giovedì 30 marzo 2023

30 marzo - Formazione operaia su "guerra imperialista e proletari": Fraternizzazione tra i soldati - importanza dell'organizzazione illegale - La sconfitta del proprio governo

Lenin insiste nell’analisi della guerra sull’importanza della fraternizzazione tra i soldati degli eserciti in campo nella guerra imperialista. 

Come non vedere anche nello scenario attuale della guerra in Ucraina quale svolta e quale crisi della guerra e dei loro governi imperialisti e reazionari sarebbe se i soldati ucraini e i soldati russi fraternizzassero, interrompendo così la carneficina per conto dei loro padroni e loro governi?

Questo è sempre nelle corde durante la guerra e in particolare nelle guerre reazionarie imperialiste. 

Ma giustamente Lenin rileva che l’aspetto determinante in questo non è la spontaneità ma il ruolo che svolgono i comunisti, i rivoluzionari internazionalisti attraverso un lavoro sistematico in questa direzione compiuto in tutti i paesi in guerra per trasformare questa spontaneità in una lotta effettiva contro la guerra, i propri governi, realizzando un avamposto determinante per quello che chiama Lenin “un movimento rivoluzionario internazionale”.

Per noi comunisti nello studio attuale dei preparativi e sviluppi della guerra imperialista è quindi determinante la lotta contro l’opportunismo, il socialsciovinismo fondato sull’anali errata del carattere di questa guerra con le conseguenti parole d’ordini errate e devianti che impediscono lo sviluppo proletario e rivoluzionario della lotta contro la guerra e della fraternizzazione sui campi di battaglia.

Chi dice che l’attuale guerra dell’Ucraina, guidata da Zelensky e i suoi battaglioni nazisti in prima fila, super armati dagli imperialisti Usa/Nato ed Europa, sarebbe una guerra di liberazione, è evidente che istiga e alimenta la guerra interimperialista e a tutto pensa fuorchè alla linea della fraternizzazione. 

Non parliamo poi nella Russia imperialista, dove la negazione del carattere reazionario e imperialista dell’invasione alimenta il socialsciovinismo russo e approfondisce il solco tra i soldati anche in aree del Donbass, dove sarebbe possibile. 

Lenin prosegue nel suo scritto sull’importanza dell’organizzazione illegale. Essa non è un feticcio ideologico, un principio guida astratto dalla realtà, essa dipende dalla linea e dalla strategia che si conduce nel corpo della guerra imperialista per trasformarla in tutti i paesi in guerra civile rivoluzionaria. 

E’ evidente che non si può organizzare la guerra civile rivoluzionaria in forma legale; ed è altrettanto evidente che via via che si approfondisce la guerra e lo scontro tra le potenze imperialiste nei punti di esplosione di essa, vedi oggi Ucraina, l’organizzazione illegale è la forma e guida della lotta contro la guerra e per la sua trasformazione. Via via che ci si allontana dall’epicentro di essa, all’interno di tutti i paesi imperialisti/capitalisti trascinati in guerra, a seconda dello stadio dei preparativi di essa, c’è una crescente importanza dell’organizzazione illegale rispetto alle forme legali di lotta. 

E’ importante, però, ancora una volta prendere sul serio le parole di Lenin che scrive: “senza rinunciare in nessun caso e in nessuna circostanza ad utilizzare ogni minima possibilità legale per l’organizzazione delle masse e la propaganda del socialismo, i partiti socialdemocratici (oggi comunisti) devono rompere con il loro asservimento alla legalità”.

Anche qui i legalitari ad oltranza sono i partiti riformisti, opportunisti, ma bisogna guardarsi attentamente dal pericolo di gruppi espressione di estremismo e rivoluzionarismo piccolo borghese che considerano l’azione illegale e l’azione militare un dover essere, un prius sganciato dall’analisi concreta della situazione concreta. E qui Lenin chiede aiuto a Engels e scrive: “Per favore sparate per primi, signori borghesi"– scrisse Engels alludendo appunto alla guerra civile e alla necessità che la legalità fosse violata da noi dopo che essa era stata violata della borghesia”. E’ da questo che nasce l’importanza dell’organizzazione illegale e la conseguente azione illegale. 

Il quadro di fondo è ben chiaro nell’analisi di Lenin “La crisi ha dimostrato che la borghesia viola la legalità in tutti i paesi, perfino nei più liberi, e che è impossibile condurre le masse alla rivoluzione senza creare un’organizzazione illegale per la propaganda, lo studio, la valutazione, la preparazione dei mezzi rivoluzionari di lotta”.

Via via che avanzano i preparativi di guerra l’opposizione alla guerra è repressa e criminalizzata e la necessità che essa si svolga con mezzi illegali è obbligata e crescente, e questo è possibile se via via avanza l’organizzazione illegale per farlo. Lenin fa riferimento all’Inghilterra e scrive: “In Inghilterra si pronunciano condanne alla galera per dei manifestini invitanti a non entrare nell’esercito”. E nella chiarezza di questo Lenin conclude in forma che diremmo tassativa e che vale anche per oggi: “Considerare compatibile con l’appartenenza al partito socialdemocratico (comunista) la negazione dei metodi illegali di propaganda… è un tradimento del socialismo”.

Lenin poi scrive – e noi non abbiamo niente da aggiungere se non il fatto che ogni comunista, ogni operaio cosciente si può definire tale se assimila profondamente questa indicazione: “I sostenitori della vittoria del proprio governo nella guerra attuale, nonché i sostenitori della parola d’ordine “né vittoria né sconfitta” hanno un punto di vista ugualmente socialsciovinista. La classe rivoluzionaria, nella guerra reazionaria, non può non desiderare la disfatta del proprio governo, non può non vedere il legame esistente tra gli insuccessi del proprio governo e la maggiore facilità di abbatterlo.

Soltanto il borghese il quale crede e desidera che la guerra iniziatasi tra i governi termini assolutamente come una guerra tra governi, trova ridicola o assurda l’idea che i socialisti di tutti i paesi belligeranti manifestino e augurino la sconfitta a tutti i propri governi. Al contrario, proprio una simile azione corrisponderebbe ai segreti pensieri di ogni operaio cosciente e si accorderebbe con la linea della nostra attività diretta a trasformare la guerra imperialista in guerra civile. Indubbiamente, la seria agitazione contro la guerra di una parte dei socialisti inglesi, tedeschi, russi ha “indebolito la potenza militare” dei rispettivi governi; ma tale agitazione è stata un merito di questi socialisti. I socialisti devono spiegare alle masse che per esse non c’è salvezza senza l’abbattimenti rivoluzionario dei “propri” governi e che le difficoltà di questi governi nell’attuale guerra devono essere sfruttate appunto a questo fine”.


30 marzo - Solidarietà e non solo coi Lavoratori francesi: IL VENTO DEI LAVORATORI FRANCESI ARRIVA AD ACCIAIERIE/APPALTO, TARANTO

 

 Questa mattina Slai Cobas e rappresentanti della Fgc: 
comizio - presidio - volantinaggio, striscioni, locandine sulla grande lotta in Francia

Discussioni con gli operai e molti assensi verso le posizioni, denunce 

e indicazioni poste nei comizi

30 mazrzo - TARANTO: UN PASSO AVANTI NELLA LOTTA DEGLI ASILI

 

PULIZIE E AUSILIARIATO NEGLI ASILI COMUNALI - UN ALTRO PASSO AVANTI GRAZIE ALLA LOTTA DELLE LAVORATRICI, MA SIAMO ANCORA SOTTO LA SOGLIA DI DIGNITÀ: LA MOBILITAZIONE CONTINUA,

Si è svolto ieri lo sciopero delle lavoratrici delle pulizie e ausiliariato degli asili comunali di Taranto proclamato dallo SLAI Cobas e Usb, con una buona partecipazione in tutti gli asili, che ha fronteggiato e impedito l'azione antisciopero della Ditta nelle precettazioni dei servizi minimi essenziali. Cosi da parte del Comune c'è stato un pressante intervento per impedire che vi fosse il presidio delle lavoratrici, che invece c' stato, confermando che questa lotta da "fastidio", incide e sta trovando consenso anche da parte dei genitori dei bambini.

Questi scioperi stanno dando molto fastidio anche e soprattutto ai sindacati confederali, che stanno facendo il "diavolo a quattro",

Grazie a questi scioperi e iniziative in ogni asilo, ieri il Comune ha fatto, durante il presidio, l'incontro con una delegazione delle lavoratrici e sindacati di base alla presenza degli assessori Luppino e Viggiano e del consigliere Castronovi

È stato un confronto che ha consentito di fare qualche passo in avanti nella direzione degli orari di lavoro e del reddito della lavoratrici che da troppi anni vivono una condizione di precarietà, fatta di poche ore di lavoro, bassi salari e periodiche sospensioni dell'attività lavorativa senza retribuzione, pur garantendo un servizio essenziale per l'intera comunità.

In particolare, l'amministrazione comunale e la direzione competente, mostrando attenzione alle ragioni della giusta protesta delle lavoratrici, hanno comunicato la volontà di utilizzare tutte le ultime risorse economiche destinabili all'appalto in questione per un incremento di 3 ore di lavoro settimanali pro capite, a partire dal prossimo anno educativo (settembre 2023), di redistribuire tra le lavoratrici in forza le ore di lavoro derivanti dall'eventuale collocamento in pensione del personale e di verificare la possibilità di impiegare le lavoratrici anche nelle eventuali attività aggiuntive derivanti dalla realizzazioni di progetti finanziati.

Nello stesso tempo hanno confermato la volontà di andare avanti nel progetto di internalizzazione, deliberato dal Consiglio comunale, a fine appalto in corso, con aumento effettivo di ore e salario.

Si tratta di un altro piccolo miglioramento nella condizione di tutte le lavoratrici, conquistato con la lotta e la determinazione di alcune, organizzate nei sindacati combattivi dell'USB e dello Slai Cobas, ma ancora insufficiente per sostenere di aver raggiunto la soglia della dignità lavorativa e fermare la mobilitazione. Sull’immediato i sindacati Usb e Slai Cobas hanno chiesto che si vada in realtà da settembre ad un incremento di 6 ore settimanali (1 ora in più al giorno)

Registriamo inoltre ancora il completo disinteresse della società appaltatrice, Servizi Integrati srl, di fronte alle legittime rivendicazioni delle sue dipendenti, imprigionate da anni in un lavoro povero, faticoso e svolto per giunta senza le attrezzature previste dal capitolato d'appalto. Un'azienda che, al di là degli annunci, si rende ancora indisponibile ad avviare qualunque vera trattativa per il riconoscimento di concreti miglioramenti salariali e delle condizioni di sicurezza.

Per queste ragioni, le lavoratrici non intendono retrocedere di un solo passo e a breve renderemo note le prossime iniziative di lotta.

Lavoratrici Slai Cobas per il sindacato di classe e Usb Lavoro privato


martedì 28 marzo 2023

28 marzo - TARANTO, VERSO LO SCIOPERO DEL 29 DELLE LAVORATRICI DEGLI ASILI: Dalle lavoratrici degli asili ai genitori dei bambini

 

volantinaggio ai genitori agli asili

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Genitori, chiediamo la vostra attenzione e solidarieta’

Siamo lavoratrici/tori delle pulizie e ausiliariato che badiamo ai vostri figli da 30 anni, alla loro igiene e salute, e ci dedichiamo a questo lavoro in maniera etico/professionale, perchè siamo anche noi madri e padri. Senza il nostro lavoro i vostri bambini non avrebbero un ambiente pulito. Nonostante questo, il nostro lavoro da parte di Ditta e Comune non viene considerato. Ci costringono a fare tutti i servizi in pochissime ore, 3 al giorno, (prima del covid addirittura in 1 ora e 50 min al giorno); inoltre in questi ultimi anni il carico di lavoro è aumentato, per l’aggiunta di varie mansioni di ausiliariato, per i protocolli covid (che continuano), per l’incremento del numero di bambini. Nelle pochissime ore dobbiamo lavorare in affanno, con conseguenze anche sulla nostra salute.
Il nostro salario da troppi anni è al di sotto del minimo vitale (tutte/i noi abbiamo famiglia), e ora si è ridotto ancora di più per il carovita, aumenti di bollette, benzina, ecc. Alle nostre richieste non vi è stata finora alcuna risposta. Nello stesso tempo, non ci vengono fornite le attrezzature e i materiali necessari per la pulizia, nonostante sia previsto dal capitolato d’appalto del Comune a cui continuamente abbiamo rivolto segnalazioni, senza però effettivi risultati; costringendoci a spaccarci la schiena per garantire comunque l’igiene.

PER QUESTO IL 29 MARZO SIAMO IN SCIOPERO, e se non ci saranno risposte saremo costretti a continuare

Noi chiediamo la vostra attenzione e solidarieta’.

Capite bene che ogni miglioramento della nostra condizione va a vantaggio anche del miglioramento del nostro lavoro verso i vostri bambini.

VI INVITIAMO A VENIRE MERCOLEDI’ 29/3 A

 P.ZZA CASTELLO PER CONFRONTARCI.

NOI STAREMO LI’ DALLE ORE 9.

Lavoratrici e lavoratori pulizie/ausiliariato degli asili comunali

WA 3806940091


lunedì 27 marzo 2023

27 marzo - A Firenze con gli operai GKN è andata bene - info e comunicato del Collettivo di Fabbrica

 

Aperta dalla Bandiera della Brigata Garibaldi che fu alla testa dell’insurrezione antifascista di Firenze nel 1944, la manifestazione della GKN ieri ha visto la partecipazione di migliaia e migliaia di persone. Una manifestazione vivace combattiva militante , con una grande partecipazioni di giovani. Dopo i lavoratori della GKN, che con lo striscione “Insorgiamo” erano alla testa del corteo al ritmo dei loro tamburi di lotta, seguivano delegazioni di movimenti e realtà di lotta. I portuali del CALP di Genova, gli ambientalisti di FFF, i comitati antifascisti, i sindacati di base. Poi la presenza della CGIL, inferiore a quella delle precedenti mobilitazione e le organizzazioni anticapitaliste e antagoniste, 

Il corteo ha percorso chilometri per giungere alla Fortezza da Basso, nei pressi della quale ha dovuto fronteggiare uno provocatorio schieramento di polizia e carabinieri in assetto antisommossa con i manganelli in mano. È la prima volta che accade ad una manifestazione GKN, e questo è un eco di come il governo intenda affrontare la vertenza. Visto che il ministro Urso, a Firenze il giorno precedente la manifestazione, ha solo saputo intimare agli operai di “liberare “ la fabbrica. Questo mentre i giudici hanno appena riconosciuto il diritto al salario e tutte le buone ragioni dei lavoratori di fronte a Borgomeo, che presentatosi come salvatore si è mostrato come liquidatore per conto della multinazionale.

La manifestazione si è conclusa con gli interventi di organizzazioni sociali e di lotta e con l’intervento finale di Dario Salvetti del collettivo GKN che ha affermato che la lotta continuerà e che i lavoratori mai si piegheranno ai giochi della multinazionale, dei suoi prestanome e dei complici istituzionali della chiusura. Nel corso del corteo è stata letta l’ultima lettera di Alfredo Cospito .

La lotta della GKN va avanti.

 Il comunicato del Collettivo di fabbrica GKN

Noi dichiariamo ufficialmente cominciata la controffensiva.No, l'assedio non è rotto ma vacilla. E' un urlo rabbioso, dignità allo stato puro. E' il terzo corteo in venti mesi, il più difficile, perché preparato mentre siamo in assedio. Non abbiamo più tempo perché ogni giorno loro puntano a determinare il licenziamento di qualcuno di noi. I solidali, insieme ai nostri "berva", hanno volantinato in 8 giorni senza sosta, c'è chi nel frattempo ha tagliato prati, saldato telai di bici, preparato il festival per la letteratura, cucinato, andato ad Enotika, sistemato la foresteria in fabbrica, portato l'Insorgiamo tour in Europa, in Germania e a Marsiglia. preparato materiali grafici, studiato come fare la cooperativa, predisposto il crowdfunding, predisposto il merchandising ecc. ecc. E' una macchina da guerra gioiosa, stanca, affannata, solidale, volontaria, disinteressata. Un piccolo "vulgar display of working class power". Firenze c'era, in strada o lungo la via, a salutare dalle finestre. Ed è stata composta anche quando il nostro corteo ha mandato in tilt il traffico della città. L'assedio non è ancora rotto ma perde ogni giorno di più le sue certezze. Ora però, una spallata dopo l'altra, non abbiamo tempo da perdere. Noi dichiariamo ufficialmente cominciata la controffensiva e la rottura dell'accerchiamento:

- 31-2 aprile, il primo festival internazionale della letteratura working class che sarà un puro distillato esempio di cultura della lotta e di lotta della cultura https://fb.me/e/HUBthaCr

- sostenete il crowdfunding per la reindustrializzazione dal basso. L'obiettivo è assolutamente raggiungibile ma va surclassato.

https://www.produzionidalbasso.com/project/gkn-for-future/

- per info e iscrivervi ai gruppi info gkn

https://linktr.ee/collettivodifabbrica

#insorgiamo



 

domenica 26 marzo 2023

26 marzo - Lanciata raccolta firme su change org per la sospensione dei vigili violenti di Taranto FIRMA E FAI FIRMARE

 

https://chng.it/4Dx5qvhQmD

 

Violenza dei vigili urbani contro un lavoratore SDA in servizio, vanno sospesi

 

Il video che ritrae la scena di un driver di SDA violentemente aggredito dalla polizia locale a Taranto e pubblicato su YouTube, lascia sconcertati.
Scene che sembrano ricordare gli infami pestaggi razzisti messi in atto negli USA dalle forze dell'ordine contro gli afroamericani,e ora ad essere denunciati sono il lavoratore e i cittadini intervenuti in suo soccorso 
Questa gravissima vicenda dei vigili contro un lavoratore deve avere conseguenze verso tutti i responsabili del Comune.

Ora il Sindaco Melucci, l'assessore di destra, Ciraci, addetto ai vigili nella giunta Melucci, il Comando dei vigili vogliono far quadrato e, invece di ammettere le responsabilita' dei vigili, neanche chiedono scusa, scaricano la colpa di quanto è successo tutto sul lavoratore, e vogliono denunciare il lavoratore aggredito e addirittura dichiarano di voler denunciare anche i cittadini che sono andati in soccorso del lavoratore aggredito.

Ci stiamo opponendo a tutto questo come lavoratori Slai cobas e cittadini.
L'inaccettabile violenza dei vigili deve essere condannata e sanzionata - servono le scuse e il sostegno legale e umano al lavoratore aggredito e il ringraziamento ai lavoratori e cittadini intervenuti -  ogni altra strada è un crimine e un danno verso i lavoratori e la città.

Questi vigili devono essere subito sospesi dal servizio


26 marzo - info solidale: Cpmunicato dei Disoccupati Organizzati Napoli

 

CARICHE, MANGANELLATE, ARRESTI. QUESTA LA RISPOSTA PER LA VERTENZA DEI DISOCCUPATI ORGANIZZATI DI NAPOLI. MOBILITIAMOCI IN TUTTA LA CITTÀ IN SOSTEGNO DEL MOVIMENTO

Giù le mani dai disoccupati. Toccano uno, toccano tutti.

In queste settimane il Movimento dei Disoccupati Organizzati di Napoli, formato dalle sigle 7 Novembre e Cantiere 167 Scampia, ha partecipato a vari incontri istituzionali, accompagnati da giornate di piazza e di lotta. La pressione esercitata dai disoccupati e dalle disoccupate è legata alla necessità di avere risposte immediate e concrete per una vertenza in corso oramai da 9 anni. Quando sembra che si stia arrivando a soluzioni per le necessità occupazionali della platea, iniziano a presentarsi molteplici complicazioni. In queste settimane, dopo alcuni passaggi positivi usciti dagli incontri convocati dalla Prefettura con tutti gli enti istituzionali competenti, ci sono stati rallentamenti e intoppi sul percorso di formazione della platea che non sono mai stati spiegati fino in fondo. Un rallentamento che ha fatto esplodere la rabbia dei disoccupati e delle disoccupate. Nella giornata di oggi, 24 Marzo, era stato convocato un nuovo incontro in Prefettura che avrebbe dovuto dare risposte immediate a questi impedimenti. Risposte che puntualmente non sono arrivate e che hanno nuovamente scatenato la rabbia collettivo del Movimento. Nel corso dei presidi e degli spostamenti da un palazzo istituzionale a un altro la polizia, come già aveva tentato di fare in alcuni degli ultimi appuntamenti di lotta, ha cominciato a caricare a freddo i disoccupati con una violenza inaudita. Si contano, nel corso di cariche che si sono susseguite una dopo l'altra, decine di feriti, alcuni dei quali per malori o per le contusioni sono dovuti ricorrere alle cure ospedaliere, il fermo di Ciro, da poco rilasciato, e altri fermi evitati dalla determinazione e dalla compattezza del Movimento. I disoccupati e le disoccupate anche questa volta hanno reagito e hanno risposto tenendo la piazza, ma dalle immagini e i video circolati in queste ore è evidente come le forze dell'ordine hanno scaricato una violenza indiscriminata verso la piazza. La gestione dell'ordine pubblico è oramai saltata e i tentativi di mediazione da parte della Questura sono sempre meno capaci di contenere la situazione.

giovedì 23 marzo 2023

23 marzo - Firenze - la GKN non si tocca - adesione Slai Cobas per il sindacato di classe

 

Invitiamo tutti e tutte alla partecipazione al corteo nazionale di

sabato a Firenze a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici della GKN

di Campi Bisenzio.

23 marzo - Formazione operaia su "guerra imperialista e proletari". L'azione dei comunisti nell'analisi concreta della situazione concreta

 

Lenin scrive: "La guerra ha indubbiamente generato la crisi più acuta e ha aggravato in modo inverosimile la miseria delle masse. Il carattere reazionario di questa guerra, l'impudente menzogna della borghesia di tutti i paesi che maschera i propri scopi di rapina con un'ideologia "nazionale", tutto ciò, sul terreno di una situazione oggettivamente rivoluzionaria crea inevitabilmente nelle masse degli stati d'animo rivoluzionari. E' nostro dovere contribuire a rendere coscienti questi stati d'animo, approfondirli e precisarli".

Lenin qui parla di una guerra imperialista gia' dilagante in tutto il mondo, mentre noi allo stato attuale sappiamo che siamo dentro questo percorso ma non ancora quel punto. La questione, quindi, si presenta in maniera differenziata a seconda dei luoghi che sono gia' teatro di guerra rispetto a quelli che partecipano ma non sono ancora teatro di guerra e, infine, la' dove lo stadio della partecipazione non va oltre l'adesione a un blocco imperialista e a suo supporto, a volte con armi, a volte puramente logistico, finanziario.

Pertanto, il rapporto tra guerra e miseria e tra lo svilupparsi degli stati d'animo rivoluzionari appare oggi variegato e differenziato. 

La visione di Lenin ci da l'immagine viva di dove comunque questa situazione nei diversi paesi del mondo va a sboccare. 

Anche il rapporto tra i compiti dei comunisti e lo stato delle masse richiede analisi concreta della situazione concreta ed esatto dosaggio del lavoro per contribuire a rendere coscienti gli stati d'animo delle masse approfondirli e precisarli come guida per l'azione.

Dobbiamo combattere risolutamente nelle fila del movimento comunista e nelle fila degli operai d'avanguardia sia posizioni di attendismo e adeguamento codista allo stato delle cose, sia attitudini estremiste, finaliste; entrambi questi atteggiamenti aiutano e servono gli interessi della borghesia e delle forze sociali riformiste ad essa alleate o accodate. 

In ogni caso, qual'è il fine del nostro lavoro? Esso non può mai essere oscurato nè verso le masse, nè all'interno del movimento comunista e delle avanguardie proletarie. Lenin lo indica chiaro: "Questo compito è espresso in modo giusto dalla parola d'ordine di trasformare la guerra imperialista in guerra civile, ed ogni lotta di classe conseguente in tempo di guerra, ogni tattica di azione di massa seriamente applicata conduce inevitabilmente a questo". 

23 marzo - Ancora sui vigili violenti di Taranto

 


martedì 21 marzo 2023

21 marzo - BUSTE PAGA TROPPO LEGGERE: 1300 LAVORATORI IN SCIOPERO

 

info operaia solidale

Operai fermi ieri anche per la stabilizzazione dei precari e degli interinali

Due aziende in sciopero a Rivoli e Grugliasco. In tutto 1.300 addetti che ieri hanno incrociato le braccia per chiedere la riapertura delle trattative sulla stabilizzazione dei precari, l’adeguamento dei salari al caro vita e la risoluzione delle problematiche relative alla turnazione.

Si ferma la Dana

Alla Dana Graziano Fiom, Uilm e Fim hanno indetto uno sciopero unitario di 8 ore che ha visto la mobilitazione di tutti gli stabilimenti del gruppo: oltre Rivoli, Luserna San Giovanni, Sommariva Perno, Cervere (che sciopererà il 24 marzo) e Bari. In tutto 1.900 dipendenti, di cui circa 800 impiegati nello stabilimento di corso IV Novembre dove si producono organi di trasmissione meccaniche e movimento che hanno mercato internazionale. I sindacati si stanno battendo per il rinnovo della trattativa di secondo livello. «L’azienda è in attivo, l’ultimo bilancio è stato chiuso con la redistribuzione degli addendi agli azionisti e ci sono commesse in arrivo» introduce Toni Inserra, funzionario Fiom. La contrattazione sulla stabilizzazione dei precari e sul trattamento delle paghe orarie è però al palo: «Gli stabilimenti lavorano appoggiandosi a tanti precari assunti a tempo indeterminato dalle agenzie interinali, ma non dall’azienda. Ci sono lavoratori con 5-6 anni di anzianità (interinale) che non riescono ad essere stabilizzati. Altro punto che ci allontana dalla chiusura della trattativa è la questione economica». Il problema pesa soprattutto su chi ha più anni sulle spalle: «Si lavora su 21 turni e il lavoro è raddoppiato negli ultimi due anni, eppure si agisce solo sulla precarietà con lavoratori over 50, interinali e in staff, che vengono sostituiti», aggiunge Luigi Di Carlo, Rsu Fiom. Paolo Melacarne, Rsu Uilm: «Dopo diversi incontri, ci ritroviamo a non avere alcuna garanzia sul consolidato fisso e sulla stabilizzazione degli interinali. La nostra proposta era di 15 centesimi sulla paga oraria, l’azienda ha fatto una controproposta di 5 centesimi sul totale del monte orario (173 ore) limando sul premio di risultato e maggiorazioni per i turnisti sulle quali erano già stati fatti accordi».

Ferma anche la Bitron

Mobilitazione anche alla Bitron di strada del Portone a Grugliasco. Nell’azienda lavorano 500 addetti, di cui 100 interinali, e il personale è prevalentemente femminile. Qui col tempo la produzione è passata dalla componentistica per elettrodomestici all’energia, soprattutto contatori e colonnine di ricarica elettrica. L’azienda distribuisce a livello internazionale e i bilanci sono attivi, ma la trattativa su stabilizzazione dei precari e gettoni di presenza sulla turnazione è ferma da anni. «Nel 2015 abbiamo fatto un accordo per il gettone di presenza (circa 55 euro) sui turni di lavoro nel fine settimana – spiega il funzionario Fiom Bruno Ieraci -. Nel 2023 in vista dei rincari legati all’aumento dell’inflazione abbiamo chiesto un aumento, ma la trattativa è al palo». Le maestranze lamentano rapporti problematici con le gerarchie aziendali e la difficile la situazione degli interinali: «Ci sono persone che lo sono da 7-8 anni, ma quando cerchiamo di portare avanti la contrattazione minacciano di portare via le macchine – sottolineano le Rsu, Michele Racca e Raffaele Pinto – eppure l’azienda ha chiuso il 2022 in attivo».


21 marzo - Da TARANTO: Le operaie e operai della Pellegrini /Appalto Acciaierie hanno vinto


 Caduta l'assurda discriminazione di un accordo azienda/sindacati (Fim e Usb) del marzo dell'anno scorso che stabilizzava l'aumento dell'orario di lavoro (avvenuta nei due anni di lockdown) solo alle operaie e operai che non avevano fatto assenze (per malattia, Legge 104, per interventi operativi, per la quarantena per covid - in cui era vietato dalla normativa di uscire di casa, ecc.) superiori a 48 ore nel periodo febbraio/dicembre 2021, quindi in 11 mesi!

Questo accordo era illegittimo,violava lo Statuto dei lavoratori, ed era fortemente discriminatorio soprattutto verso le donne, che più degli uomini sono costrette ad assentarsi anche per assistenza figli, genitori, covid dei propri familiari, tutto scaricato sulle donne da questa societa'; della serie "al danno si univa la beffa" di essere, per questa condizione, penalizzate in fabbrica.

Solo lo Slai cobas aveva subito denunciato e si era mobilitato perchè questo accordo cadesse o venisse cambiato, sia contro l'azienda che contro i sindacati firmatari dell'accordo; questo aveva portato l'Usb a ritirare la firma e poi la Uilm a riaprire la trattativa con la Pellegrini. 

Ora questa lunga battaglia ha finalmente vinto, e tutte le lavoratrici e lavoratori della Pellegrini hanno visto aumentare il loro orario di lavoro part time. 

Restano altri problemi, in primis quello salariale, noi vogliamo che a tutti i lavoratori dell'appalto Acciaierie sia applicato il CCNL metalmeccanico e non quello in corso multiservizi che è peggiore.

Ma questa vittoria deve incoraggiare soprattutto le operaie a rivendicare con forza i loro diritti.

Le operaie dello Slai Cobas sono impegnate ad organizzare un'assemblea delle operaie dell'appalto, perchè le donne abbiano voce, portino tutte le ragioni, necessita' della loro condizione, e siano protagoniste in fabbrica di ogni decisione.


21 marzo - info: Formazione marxista di base: La seconda "lezione" del Prof. Di Marco - molto importante

Pubblichiamo la registrazione audio della Formazione tenuta il 17 marzo a Palermo, con collegamento on line da altre citta'.

Questa seconda "lezione" è stata molto importante. Di Marco colloca la nascita e le leggi del modo di produzione capitalista nel percorso storico dell'umanita', restituendo ai proletari e proletarie le armi per una comprensione scientifica, non moralista, del sistema del capitale, da cui ne viene la sua non eternita' e la esistenza delle forze che potranno rovesciarlo.

https://drive.google.com/file/d/1dbEJ4mTKL6AR8aqsGXTGvVuTR-hRBuUh/view?usp=share_link

Siamo, come per la prima lezione, impegnati nella trascrizione di questa registrazione. Appena pronta la metteremo a disposizione.

Invitiamo sia coloro che hanno partecipato alla lezione del 17 marzo, sia chi non l'ha potuta seguire direttamente di mandare commenti, interventi, domande.


domenica 19 marzo 2023

19 marzo - ANCORA SUI VIGILI DI TARANTO: il caso è chiuso - dimentichi ..,

 

comunicato stampa

con lo stile delle dittature e delle situazioni di comuni in cui domina arroganza del potere e metodi “mafiosi” l'assessore Ciraci e il sindaco Melucci vogliono chiudere il caso, mettere a tacere e intimidire coloro che non tacciono.

A fronte della ignobile e grave violenza perseguita da alcuni vigili nei confronti di un lavoratore - divenuto un fatto evidente e sotto l'occhio di tutti grazie ad alcuni video che lo testimoniano, come testimoniano il coraggio e lo spirito civile di quei cittadini presenti che sono intervenuti per cercare di fermare la violenza dei vigili e prestare soccorso al lavoratore aggredito.

Invece che intervenire per stigmatizzare il fatto e prendere seri provvedimenti il sindaco Melucci e ancor più il bugiardo e ipocrita assessore Ciraci cercano di confondere acque e accontentarsi di una cosiddetta relazione , mentre si pretende di denunciare i cittadini e naturalmente intimidire che di fronte a questi fatti ha protestato.

Siccome pensiamo di non vivere in una città dove dominino violenza e arroganza del potere e delle divise - non ci stiamo affatto e facciamo appello a tutti forze politiche sociali associazionismo democratico difensori di diritti civili e la grande maggioranza di lavoratori e cittadini a far sentire a tutti i livelli e in tutte le forme il proprio NO.

La magistratura a fronte della notizia di reato farà naturalmente il suo corso, ma la questione riguarda la città . la sua dignità e anche la sua immagine - violentata dalla violenza dei vigili e dall'atteggiamento di sindaco e assessore.

Per questo lo Slai Cobas per il sindacato di classe sta facendo la sua legittima doverosa imprenscindibile parte a nome proprio dei tanti lavoratori e cittadini che in questi giorni hanno manifestato il loro sdegno e denuncia.

Noi chiediamo l'immediata sospensione dal servizio dei vigili autori della violenza.

Le scuse e la solidarietà nei confronti del lavoratore aggredito.

Infine l'espressione del massimo rispetto e ringraziamento verso i cittadini intervenuti.

Consideriamo che non certo il corpo dei vigili nel suo complesso ma i responsabili di esso sul piano pratico e politico a rispondere della situazione in nome di verità e giustizia.

martedi 21 alle 18 lo Slai Cobas nella sua sede di via Livio Andronico 47 Taranto affronterà i passi da compiere a livello locale e nazionale perchè sulla questione si vada a fondo.

Intendiamo naturalmente farlo in prima persona e in cooperazione orizzontale con tutti coloro che intendono muoversi.

Slai Cobas per il sindacato di classe Taranto

slaicobasta@gmail.com

wa 3519575628

17 marzo 2023


19 marzo - Si è tenuta con molto interesse dei partecipanti la seconda "lezione" di formazione marxista

 

Si è tenuta per iniziativa dello Slai Cobas, nel quadro della sua attività tra i lavoratori e in seno all'assemblea proletaria anticapitalista, la seconda 'lezione' di formazione marxista di base tenuta dal prof Di Marco, per un ciclo lungo sul Capitale rivolto essenzialmente a operai, lavoratori e lavoratrici e a militanti.

Ci sono stati problemi all'inizio: Di Marco è arrivato in ritardo perchè i treni sulla tratta Messina/Palermo sono stati bloccati per molto tempo, per la morte di una donna sui binari.

L'iniziativa però alla fine è andata molto bene e ha segnato una seconda tappa di questo lavoro, con un crescente interesse di operai e lavoratrici.

Le lezioni si svolgono in presenza da una delle sedi attualmente dello Slai Cobas con collegamento telematico con altre sedi e altri lavoratori.
Come sempre nei prossimi giorni sarà messa in circolazione e distribuzione la registrazione e poi la trascrizione della relazione di Di Marco; a cui seguono riunioni di studio collettivo e preparazione del prossimo appuntamento previsto intorno a metà aprile, questa volta in presenza dalla sede di Bergamo.


sabato 18 marzo 2023

18 marzo - LA CONTRORIFORMA FISCALE MELONI: UN CONTRIBUTO

Come penalizzare i ceti medi e quelli bassi? Introdurre le 3 aliquote come fa il Governo Meloni

 La riforma del Fisco negli anni settanta partiva da un dibattito nel Parlamento attorno alla necessità di costruire un sistema con tassazioni progressive, tanto più alto era il reddito quanto maggiore sarebbe stata la tassazione.

Non una idea rivoluzionaria ma senza dubbio avanzata socialmente e attenta alle entrate dello Stato per recuperare risorse a favore del welfare, della sanità e della istruzione.

A distanza di 50 anni gli scenari sono cambiati, il welfare ridimensionato, le privatizzazioni sempre in auge e dominante l'idea neo liberista che abbassando le tasse, a beneficio soprattutto dei redditi elevati, si possa recare benefici all'economia e al paese salvo poi scoprire, quando sarà troppo tardi, di avere costruito una società con disuguaglianze crescenti e uno Stato sociale ridotto ai minimi termini.

Sempre 50 anni fa ci fu un dibattito serio, prevalse l'idea, dell'allora ministro Visentini, che la progressività andasse limitata ai redditi da lavoro mentre altri sostenevano di includere nella tassazione anche i redditi finanziari ed immobiliari. Già allora, erano gli anni della fuga di capitali verso l'estero, era ben chiaro che una tassazione progressiva avrebbe dovuto considerare anche i redditi derivanti dalla finanza (capitali quotati in borsa, conti in banca e proprietà di immobili) anche se questa ipotesi apparve troppo radicale e venne, con successo, osteggiata da Confindustria e dai grandi capitali.

18 marzo - TARANTO IN LOTTA: Asili, e ora il nuovo SCIOPERO DEL 29 MARZO!

 

 La lotta continua fino a risultati.

Dopo il riuscito sciopero dell'8 marzo

29 MARZO SCIOPERO in tutti gli asili!

Lo sciopero dell'8 marzo è pienamente riuscito; cosi' come è stata bella la giornata di lotta.

ORA NON DOBBIAMO MOLLARE FINO A RISULTATI EFFETTIVI

Con lo sciopero dell'8 marzo abbiamo posto richieste precise e legittime a Comune, Ditta SU SALARIO, AUMENTO ORARIO DI LAVORO, SALUTE E SICUREZZA

In piazza Castello l'ass. Viggiani si fermò a parlare con noi lavoratrici per tanto tempo; chiaramente l'abbiamo apprezzato, è stato di fatto un riconoscimento delle lavoratrici in sciopero.

Ma nel merito le parole della Viggiano non sono cambiate: riconosce le nostre ragioni ma dice che il Comune non ha soldi per migliorare ora la nostra condizione.

Mentre la Ditta servizi Integrati alla flebile apertura fatta in Prefettura per un Tavolo per la trattativa salariale, non ha fatto seguire finora alcun fatto; e lo stesso vale sul fronte di tutte le attrezzature necessarie richieste a tutela anche della nostra salute.

PER QUESTO LA LOTTA DEVE CONTINUARE.

Il 29 marzo deve essere uno sciopero possibilmente più grande

Chiediamo a chi non ha scioperato il giorno 8, di farlo il 29,perchè non con le chiacchiere ma solo con la nostra azione otterremo risultati (questo lo abbiamo dimostrato anche nel recente passato in cui le cose che abbiamo ottenuto, ausiliariato, sostituzioni al 100%, riduzione delle sospensioni, sono tate ottenute solo con la nostra azione).

Chiediamo ai genitori dei bambini di sostenerci, stare dalla nostra parte, perchè ogni nostro miglioramento delle condizioni di lavoro andra' a vantaggio anche del sercizio per i loro bambini.

Abbiamo fiducia che anche questa volta, soprattutto questa volta, la spunteremo.

LAVORATRICI SLAI COBAS E USB


venerdì 17 marzo 2023

17 marzo - La formazione di base marxista in corso organizzata dallo Slai Cobas per il sindacato di classe - Oggi seconda "lezione"

 

Oggi, Venerdi' ore 16, seconda lezione del Prof. Di Marco nel quadro 

di ciclo della Formazione operaia marxista - la riunione come sempre 

è aperta a tutti e tutte. Essa di terra' in presenza a Palermo, sede Slai 

Cobas sc, e in collegamento on line da altre sedi e citta'

UTILIZZANDO QUESTO LINK

 

https://meet.google.com/gqz-zgtp-mtx

CONTRO LE PAGHE DA FAME, LE CONDIZIONI DI LAVORO MASSACRANTI. BLOCCO DEI LAVORATORI AL MAGAZZINO ITALTRANS RIMOSSO A FORZA DALLA POLIZIA MASSIMA SOLIDARIETÀ E LOTTA CONTRO LA REPRESSIONE

 

Decine di lavoratori hanno dato vita ad una combattiva giornata di lotta tra il magazzino Italtrans di Calcio e la prefettura, che la stampa prova a stravolgere, dando voce ai padrone che invoca sempre più forza e polizia a difesa del suo ordine e disciplina di produzione, ben consapevole di parlare al nuovo governo Meloni, reazionario e fascista, che, più di prima, affronta ogni lotta con la repressione.

Un articolo che finisce però per suonare come un avvertimento, visto che, in poche righe, riesce a concentrare le posizioni convergenti di padroni e sindacati confederali, nella difesa del sistema di sfruttamento dei magazzini della logistica, basato su appalti, cooperative, sulle coperture governative attraverso leggi permissive e un sistema di controllo reso inoffensivo, perché senza risorse, perché senza autonomia operativa, su CCNL favorevoli.

Posizioni convergenti di padroni e sindacati confederali, nella difesa del diritto a sfruttare, che l’arroganza del dirigente Italtrans esprime in modo esplicito, seguito

17 marzo - In piazza a Napoli i disoccupati organizzati - Venerdi 17 piazza Municipio - Massima info e sostegno

 


giovedì 16 marzo 2023

16 marzo - Ancora sui vigili violenti a Taranto: Comunicato di solidarietà del SI.COBAS - La gravissima aggressione dei vigili: ma ora ad essere denunciati sono il lavoratore e i cittadini intervenuti in suo soccorso

Questa gravissima vicenda dei vigili contro un lavoratore deve avere conseguenze verso tutti i responsabili del Comune.

Ora il Sindaco Melucci, l'assessore di destra, Ciraci, ex citiano addetto ai vigili nella giunta Melucci, il Comando dei vigili vogliono far quadrato e, invece di ammettere le responsabilita' dei vigili, neanche chiedono scusa, scaricano la colpa di quanto è successo tutto sul lavoratore, e vogliono denunciare il lavoratore aggredito e addirittura dichiarano di voler denunciare anche i cittadini che sono andati in soccorso del lavoratore aggredito.

Ci stiamo opponendo a tutto questo come lavoratori Slai Cobas e cittadini

Un altro video significativo, anche del corretto comportamento dei cittadini e di altri lavoratori che si trovavano presenti.

TARANTO: GRAVISSIMA VIOLENZA DA PARTE DELLA POLIZIA LOCALE CONTRO UN LAVORATORE IN SERVIZIO DI SDA

Il video che ritrae la scena di un driver di SDA violentemente aggredito dalla polizia locale a Taranto e pubblicato su YouTube, lascia sconcertati.
Scene che sembrano ricordare gli infami pestaggi razzisti messi in atto negli USA dalle forze dell'ordine contro gli afroamericani.
In Italia invece assistiamo a una propaganda di guerra tra poveri e di criminalizzazione dei lavoratori: l'esempio del driver che viene trascinato di peso dal furgone sul quale stava lavorando, a causa di una banale contravvenzione stradale, ne è la prova più lampante.
Come SI Cobas abbiamo sempre focalizzato le lotte nella logistica nella prospettiva di difendere i diritti dei facchini unitamente a quelli dei driver: una categoria, quest'ultima, più che frammentata e continuamente sottoposta a stress e rischi sul lavoro.
Le corse per trasportare la merce in tempi rapidi e dettati dai profitti capitalistici vanno sempre a scapito della sicurezza degli autisti, che spesso arrivano a svolgere turni massacranti senza il dovuto riposo e con il conseguente aumento del pericolo di incorrere in contravvenzioni e incidenti.

16 marzo - Formazione operaia su "guerra imperialista e proletari" - Contro l'opportunismo, nelle sue varie forme

 

Nell'aver deciso di utilizzare gli scritto di Lenin del saggio "Il socialismo e la guerra" abbiamo fatto una forzatura. Vale a dire, utilizziamo un testo che riguarda una fase più avanzata di una guerra inter imperialista quando attualmente siamo ai preparativi di essa, che possono essere accelerati o rallentati da varie ragioni, e su cui non entriamo nei dettagli in questo scritto.

Cosi' come è chiaro che stiamo valutando la posizione del nostro imperialismo e la lotta contro di esso a uno stadio dei preparativi il cui ruolo è ancora minore. Però stiamo lavorando per il futuro. 

Il nostro scopo è formare, fornire elementi all'avanguardia proletaria, all'avanguardia di lotta, ai comunisti organizzati e non, dei punti saldi che in questa fase sono tuttora in divenire, verso i quali bisogna resettare teoria e prassi e utilizzarli come guida, nel senso pieno della parola, dell'azione che non si può ancora considerare veramente un'azione pratica. 

L'altra questione, a premessa, di cui siamo ben consapevoli, è che la descrizione di posizioni e forze su cui è centrata la lotta di Lenin corrisponde a forze che oggi nel mondo e soprattutto nel nostro paese non corrispondono esattamente a quella rappresentazione.

E' quindi chiaro che vi è una forzatura in questa lettura orientata del testo di Lenin. Ma l'importante è guardare alla sostanza. 

===============

Lenin scrive: "I socialisti di tutto il mondo hanno solennemente dichiarato nel 1912 a Basilea di considerare la guerra europea che si avvicinava come un'azione "delittuosa", la più reazionaria azione di tutti i governi, la quale dovra' affrontare il crollo del capitalismo provocando inevitabilmente la rivoluzione contro di esso. E' scoppiata la guerra, è venuta la crisi, e invece della tattica rivoluzionaria la maggioranza dei partiti socialdemocratici ha adottato una tattica reazionaria, ponendosi dalla parte dei rispettivi governi e delle rispettive borghesie". 

Ecco, qui, venendo all'oggi, possiamo dire che in realta' la maggioranza dei partiti di opposizione che si

riferiscono alle masse ha adottato gia' una tattica reazionaria rispetto ai governi e alla borghesia. E quindi a questa tattica reazionaria, gia' nella fase dei preparativi che bisogna opporre la tattica rivoluzionaria. E certamente, non in seno a questi partiti ma in seno e nelle fila dei proletari e delle masse popolari. 

16 marzo - da tarantocontro: Taranto: Vigili violenti e vigliacchi contro un lavoratore - una cosa che non si può accettare, che non accetteremo e su cui tutti a Taranto dobbiamo andare fino in fondo - Slai Cobas per il sindacato di classe

 

Le immagini sono fin troppo chiare e 

ci fanno schifo i distinguo

Questi vigili devono essere subito 

sospesi dal servizio.

Massima solidarietà e assistenza 

legale al lavoratore aggredito - per la 

quale consigliamo il lavoratore di 

rivolgersi allo Slai Cobas che 

comunque lo sosterrà in ogni sede e 

in tutte le forme necessarie

Slai Cobas per il sindacato di classe 

 alcuni video

https://www.today.it/cronaca/corriere-vigili-aggressione-video-taranto.html

https://video.corrieredelmezzogiorno.corriere.it/taranto-14/4d569f68-bbb1-4961-a233-437751cc3xlk

https://www.quotidianodipuglia.it/t/video

https://www.ilmattino.it/italia/cronache/taranto_corriere_aggredito_vigili_video_choc_oggi_14_3_2023-7287695.html

 

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