comunicato stampa
All'incontro romano non vi è stata nessuna soluzione
per gli operai dell'indotto ILVA.
Gli operai restano senza salario o senza parte del
salario per alcuni e senza prospettive certe di lavoro.
L'Ilva e i suoi commissari fanno parziale retromarcia
sui contratti di solidarietà, che vengono reintrodotti per l'ILVA ma non sui
numeri dei lavoratori interessati 5000 - questi numeri prefigurano i potenziali esuberi nel piano
previsto dal decreto. Così come vengono date assicurazioni sul pagamento degli
stipendi per gli operai ILVA la venuta odierna a taranto dei commissari senza
GNUDI e i suoi incontri sono di pura cortesia, senza nessuna novità in merito.
Ma sia a Roma, sia a Taranto viene ribadito che sulle
ditte dell'appalto non c'è una soluzione soddisfacente.
Si afferma che continuano ad avere esecuzioni i lavori
con le ditte attualiche vengono invitate a riprendere il lavoro, ma si ribadisce che i loco crediti fino al 20
gennaioi finiranno nella massa passiva,
cioè sono difficilmente esigibili a breve cosi come i salari arretrati degli
operai dell'indotto.
Intanto se si riprende il lavoro ci saranno i salari
dei lavori futuri ma secondo un percorso per il quale ci vogliono ancora
settimane o mesi prima che gli operai abbiano tutti i loro salari o le
aziende loro crediti e per il pagamento
dei nuovi salari lo si lega agli emendamenti al decreto per lo sblocco fintecna
dei soldi.
Il decreto che ancora non è approvato e che ci sono
ancora diversi giorni per approvarlo.
Questa situazione non e' accettabile ma i sindacati
confederali hanno mollato i blocchi stradali, lasciando i lavoratori senza armi
di pressione a sostare davanti la portineria delle imprese, o ad aspettare 'notizie' sotto il
comune. Tutte cose che non cambiano nulla nella sostanza. Non solo ma si invita
i lavoratori delle varie ditte a fare pressione sui loro padroni perchè paghino
i salari, spezzettando la lotta, che può pesare solo se gli operai resteranno
compatti.
Noi siamo per la ripresa dei blocchi delle strade,
senza di essa gli operai sono deboli e non c'è l'emergenza necessaria perchè
una soluzione a breve e collettiva venga trovata.
Noi siamo per lo sciopero generale fatto da tutti i
sindacati che permetta di fermare l'ilva -quello della sola USB di oggi è stato
assai debolee ha riguardato attivisti e una piccola parte dei loro iscritti
-per bloccare Ilva e altre fabbriche della città che hanno gravi problemi
occupazionali vedi Cementir ecc e e investire la citta, La citta' è
paralizzata, danneggiata, vilipesa dalle decisioni del governo e non certo dai
blocchi dei lavoratori-comeinvece sostengono
i liberi 'benpensanti'.
Siamo in emergenza salario e lavoro e serve 'una
azione decisa d'emergenza-chi dice il contrario inganna i lavoratori vogliamo
un decreto operaio che possa andare incontro alle esigenze dei lavoratori e dei
cittadini e questo si può ottenere solo se si blocca fabbrica e città.
Tutti i posti di lavoro devono essere salvaguardati;
salari e diritti non si toccano; durante la messa a norma degli impianti gli
operai dei reparti Ilva e delle ditte non devono essere mandati a casa ma
impiegati nei lavori di risanamento; la prima messa a norma è garantire la
sicurezza e la vita degli operai in fabbrica; istituzione di una postazione
ispettiva permanente all'interno della fabbrica per controlli su sicurezza e
salute; in una fabbrica insalubre e nociva come l'Ilva non si può stare e
lavorare per tanti anni ma 25 anni bastano con estensione a tutti dei benefici pensionistici;
la salute è un diritto intoccabile per operai e cittadini, servono visite
mediche mirate, cure sanitarie gratuite, strutture sanitarie d'emergenza.
lettera aperta
ai lavoratori, a tutte le organizzazioni sindacali, a
tutte le associazioni interessate, alle istituzioni locali, alla stampa e
pubblica opinione.
la proposta dello slai cobas per il sindacato di
classe Taranto
a fronte della grave crisi all'Ilva e appalto Ilva - a fronte della
lotta in corso dei lavoratori dell'appalto - a fronte delle crisi industriali gravi
esistenti in città e provincia vedi appalto Alenia, Cementir ecc.
E’ urgente e necessario che tutte le organizzazioni
sindacali dichiarino uno SCIOPERO GENERALE di tutti posti di lavoro e di tutte
le attività produttive e commerciali della città.
Occorre insediare un COMITATO DI EMERGENZA CITTADINO
PRESSO LA PREFETTURA E COMUNE con la partecipazione libera di tutte le
organizzazioni sindacali - SLAI COBAS TARANTO compreso - che richieda a
governo, confindustria, enti locali un decreto Ilva che contenga anche alcuni
punti qualificanti con le risorse e le
modifiche normative in deroga necessarie.
Tutti i posti di lavoro devono essere salvaguardati;
salari e diritti non si toccano; durante la messa a norma degli impianti gli
operai dei reparti Ilva e delle ditte non devono essere mandati a casa ma
impiegati nei lavori di risanamento; la prima messa a norma è garantire la
sicurezza e la vita degli operai in fabbrica; istituzione di una postazione
ispettiva permanente all'interno della fabbrica per controlli su sicurezza e salute;
in una fabbrica insalubre e nociva come l'Ilva non si può stare e lavorare per tanti
anni ma 25 anni bastano con estensione a tutti dei benefici pensionistici; la
salute è un diritto intoccabile per operai e cittadini, servono visite mediche
mirate, cure sanitarie gratuite, strutture sanitarie d'emergenza.
Taranto 25 gennaio 2015
slai cobas per il sindaccato di classe taranto
via rintone 22 taranto
347-1102638
347-5301704
chi vuole il decreto salva operai come i liberi e
pensanti e non dicono che si può ottenere solo bloccando fabbrica e città e un
parolaio in cerca di interviste televisive a buon mercato
Slai Cobas per il sindacato di classe
347_5301704
28_1_2015
T
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