domenica 1 febbraio 2015

30 gennaio: Ancora morti sul lavoro a Paderno Dugnano



Paderno Dugnano 29 gennaio 2015 COMUNICATO STAMPA:
Ancora un morto sul lavoro a Paderno Dugnano!
Mercoledì 28 gennaio si verificato un incidente mortale alla Ecobat di Paderno Dugnano. Un lavoratore di 50 anni, G. P., è rimasto schiacciato la mattina mentre lavorava ad una pressa. Inutile ogni soccorso da parte dei compagni di lavoro, della Croce Rossa e dei Vigili del Fuoco, l'operaio è giunto senza vita all'ospedale di Niguarda. Sull'accaduto indaghi subito la magistratura, tenendo conto che l'impianto su cui operava il lavoratore è ritenuto "vecchio". Le indagini dovranno chiarire la dinamica dell'incidente ed le responsabilità, dato che l’operaio era un lavoratore esperto, con 25 anni di anzianità aziendale. La Ecobat è una multinazionale americana (la parte restante della ex fonderia Tonolli), con due stabilimenti in Italia, a Paderno Dugnano: 67 dipendenti e Marcianise (nel casertano): 50 addetti, che opera nel settore dell'estrazione e smaltimento del piombo dalle batterie.
Non si può accettare che nel 2015 si muoia ancora di lavoro!
In tema di sicurezza non bisogna mai abbassare la guardia, ma anzi aumentare il livello degli interventi preventivi. Ancora di più nel caso di lavorazioni come quelle alla Ecobat, considerate ad alto rischio per l'impatto ambientale e per la tutela dei lavoratori. L’Italia si definisce una "Repubblica fondata sul lavoro", ma si potrebbe dire: una "Repubblica fondata sulle morti sul lavoro".
Come si fa a definire civile, un Paese dove ogni anno ci sono centinaia e centinaia di morti sul lavoro?
Qualcuno dirà che c'è stato, negli ultimi anni, un leggero calo degli infortuni, ma andrebbe ricordato, che è in corso la più grossa crisi finanziaria ed economica dal secondo dopoguerra ad oggi, e che quel calo dipende più dal calo dell’occupazione (cassa integrazione, mobilità, chiusure di aziende), che da una maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. Queste considerazioni non tengono inoltre conto degli infortuni denunciati come malattia, che si stima siano circa 200 mila ogni anno, e di tutti i lavoratori che muoiono in "nero" abbandonati lontano dai cantieri o dalle fabbriche.
Chiediamo, ancora una volta, come sempre: GIUSTIZIA, RISPETTO DELLE NORME SULLA SICUREZZA, DIRITTI SUL LAVORO e RISPETTO DELLE PERSONE.
AIEA (Associazione Italiana Esposti Amianto)
MEDICINA DEMOCRATICA Nord Milano
Comitato a sostegno dei familiari delle vittime e dei lavoratori EURECO

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