venerdì 17 gennaio 2025

18 gennaio - LA CISL VELEGGIA VERSO LA FUSIONE CON UGL?

la marcia reazionaria moderno fascista neocorporativa all’interno del movimento sindacale va denunciata e contrastata sui posti di lavoro e sul territorio - essa esige che venga alimentata la lotta e l’unità su basi antigovernativa e antipadronale - andando oltre la giornata di sciopero generale del 29 novembre - in tutto il movimento sindacale .. ma è anche l’ora oggettiva che avanzi l’unità d’azione del sindalismo di base e all’interno di essa la corrente del sindacalismo classista e combattivo che lega la lotta in fabbrica, sui posti di lavoro sul territorio alla lotta contro il governo moderno fascista e di stato di polizia e alla lotta contro la guerra imperialista , l’economia di guerra.

Slai Cobas per il sindacato di classe - gennaio 2025


LA CISL VELEGGIA VERSO LA FUSIONE CON L'UGL?
L’edizione di giovedì sedici gennaio della cloaca massima dello pseudo giornalismo italiano d’accatto, il Giornale, contiene un articolo – firmato da tale Gian Maria De Francesco – nel quale si dà conto di uno scontro verbale tra Maurizio Landini, segretario della Cgil, ed il suo omologo Luigi Sbarra, della Cisl.
Luigi Sbarra alla festa fascista di Fratelli d’Italia
Come premessa, ci appare giusto precisare che qui nessuno di noi ha simpatia per la trimurti confederale, nemmeno per la Confederazione Generale Italiana del Lavoro, che delle tre è senza dubbio l’organizzazione più rappresentativa, per quanto sempre più incalzata dai numeri raggiunti da quelle di base e di classe.
Motivo del contendere è l’indecente proposta di legge, elaborata dai cislini e recepita positivamente dalla compagine governativa, sulla partecipazione attiva dei lavoratori alle sorti delle aziende: un vergognoso sistema per aumentare l’orario ed i ritmi di lavoro ad esclusivo vantaggio della proprietà.
Infatti, qualora il progetto venisse accolto – e tradotto in legge – dalla cricca fascioleghista, i salari e gli stipendi dei dipendenti sarebbero pericolosamente legati all’andamento dei conti economici del padrone: in questo modo si incentiverebbe l’autosfruttamento per gonfiare ancora le tasche di costui.
Lo Sbarra si difende sostenendo che «la legge di iniziativa popolare promossa dalla Cisl punta a unire il Paese su un nuovo modello di sviluppo basato sulla corresponsabilità e sulla democrazia economica», ma è soltanto un inganno da cui gli unici veri produttori della ricchezza del Paese devono guardarsi come se fosse una nuova forma di peste.
La ricetta proposta dal massimo esponente della corporazione con sede a Roma, in via Po 21, porta la stessa sempre più nelle braccia delle compagini governative: a questo punto, la scelta più logica sarebbe una fusione tra la Confederazione Italiana Sindacati dei Lavoratori e l’Unione Generale del Lavoro.
Bosio (Al), 17 gennaio 2025
Stefano Ghio - Slai Cobas per il sindacato di classe Alessandria/Genova


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