martedì 30 giugno 2020


SECONDA SETTIMANA DELLA TENDA PER IL LAVORO
L’AZIENDA È DIVENTATA UN FORTINO
IL PADRONE FA LE BARRICATE PER NASCONDERE L’ATTIVITÀ PRODUTTIVA...
RESTANO CENTRALI LA SOLIDARIETÀ E IL SOSTEGNO AGLI OPERAI IN LOTTA


DENUNCIA OPERAIA AL POPOLARE E FREQUENTATO MERCATO DI TREZZO

UNA CLASSE LA STESSA LOTTA






I MESE FA

OGGI




La tenda per il lavoro alla Maschio ns è anche occasione per i numerosi operai passati in questi decenni nei suoi reparti per rendere testimonianza del livello di sfruttamento, dei famigerati metodi usati per imporre la disciplina ed esercitare il controllo sui lavoratori, oltre che degli scontri in fabbrica che non sono stati pochi, anche se la maggior parte degli operai ha conciliato le denunce fatte per consistenti somme.
Il primo che proponiamo oggi è importante in quanto è di partecipazione e contributo alla lotta in corso.

domenica 28 giugno 2020

28 giugno - info: PRESIDIO ALLA REGIONE LAZIO: LA SALUTE NON E’ UNA MERCE!


Si è svolto oggi 26 giugno il presidio alla Regione Lazio promosso dal Coordinamento Cittadino Sanità e organizzato insieme a diverse realtà di lotta territoriali per una sanità pubblica, gratuita, universale e umanizzata.
 L’articolazione nell’organizzazione dell’iniziativa ha prodotto una grande partecipazione, almeno 300 i partecipanti in piazza. Questo è un primo grande risultato, per quella che può essere considerata la prima manifestazione collettiva sul tema della sanità nella Regione Lazio, dalla dichiarazione dello stato di emergenza causata dal covid. Su questo riteniamo che abbiano influito, tra le altre cose, le mobilitazioni territoriali organizzate nei giorni precedenti, al Quadraro, a Marino, a San Basilio. Un’esperienza positiva che auspichiamo si ripeta e si amplifichi in futuro. 
 Non sono mancati tentativi di repressione da parte delle forze dell’ordine, che hanno fermato e portato al commissariato di zona alcuni manifestanti. Immediata la reazione della piazza che ha chiesto e ottenuto la messa in libertà dei compagni fermati.
Gli interventi in piazza si sono susseguiti innumerevoli, animando un dibattito ricco nelle voci e nei contenuti. La Regione ha voluto incontrare i manifestanti, rappresentata dal dott. Egidio Schiavetti, responsabile segreteria assessore sanità e integrazione socio-sanitaria. Abbiamo partecipato con una delegazione rappresentativa dell’articolazione delle realtà di lotta che hanno animato la manifestazione.


Nell’incontro abbiamo chiamato la Regione a rispondere concretamente su tutte le questioni sollevate dalla piazza e sintetizzate tanto nella lettera inviata a ASL e Regione il 12 maggio, quanto nel comunicato di indizione della manifestazione odierna. Dalla richiesta di massicce assunzioni/internalizzazioni alla richiesta di forti investimenti nella sanità pubblica. Dalla critica per lo sperpero di soldi pubblici a favore della sanità privata, alla richiesta di aumentare i consultori e sviluppare la sanità territoriale. Dalla necessità di una sanità pubblica universale anche per chi è sottoposto alle restrizioni dell’articolo 5 della legge Renzi/Lupi, alla necessità di tutelare la salute a partire dai territori. 
La Regione ha risposto, quando lo ha fatto, in modo generico ed evasivo, limitandosi a generiche promesse di futuri incontri. Ce lo aspettavamo. Ma non abbiamo indetto questa manifestazione per i riflettori di una passarella formale. Lo dicevamo prima e lo ribadiamo adesso: le battaglie sulla sanità sono centrali , perché parliamo della vita di milioni di uomini e donne. I problemi non mancano, ci sbattiamo la testa tutti i giorni. E nonostante questo, chi dirige la sanità nel Lazio (Zingaretti in testa) preferisce assecondare gli appetiti del profitto. Per questo riteniamo che solo attraverso una radicato e diffuso conflitto popolare nei territori sarà possibile conquistare una sanità pubblica, gratuita, universale e umanizzata.
 La manifestazione di oggi alla Regione Lazio era già nella sua costruzione una punto di passaggio per il rilancio delle lotte. In questo senso la nostra valutazione è molto positiva per la numerosa e articolata partecipazione.
La manifestazione di oggi non è che un inizio. Per decidere insieme le prossime iniziative ci vediamo giovedì 2 luglio alle ore 17 all’occupazione abitativa di via delle province 198.

28 giugno - ArcelorMittal – RIATTIVARE LO SCONTRO DI CLASSE TRA PADRONI E OPERAI CON UNA PIATTAFORMA AUTONOMA


fuori dal sindacalismo collaborazionista e dall'ambientalismo antioperaio a partire dalla battaglia per la cassa integrazione a salario intero e dalla riduzione dell'orario di lavoro a parità di paga
difendere i posti di lavoro, rientro dei cassintegrati in cigs nell'unica plateao peraia - Mittal o non Mittal
c'è una sola soluzione accettabile per gli eventuali esuberi - prepensionamenti  per estensione legge amianto, lavori usuranti, legge Taranto risarcitoria, siderurgia ' 25 anni bastano
Slai Cobas per il sindacato di classe – Taranto 27 giugno 2020

in fabbrica i lavoratori mal sopportano la cassa integrazione a raffica e il perdurante stipendio ridotto,

info dalla stampa borghesel

Gli stati generali protrattisi per nove giorni sono finiti, ma l’indifferenza dei ministri Stefano Patuanelli, Nunzia Catalfo e Roberto Gualtieri nei confronti della delicata questione dell’ex Ilva continua. Tra i lavoratori si sta insinuando la sensazione che sia ArcelorMittal a dettare, in silenzio, i tempi di una vertenza sindacale che al tirar delle somme rischia di dimezzare il numero dei dipendenti del gruppo siderurgico rispetto a quanti erano il 6 settembre 2018 quando la multinazionale franco-indiana ha preso in affitto i siti produttivi dell’Ilva: da 12.400 a 7.500 se il Governo accetterà o sarà costretto ad accettare gli ulteriori 3.200 esuberi in tutti gli stabilimenti italiani, quello di Novi compreso. Esuberi destinati a campare con la cassa integrazione ancora per parecchio tempo. Di quante siano le persone che attualmente non servono al ciclo produttivo di ArcelorMittal, secondo quanto dichiarato dall’Amministratrice Delegata Lucia Morselli «il Governo era a conoscenza dal 4 marzo, giorno in cui è stato consegnato ai suoi esponenti il piano industriale».

28 giugno - COORDINAMENTO-LAVORATORI-AUTOCONVOCATI-PER-L'UNITA'-DELLA-CLASSE] Diffuso questa mattina all'Ospedale Unico della Versilia (Lu)


Nel ricordo degli oltre 200 operatori sanitari Vittime del Covid-19. 
Un ringraziamento  di cuore a  loro e a quanti/e, rischiando la vita, si sono battuti in prima persona per vincere questa battaglia. 
Le condoglianze ai familiari di tutte le vittime di questi mesi.
LA SALUTE NON E’ MERCE !
LA SANITA’ NON E’ UN'AZIENDA !
In questi mesi di pandemia, la mancanza di 'salute e sicurezza' negli ambienti della sanità hanno fatto sì che fossero contagiati migliaia di operatori sanitari (medici, infermieri, Oss, addetti a servizi e pulizie).
Un  cancro  contro lavoratori e lavoratrici che producono la ricchezza della società in termini di beni e servizi e che, troppo spesso se denunciano le mancanza di sicurezza, causa della perdita della loro e altrui vita, vengono  ripagati  con richiami, sospensioni e, addirittura, con il licenziamento.
Tante vite umane spezzate, oltre 35.000 uomini e donne, vittime in gran parte parte a una politica che nei decenni (con forte accelerata negli ultimi anni) ha determinato il pesante e grave depotenziamento e lo smantellamento del servizio sanitario pubblico e di leggi, come la 833/78, frutto delle lotte e delle mobilitazioni di quegli anni.
Processi di privatizzazione, taglio di personale, ospedali, posti letto, unità di terapia intensiva, infinite liste d'attesa, aumenti dei tickets ... che costringono utenti e pazienti a rivolgersi al privato per potersi curare in tempi ragionevoli.
Oltre a tutto ciò, l'irresponsabile incapacità e la politica scellerata di contrasto a risposte adeguate alla gravità della situazione, hanno fatto il resto. Il 40% dei decessi è avvenuto nelle Rsa (Residenze sanitarie assistenziali), nelle Case di riposo per anziani, nelle Residenze per disabili fisici e psichici, mostrando e confermando che queste strutture sono diventate enti di profitto e di interessi politici ed elettorali.

sabato 27 giugno 2020

27 giugno - Con la lotta gli Assistenti igienico-personale rientrano nelle scuole per gli Esami di Stato dopo mesi fuori... un primo significativo risultato ma per settembre la lotta deve andare avanti

ESAMI DI STATO IN SVOLGIMENTO NELLE SCUOLE SUPERIORI! e gli studenti disabili a Palermo hanno  accanto nelle scuole anche i propri Assistenti igienico-personale specializzati grazie alla lotta di genitori e Assistenti.

Dopo 5 mesi fuori dalle scuole per il Covid da oggi alcuni Assistenti igienico-personale a Palermo e provincia rientrano a scuola al fianco dei "loro"studenti disabili che fanno gli esami in presenza... un tempo breve ma di un valore profondo che racchiude l'importanza della lotta che si sta portando avanti in difesa del diritto allo studio degli studenti disabili che hanno diritto di frequentare le scuole affiancati da tutte le figure specializzate di cui hanno bisogno e del diritto al lavoro degli Assistenti igienico-personale specializzati che le Istituzioni vorrebbero cancellare già dall'anno prossimo in modo assolutamente illegittimo in Sicilia.
Il sorriso di questi studenti, la combattività dei genitori ci dà forza per continuare una lotta difficile che non si può fermare!


IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI E IL DIRITTO AL LAVORO DEGLI ASSISTENTI SPECIALIZZATI IGIENICO-PERSONALE NON SI TOCCANO!


Giornale di Sicilia 
La lunga battaglia di Ivan e della sua mamma in lotta con gli Assistenti dello Slai Cobas sc a Palermo per diversi anni






TELE ONE
Dopo anni difficili arriva il giorno del diploma per Ivan Schiera.
Ivan Schiera, lo studente disabile emblema della battaglia condotta dagli assistenti igienico personali sul diritto allo studio è arrivato al giorno del diploma. Un cammino scolastico sofferto e tutto in salita a causa delle assenze forzate dovute alla non continuità del contratto degli assistenti igienico personali e al servizio di trasporto erogato nel tempo a singhiozzo. Il giovane continuerà gli studi all’Accademia delle Belle Arti.
Il servizio di Massimo Brizzi

"Esami di Stato e studenti disabili: i diritti non si toccano"
"Esami di Stato e studenti disabili: i diritti non si toccano"
https://www.palermotoday.it/cronaca/esami-di-stato-e-studenti-disabili-i-diritti-non-si-toccano.html?fbclid=IwAR3dF18EZvIhlunbH0T9l0Yy6fm7lqkwgXQUWAM1xcev2MDN8gLsasZO34M
“Mio figlio ormai ha concluso con la scuola, ma solo io so quali disagi abbiamo vissuto negli ultimi mesi – racconta papà Salvatore a Live Sicilia –. Spero che la buona notizia di oggi possa servire ad aiutare quei ragazzi che hanno ancora tanto bisogno di figure come questi assistenti”.

LIVESICILIA.IT
Oggi alcune scuole si sono potute avvalere del servizio, non più prorogato dopo il Coronavirus

QUARTO E QUINTO GIORNO DI LOTTA ALLA TENDA PER IL LAVORO DAVANTI ALLA MASCHIO NS DI GREZZAGO



QUARTO E QUINTO GIORNO DI LOTTA ALLA TENDA PER IL LAVORO DAVANTI ALLA MASCHIO NS DI GREZZAGO
TRA NUOVE INIZIATIVE, INTERVISTE E L’IMPORTANTE SOLIDARIEÀ RICEVUTA DAL FGC.
L’ASSEMBLEA DECIDE UNA NUOVA SETTIMANA PER LA TENDA CONTRO I LICENZIAMENTI SELETTIVI E REPRESSIVI, PER UNA MOBILITAZIONE OPERAIA E POPOLARE CHE RIPORTI IN FABBRICA TUTTI GLI OPERAI











regalo di Maschio ns, operaio costretto a correre per far funzionare 3 macchine

provocatore aziendale che ha provato anche a seguire verso casa gli operai



Cronaca di due giorni caldi.
Nel programma della prossima settimana c’è anche l’Inps, perché si fanno sentire i giorni che passano senza lavoro e senza stipendio, senza la miseria della cassaintegrazione che il governo degli ingannapopolo ha garantito più volte ma che non arriva.
Una condizione che è arrivata a colpire anche la giornalista di RAI 3

venerdì 26 giugno 2020

27 giugno - riceviamo e pubblichiamo: Rete Sindacale Internazionale: mobilitiamoci contro la restrizione delle libertà, in difesa della vita e dei diritti della classe lavoratrice!


Traduzione a cura del Sial Cobas
Le organizzazioni sindacali che aderiscono alla Rete Sindacale Internazionale di Solidarietà e di Lotta denunciano con forza le restrizioni delle libertà che gli Stati stanno attuando durante la pandemia da Covid-19 attraverso leggi e propaganda di stato. La pandemia da coronavirus ha evidenziato le debolezze del sistema sanitario pubblico, a partire dalla sua universalità, perché si è dimostrato incapace di assicurare le cure necessarie a tutti e tutte. L’unica risposta di cui è stato capace il capitalismo, dopo anni di privatizzazioni del sistema sanitario pubblico, è stata l’imposizione dello stato di emergenza per limitare la libertà di movimento e militarizzare le strade. Un’altra misura arbitraria è stata l’implementazione di misure di controllo sociale e sorveglianza della popolazione. E’ il caso della sorveglianza informatica in Argentina, con la quale è stata amplificata la capacità repressiva dello Stato attraverso la raccolta di dati dai cellulari e dai social networks. Nello stesso tempo, non si è fermata la repressione violenta ed omicida della polizia, come nel caso di George Floyd negli Stati Uniti e di João Pedro in Brasile. Inoltre, gli Stati hanno continuato a privilegiare la repressione piuttosto che misure sanitarie eccezionali per i campi profughi e le prigioni come avrebbe richiesto la pandemia. Oggi più di 70 milioni di persone sono state forzate a lasciare le proprie case. 29 milioni di queste sono rifugiati, molti dei quali vivono in affollati campi profughi nei quali la libertà di movimento è limitata o si trovano addirittura in uno stato di reclusione, come nel caso delle 37mila persone arrestate dalla polizia anti-immigrazione (US ICE). Intere popolazioni continuano a vivere in prigioni a cielo aperto, come i Palestinesi della striscia di Gaza, gli Yuguri in campi di ri-educazione nello Xinjian, and la popolazione del Kashmir che si trova sotto occupazione militare. Ci sono attivisti in prigione, come i 173 membri di Hirak in Algeria, i 2.500 combattenti della rivoluzione cilena, i 4.500 palestinesi nelle carceri israeliane, i Curdi nelle prigioni Turche, gli attivisti in prigione in Egitto ed Iran. I governi di alcuni di questi paesi hanno concesso una scarcerazione provvisoria di prigionieri purché non fossero attivisti o combattenti. Recentemente, lo Stato Uruguayano ha arrestato un dirigente sindacale, Sebastián Romero, processato iniseme a due attivisti argentini per aver preso parte alle proteste contro la riforma delle pensioni nel dicembre 2017.

27 giugno - DESENZANO: “DIFENDIAMO LA SANITA’ PUBBLICA! CONTE E FONTANA DIMETTETEVI!”


“Difendiamo la sanità pubblica! Conte e Fontana dimettetevi!”. Con queste parole d’ordine è stato lanciato un presidio in programma domenica 28 giugno alle ore 15 in Piazza Malvezzi a Desenzano del Garda. Promuovono l’iniziativa “Cittadini e Cittadine in difesa della sanità pubblica”, un gruppo che raccoglie diversi attivisti del territorio e singoli non legati a forze politiche.
Ieri, giovedì 25 giugno, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della manifestazione. La registrazione degli interventi.
Ascolta o scarica
 L’epidemia di Covid-19 è stata un’emergenza epocale, che ha riportato al centro del dibattito politico i temi del Servizio Sanitario Nazionale e l’insostenibilità del modello lombardo. Premesso che la diffusione del nuovo coronavirus è stato un evento oggettivamente complesso, il cui tragico impatto non era del tutto evitabile, la sanità pubblica si è trovata ad affrontare una sfida enorme indebolita da anni di definanziamento. Secondo le stime della Fondazione Gimbe, infatti, nello scorso decennio sono mancati 37 miliardi di euro al SSN con la conseguente perdita di oltre 70.000 posti letto e nella chiusura di 359 reparti. Inoltre da tempo le strutture ospedaliere sono alle prese con una carenza cronica di personale, che depotenzia il servizio e rende le condizioni di lavoro estremamente pesanti. A questo quadro generale si sono aggiunte le pesanti criticità del modello lombardo, caratterizzato dalla crescita della sanità privata a scapito del pubblico e dalla demolizione della medicina territoriale. Ad esempio con l’ultima riforma regionale del 2015 le strutture territoriali sono passate da 15 (Asl) a 8 (Ats) ed è stata proprio l’assenza di presidi medici sul territorio a limitare l’attività di igiene pubblica, rendendo più difficile la lotta al contagio.Queste scelte politiche hanno radici profonde. Il Servizio Sanitario Nazionale, grande conquista delle lotte degli anni 60′-’70, è da decenni sotto attacco e la logica alla base dell’erosione dei servizi medici è tutta interna a quella dell’economia di mercato, che pone al centro il profitto privato a scapito dell’interesse collettivo. Difendere il SSN significa garantire il diritto alla salute e sottrarlo alla mercificazione.

27 giugno - info: Riders: abbiamo vinto la “battaglia dei treni”. Frutto della mobilitazione dei riders migranti contro razzismo e sfruttamento


comunicato di Deliverance Milano:
 Ieri sera è arrivata la notizia che da sabato 27 giugno Trenord metterà a disposizione delle carrozze a uso esclusivo per il trasporto biciclette nei treni sulle direttrici a maggiore frequentazione e negli orari di maggiore affluenza da parte dei rider.
Un risultato positivo arrivato in seguito alle mobilitazioni che nelle ultime due settimane hanno coinvolto centinaia di rider scesi più volte in piazza e per le strade di Milano a rivendicare il proprio diritto alla mobilità come lavoratori, ciclisti e pendolari.
Accogliamo con gioia il buon esito della vicenda e l’importante risultato conseguito. Ciò nonostante continueremo a vigilare sullo svolgimento dell’accordo stipulato tra le parti sociali e qualora fosse necessario chiederemo a Trenord di implementare il piano delle corse ferroviarie con altri vagoni per bici.

Ci teniamo a sottolineare ancora una volta la latitanza delle piattaforme e il silenzio colpevole da parte di Assodelivery su questa storia: l’associazione che rappresenta le principali società di consegne a domicilio tramite app non si è mai esposta, disertando tutti gli incontri.
Siamo sicuri che le compagnie del delivery non potranno sottrarsi per sempre al confronto con i lavoratori, anche perché entro novembre dovranno trovare un accordo con le sigle sindacali e la rete nazionale Rider X i Diritti con l’adeguamento al provvedimento di legge.
Va sottoscritto per la regolamentazione di tutto il settore un contratto collettivo nazionale che riconosca finalmente uguali diritti a tutti e per tutti i rider.
La strada per i diritti è aperta, spetta a noi attraversarla!
rights4riders #unitedwestand


26 giugno - FORMAZIONE OPERAIA - OGGI VIDEO CONFERENZA. invito a partecipare


E' proprio bello che i capitalisti, che gridano tanto contro il “diritto al lavoro”, ora pretendano dappertutto “pubblico appoggio” dai governi... facciano insomma valere il “diritto al profitto” a spese della comunità”. (Marx ed Engels)
Nelle contraddizioni, crisi e convulsioni acute si manifesta la crescente inadeguatezza dello sviluppo produttivo della società rispetto ai rapporti di produzione che ha avuto finora. La distruzione violenta del capitale, non in seguito a circostanze esterne ad esso, ma come condizione della sua autoconservazione, è la forma più evidente in cui gli si rende noto che ha fatto il proprio tempo e che deve far posto ad un livello superiore di produzione sociale”. (Marx)

Per eventuali problemi nel
collegamento telematico
tel a 3355442610
 Nell'incontro telematico di oggi, 26 giugno:
1) Sull'Ilva si gioca tuttora una partita di importanza mondiale, in cui gli operai sono le pedine di un gioco che riguarda l'economia mondiale. 
Perchè Mittal non andrà via da Taranto. Perchè la "soluzione" non sta ne in un altro padrone, ne nell'intervento pubblico, ma nella guerra di classe.
Mittal è il 4° capitalista più ricco del mondo, e fino a poco tempo il primo produttore mondiale di acciaio. Mittal rispetto agli altri capitalisti è il “padrone vero”, che trae ancora buona parte dei suoi soldi non tanto dalla finanza ma dalla produzione, quindi da chi la realizza questa produzione, gli operai. Questo ci fa capire come sono importanti gli operai dell'Ilva. Sul lavoro degli operai dell'Ilva si costruiscono le fortune di uno degli industriali più ricchi del mondo. Ma dobbiamo andare a vedere cosa è l'impero Mittal, come Mittal se li è fatti i soldi, che succede nelle sue fabbriche.
2) Il problema della crisi della siderurgia, della riduzione delle fette di mercato dell'acciaio a livello mondiale, viene usato da padroni, governo, sindacati confederali per giustificare misure di taglio dei posti di lavoro, ristrutturazioni che attaccano le condizioni di lavoro degli operai e per scaricare le colpe su altri paesi, spingendo gli operai a fare corpo unico con i padroni italiani contro altri padroni e lavoratori. Su tutto questo, gli operai devono invece avere una loro autonoma lettura, una visione di classe, assolutamente necessaria per avere una chiara rotta della strada di lotta da percorrere. La crisi non è neutra, non è qualcosa determinata da cause tutte esterne o contingenti, non prevedibili, ma è la "normale" conseguenza - come tutte le crisi - del modo di produzione capitalista, oggi nella sua fase imperialista.

26 giugno - VERSO IL PRESIDIO ALLA REGIONE LAZIO, "LA SALUTE NON È UNA MERCE": ieri presidio a San Basilio


Coordinamento Cittadino Sanità
📌Verso La Salute Non é Una Merce - Presidio sotto la Regione

 Questa mattina una trentina di aderenti al Coordinamento Cittadino Sanità hanno dato vita ad una iniziativa sotto la struttura sanitaria che la Fondazione Gemelli ha recentemente aperto a San Basilio.
Si tratta di un grande poliambulatorio che “vende” prestazioni sanitarie in regime assolutamente privato. Non c'è che dire: il vero spirito cristiano e caritatevole di cui si riempiono sempre la bocca!!!

 Una vera provocazione nei confronti della popolazione di un quartiere come San Basilio e dei quartieri limitrofi che vedono un pullulare di strutture private come queste, ma che mancano nel giro di chilometri di servizi pubblici che comunque sono ad attività praticamente paralizzata. La situazione era già drammatica prima, costringendo ad attese lunghissime per visite, prestazioni, ed esami, ora dopo l'emergenza covid è ulteriormente e gravemente peggiorata. Speculare sui bisogni sanitari volutamente insoddisfatti dalle strutture pubbliche non è solo vergognoso ma perfettamente coerente con una logica che riduce la salute e l'assistenza ad una merce di cui le istituzioni politiche Regione e Governo sono colpevolmente promotori.
I servizi pubblici non devono funzionare per lasciare spazio alle speculazioni private.
 
 I servizi pubblici non devono funzionare per lasciare spazio alle speculazioni private.

26 giugno - info: Bologna - alla BRT operai della logistica malati ed esposti al contagio da padroni assassini


Coronavirus, a Bologna focolaio nella ditta di logistica Bartolini: i positivi salgono a 64... ci sono un’altra decina di positivi in altri magazzini della logistica tra l’Interporto e Calderara di Reno di cui, secondo Simone Carpeggiani di SiCobas, «2 in Dhl, 2 in Tnt, 2 in Pelletways». I sintomatici sono 9; due i ricoverati. Lo screening per cercare di confinare il focolaio è ora esteso a 370 persone. «È una cosa grossa, la situazione sta peggiorando. Parliamo di almeno mille persone, siamo preoccupati: anche perché nessuna di queste aziende ha chiuso», ha detto Carpeggiani a Fanpage.
BOLOGNA - Numeri in evoluzione quelli che riguardano la situazione alla Brt (ex Bartolini), nota ditta di logistica. Nei magazzini di via Roveri dai quarantacinque operai positivi al covid (con un ricovero ospedaliero) si sale ora a 64 persone fra lavoratori e parenti. In particolare, spiega Paolo Pandolfi - direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell'Ausl di Bologna - "sono 47 i dipendenti positivi, di cui 6 sintomatici", cui si sommano "altri 17 casi, riconducibili al focolaio lavorativo della Bartolini, tra familiari e conoscenti, di cui tre sintomatici". Cifre che fotografano la situazione a ieri. I ricoverati in reparti covid sono 2, gli altri positivi sono tutti in isolamento a casa.

26 giugno - ROMA 25 GIUGNO: METALMECCANICI - UNA MANIFESTAZIONE SCARSAMENTE PARTECIPATA, MA PORTATA FORTE E CHIARA LA VOCE DEL SINDACALISMO CLASSISTA E COMBATTIVO


Delegazioni operaie sperdute in una piazza distanziata, ad ascoltare comizi rituali e proposte non adatte all'emergenza lavoro, salario, diritti, salute che attraversa le fabbriche. 
Il vero "distanziamento" è tra istanze operaie sui posti di lavoro e linea del sindacalismo della collaborazione con i padroni e col governo. Alle delegazioni delle fabbriche in lotta abbiamo portato solidarietà ma anche indicazioni e discussioni per una linea alternativa. 

 Certo, nella maggior parte dei casi ci si è trovati con delegati allineati, ma quello che è certo è che il sindacalismo classista e combattivo, rappresentato dallo Slai Cobas sc, dall'area del Patto d'Azione deve rappresentare e raggiungere tutti i posti di lavoro a rischio chiusura. Non deve lasciare dormire sogni tranquilli al sindacalismo dei Landini, dell'ex Bentivogli e Palombella. 

 Una questione a sè è l'ArcelorMIttal, in cui era pochissimo presente sia Genova che Taranto, ma è importante che realtà minori c'erano e hanno portato la loro posizione. Il fronte della siderurgia e dell'ArcelorMittal è una sorta di fronte principale, ma è fondamentale aprire con i lavoratori, compresi i loro delegati una discussione strategica che si misura con l'impero Mittal e la crisi mondiale di sovrapproduzione dell'acciaio. Da qui discende la strada dell'autonomia di classe e del sindacato di classe. Un appuntamento è quello di oggi, 26 giugno ore 17,30. telematico da Taranto, su cui è stata portata informazione alla manifestazione di Roma. 



giovedì 25 giugno 2020

26 GIUGNO - secondo giorno di presidio operaie Montello: CGIL tira fuori gli accordi

MENTRE PROSEGUE LA MOBILITAZIONE DELLE OPERAIE DELLA MONTELLO ALLA SEDE DELLA CGIL PER AVERE COPIA DEGLI ACCORDI CHE SONO TENUTI NASCOSTI
Invece per noi Slai Cobas 
gli accordi li vogliamo  discussi in assemblea
 e approvati prima della firma