lunedì 23 febbraio 2015

23 febbraio - Docenti repressi a Roma mentre contestavano la "buona scuola" di Renzi - Forte solidarietà... ma serve uno sciopero generale vero, costruito dal basso, in ogni ambito e settore per la caduta del governo

Contro la buona scuola- costruiamo un nuovo, vero sciopero generale! “La scuola cambia,  cambia l’ Italia”.
Questo il titolo dell’evento del Pd per festeggiare un anno del governo Renzi. Un evento puramente mediatico ed autocelebrativo, “..La giornata di oggi è stata una grande kermesse per il Pd e per il governo”, si legge in uno degli articoli di oggi. Questo è l’aspetto principale che risalta, ma limitarsi a questo sarebbe superficiale e perdente dal punto di vista e per il futuro dei lavoratori, degli studenti, della società tutta.
Illuminante la dichiarazione, nel suo intervento del Ministro Giannini, che, partendo dalla “soluzione finale” per i precari, l’ha immediatamente collegata con il Jobs Act, mettendo in continuità e unità di intenti “riforma” del lavoro e della scuola“..con il quale si è cercato di tornare alla normalità nel mercato del lavoro, togliendo il precariato e dando lavoro buono all’ Italia”.
Il “lavoro buono” significa eliminazione di diritti e peggioramento delle condizioni di lavoro e lo sfruttamento del lavoro dei giovani con l’alternanza scuola-lavoro, il ritorno all’avviamento professionale. La scuola al servizio del capitale. Emblematica la presenza all’ incontro di Ivan Lo Bello di Confindustria Education.
 
Nel suo volo pindarico, poi,  Renzi riesce a mettere insieme la dispersione scolastica con la mancata integrazione nella scuola dei migranti e persino: “…i terroristi non usano le zattere…..non hanno trovato nella scuola l’integrazione, l’educazione e il confronto..”, l’autonomia economica e 5 per mille da destinare alle scuole.
Non manca neanche il riferimento  alla riforma RAI!?
 Un volo pindarico che riprende pienamente tutti i temi e i metodi cari a questo governo.
 In particolare per la scuola, il nodo centrale dell’assunzione definitiva dei precari, resa urgente dalla pronuncia della Corte di Giustizia europea e, ora, dalle possibili sanzioni della Corte europea per l’ eccessivo ricorso ai contratti temporanei nella scuola. Questa l’unica giustificazione possibile e l’unico motivo per ricorrere a un decreto legge che ha e deve avere il carattere “d’urgenza e di straordinaria necessità”.
I precari andavano semplicemente stabilizzati. E’ un diritto che hanno acquisito con duro lavoro e sacrifici anche economici: ricordiamo le famigerate abilitanti SISS, poi i PAS, i TFA etc.
 
Il governo Renzi utilizza una lunga e difficile battaglia, questa sì,  di civiltà e dignità dei lavoratori precari della scuola per intervenire come un rullo compressore nel demolire CCNL, rinnovo dei contratti, la contrattazione stessa “Ascoltare tutti non vuol dire non fare più niente, sennò è paralisi….non consentiremo che continui”. Renzi dixit.
 
I precari, lavoratori della scuola sia all’interno della sala che all’esterno hanno avuto oggi una concreta prova che questo governo non vuole che si esprima dissenso; all’interno, si è negata loro la parola e all’esterno oltre alla zona rossa, sono stati identificati e portati in questura.
Altro che “ridare dignità e ruolo sociale agli insegnanti” oltretutto profondamente classista visto che nella scuola lavorano anche gli ATA.
 
Serve ora più che mai un vero sciopero generale, costruito dal basso!
 
Milano, 22.2.2015
Slai COBAS per il sindacato di classe- scuola
 
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Forte solidarietà! 
Il governo Renzi anche in questa occasione mostra tutta la sua natura moderno fascista che avanza e che usa la repressione per mettere a tacere chiunque osi dissentire o ribellarsi a riforme o leggi sempre più reazionarie al servizio degli interessi del Capitale, come il vergognoso Jobs Act o la riforma della "buona scuola".
Non ci metteranno a tacere! Ma è necessario lavorare e lottare in ogni ambito e settore affinchè si arrivi ad uno sciopero generale vero! per la caduta del governo sempre più antiproletario e antipopolare
Lavoratrici e lavoratori scuola- ATA
Slai Cobas per il sindacato di classe Palermo
 

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Roma, 22 febbraio 2015 - Docenti messi a tacere in malo modo, allontanati, identificati e portati in questura, mentre si invitavano le telecamere presenti a non riprendere: ecco quanto accaduto oggi alla kermesse organizzata dal Dipartimento Scuola del PD per la presentazione ufficiale del decreto scuola.
I precari e le precarie di Roma e provincia si erano dati appuntamento alle 9.30 in Piazza della Repubblica per partecipare al presidio di protesta indetto dall’USB, a qualche centinaia di metri di distanza dal luogo in cui si svolgeva l’iniziativa del Pd, un Hotel in Via Palermo.
Intorno alle 12.00 il presidio si è sciolto e alcuni partecipanti hanno deciso di spostarsi alla “spicciolata” verso Via Palermo per attendere i colleghi che stavano prendendo parte alla kermesse con regolare accredito.
Dopo aver sostato pochi minuti sul marciapiede antistante l’Hotel, i docenti sono stati avvicinati dalle Forze dell’ordine, allontanati e minacciati di denuncia se non avessero immediatamente abbandonato la via. Si precisa che i colleghi in questione erano sprovvisti di megafono, striscioni, cartelloni, o qualsiasi cosa potesse far pensare ad una manifestazione. Ed erano in silenzio al bordo della strada ad attendere i colleghi. L’apice si è raggiunto quando due insegnanti, di cui una donna,dell’USB - rei di aver tentato di distribuire dei volantini e di parlare con la stampa – sono stati immediatamente bloccati e portati in questura.
Intanto i docenti che erano all’interno ad assistere alla kermesse hanno tentato di prendere la parola durante l’intervento di Renzi, chiedendo di poter esprimere la propria opinione, ma sono stati subito allontanati, mentre Renzi definiva i loro interventi delle “pagliacciate per apparire in tv!”.
Reputiamo che quanto accaduto in questa giornata sia gravissimo. Mentre si presenta la riforma della Scuola pubblica, non si esita a dare un’ennesima dimostrazione dell’assoluta mancanza di democrazia che caratterizza i processi decisionali del Governo. La voce della scuola non si mette a tacere con atti intimidatori e repressivi perchè la scuola per sua natura è libera, pensante, critica e non ha padroni e finchè avrà fiato continuerà a parlare nelle strade, nelle piazze, al chiuso, prendendo parte ad eventi pubblici e ad eventi mediatici, e soprattutto all'interno delle Istituzioni scolastiche stesse per porre un argine alla distruzione dell'istruzione pubblica statale e alla deriva dei diritti sul lavoro.
Esprimiamo la nostra piena solidarietà ai colleghi portati in questura e a coloro che sono stati identificati e facciamo presente che ora più che mai è utile e necessario portare avanti la nostra lotta, in difesa della Scuola pubblica statale, del lavoro e della democrazia.
NO ALLA CATTIVA SCUOLA!
STOP AL PRECARIATO!
TUTTI E TUTTE AL PRESIDIO DAL 23 al 27 (dalle ore 15 alle 19) IN PIAZZA MONTECITORIO!

PRECARI UNITI CONTRO I TAGLI






 

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