sabato 11 marzo 2023

11 marzo - Otto marzo tutti i giorni… UN CONTRIBUTO ALLO SCIOPERO DELL'8 MARZO E ALLA BATTAGLIA CONTRO LE MORTI, AL FEMMINILE, SUI LUOGHI DI LAVORO

 

Sviluppiamo la PREVENZIONE DI GENERE NEI LUOGHI DI LAVORO

di Vito Totire (*)

Pieno sostegno allo sciopero indetto da organizzazioni femministe e da sindacati l’8 marzo 2023.

L’8 marzo è occasione in cui si sprecano parole, promesse e iniziative di mera propaganda, soprattutto da parte di enti e aziende che fanno di tutto per auto fregiarsi del titolo di “top employement”.
Ma cosa c’è dietro il tentativo, da parte di qualcuno, di auto incensarsi ?

La realtà concreta è fatta di discriminazioni, non solo salariali: molestie morali fino al mobbing, violenze di ogni genere, nei luoghi di lavoro e di vita: Sovraccarico di fatica tra quella lavorativa e quella domestica. Non è un caso che i cosiddetti “infortuni in itinere” colpiscono più spesso le donne, proprio perché le sinergie tra carichi lavorativi di diversa origine pesano di più su di loro, come hanno sottolineato le operaie di Trezzo organizzate da Slai Cobas nel 2022. Una lotta incoraggiante di queste donne operaie che ci hanno fatto tornare alla memoria la figura di Rosa Parks.
Si vedono dunque incoraggianti prospettive di riscatto a partire dalle lotte di vari gruppi di donne che stanno reagendo a ricatti, violenze morali e fisiche, discriminazioni.

Noi non siamo una organizzazione femminile /femminista ma auspichiamo ovviamente una
ulteriore crescita della partecipazione delle donne alla nostra rete perché il loro punto di vista pesi e dia una impronta peculiare sempre più netta nella critica alla organizzazione capitalistica e produttivistica del lavoro. A questo proposito vogliamo dare un nostro modesto contributo allo sviluppo della conoscenza sulle differenze di genere in rapporto al lavoro. Il quadro normativo istituzionale non rimuove totalmente la contraddizione. Le leggi e i decreti in materia di sicurezza propongono parametri differenziati per maschi e femmine, per esempio sul piombo, sulla movimentazione manuale dei carichi, sul distress lavorativo; o se non propongono parametri differenti(spesso peraltro discutibili) “raccomandano” valutazioni e soluzioni mirate, le quali poi spesso rimangono sulla carta. Ma è ancora troppo poco. La “medicina di genere” è oggi “legata al palo” e limitata a rare esperienze accademiche che peraltro poco si confrontano col “gruppo operaio omogeneo” delle donne.

Solo qualche settimana fa una donna è morta in Veneto, rimandata frettolosamente a casa dove, poi, è morta di infarto. Probabilmente questo tragico evento è collegato ad un approccio della medicina che, per scarsa conoscenza dei problemi, agisce come se i sintomi della malattie fossero uguali tra maschi e femmine. Ovviamente non è così e da questo “errore” possono discendere ulteriori sottovalutazioni e danni. Ma se qualche attenzione è emersa circa la contraddizione di genere nel campo della diagnosi e della cura, siamo forse ancora più indietro nel campo della prevenzione, in particolare quella nei luoghi di lavoro.

Per questo ci pare utile lanciare la proposta di far nascere un filone di ricerca e riflessione su PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO E DIFFERENZE DI GENERE.

Il tema, per la verità, emerse già nel 2021 grazie al contributo e alle sollecitazioni da parte delle donne presenti, nel corso di un dibattito che si tenne presso la sede del Centro di iniziativa proletaria di Sesto San Giovanni. Era presente, tra gli altri, il nostro indimenticabile MICHELE MICHELINO.
Il tema è rimbalzato agli occhi con la lotta delle operaie di Trezzo nel 2022 e vari eventi lo ripropongono con forza: per esempio il “difficile” dibattito (spesso riservato alle istituzioni e ai maschi !) sul rapporto tra mestruazioni e astensione dal lavoro. C’è chi pensa addirittura ad un decreto, chi vuole comunque subordinare la procedura al certificato medico, chi come noi (che abbiamo comunque idee in proposito, diverse dalle prime due ipotesi citate) suggerisce invece di garantire la soggettività ed autogestione delle donne, nella scia di una prassi che vorremo rivitalizzare e riattualizzare che è il “gruppo operaio omogeneo”.

Dunque proponiamo di sviluppare con confronti, questionari ed altri mezzi di  comunicazione la nascita e lo sviluppo della: PREVENZIONE DI GENERE NEI LUOGHI DI LAVORO.
In vista di un prossimo seminario ? Per ora ci fermiamo qui…

(*) Vito Totire, medico del lavoro, RETE NAZIONALE LAVORO SICURO.



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