vasto a Napoli. L’uomo, un operaio di 48 anni, si trovava sull’impalcatura per i lavori, programmati per la mattina del 7 febbraio, che dovevano essere effettuati in un condominio in via Pisa. Residente ad Ercolano, in provincia di Napoli, è morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti i soccorsi ma per l’operaio non c’è stato nulla da fare. Sono in corso le indagini della polizia per chiarire l’esatta dinamica dell’incidente. Nel nostro Paese, tra gennaio e ottobre del 2018 sono state 945 le denunce di infortuni mortali sul lavoro, il 9,4% in più dei primi 10 mesi del 2017 e 534.605 le denunce complessive di infortunio pari ad un +0,2%. Le patologie di origine professionale denunciate sono state 49.760 (+1,9%).   Lo certifica l’Inail nell’”Open data” dei primi 10 mesi dell’anno.
 Torino, due operai travolti da un’auto: morti 
sul colpo. Alla guida un 83enne
Le vittime, due cantonieri, effettuavano lavori di manutenzione delle scarpate di una strada provinciale quando sono stati investiti da una Fiat Tipo. Forse il pirata non ha visto i cartelli dei lavori. Sul posto anche la sindaca Appendino
di F. Q. | 7 Febbraio 2019 
Due operai sono morti sul lavoro questa mattina intorno alle 10 nei pressi di Villareggia, nel Torinese, travolti da un’auto. Le vittime, un uomo di 59 anni di Caluso e un 62enne di Chivasso,  stavano lavorando in un cantiere stradale sulla strada provinciale 595 vicino al ponte sulla Dora, tra Mazzè e Villareggia. Secondo quanto riferisce il 118, i due operai sono deceduti sul posto. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti vigili del fuoco e carabinieri.

mercoledì 6 febbraio 2019

6 febbraio - 8 marzo Sciopero delle Donne: l'indizione dello Slai Cobas sc e la Piattaforma


5 febbraio - MODENA - Corteo per la libertà di lottare, contro la repressione 9 febbraio

per la libertà di lottare, contro la 
repressione

Italpizza, Alcar 1, GM, ceramica:
Modena, provincia tra le più industriali d’Italia, e tra quelle con la più alta percentuale di immigrati, vede un importante movimento di lotta organizzato con il SI Cobas, contro lo sfruttamento, per la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, per il rispetto dei contratti, per un salario decente, per la salute sul lavoro.
Questo movimento di lavoratori – soprattutto immigrati – che finalmente alzano la testa e scioperano, scuote il consolidato sistema di potere economico, politico e sociale di Modena e di mezza Italia, che negli ultimi decenni si è arricchito attingendo al filone d’oro della forza lavoro immigrata.
PD, Lega, 5Stelle, FI sono uniti in un blocco filo-padronale (privati e “cooperative”), sostenuto da Questura e settori della Magistratura.
A Modena come a Bologna, a Prato come a Milano reagiscono con i licenziamenti, le cariche della polizia a raffiche di lacrimogeni, con le denunce, le misure cautelari (con ricorso alle leggi fasciste insieme ai decreti Minniti e Salvini) a Bologna, Modena, Prato, con le condanne anche dove il PM chiede l’assoluzione perché “il fatto non sussiste” (le 6 condanne alla DHL di Settala, Milano), con il processo per “estorsione” maldestramente architettato contro il coordinatore nazionale del SI Cobas Aldo Milani, prossimo alla sentenza.