RICOLLOCAZIONE IMMEDIATA
PER TUTTI GLI EX LAVORATORI THYSSENKRUPP DI TORINO
PROMESSA DAL SINDACO PIERO FASSINO
"...il capitale non ha riguardo per la salute e per la durata della vita
dell'operaio, quando non sia costretto a tali riguardi dalla società"
(K. Marx)
L'odierna crisi generale investe appieno i lavoratori di tutto il mondo e
anche nel nostro Paese i suoi effetti più nefasti vengono fatti ricadere
sulle loro spalle: disoccupazione, precarietà, emarginazione, smantellamento
dello stato sociale, promozione della guerra fra poveri........
Il crescente attacco contro i diritti dei lavoratori con la massiccia
introduzione di forme di precariato e quello sferrato allo Statuto dei
lavoratori attraverso le misure contenute nel piano Marchionne e nella
Riforma Fornero, nel tempo si sono tradotti in una condizione generalizzata
di ricattabilità e insicurezza di tutti i lavoratori e nel tentativo di
estromettere dai luoghi di lavoro i sindacati più combattivi, come ad
esempio il caso FIOM in FIAT.
L'acuirsi di questa crisi si traduce anche, nei luoghi di lavoro, in
migliaia di morti e centinaia di migliaia di invalidi permanenti, senza
dimenticare i malati "professionali" in seguito all'esposizione a sostanze
nocive per la salute. Questo problema è ormai una piaga sociale che minaccia
quotidianamente la vita dei lavoratori e dei cittadini, mai affrontato dai
Governi che si sono succeduti negli ultimi decenni. Nella pratica si
alimentano le condizioni che hanno portato alla strage avvenuta alla
ThyssenKrupp di Torino il 6 dicembre 2007 in cui sono morti, per il profitto
dei padroni, 7 nostri compagni di lavoro.
Il verdetto di primo grado della primavera scorsa con la condanna di tutti
gli imputati, ottenuta grazie alla costante mobilitazione dei familiari,
degli operai e dei tanti cittadini solidali, è stato un primo passo verso l'accertamento
della verità e della giustizia, nonostante questi criminali non siano ancora
in galera. Di fatto rimane una battaglia ancora aperta per cui occorrerà
vigilare e mobilitarsi per impedire rischi quali la già avviata
depenalizzazione dei reati legati ai morti sul lavoro (depotenziamento del
Testo Unico 81/2008), il tentativo di insabbiare le responsabilità dei morti
sul lavoro attraverso la prescrizione con il Processo breve, lo
smantellamento di pool di magistrati particolarmente competenti in materia
di reati legati al mondo del lavoro come quello coordinato dal Dott. R.
Guariniello.
Inoltre, questa vicenda rimane per alcuni di noi una battaglia aperta anche
per un altro motivo: dopo aver lavorato senza le minime garanzie di
sicurezza e rischiato la vita in uno stabilimento ormai condannato alla
chiusura, dopo esserci costituiti coraggiosamente per la prima volta in
Italia Parti Civili in una class-action al fianco degli Enti locali nel
processo, dopo il cordoglio delle Istituzioni cittadine e le rassicurazioni
(solo formali) per lavorare affinché venisse garantita la sicurezza nei
luoghi di lavoro e svariate promesse di ricollocazione per tutti i
lavoratori da parte del Comune durante e dopo le campagne elettorali (l'ultima
risale al 30 giugno 2011 in un incontro con il neo eletto sindaco P.
Fassino), dopo 4 anni siamo ancora senza un'occupazione. Quelle Istituzioni
che dovrebbero sostenerci oggi ci discriminano, dato che oltre 30 nostri ex
colleghi sono stati ricollocati in società partecipate del Comune e che
nessuno di loro era costituito come Parte Civile nel processo.
La nostra vicenda in quanto ex lavoratori ThyssenKrupp di Torino ancora
senza lavoro è uno degli esempi del disinteresse con il quale prima la
giunta Chiamparino e poi la nuova giunta di Fassino abbiano trattato la
situazione dell'occupazione nel capoluogo piemontese.
Torino, sede della Fiat del "mirabolante" piano Marchionne e della tanto
discussa Tav, oggi una delle città più colpite dagli effetti delle politiche
di "macelleria sociale" imposte dal governo Monti e applicata con diligenza
a livello locale dall'Amministrazione Fassino, vede il proprio tessuto
industriale profondamente colpito dalla crisi attraverso licenziamenti,
tagli, delocalizzazioni, esuberi. Una gravissima situazione che
quotidianamente investe strati sempre più ampi del tessuto sociale cittadino
senza che l'Amministrazione dia risposte chiare e metta in campo misure
concrete per contrastare gli effetti della crisi.
Servono politiche che rompano con le misure imposte dal Governo per
salvaguardare l'occupazione esistente e rilanciare la creazione di nuovi
posti di lavoro, peraltro sbandierata nel programma elettorale Gran Torino
Capitale del Lavoro. Questo programma che per ora rimane lettera morta, noi
vogliamo farlo diventare realtà!
L'unica misura che ci consentirebbe di uscire dalla crisi è la creazione di
posti di lavoro, sicuri e dignitosi per tutti, potenziando i servizi ai
cittadini: nei trasporti potenziando la rete esistente ed estendendola al
servizio notturno, inesistente persino nelle grandi metropoli che dicono di
ispirarsi alle capitali europee e a quelle oltreoceano; nella sanità,
potenziando i poli ospedalieri esistenti e costruendone di nuovi in zone
decentrate; offrendo cultura e arte a prezzi popolari, lontano da qualunque
speculazione; salvaguardando l'ambiente dalle speculazioni edilizie,
bonificando le aree industriali dismesse dalle sostanze abbandonate dalle
produzioni industriali; nazionalizzando le produzioni pericolose, inutili e
obsolete e riconvertendole a produzioni utili e rispettose delle persone e
dell'ambiente; sostenendo maggiormente le forme di produzione, consumo e
distribuzione di tipo solidaristico e locale; valorizzando maggiormente il
nostro patrimonio artistico lasciato nell'incuria e nel degrado in cui
spesso versano musei, città d'arte e zone d'interesse artistico. Ecco come
creare posti di lavoro utili! In definitiva è solo una questione di volontà
politica.
Gli ammortizzatori di cui beneficiamo (ancora per poco) sono solo una misura
temporanea per sbarcare il lunario, un'anticamera della disoccupazione, un'elemosina
sociale di cui faremmo volentieri a meno. Ciò che vogliamo è mettere al
servizio della nostra Città competenze e professionalità attraverso un posto
di lavoro sicuro e dignitoso, garantito dalla Costituzione nata dalla
Resistenza e dai diritti conquistati in decenni di lotte.
Disoccupazione, esuberi e precariato, così come i morti e gli infortuni sul
lavoro altro non sono che il frutto di questo imbarbarimento delle
condizioni materiali, sociali e culturali a cui ogni giorno veniamo
sottoposti noi lavoratori: a ciò e per pretendere un posto di lavoro sicuro
e dignitoso rispondiamo lanciando questo appello.
Ci rivolgiamo a tutti i lavoratori, i cassintegrati, i disoccupati, gli
intellettuali, le personalità pubbliche del mondo dell'arte, dello
spettacolo, della cultura e del mondo scientifico, gli esponenti sindacali,
i giornalisti, i politici, i comitati di lotta, le associazioni, gli enti e
gli organismi che si battono per promuovere la sicurezza e la salute nei
luoghi di lavoro e singoli cittadini affinché prendano posizione
pubblicamente, sottoscrivendo questa petizione:
in solidarietà con gli ex lavoratori della ThyssenKrupp di Torino, impegnati
da quattro anni in una dura battaglia per l'accertamento della verità e
della giustizia e per la loro immediata ricollocazione lavorativa, così come
promesso dal Sindaco P. Fassino il 30 giugno 2011;
perché si costringano, attraverso la lotta e la mobilitazione popolare,
Governo e Amministrazioni locali a mantenere i posti di lavoro (sicuri e
dignitosi per tutti) esistenti e a crearne di nuovi come unica misura per
uscire dalla crisi.
Lavoro sicuro e dignitoso per tutti!
Ricollocazione immediata da parte del Comune di Torino per tutti i
lavoratori ThyssenKrupp costituiti Parti Civili nel processo!
Giugno 2012
Ex lavoratori ThyssenKrupp Torino
----- Original Message -----
From: "Marco Spezia" <sp-mail@libero.it>
To: <Undisclosed-Recipient:;>
Sent: Wednesday, June 27, 2012 10:17 PM
Subject: IMPORTANTE - FIRMA L'APPELLO UN LAVORO PER GLI EX OPERAI
THYSSENKRUPP PROMESSO DA FASSINO
IMPORTANTE - FIRMA L'APPELLO UN LAVORO PER GLI EX OPERAI THYSSENKRUPP
PROMESSO DA FASSINO
Gli ex lavoratori ThyssenKrupp di Torino lanciano un Appello di solidarietà
affinché il Sindaco Fassino mantenga quanto promesso nell'incontro del 30
giugno 2011: un lavoro sicuro e dignitoso per tutti i lavoratori rimasti in
mobilità, gran parte dei quali costituitisi Parti Civili nel processo per la
strage del 6 dicembre 2007 in cui hanno perso la vita 7 compagni di lavoro.
FIRMA E FAI FIRMARE L'APPELLO, INDICANDO:
NOME E COGNOME - PROFESSIONE - ORGANIZZAZIONE SINDACALE, POLITICA,
CULTURALE - CITTA' - MAIL
L'Appello, riportato a seguire, si trova e può essere sottoscritto alla
pagina:
http://www.firmiamo.it/un-lavoro-per-gli-ex-operai-thyssenkrupp-promesso-da-fassino#petition
Dopo aver firmato (magari lasciando un commento), condividilo sulla tua
bacheca dei tuoi amici di FaceBook, Twitter, Google+ e altri social network
e poi giralo alla tua rete di contatti.
Obiettivo 50.000 firme. Ma ci occorre il vostro aiuto!
Inoltre ti chiediamo di inviare mail di protesta presso l'Ufficio del
Sindaco Fassino (l'indirizzo è segreteria.sindaco@comune.torino.it)
indicando nel testo la seguente dicitura seguita da NOME e COGNOME:
"Denunciamo l'atteggiamento discriminatorio nei confronti degli ex
lavoratori ThyssenKrupp di Torino ancora senza lavoro e chiediamo il
rispetto delle promesse di un lavoro sicuro e dignitoso per i 14 lavoratori
ancora senza occupazione."
Vi chiediamo, per conoscenza, di inviarla anche al nostro indirizzo mail
maipiuthyssenkrupp@hotmail.it
LAVORO SICURO E DIGNITOSO PER TUTTI GLI EX LAVORATORI THYSSENKRUPP
Giugno 2012
Ex lavoratori ThyssenKrupp Torino
A seguire l' appello.
RICOLLOCAZIONE IMMEDIATA
PER TUTTI GLI EX LAVORATORI THYSSENKRUPP DI TORINO
PROMESSA DAL SINDACO PIERO FASSINO
"...il capitale non ha riguardo per la salute e per la durata della vita
dell'operaio, quando non sia costretto a tali riguardi dalla società"
(K. Marx)
L'odierna crisi generale investe appieno i lavoratori di tutto il mondo e
anche nel nostro Paese i suoi effetti più nefasti vengono fatti ricadere
sulle loro spalle: disoccupazione, precarietà, emarginazione, smantellamento
dello stato sociale, promozione della guerra fra poveri.
Il crescente attacco contro i diritti dei lavoratori con la massiccia
introduzione di forme di precariato e quello sferrato allo Statuto dei
lavoratori attraverso le misure contenute nel piano Marchionne e nella
Riforma Fornero, nel tempo si sono tradotti in una condizione generalizzata
di ricattabilità e insicurezza di tutti i lavoratori e nel tentativo di
estromettere dai luoghi di lavoro i sindacati più combattivi, come ad
esempio il caso FIOM in FIAT.
L'acuirsi di questa crisi si traduce anche, nei luoghi di lavoro, in
migliaia di morti e centinaia di migliaia di invalidi permanenti, senza
dimenticare i malati "professionali" in seguito all'esposizione a sostanze
nocive per la salute. Questo problema è ormai una piaga sociale che minaccia
quotidianamente la vita dei lavoratori e dei cittadini, mai affrontato dai
Governi che si sono succeduti negli ultimi decenni. Nella pratica si
alimentano le condizioni che hanno portato alla strage avvenuta alla
ThyssenKrupp di Torino il 6 dicembre 2007 in cui sono morti, per il profitto
dei padroni, 7 nostri compagni di lavoro.
Il verdetto di primo grado della primavera scorsa con la condanna di tutti
gli imputati, ottenuta grazie alla costante mobilitazione dei familiari,
degli operai e dei tanti cittadini solidali, è stato un primo passo verso
l'accertamento della verità e della giustizia, nonostante questi criminali
non siano ancora in galera. Di fatto rimane una battaglia ancora aperta per
cui occorrerà vigilare e mobilitarsi per impedire rischi quali la già
avviata depenalizzazione dei reati legati ai morti sul lavoro
(depotenziamento del Testo Unico 81/2008), il tentativo di insabbiare le
responsabilità dei morti sul lavoro attraverso la prescrizione con il
Processo breve, lo smantellamento di pool di magistrati particolarmente
competenti in materia di reati legati al mondo del lavoro come quello
coordinato dal Dott. R. Guariniello.
Inoltre, questa vicenda rimane per alcuni di noi una battaglia aperta anche
per un altro motivo: dopo aver lavorato senza le minime garanzie di
sicurezza e rischiato la vita in uno stabilimento ormai condannato alla
chiusura, dopo esserci costituiti coraggiosamente per la prima volta in
Italia Parti Civili in una class-action al fianco degli Enti locali nel
processo, dopo il cordoglio delle Istituzioni cittadine e le rassicurazioni
(solo formali) per lavorare affinché venisse garantita la sicurezza nei
luoghi di lavoro e svariate promesse di ricollocazione per tutti i
lavoratori da parte del Comune durante e dopo le campagne elettorali
(l'ultima risale al 30 giugno 2011 in un incontro con il neo eletto sindaco
P. Fassino), dopo 4 anni siamo ancora senza un'occupazione. Quelle
Istituzioni che dovrebbero sostenerci oggi ci discriminano, dato che oltre
30 nostri ex colleghi sono stati ricollocati in società partecipate del
Comune e che nessuno di loro era costituito come Parte Civile nel processo.
La nostra vicenda in quanto ex lavoratori ThyssenKrupp di Torino ancora
senza lavoro è uno degli esempi del disinteresse con il quale prima la
giunta Chiamparino e poi la nuova giunta di Fassino abbiano trattato la
situazione dell'occupazione nel capoluogo piemontese.
Torino, sede della Fiat del "mirabolante" piano Marchionne e della tanto
discussa Tav, oggi una delle città più colpite dagli effetti delle politiche
di "macelleria sociale" imposte dal governo Monti e applicata con diligenza
a livello locale dall'Amministrazione Fassino, vede il proprio tessuto
industriale profondamente colpito dalla crisi attraverso licenziamenti,
tagli, delocalizzazioni, esuberi. Una gravissima situazione che
quotidianamente investe strati sempre più ampi del tessuto sociale cittadino
senza che l'Amministrazione dia risposte chiare e metta in campo misure
concrete per contrastare gli effetti della crisi.
Servono politiche che rompano con le misure imposte dal Governo per
salvaguardare l'occupazione esistente e rilanciare la creazione di nuovi
posti di lavoro, peraltro sbandierata nel programma elettorale Gran Torino
Capitale del Lavoro. Questo programma che per ora rimane lettera morta, noi
vogliamo farlo diventare realtà!
L'unica misura che ci consentirebbe di uscire dalla crisi è la creazione di
posti di lavoro, sicuri e dignitosi per tutti, potenziando i servizi ai
cittadini: nei trasporti potenziando la rete esistente ed estendendola al
servizio notturno, inesistente persino nelle grandi metropoli che dicono di
ispirarsi alle capitali europee e a quelle oltreoceano; nella sanità,
potenziando i poli ospedalieri esistenti e costruendone di nuovi in zone
decentrate; offrendo cultura e arte a prezzi popolari, lontano da qualunque
speculazione; salvaguardando l'ambiente dalle speculazioni edilizie,
bonificando le aree industriali dismesse dalle sostanze abbandonate dalle
produzioni industriali; nazionalizzando le produzioni pericolose, inutili e
obsolete e riconvertendole a produzioni utili e rispettose delle persone e
dell'ambiente; sostenendo maggiormente le forme di produzione, consumo e
distribuzione di tipo solidaristico e locale; valorizzando maggiormente il
nostro patrimonio artistico lasciato nell'incuria e nel degrado in cui
spesso versano musei, città d'arte e zone d'interesse artistico. Ecco come
creare posti di lavoro utili! In definitiva è solo una questione di volontà
politica.
Gli ammortizzatori di cui beneficiamo (ancora per poco) sono solo una misura
temporanea per sbarcare il lunario, un'anticamera della disoccupazione,
un'elemosina sociale di cui faremmo volentieri a meno. Ciò che vogliamo è
mettere al servizio della nostra Città competenze e professionalità
attraverso un posto di lavoro sicuro e dignitoso, garantito dalla
Costituzione nata dalla Resistenza e dai diritti conquistati in decenni di
lotte.
Disoccupazione, esuberi e precariato, così come i morti e gli infortuni sul
lavoro altro non sono che il frutto di questo imbarbarimento delle
condizioni materiali, sociali e culturali a cui ogni giorno veniamo
sottoposti noi lavoratori: a ciò e per pretendere un posto di lavoro sicuro
e dignitoso rispondiamo lanciando questo appello.
Ci rivolgiamo a tutti i lavoratori, i cassintegrati, i disoccupati, gli
intellettuali, le personalità pubbliche del mondo dell'arte, dello
spettacolo, della cultura e del mondo scientifico, gli esponenti sindacali,
i giornalisti, i politici, i comitati di lotta, le associazioni, gli enti e
gli organismi che si battono per promuovere la sicurezza e la salute nei
luoghi di lavoro e singoli cittadini affinché prendano posizione
pubblicamente, sottoscrivendo questa petizione:
- in solidarietà con gli ex lavoratori della ThyssenKrupp di Torino,
impegnati da quattro anni in una dura battaglia per l'accertamento della
verità e della giustizia e per la loro immediata ricollocazione lavorativa,
così come promesso dal Sindaco P. Fassino il 30 giugno 2011;
- perché si costringano, attraverso la lotta e la mobilitazione
popolare, Governo e Amministrazioni locali a mantenere i posti di lavoro
(sicuri e dignitosi per tutti) esistenti e a crearne di nuovi come unica
misura per uscire dalla crisi.
Lavoro sicuro e dignitoso per tutti!
Ricollocazione immediata da parte del Comune di Torino per tutti i
lavoratori ThyssenKrupp costituiti Parti Civili nel processo!
Giugno 2012
Ex lavoratori ThyssenKrupp Torino
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