E’ grande la conferma alle nostre
denunce per la mancanza di sicurezza e gli infortuni che continuano ad accadere
in Finkantieri a Marghera, ed è con grande sconcerto che abbiamo raccolto le
informazioni che pubblichiamo, e che sono state riportate correttamente sul
quotidiano La Nuova Venezia Mestre uscite oggi 27-12-2014.
Queste foto dimostrano senza dubbio che
Finkantieri non è assolutamente l’ “eccellenza italiana” nella produzione,
tanto decantata anche da esponenti della ingenua sinistra veneziana, dato che
non può esserci alcuna “eccellenza” a produrre costosissime navi in cambio di
misure di sicurezza e di prevenzione inadeguate.
Sempre più spesso siamo anche chiamati
ad intervenire per dare assistenza legale a lavoratori infortunati, cui la
sicurezza è insegnata in forma inadeguata e spesso non nella loro lingua madre,
soprattutto a causa della politica renziana della precarietà dei contratti a
tempo determinato, che da 2 anni sono praticamente la norma in Finkantieri.
E del resto come potrebbe essere altrimenti, in un sistema di produzione in cui gli operai diretti della Finkantieri sono destinati esclusivamente ad opere di prevenzione controllo e magazzinaggio, e tutta la produzione è appaltata a ditte che molto più spesso di quanto pensino alla Prefettura, sono terminali dello schiavismo organizzato di cui “mafia roma” è solo lo scandalo più recente ? Dove lavoratori rumeni e di altri paesi dell’Est, sostituiscono i lavoratori del Bangladesh nella classifica della “paga globale” al ribasso ?
La irresponsabile e dubbia posizione dei rappresentanti confederali, che si presentano in assemblea dicendo che non c’è di che preoccuparsi, quando invece si tratta ora di articolare la bonifica con la massima partecipazione e trasparenza, e di avviare le lettere cautelative ed interruttive verso Inail e Fincantieri.
La dittatura padronale preconizzata ed impersonata dai diktat renziani trova in questa squallida realtà l’insegnamento che non si deve mai abbassare la guardia, che noi operai non possiamo permetterci il lusso di delegare a nessuno la nostra vita ed il nostro lavoro, e che è in questo dato fondamentale l’essenza dell’autorganizzazione, sia sindacale che delle lotte sociali.
Per questo dobbiamo avviare una lotta di tutti noi operai di Finkantieri, e SLAI COBAS indice un presidio il giorno mercoledì 7 gennaio alla ripresa dei lavori nel cantiere.
E del resto come potrebbe essere altrimenti, in un sistema di produzione in cui gli operai diretti della Finkantieri sono destinati esclusivamente ad opere di prevenzione controllo e magazzinaggio, e tutta la produzione è appaltata a ditte che molto più spesso di quanto pensino alla Prefettura, sono terminali dello schiavismo organizzato di cui “mafia roma” è solo lo scandalo più recente ? Dove lavoratori rumeni e di altri paesi dell’Est, sostituiscono i lavoratori del Bangladesh nella classifica della “paga globale” al ribasso ?
La irresponsabile e dubbia posizione dei rappresentanti confederali, che si presentano in assemblea dicendo che non c’è di che preoccuparsi, quando invece si tratta ora di articolare la bonifica con la massima partecipazione e trasparenza, e di avviare le lettere cautelative ed interruttive verso Inail e Fincantieri.
La dittatura padronale preconizzata ed impersonata dai diktat renziani trova in questa squallida realtà l’insegnamento che non si deve mai abbassare la guardia, che noi operai non possiamo permetterci il lusso di delegare a nessuno la nostra vita ed il nostro lavoro, e che è in questo dato fondamentale l’essenza dell’autorganizzazione, sia sindacale che delle lotte sociali.
Per questo dobbiamo avviare una lotta di tutti noi operai di Finkantieri, e SLAI COBAS indice un presidio il giorno mercoledì 7 gennaio alla ripresa dei lavori nel cantiere.
27.12.2014
SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE – MARGHERA
SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE – MARGHERA
ADERENTE ALLA RETE NAZIONALE PER LA
SICUREZZA SUI POSTI DI LAVOROhttp://bastamortesullavoro.blogspot.it
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