Si è tenuta
oggi la prima udienza del ricorso presentato da 3 dei 4 lavoratori e
lavoratrici licenziati da Aleandri Bricolage SRL.
In realtà si è trattato di un tentativo di
conciliazione obbligatorio, davanti al giudice del lavoro, in cui l’Avv. D’Alfonso,
in rappresentanza dell’azienda, ha ammesso che questa non aveva ancora
proceduto a ridurre le superfici di vendita, ma che aveva cominciato a cercare
economie terze interessate alla locazione, prima del deposito del ricorso e che
l’azienda aveva proceduto ad assumere, dopo i licenziamenti, lavoratori
interinali a tempo determinato, ma “per sopperire ai posti lasciati vuoti da
personale in ferie, malattia, infortunio”.
La rappresentante dei licenziati ricorrenti, Avv.
Francesca Ramicone, non ha contestato i bilanci dell’azienda, ma ha il modo in
cui l’azienda cercava di risanare i bilanci e nella fattispecie ha sottolineato
che, come si evince dalla lettera di licenziamento (All.1), la riduzione del
personale semmai doveva essere una conseguenza della riduzione delle superfici
di vendita e non il contrario, che l’azienda, prima di licenziare avrebbe
dovuto mettere in conto ferie, malattia e infortuni del personale residuo, che,
“cosa ancor più grave, l’azienda ha ri-assunto come interinale, l’unica lavoratrice
licenziata che non aveva impugnato il licenziamento e che, per anzianità e
famigliari a carico, era l’ultima a dover essere ripescata in caso di
necessità”. L’Avv. Ramicone ha aggiunto inoltre che la sottoscritta, avrebbe
accettato il demansionamento e il
part-time, pur di essere reintegrata, ma l’azienda non ha voluto sentir parlare
né di reintegra dei licenziati ricorrenti, né di indennizzi agli stessi,
ricordando di “essere nota in città per aver operato sempre credendo e
investendo nel capitale umano”, di “avere a cuore gli interessi dei
lavoratori".
Ma non tutti i lavoratori sono uguali: si dà il caso che quelli licenziati e ripescati sono quelli che non hanno impugnato il licenziamento! Si dà il caso che quelli che lavoravano prima da Aleandri con contratto precario - e quindi più vulnerabili e obbedienti - non sono stati stabilizzati, ma sono stati somministrati dopo i 4 - 1 licenziamenti si dà il caso che anche i ricorrenti abbiano fatto richiesta di lavorare alla stessa agenzia interinale, ma sono ancora disoccupati
si dà il caso che a questi ultimi, che oramai avevano acquisito competenze e professionalità nell'Aleandri Bricolage SRL., siano stati preferiti 2 nuovi lavoratori che non avevano mai lavorato prima da Aleandri Bricolage SRL.
Ma non tutti i lavoratori sono uguali: si dà il caso che quelli licenziati e ripescati sono quelli che non hanno impugnato il licenziamento! Si dà il caso che quelli che lavoravano prima da Aleandri con contratto precario - e quindi più vulnerabili e obbedienti - non sono stati stabilizzati, ma sono stati somministrati dopo i 4 - 1 licenziamenti si dà il caso che anche i ricorrenti abbiano fatto richiesta di lavorare alla stessa agenzia interinale, ma sono ancora disoccupati
si dà il caso che a questi ultimi, che oramai avevano acquisito competenze e professionalità nell'Aleandri Bricolage SRL., siano stati preferiti 2 nuovi lavoratori che non avevano mai lavorato prima da Aleandri Bricolage SRL.
Nessun accordo, quindi si va avanti con il processo.
Il giudice ha disposto l’acquisizione dei contratti di
somministrazione stipulati da Aleandri dal mese di giugno 2014 (nei quali però
non risulterà, per la riforma Fornero,
la motivazione per l’assunzione addotta da Aleandri, quindi bisognerà
credergli sulla parola!!!) e ha fissato una nuova udienza per il 13 febbraio.
Luigia De
Biasi
Slai Cobas
per il sindacato di classe l'Aquila
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