Assistiamo
ad un atteggiamento del Comune sordo rispetto ai problemi seri sul
futuro occupazionale e sulle condizioni di lavoro delle lavoratrici
e lavoratori operanti negli appalti comunali; o al massimo
interventi spot, con proroghe anche di 1/2 mesi degli appalti, che
lasciano i lavoratori e le lavoratrici in una permanente incertezza e
non risolvono le condizioni in cui lavorano.
Ma
c'è stato anche di peggio: il 31 gennaio ai lavoratori ex
Pasquinelli andati tranquillamente in consiglio comunale per
consegnare una lettera a sindaco, assessori e consiglieri e
sollecitare l'incontro, l'ass. Viggiano invece di rispondere per
pochi minuti, ha chiamato digos e Ditta per minacciare e impedire ai
lavoratori Slai Cobas di esercitare un legittimo diritto.
Noi
vogliamo soluzioni non a tampone, ma stabili che servano ai
lavoratori e alla città, per servizi essenziali
- vedi asili comunali, raccolta differenziata.
Ma,
nello stesso tempo, non basta per questi lavoratori, salvaguardare il
posto di lavoro. Riteniamo sbagliata ogni posizione sindacale che
dica: "purchè lavorino, già è tanto in una situazione di
grande disoccupazione..."; perchè così il lavoro diventa una
concessione non un diritto e i diritti salariali e normativi per
tutti anche per coloro che ancora non lavorano vengono cancellati
sempre di più fino ad arrivare alla vergogna, all'illegalità degli
asili dove si lavora al di sotto del minimo di orario contrattuale e
non viene riconosciuta la doppia mansione.
Noi
abbiamo chiesto da tempo e chiediamo:
Per
i lavoratori, lavoratrici ex Pasquinelli il
loro rientro stabile nel ciclo raccolta differenziata e
selezione rifiuti, dove hanno lavorato per ben 6 anni, acquisendo professionalità ed esperienza.
Per le lavoratrici e lavoratori, dipendenti Teoma, che vengano salvaguardate le attuali ore di lavoro, dato che il Comune nel nuovo appalto punta a tagliare le ore - portandole da 4 ore giornaliere già poche, a 3.
selezione rifiuti, dove hanno lavorato per ben 6 anni, acquisendo professionalità ed esperienza.
Per le lavoratrici e lavoratori, dipendenti Teoma, che vengano salvaguardate le attuali ore di lavoro, dato che il Comune nel nuovo appalto punta a tagliare le ore - portandole da 4 ore giornaliere già poche, a 3.
Per le lavoratrici degli asili, per cui addirittura da quest'estate negli incontri avuti gli assessori avevano promesso l'aumento dell'orario di lavoro a 20 ore settimanali, vogliamo che questo aumento si realizzi subito. Insieme al mettere fine ai periodi di sospensione (estivi, natalizi e altre festività), dove le lavoratrici perdono mesi, settimane, giornate di lavoro e quindi di salario; e al riconoscimento contrattuale della loro doppia attività lavorativa: pulizie e ausiliariato.
Per
i lavoratori del servizio nelle strutture pubbliche,
per cui in questi anni il lavoro è ancora peggiorato, con riduzione
del numero dei lavoratori in alcuni strutture importanti per la città
(un esempio clamoroso è il Parco del Mirto, uno dei rari "polmoni
verdi"), ma vi sono anche discriminazioni su aumenti di orario
di lavoro dati ad alcuni ma non a tutti, chiediamo che vi sia un
incremento dei lavoratori e un aumento egualitario dell'orario di
lavoro - tenendo conto anche del pensionamento di alcuni lavoratori.
Lo Slai Cobas ha risollecitato il Comune a fare incontri risolutivi.
Ma
fin da ora ha proclamato, inviando già la comunicazione alle varie
ditte appaltatrici, e al Comune, lo SCIOPERO PER L'8 MARZO.
In
questi appalti la maggioranza dei lavoratori sono donne, per cui la
precarietà, le condizioni misere di lavoro in termini di orari, di
salario pesano al doppio, dato che pesano sulla loro indipendenza
economica, sulle loro decisioni di vita, con tutte le conseguenze in
termini di oppressione familiare, di impossibilità di liberarsi da
situazioni di violenza familiare.
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