Innanzitutto
la solidarietà popolare verso le vittime e le loro famiglie!
Innanzitutto
il sostegno alle famiglie sfollate e trattate malissimo da Governo e
Amministrazioni locali!
Ancora
una volta dopo che la tragedia avviene tutti dicono
che è una tragedia annunciata,
tutti
dicono che l'avevano detto, tutti si trasformano in ingegneri che
avevano o hanno la soluzione...
Il
governo di turno, oggi quello fascio populista Di Maio/Salvini, che
è da troppo poco tempo in carica per avere responsabilità dirette,
scarica sui governi precedenti. Vero... ma tra i governi precedenti
ci sono sicuramente i governi Berlusconi, sostenuti da Lega/Salvini,
e sono dello stesso colore di Salvini, la Giunta Regionale e Giunta
comunale, come sono anche di stampo Grillo/5stelle le dichiarazioni
che il ponte non potesse crollare mai...
Per
cui avrebbero fatto meglio a non lanciarsi subito nella speculazione
politica che è una forma di sciacallaggio demagogico e populista.
Salvini, poi, fa come al solito di peggio, tra un selfie al mare e
viaggi palesemente strumentali come quello a San Luca in Calabria,
dichiara subito: 'case da abbattere quelle sotto il ponte
pericolante', gettando nella disperazione le famiglie sfollate -
dichiarazioni fatte forse anche perchè tra gli sfollati ci sono
varie famiglie ecuadoriane e di migranti.
Noi
dobbiamo partire decisamente dalla solidarietà con le vittime e i
dispersi,
la cui storia e biografia raccontata dai giornali ci tocca
profondamente, perchè ci mostra ancora una volta la verità:
che
le colpe sono vostre - capitalismo, profitto, soldi, padroni,
governi, organi di controllo, ruberie e corruzione - e i morti sono
nostri; che
non siamo sicuri sui treni, sulle strade, come in ogni aspetto della
vita quotidiana, vita che può essere spezzata da un momento
all'altro per disastri di ogni genere che quando avvengono ci
mostrano che questo
sistema non è in grado di assicurarci un presente e un futuro.
Parlano
di "sicurezza" solo in termini di polizia e carabinieri,
caccia ai migranti, ai 'ladri', agli ambulanti, ai mendicanti, ecc.,
e invece della sicurezza vera quella della nostra vita, del nostro
lavoro, delle nostre vacanze se ne fottono e ci fanno andare allo
sbaraglio.
Per
questo non sono credibili i vecchi governi come il nuovo quando ci
assicurano che non succederà più... Purtroppo finchè ci saranno
questi governi, succederà ancora!
1
Il
ponte Morandi è vecchio e da tempo bisognoso di manutenzione reale
che non c'è stata.
Il ponte Morandi è stato fatto in tempi in
cui non aveva questo gigantesco carico di trasporto con i Tir
enormemente potenziati nel carico trasportabile su un solo camion.
E'
vero che denunce, allarmi, documenti che ponevano il problema ce ne
sono stati diversi e non se n'è tenuto conto.
Quindi
le responsabilità dei gestori padroni AUTOSTRADE sono certe
Essi
hanno pensato ai profitti e non alla manutenzione! Come tutti i
padroni peraltro!
Sono aumentate a dismisura le tariffe ed è
peggiorato il servizio ovunque come in tutti i settori dei trasporti
e servizi essenziali.
La
privatizzazione produce tutto questo e
la nazionalizzazione che pure è giusta è necessaria
per autostrade e trasporti non
è di nessuna garanzia,
perchè in questo sistema borghese anche lo Stato usa gli stessi
criteri dei privati, come è dimostrato dove gestisce lo Stato.
2
Le
concessioni - i cui documenti sono considerati 'segreti di Stato' - e
questo è davvero inaccettabile
danno tutte le garanzie ai
gestori e sono pieni di clausole e cavilli che li mettono al riparo
dai danni che eventualmente compiono - e questo è sicuramente il
caso di AUTOSTRADE.
Per
cui effettivamente la REVOCA SAREBBE NECESSARIA ma è complicata e
complessa e comunque garantisce gestione e profitti ancora per molti
anni.
REVOCA,
poi, per affidare a chi e a che cosa? Se tutto il sistema del
profitto capitalista rimane identico?
3
I
controlli. Un sottobosco in cui, tranne alcune lodevoli eccezioni ed
energie che ci sono, incapacità, leggi inadeguate, pastoie
burocratiche, intrecci politica/malaffare la fanno da padroni, nelle
Autostrade, come sui posti di lavoro e sul territorio. "Controlli",
quindi, che non permettono di intervenire realmente dove gravi
problemi, come quello del ponte Morandi, ci sono e richiederebbero
interventi tempestivi e radicali, che sarebbero eccome possibili!
AUTOSTRADE
DICHIARA CHE PUO' RIFARE IL PONTE IN 5 MESI... E PERCHE' IN ANNI E
ANNI NON LO HA FATTO?
ALLORA
PER DAVVERO SONO DEGLI 'ASSASSINI CONSAPEVOLI ' AUTORI DI OMICIDIO E
DISASTRO AMBIENTALE, COME DICE LA PROCURA DI GENOVA, MA SOLO ADESSO!
I
controlli, peraltro, sono competenza dei Ministeri che finora si sono
susseguiti,
ma
non ci risulta nè che Toninelli, nè che il cosiddetto "contratto
di programma" DI MAIO/SALVINI prevedesse un intervento sul
Ponte Morandi e/o su AUTOSTRADE...
Ma
ora il Min. Toninelli dice che il suo Ministero si potrebbe
costituire "parte civile"... Contro se stesso?
Altri
fattori vanno analizzati, ma si può fare in seguito. Primi fra tutti
la questione della viabilità
e del carico di trasporto che
pesano sull'arteria e la questione
della Gronda.
Ma
ora...
le
famiglie sfollate denunciano che non hanno avuto gesti di solidarietà
dai genovesi: "nessuno ci ha chiesto se avevamo bisogno di
andare in bagno, se avevamo bisogno di qualcosa, noi che siamo stati
costretti ad abbandonare le case lasciando tutto"... con tanti
anziani e malati privi anche delle medicine vitali necessarie.
Questo
ci fa male! Questo non doveva succedere! Genova rischia di diventare
anch'essa una brutta città dove la solidarietà può morire!
La
devastazione sociale portata da questo sistema e dalle forze
reazionarie e fasciopopuliste che dominano, orientano e formano la
coscienza di massa porta a questa trasformazione che deve essere
risolutamente contrastata e che necessita un cambio di rotta con un
impegno in prima persona.
Una
donna sfollata gridava "tutti alla tastiera... 'siamo con voi',
ma nessuno che viene direttamente a parlare con noi ad aiutarci
realmente".
Questo
vale a Genova, ma vale per tutti, nessuno escluso.
Senza
solidarietà e impegno diretto in prima persona nulla cambia e non si
creano le condizioni e la forza materiale collettiva che può aiutare
e in prospettiva cambiare le cose.
Ora
bisogna lottare e le famiglie lo comprendano subito. Nessun
abbattimento - se le case debbono essere realmente abbandonate e
abbattute - ci sia senza garanzia della casa per tutti. Solo la lotta
e l'autorganizzazione popolare non altro può permettere questo
risultato e tutto il movimento proletario e popolare deve sostenere
questa lotta, non lasciando sole le famiglie.
Ora
bisogna costruire un movimento di lotta sulla questione del ponte e
tutti i problemi connessi che imponga bisogni e soluzioni .
proletari
comunisti/PCm Italia