Circa dieci giorni
fa la Parmalat ha deciso di chiudere il sto produttivo genovese, quello che
ha sede nel quartiere di Fegino, mettendo in mezzo ad una strada alcune
centinaia di lavoratori; questi sono immediatamente scesi in sciopero per
scongiurare l'ennesima dismissione del tessuto produttivo locale.
Al loro fianco, naturalmente, sono schierati gli allevatori liguri che, come
giustamente fa notare l'assessore regionale sedicente democratico Renzo
Guccinelli, subiscono - dato che la stragrande maggioranza di loro si
sostenta vendendo il latte alla ex Centrale - così un colpo mortale alla
propria economia.........
Martedì ventisei giugno si è riunito, presso la sede del Comune di Genova,
un tavolo di lavoro che ha visto impegnati i padroni e le organizzazioni
sindacali alla ricerca di un accordo che non ha però trovato sostanza in
quella sede.
La dirigenza del gruppo, alla cui testa, fino a poco tempo fa, si trovava
Calisto Tanzi - recentemente condannato, per una mega truffa ai danni dei
risparmiatori, a diciassette anni di carcere - resta sulle sue posizioni di
chiusura a qualsiasi trattativa, mentre le organizzazioni sindacali chiedono
l'apertura di un tavolo di concertazione dove siedano anche il Comune di
Genova e la Regione Liguria.
Occorre attivarsi contro questo ennesimo scippo di attività produttive ai
danni della città di Genova, tenendo sempre presente che è la lotta che
porta a risultati tangibili, non certo la concertazione.Genova, 27 giugno
2012
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Genovahttp://pennatagliente.wordpress.com
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