il corteo partito
dalla piazza principale del quartiere tamburi è riuscito a giungere
solo alla prima delle portinerie quella del Tubificio, qui la polizia
ha fatto blocco e lanciato lacrimogeni, ma i manifestanti non sono
arretrati hanno risposto e poi il corteo è ripreso e tornato al
quartiere Tamburi molto più determinato e combattivo di prima.
I partecipanti alla
manifestazione nazionale provenienti da tutta Italia, su convocazione
del movimento Ancora Vivi (sono presenti delegazioni dei comitati No
Tav, No Tap, No Triv, No Muos Movimento dal Piemonte a Cosenza, da
Firenze a Napoli e da tutta la Puglia), che hanno scelto la città
come madre di tutte le vertenze su ambiente e salute. Una settantina
di sigle di comitati e associazioni pronte a chiedere giustizia in un
luogo simbolo come l'ingresso vicino all'area a caldo del
siderurgico. Alla partenza del corteo dal rione Tamburi c'erano
anche Carla
Lucarelli e Angelo
Di Ponzio,
i genitori del 15enne
Giorgio,
morto lo scorso gennaio per un sarcoma.
intanto un presidio
Slai Cobas per il sindacato di classe si è tenuto alla Direzione
Arcelor/Mittal fortemente presidiata dalla polizia con brevi
interventi di denuncia e proposta
E' stata l'unica
iniziativa materialmente alla fabbrica - nonostante il blocco
poliziesco striscioni sono stati posti anche alla port. A all'uscita
del secondo turno degli operai e nei pressi della port. D che avrebbe
dovuto essere la meta finale del corteo
Nessun commento:
Posta un commento