martedì 31 dicembre 2019

31 dicembre - Esprimiamo in ogni modo la nostra solidarietà per Nicoletta Dosio/No Tav ma soprattutto continuando le lotte in ogni ambito contro questo sistema dei padroni borghesi

Comunicato stampa 31 dicembre 2019


La lotta di Nicoletta Dosio, militante No Tav, e del movimento No Tav é più che legittima! ILLEGITTIMO É QUESTO STATO BORGHESE CHE ARRESTA L'INDOMITA NICOLETTA E REPRIME PESANTEMENTE GLI ATTIVISTI NO TAV E LE POPOLAZIONI CHE LOTTANO DA ANNI. 



Libertà per Nicoletta Dosio, donna  molto determinata, coraggiosa nella lotta contro la Tav che i padroni capitalisti vogliono a tutti i costi per la loro continua sete di profitto senza avere alcuno scrupolo contro la vita delle masse popolari della Val di Susa e la salvaguardia ambientale di quei territori. 



Nicoletta Dosio é un esempio di lotta coerente fino in fondo per tutti noi, ha rifiutato le misure repressive alternative perché come ha detto sarebbe come dare ragione a questo Stato che la vuole punire in modo spropositato per avere lottato giustamente... ieri i carabinieri sono andati a prelevarla per portarla in carcere ma tanti attivisti no tav e cittadini hanno protestato davanti la sua casa in una vera solidarietà di classe.

Esprimiamo in ogni modo la nostra solidarietà con striscioni, scritte, facendo contro informazione ma  soprattutto continuando le lotte giuste che portiamo avanti in ogni ambito, lavorativo e sociale contro questo sistema dei padroni, del Capitale per il cui profitto la vita delle masse proletarie e e popolari nn conta nulla e contro la illegale repressione di questo Stato borghese al suo servizio.

LAVORATORI E LAVORATRICI SLAI COBAS PER IL SC


31 dicembre - Un altro anno si chiude ma la nostra lotta rimane aperta... Assistenti ig personale precari Palermo/Sicilia

Giornale di Sicilia 31 dicembre 2019

Comunicato stampa 30 dicembre 2019
Lo stanziamento dei fondi per tutti i servizi di assistenza per gli studenti disabili siciliani delle scuole medie superiori, circa 19 milioni di euro, così come annunciato alla stampa oggi dall'Assessore regionale alla Famiglia Scavone, è un atto dovuto, un dovere di legge e nulla di eccezionale.. Le istituzioni, e in questo caso la regione siciliana/Assessorato alla Famiglia, hanno l'obbligo di fornire le somme necessarie per garantire l inclusione scolastica agli studenti disabili come prevedono, la Costituzione, la legge 104 e tutte le altre leggi pienamente oggi vigenti sul tema, pertanto dare annunci come se fossero state fatte cose eccezionali è assolutamente fuori luogo. Certamente è un bene per tutti gli studenti disabili siciliani, le loro famiglie e gli Assistenti del settore che le risorse siano state stanziate ma ribadiamo ancora una volta che I servizi di assistenza agli studenti disabili sono servizi obbligatori ed essenziali che per questo non possono essere sottoposti a vincoli di bilancio o disavanzi vari, ma vanno erogati senza se e senza ma, e questa deve essere una normalità.
Secondo quanto afferma l'Assessore regionale alla famiglia, tali servizi potrebbero essere garantiti tutti fino a giugno ma si attendono conferme dagli Enti che gestiscono poi l'erogazione dei servizi, ricordiamo che a Palermo la Città Metropolitana di Palermo ha ad oggi stabilito una proroga dei servizi solo sino al 27 gennaio dall'inizio della ripresa delle lezioni dall'8 gennaio 2020. 
E' chiaro poi che tutta questa questione delle risorse fa passare in secondo piano tutti i problemi quotidiani legati al reale svolgimento dei servizi di assistenza nelle scuole, che nonostante lo "stanziamento delle risorse" restano sottoposti ad una vergognosa precarietà con tagli ai posti di lavoro degli Assistenti che aumentano di anno in anno, utilizzando procedure vergognose come i bandi  di accreditamento emanati dalle Città Metropolitane per cui i padroncini delle  Coop Sociali hanno messo in atte assunzioni di tipo clientelare, calpestando il criterio dell'anzianità di servizio maturata, lasciando senza assistenza tanti studenti o peggiorando il servizio modificando illegalmente i parametri utente-operatore come succede per esempio a Palermo, in una mera ottica di risparmio solo contro studenti disabili e lavoratori. 
Rimane comunque grave la situazione sul futuro della figura dell' assistente igienico personale specializzato, legata ad una scelta politica dello stesso assessorato/regione siciliana con i suoi annunci di trasferire la competenza, illegalmente!, ai collaboratori scolastici delle scuole, chiedendo anche un parere, consultivo ribadiamo, del consiglio giudiziario amministrativo.
Un nuovo anno è ormai alle porte ma la lotta in difesa di diritti inalienabili, come il diritto allo studio degli studenti disabili e il diritto al lavoro degli Assistenti igienico-personale specializzati non si è mai fermata e continuerà perchè è il problema di fondo che si deve risolvere una volta e per tutte: questi servizi di assistenza, nello specifico l'igienico-personale ma anche tutti gli altri, devono essere resi continuativi in tutta la regione siciliana con la stabilizzazione delle figure professionali specializzate che da anni anni li svolgono.


Giorgia Geraci per lo Slai Cobas per il sc Palermo/Sicilia

martedì 24 dicembre 2019

24 dicembre - Ex Ilva-Arcelor Mittal - Dopo le feste settimana di lotta 10/17 gennaio indetta dallo SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE

Dopo le feste settimana di lotta 10/17 gennaio indetta dallo SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE




Ex Ilva, il premier Conte in visita nel pomeriggio. 

L’ad di ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli, ha anche avvertito telefonicamente alcuni  sindacalisti. Il premier dovrebbe venire solo per un saluto ed un augurio agli operai alla vigilia di Natale...in un momento particolare della vita dell’azienda, mentre è in corso la trattativa tra ArcelorMittal e i commissari di Ilva in amministrazione straordinaria.


 intanto in fabbrica

Indotto ex Ilva,Operai trovano nelle buste paghe le giornate di assenza involontaria trasformate in cig, permessi o ferie mai chieste. E senza tredicesime




le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici di Taranto, Fiom, Fim e Uilm, esprimono la propria contrarietà a procedere con proroga della procedura di Cassa Integrazione, per ulteriori 13 settimane, per 1273 lavoratori, che, di fatto, sta penalizzando in particolar modo i lavoratori della laminazione, del Treno lamiere e del Tubificio
.. Riteniamo, pertanto, fondamentale la sospensione della CIGO in quanto, senza accordo sindacale, i lavoratori subiranno un ulteriore taglio al proprio salario,

24 dicembre - NO AL DECRETO TAGLIA POSTI DI LAVORO E ORE ALLE LAVORATRICI E LAVORATORI PULIZIA SCUOLE STATALI

A gennaio scendiamo in lotta!

Il 19 dicembre il decreto legge, per cui dal primo marzo 11.263 dei lavoratori degli appalti pulizie scuole statali dislocati in tutte le province italiane passeranno alle dipendenze dello Stato con la qualifica di ATA, é passato con il voto di fiducia. Ma gli 11.263 posti previsti non bastano per tutti i lavoratori che sono in realtà 16.000, di cui la stragrande maggioranza sono donne.
Questo porterà come primo effetto ad esuberi anche dell'80%, soprattutto nelle province del sud che sono doppiamente penalizzate essendo concentrati qui la maggioranza delle lavoratrici e lavoratori.
A questo si aggiunge una riduzione di ore e di salario, portando l'orario da 24, e alcuni da 36 ore settimanali, a 18 ore settimanali! Tanto al governo dei poveracci che dovranno campare con 500 euro al mese non gliene frega niente, l'importante sarebbe, dicono, che i lavoratori saranno internalizzati e dovranno godere di questa opportunità... Poi se 5000 lavoratori rimarranno fuori o a pochissime ore è di secondaria importanza.
Il decreto pone requisiti capestro e assurdi per dividere i lavoratori in serie A (si fa per dire...) e serie B, vale a dire coloro che non hanno 10 anni di anzianità, che sono privi del titolo di studio o che hanno carichi pendenti, restano fuori!

24 dicembre - Assistenza igienico-personale: la vergogna dei 20 gg di proroga a Palermo (8-27 gennaio)

Comunicato stampa 24 dicembre 2019

La Città Metropolitana di Palermo ha annunciato nei giorni scorsi alle Cooperative Sociali interessate che il servizio di assistenza igienico-personale per circa mille studenti disabili delle scuole superiori di Palermo e provincia , al rientro a scuola dalle vacanze natalizie,  sarà “garantito” solo per 20 giorni, nello specifico dal 8 gennaio al 27 gennaio 2020.

SOLO 20 GIORNI DI PROROGA DEL SERVIZIO!!! E la tragica situazione riguarda peraltro anche il servizio di autonomia e comunicazione e il trasporto.

Davvero non si hanno più parole per esprimere lo sdegno verso quelle istituzioni che si sono in questi mesi allargate la bocca di essere “al fianco” dei soggetti disabili, in questo caso specifico gli studenti,  in primis la Regione Siciliana, dal Presidente Musumeci all’Assessore alla famiglia Scavone, parole ipocrite per non dire altro,  che questa O.S. ha sempre contestato e smentito perchè   come si vede ancora una volta I FATTI REALI sono ben altri e sempre contro i diritti degli studenti disabili, delle loro famiglie e di tutti gli Assistenti specializzati, diritti che continuano ad essere arrogantemente calpestati.

Ma non sono sufficienti neanche le denunce sul caso che giungono dall’Ufficio delle Politiche sociali della Città Metropolitana di Palermo e che leggiamo sui giornali, perchè è chiaro che ancora una volta non si può arrivare a ridosso delle vacanze di Natale e poi gridare all’allarme in merito alle risorse che mancano, circa 8,5 milioni di euro per il periodo gennaio-giugno 2020 per tutti i servizi di assistenza, senza che nessuno dei palazzi del potere interessati alla questione abbiano messo in campo preventivamente e per tempo una seria programmazione  regionale sull’erogazione di questi servizi che per la legge vigente, ribadiamo ancora una volta,  sono OBBLIGATORI ED ESSENZIALI E NON VINCOLABILI AI BILANCI,   soprattutto lavorando per STABILIZZARLI con le figure specializzate che da anni li espletano nelle scuole.

Tutti a parlare di Costituzione, di diritti inalienabili ecc ecc ma la verità dei fatti è che SI E’ QUELLO CHE SI FA E NON QUELLO CHE SI DICE DI ESSERE! diciamo a questi palazzi che esercitano il potere solo per salvaguardare i loro interessi   e per cui i diritti e la vita di studenti disabili, genitori, lavoratori non conta nulla.


E’ chiaro che questa O.S., in rappresentanza di famiglie e Assistenti, monitorando la situazione più generale siciliana perchè la questione dell’Assistenza igienico-personale è regionale, procederà immediatamente con il proprio Studio Legale di riferimento con un nuovo esposto alla Procura della Repubblica contro tutti i responsabili istituzionali, se si dovesse palesare in merito a Palermo dal 28 gennaio l’ennesima interruzione di pubblico servizio.
Ma continueremo a combattere in ogni forma perchè gli studenti disabili, le loro famiglie e  gli Assistenti igienico-personale specializzati , in virtù di tutte le leggi ben vigenti  sia sul piano nazionale che regionale, devono pienamente esercitare il loro diritto allo studio e al lavoro

Slai Cobas per il sc Palermo/Sicilia

domenica 8 dicembre 2019

8 dicembre - ArcelorMittal cerca di impedire lo sciopero - Ma come? Prima dice che ha 4700 operai di cui non sa che farsene e poi fa mega comandate...?!

da https://tarantocontro.blogspot.com/

Da Corriere di Taranto
Ex Ilva, si alza la tensione tra sindacati e ArcelorMittal Italia.
In vista dello sciopero e della manifestazione del 10 a Roma. Disposti 4 turni di comandate allargate. 
15 pullman in partenza da Taranto.

Si alza la tensione tra la multinazionale ArcelorMittal e i sindacati metalmeccanici di Taranto. “Nonostante la diffida delle organizzazioni sindacali, ArcelorMittal ha predisposto unilateralmente 4 turni di comandate allargate, di fatto vietando ai lavoratori la possibilità di scioperare e manifestare. Ma ad oggi Fim, Fiom e Uilm non hanno sottoscritto nessun accordo sulle comandate allargate e hanno diffidato pertanto l’azienda affinché le stesse non siano applicate ai lavoratori“, si legge in una nota congiunta dei metalmeccnici, che ieri hanno proclamato uno sciopero di 48 ore per consentire a tutti i lavoratori di partecipare alla manifestazione nazionale a Roma si terrà invece martedì 10 dicembre a partire dalle ore 10. A quanto si apprende il concentramento sarà in piazza Santi Apostoli. Lavoratori e delegati sindacali partiranno da Taranto con 15 bus.
Fim, Fiom e Uilm nella nota di sciopero sostengono anche che “l’azienda è inadempiente sul versante della sicurezza, della salvaguardia ambientale e impiantistica dello stabilimento“. Le Rsu segnalano un “numero di carri siluri inferiore rispetto al numero necessario a garantire la sicurezza e la mancanza della macchina a colare necessaria alla granulazione della ghisa in presenza di fermo acciaieria“. A tal proposito, rammentano i sindacati, che “è intervenuta un’ordinanza che vietava l’utilizzo della stessa macchina di granulazione e che a tutt’oggi non vi è stato nessun intervento di ripristino“.

7 dicembre - PER NATALE NON CHIEDIAMO NULLA, CI PRENDIAMO LE STRADE! Da Campagne in lotta

Il comunicato dei lavoratori e delle lavoratrici delle campagne

della provincia di Foggia e della Piana di Gioia Tauro, oggi in
sciopero.

PER NATALE NON CHIEDIAMO NULLA, CI PRENDIAMO LE STRADE!
BASTA SEGREGAZIONE, VIOLENZA E SFRUTTAMENTO: DOCUMENTI PER TUTTI/E!

Si avvicina il Natale, le feste e i buoni propositi...e noi oggi, 6 dicembre 2019, apriamo la stagione natalizia ricordandovi che cosa succede nelle campagne italiane. Oggi blocchiamo.
Abbiamo deciso di organizzarci e scioperare ancora una volta e oggi scendiamo in strada uniti e unite, italiani ed immigrati, per rispondere alla repressione, agli sgomberi e alle leggi che ci vogliono sempre più controllati e sfruttati.
Lo facciamo contemporaneamente dalla provincia di Foggia alla piana di Gioia Tauro, due dei territori dove molti di noi lavoratori e lavoratrici delle campagne vivono, e dove troppi di noi sono
morti in questi anni a causa della violenza di leggi che ci vogliono segregati, poveri e in silenzio.
Per questo oggi abbiamo deciso di bloccare alcuni degli snodi più importanti di una filiera di sfruttamento che, dai distretti agro industriali ai centri dello shopping consumista, risucchia tantissimi lavoratori e lavoratrici come noi, italiani ed immigrati, in un vortice di precarietà e ricatto.
Solo pochi giorni fa l’ennesimo incendio nell’ex Gran Ghetto di Rignano, in provincia di Foggia, ha distrutto le case di molte persone e ancora una volta il governo risponde con una tendopoli emergenziale. Nella Capitanata, come nella piana di Gioia Tauro, l'unica soluzione abitativa per chi lavora in campagna sono le tende o la strada, mentre a Rosarno esistono case vuote costruite addirittura con i fondi europei dedicati ai braccianti stagionali. Siamo stanchi di ripeterlo, non possiamo più accettare l'enorme business che lucra sul contenimento e il controllo degli immigrati attraverso campi container, tendopoli e centri di accoglienza. Siamo lavoratori e abbiamo diritto a vivere nelle case, a contratti di affitto regolari e alla residenza!
Ma oggi ci rivolgiamo soprattutto al ministero dell'interno, responsabile delle leggi che ci rendono sempre più precari e sfruttabili.  Ad oggi, oltre ad essere praticamente impossibile entrare in Italia in maniera regolare, è anche sempre più difficile rinnovare il titolo di soggiorno. L'entrata in vigore del decreto Salvini ha reso irregolari moltissime persone che prima, pur con grandi difficoltà, riuscivano a vivere e lavorare regolarmente con un permesso di soggiorno di tipo umanitario. Dal momento che le questure e le commissioni territoriali ci hanno detto chiaramente di non poter far nulla perché bloccate dalla legge, oggi usiamo la nostra forza per interloquire direttamente con il governo. Ultimamente si sta parlando di riformare gli ultimi decreti sicurezza: pensiamo che nessuna riforma possa davvero cambiare la situazione. Vogliamo quindi la regolarizzazione per tutte e tutti attraverso  l’abrogazione totale degli ultimi due decreti, la reintroduzione del permesso umanitario, dei flussi per lavoro e le sanatorie; la possibilità di rinnovare il permesso e accedere ai servizi di base anche senza la residenza. A questo proposito abbiamo preparato una piattaforma di rivendicazioni, per portare al dibattito pubblico delle proposte concrete riguardo la legislazione che regola l'immigrazione.
Pur consapevoli di essere l'anello più sfruttato della filiera, sappiamo anche bene di esserne l’ingranaggio principale. Se ci fermiamo noi, si ferma tutto il sistema. Senza la nostra manodopera da dove si ricava profitto?
Vogliamo i documenti e, come ripetiamo da anni, case vere per tutti e tutte, libertà di movimento e la fine di ogni politica e dispositivo di controllo e contenimento.
Oggi dalla Puglia alla Calabria vogliamo farci sentire, e allargare il nostro fronte di lotta a tutto il paese: fino a quando non avremo risposte, vi blocchiamo il Natale.
UNITI/e CONTRO SEGREGAZIONE, CONFINI E SFRUTTAMENTO! PER NATALE NON CHIEDIAMO NULLA, CI PRENDIAMO LE STRADE!
Per aggiornamenti,
Sito: 
http://campagneinlotta.org/

7 dicembre - Convegno a Torino nell'anniversario della strage della ThyssenKrupp - Lettera dello Slai cobas Taranto

Allegati sotto:

- l'appello del convegno di Torino
- immagini della manifestazione a Taranto dalla Thyssen all'Ilva del 18 aprile 2009

Intervento per il convegno di Torino
dai compagni di Taranto dello Slai cobas per il sindacato di classe e Rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio

Cari compagni 
noi ci muoviamo da sempre per fare dell'Ilva – oggi ArcelorMittal - una questione nazionale, ci eravamo già mossi negli anni passati. Allora la questione centrale non era ancora il disastro ambientale, ma le morti sul lavoro. Perchè nessuno può dimenticare che l'Ilva prima che diventasse “famosa” per il disastro ambientale, era la fabbrica con il maggior numero di operai morti sul lavoro. Ed era un periodo in cui le morti sul lavoro riguardavano anche altre grandi realtà operaie del nostro paese, in primis la ThyssenKrupp. Per questo a suo tempo mettemmo su la Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro, facemmo una serie di iniziative abbastanza partecipate, facemmo una grossa manifestazione a Torino e poi una grossa manifestazione a Taranto.
La Rete è nata sulla questione Ilva e sulla questione Thyssen. 
Il padrone della Thyssen è stato condannato a 21 anni di carcere, sentenza poi riformulata negli altri giudizi, fino al giudizio finale;  ma il padrone non ha fatto un solo giorno di carcere, e ora bisogna addirittura smuovere i governi per far pagare una strage che provocò la morte di 7 operai. 
Che dire poi del processo ‘ambiente svenduto’ che stiamo vivendo a Taranto, un processo infinito, con singoli interrogatori che sono durati anche 15 udienze. In questo processo siamo organizzati con oltre 100 operai Ilva appalto-lavoratori del cimitero e cittadini dei quartieri Tamburi e Paolo VI.
Siamo i soli che lo seguono sistematicamente nonostante le parti civili siano tante e ci avvaliamo dei 3 compagni avvocati di Torino che hanno seguito i processi Eternit/Thyssen, ecc, Bonetto/Vitale/Pellegrin. Ma alla fine cosa avremo da questo processo? Avremo una condanna reale dei padroni assassini, avremo la messa a nudo di tutta la rete di complicità di Istituzioni, politici, avremo i risarcimenti per le parti civili, o avremo solo una catena di altri processi, dal primo al secondo grado, Cassazione, prescrizione?

Evidentemente, quindi, non basta quello che viene fatto. Dobbiamo trovare la maniera per rovesciare lo stato di cose esistente. 
Al Convegno che si terrà a Milano il 13-14-15 dicembre diremo che negli anni 70 gli operai conquistarono lo Statuto dei lavoratori, migliori condizioni di salute e sicurezza sul posto di lavoro, che erano anche peggiori di adesso, conquistarono organismi in fabbrica che sembravano un “contropotere” in azione,  non accettavamo che i padroni potessero fare i padroni in eterno, che nelle fabbriche si morisse e si venisse sfruttati. Quegli anni sono stati anni gloriosi, “celebrati” dall'avversario come anni del “terrorismo”, ma proprio in quegli anni gli operai hanno conquistato diritti e sembrava addirittura che potessero cambiare la società. 50 anni fa gli operai si ribellavano allo sfruttamento dei padroni e si ribellavano alle infame condizioni di insicurezza. Alcuni operai e medici costruirono proprio in quegli anni Medicina democratica; le fabbriche furono radiografate nei minimi particolari e si riusciva ad analizzare tutte le possibilità che c'erano per ridurre i livelli di insicurezza, per tutelare la salute, per bloccare la pericolosità esterna delle fabbriche, perchè per i padroni i costi per evitare inquinamento vengono considerati solo “costi” da ridurre o eliminare. 
Noi non pensiamo che le fabbriche debbano provocare per forza morti, né in fabbrica né fuori, noi pensiamo che è possibile avere fabbriche in cui e per cui non si muore. Ma l'essenziale è la lotta e i risultati che questa lotta produce. 
Anche a Taranto negli anni 70 fu prodotta una piattaforma dai lavoratori e dai sindacati che allora erano uniti e che se la leggiamo oggi vediamo come e perchè si sarebbe potuto evitare che l'Ilva diventasse quel mostro che uccide. 

Certo mantenere in piedi una Rete nazionale che segua periodicamente, con associazioni di diverso orientamento, con realtà lavorative insieme a familiari, giuristi, medici, non è facile; è un lavoro che ha bisogno di tempi che spesso non sono in sintonia con i tempi dell'emergenza. Ma ora siamo ad un punto in cui noi crediamo che dobbiamo rimettere su l'iniziativa della Rete nazionale per la sicurezza e la salute sui posti di lavoro e territori, che dobbiamo costruire delle assemblee ed iniziativa in tutto il territorio nazionale. 
Per questo vi proponiamo una iniziativa e una assemblea da tenersi a Taranto, per il 17 gennaio 2020, giorno in cui il governo con numerosi ministri sarà a Taranto e il 18  gennaio sabato per una assemblea militante e combattiva che metta in campo proposte di lotta e di organizzazione per una guerra prolungata su tutti i campi e una struttura organizzativa permanente centralizzata e ramificata.
Essa sarà organizzato come Rete, per permettere a tutti, indipendentemente dall’organizzazione sindacale di appartenenza, come a tutte le associazioni e organizzazioni che si muovono sul questo fronte di essere presenti – ma naturalmente il fronte che vorremmo raccogliere è quello anticapitalista che riconosca la giustezza del concetto “nocivo è il capitale non la fabbrica”, e in distinzione sia dal sindacalismo aziendalista, come da quella parte dell’ambientalismo che sostiene il contrario: “nociva è la fabbrica non il capitale”. 

Noi non siamo per la chiusura dell'Ilva e lottiamo perchè quella fabbrica si possa ambientalizzare. Riteniamo però che nessuno stia facendo nulla né per ambientalizzare la fabbrica né per bonificare il territorio e quindi i problemi sono andati verso l'accumulo di contraddizioni – la “tempesta perfetta”, come abbiamo intitolato il libro sui due anni “caldi” a Taranto: i posti di lavoro si sono persi, vi è stata già l'espulsione di 2600 operai dalla nuova proprietà ArcelorMittal, con pesanti conseguenze anche nell'indotto, e le giornate tumultuose dei giorni scorsi dimostrano che ArcelorMittal sta proseguendo lungo la stessa strada.

Su quello che avviene in questi giorni rinviamo alla lettura del blog tarantocontro che la segue quotidianamente e vi alleghiamo l’ultima locandina usata ieri in fabbrica.
vi auguriamo davvero con interesse e cuore un buon lavoro e una buona discussione. 

I compagni di Taranto dello Slai cobas per il sindacato di classe e Rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio

6 dicembre 2019

giovedì 5 dicembre 2019

5 dicembre - Un grande sciopero è in corso in Francia - Bloccata ArcelorMittal di Florange - corrispondenza in francese

Grève du 5 décembre : Paris, La Réunion, Metz, Toulouse…

Le site ArcelorMittal de Florange temporairement bloqué

Des grévistes FO et CGT ont bloqué l’accès au site ArcelorMittal de Florange (Moselle) jeudi matin. Les salariés non grévistes ont toutefois pu accéder au site, seuls les camions de livraison ont été imm
"On souhaite le retrait pur et simple de cette réforme, qui n’est finalement qu’un détail d’un système inégalitaire que nous combattons dans sa globalité. Ce que nous voulons, c’est plus de justice
sociale", souligne Noriah Ayad, 59 ans, qui travaille comme secrétaire technique dans un cabinet d’architectes. Vêtue d’un gilet jaune, la bientôt sexagénaire explique qu’elle n’avait auparavant jamais "posé de préavis de grève de sa vie".

Amandine Guyard, 43 ans, Atsem (Agent territorial spécialisé des écoles maternelles) dans une école de La Tronche, dans la banlieue grenobloise, craint que cette réforme ait des conséquences sur la
pratique d’un métier "physiquement difficile" et la qualité des enseignements dispensés aux enfants. "Je me vois mal aller à la retraite à 64 ans. Les Atsem ont déjà du mal à aller jusqu’à la retraite. J’ai trois enfants et je m’inquiète pour leur avenir", affirme-t-elle, arborant un tee-shirt sur lequel il est inscrit : "métier formidable pour salaire fort minable".

A Toulouse, opération escargot et vols annulés
Les Toulousains s'attendent à une forte journée de mobilisation et celle-ci a effectivement débuté sur le périphérique où une opération escargot a été menée dès 6 heures du matin. Voitures au ralenti, palettes brûlées, quelques bouchons se sont formés jusqu'à environ 9 h 30. Côté transports, donc, si les deux lignes de métro fonctionnent, ainsi que le tramway, de nombreux bus ont été annulés ou déviés sur de nouveaux itinéraires.

A l'aéroport de Blagnac, une centaine de vols ont été annulés mercredi soir et les compagnies conseillent aux voyageurs de reporter leurs vols aujourd'hui. Dans l'éducation, on s'attend à une mobilisation record dans tous les secteurs. Mercredi, l'université du Mirail et les étudiants de sciences-politiques ont voté le blocage. La justice, les policiers et les pompiers fonctionneront au ralenti. Ce matin, les intermittents du spectacle se retrouvent au Théâtre de la Cité à 10 heures pour une assemblée générale "inter-luttes". Quant à la manifestation, elle débutera à 14 heures à partir du quartier Saint-Cyprien.

Des manifestants se dirigent vers le centre de Brest, sur le pont de l’Harteloire, le 5 décembre

 2 400 et 8 000 manifestants à la Réunion
A Saint-Denis, la manifestation a rassemblé 8 000 personnes selon le secrétaire départemental de la CGT Réunion, Ivan Hoarau. La préfecture annonce, elle, un chiffre de 2 400 manifestants. "Nous avons recompté trois fois", précise une source policière. Aucun incident n’a été déploré. Le cortège s’est déroulé dans une atmosphère conviviale et souvent en musique.

lunedì 2 dicembre 2019

2 dicembre - Il 3 dicembre è la giornata internazionale della disabilità, ma lo è anche per gli studenti siciliani? La lettera di due madri in lotta

Il 3 dicembre è la giornata internazionale della disabilità, ma lo è anche per gli studenti siciliani? La lettera di due madri :: Segnalazione a Palermo

Il 3 Dicembre, giornata internazionale della disabilità, ci saranno anche in Sicilia iniziative a sostegno delle persone disabili e dei loro diritti promosse da istituzioni, dal mondo delle associazioni, del volontariato… iniziative di promozione di valori quali la condivisione, l’inclusione, l’integrazione delle persone disabili nel tessuto sociale a tutti i livelli, tutto importante e necessario ma come genitori di figli disabili non possiamo fare a meno di denunciare, perché altrimenti non saremmo coerenti con quanto viviamo ogni giorno e soprattutto vivono i nostri figli, che sempre più spesso per questi stessi nostri figli i valori sopra enunciati non contano. La Sicilia è una bellissima terra ma martoriata da tantissimi problemi che si abbattono su diverse categorie sociali, tra queste anche quella delle persone disabili e nello specifico i nostri figli disabili, che essendo anche studenti hanno pieno diritto di frequentare le scuole come tutti i ragazzi.
Ma accade oggi, anzi è meglio dire accade ormai da tantissimi anni, ma ancor più oggi che ai nostri figli si continua a volere impedire l’esercizio di un diritto che in questo paese è garantito in primis dalla Costituzione Italiana. In Sicilia la situazione in tal senso è alquanto grave, perché ci sono città, comuni dove i ragazzi disabili già ora non possono frequentare la scuola perché in esse non vengono forniti da chi ne ha la competenza istituzionale i servizi di assistenza di cui abbisognano, servizi che affiancati alla docenza di sostegno e curriculare sono necessari per la frequenza scolastica degli alunni disabili; ci sono luoghi dove i ragazzi frequentano a singhiozzo… ma ora si parla di nuovo di completa cancellazione di alcuni servizi di assistenza,come quello igienico-personale specializzato, da parte di Istituzioni come la Regione Siciliana perché non ci sarebbero le risorse necessarie per garantirli.
A chi pensa di mettere in atto tali azioni dobbiamo allora di nuovo chiedere: ma le vite dei nostri figli disabili perché devono valere sempre di meno? A che servono le tante parole, le cerimonie, le mille iniziative, seppur lodevoli, che si organizzano nell’importante giornata del 3 dicembre, se poi nella realtà quotidiana quelle stesse parole, cerimonie, iniziative, in particolare da parte delle istituzioni, si trasformano magari solo in un bel ricordo di un giorno e non producono invece poi alcun reale cambiamento nella vita di chi è disabile in termini di vera integrazione, di vera inclusione, di vera condivisione, di vera vita “normale”?
Andare a scuola per i nostri figli significa anche tutto questo! Quanto la Regione Siciliana ha annunciato di volere fare, la cancellazione dell’assistenza igienico-personale specializzata dalle scuole, è una grave lesione ai diritti degli studenti disabili. Come genitori continueremo a batterci, perché è nostro dovere per far sì che diritti basilari come il diritto allo studio, contemplati dalla legge vigente, siano garantiti ai nostri figli… contribuire alla giornata internazionale sulla disabilità per noi significa questo.
Rosalia Tripi e Giovanna Arnone, madri di studenti disabili a nome di genitori che combattono per i diritti e la vita dei propri figli