domenica 1 luglio 2012

Mobilitiamoci contro l'approvazione del DDL Fornero e contro gli Stati Generali del sociale e della famiglia


Il 26 e 27 giugno si terranno gli Stati Generali del sociale e della 
famiglia convocati dal sindaco Alemanno. La ministra Fornero sarà chiamata a 
benedire un evento che ha del paradossale in una città capitale della 
precarietà e del cemento e non certo delle tutele sociali, dei diritti, 
dell'accoglienza, della sostenibilità e dove per privatizzare e dismettere 
beni comuni e patrimonio pubblico si assiste a un'involuzione autoritaria e 
alla limitazione degli spazi di agibilità democratica.........

In queste settimane molteplici sono state le mobilitazioni contro il DDL 
Fornero e con al centro il tema del welfare, della precarietà e della tutela 
del diritto al reddito diretto e indiretto. Tantissime le contestazioni nei 
confronti della Fornero e dello stesso Monti in ogni città dove hanno 
provato a sostenere la giustezza delle misure in votazione al Parlamento. 
Dalle due giornate del Pantheon promosse dalla coalizione Blockupy DDL 
Fornero, passando per la manifestazione della FIOM del 14 giugno e arrivando 
allo sciopero generale di 24 ore del sindacalismo di base nella giornata di 
venerdì 22 giugno, abbiamo visto in azione il sindacalismo conflittuale ed i 
movimenti, impegnati a non far passare inermi una pesantissima riforma ed 
una logica dove bisogna rinunciare a diritti e dignità per uscire dalla 
crisi.

Quello del sindacalismo di base è stato l'unico sciopero generale indetto 
contro una riforma volta a smantellare definitivamente il diritto del 
lavoro, eliminando l'art. 18 dello Statuto dei lavoratori e cancellando di 
fatto la contrattazione nazionale collettiva a favore di quella aziendale. 
Hanno tentato di farci credere che questa sia una riforma a favore dei 
giovani ma la realtà al contrario è un'altra: questa è una riforma che 
precarizza ulteriormente il lavoro e l'esistenza di milioni di giovani ed 
estende la precarietà a chi, impropriamente, veniva considerato "garantito" 
e colpisce ancora di più quei soggetti già al margine in questo sistema 
economico-sociale come donne, migranti, e soggetti lgbtiq.

Nonostante tutto ciò, la CGIL ha ritirato anche le poche ore di sciopero 
inizialmente previste, negando lo sciopero generale a migliaia di lavoratori 
e lavoratrici che dalla base lo hanno più volte invocato e scegliendo la 
strada dell'unità triconfederale con CISL e UIL, avallando dunque il DDL 
Fornero, come anche espresso dalle dichiarazioni della Camusso.

L'iter della riforma Fornero prosegue, spinta da una maggioranza bipartisan 
che vede nel Partito Democratico il più convinto sostenitore sia della 
riforma che del governo Monti. E' notizia di questa settimana che la Camera 
voterà la fiducia al governo sulla riforma del mercato del lavoro nelle 
giornate del 26 e 27 giugno, prima dunque del Consiglio Europeo che varerà 
un altro pacchetto di sciagurate misure "salva euro" all'insegna dell'austerity 
e del fiscal compact, come richiesto espressamente da Monti.

Le giornate del voto di fiducia della riforma Fornero alla Camera si 
intrecceranno dunque con gli Stati Generali del Sociale che discuteranno di 
politiche sociali e del sistema del welfare della Capitale.

Pensiamo che la partita sul DDL Fornero non sia ancora chiusa e che a 
parlare di politiche sociali e welfare debba essere chi in questi anni si è 
battuto per la difesa e l'universalizzazione dei diritti, non chi invece 
sistematicamente li demolisce e li cancella. Per questo lanciamo un appello 
affinché insieme si costruisca una giornata di mobilitazione per mercoledì 
27 giugno e si prosegua il processo di costruzione di una coalizione sociale 
ampia, in grado di unire, resistere e contrattaccare all'offensiva di Monti, 
Fornero e più in generale della troika.

Per costruire la mobilitazione del 27 giugno, proponiamo di discutere 
assieme in un'assemblea pubblica Lunedì 25 giugno alle 17 in Piazza dei SS. 
Apostoli, dove prosegue il presidio iniziato il 22 giugno al termine del 
corteo e da una settimana va avanti lo sciopero della fame dell'inquilinato 
resistente che chiede la moratoria sugli sfratti, gli aumenti d'affitto e la 
vendita degli alloggi a terzi.

Per la Coalizione Sociale, contro la precarietà, per il diritto al welfare e 
contro la riforma del lavoro

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