di
Vito Totire (*)
336
milioni “restituiti” al territorio? Proprio quelli che
servirebbero per la bonifica dell’amianto.
Tranquillizziamo
subito i soliti accusatori di “allarmismo” che potrebbero
contestarci il termine “milioni”
nel titolo
e chiariamo: l’entità ipotizzata si rapporta agli esami in TEM che
non si vogliono fare… Intanto ecco l’ennesimo spot a favore di
Hera. Il lettore superficiale potrebbe essere assalito dal dubbio che
Hera stampi banconote. Non è così: Hera distribuisce utili che
ormai la Chiesa rifiuta come elemosine (per un problema ergonomico,
evitare eccessiva massa metallica nelle sagrestie) vale a dire 10
centesimi per azione. L’ultimo spot parla di posti di lavoro con
143 recenti assunzioni. Insomma in Hera è bello lavorare; Hera
attira talenti (i 143?).
Tuttavia
è evidente che:
-
Hera esternalizza i lavori più problematici come quello della bonifica delle rotture delle tubazioni in cemento-amianto
-
Se attira talenti potrebbe cercarli anche nel campo della prevenzione magari da affiancare alle ditte in subappalto che gestiscono i lavori più pericolosi.
Abbiamo
comunque una proposta: NELLE MORE DI UN PROGRAMMA DI BONIFICA (CHE
RIVENDICHIAMO DAL 1999) HERA EVITI DI APPALTARE-SUBAPPALTARE GLI
INTERVENTI SUL CEMENTO-AMIANTO. SIAMO SICURI CHE TRANSITANDO NEL
RUOLO DI DIPENDENTI A TEMPO INDETERMINATO DI HERA LE CONDIZIONI DI
SICUREZZA PER I LAVORATORI TRANSITATI MIGLIOREREBBERO MOLTO (in
primis
per la presenza e reperibilità dei rappresentanti dei lavoratori per
la sicurezza). Stiamo facendo il discorso già fatto per gli
infermieri del carcere di Bologna, che in quel contesto ha avuto
seguito (non per merito nostro) a dimostrare che per Hera la
situazione è analoga e difficile come o forse più che nelle
istituzioni totali. Peraltro invitiamo i lavoratori di queste aziende
a continuare a contattarci visto che ci risultano situazioni
precarie. Vedremmo poi se Hera (una volta riacquisite le attività
esternalizzate) rimarrebbe al top della classifica delle aziende in
cui i lavoratori sono felici di lavorare (“il migliore dei mondi
possibili”?). La catena di subappalti va certamente osservata
meglio: è un terreno nebuloso da cui sono emersi comportamenti
discutibili. AD OGNI MODO I “336
MILIONI AL TERRITORIO”
DI CUI PARLANO I MEDIA COSTITUISCONO (PER ENTITA’) IL FINANZIAMANTO
UTILE E NECESSARIO PER LA BONIFICA DELLE RETI DALL’AMIANTO. Cosa si
aspetta? Cosa aspettano le autorità sanitarie locali? E cosa aspetta
la Procura della Repubblica? Un mistero… inglorioso. La
preoccupazione sulla qualità dell’acqua serpeggia fra i cittadini.
Molti ci chiedono se sono utili i filtri. Abbiamo risposto a chi ci
ha interpellato cosa pensiamo dei filtri ma esigiamo che – sempre
nelle more della bonifica integrale – la Ausl cessi di omettere la
natura delle fibre campionate (crisotilo o anfiboli?). I filtri
infatti potrebbero dare risposte diverse – ancorché comunque
insufficienti o nulle – a seconda del tipo di fibre. E dobbiamo
ri-insitere con Ausl per acquisire i dati sulle rotture visto che le
nostre ultime richieste sono rimaste inevase.
Basta
con gli spot pubblicitari pro-Hera. Vogliamo bonifiche immediate.
Bologna,
8.5.2019 (*)
Vito Totire per AEA, l’Associazione esposti amianto
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