è quella della rivolta e della lotta per cacciare questo governo e non certo quello di "sapere" da che parte stanno. Coi padroni "elementare Watson"
I lavoratori "esasperati" hanno bloccato contemporaneamente due corsie della superstrada chiedendo di poter essere ricevuti dal Prefetto che ha concesso un incontro per domani
di F. Q. | 30 Gennaio 2025
I lavoratori della Jabil di Marcianise, la multinazionale statunitense dell’elettronica che ha avviato il licenziamento collettivo per 413 persone, hanno protestato nella mattina di giovedì 30 gennaio invadendo le corsie della superstrada e chiedendo alle istituzioni di “dire da che parte stanno”.
I lavoratori “esasperati” hanno bloccato contemporaneamente due corsie della superstrada chiedendo di poter essere ricevuti dal Prefetto. L’incontro è stato concesso quasi subito ed è stato programmato per domani, 31 gennaio, alle ore 11. L’obiettivo, spiegano dall’Usb, è “ribadire la necessità di un percorso che permetta subito il ritiro dei licenziamenti e la riapertura del tavolo di crisi ministeriale”.
“La soluzione presentata da Jabil nel suo piano di mitigazione non è mai stata credibile ed il rischio è pure quello di impegnare risorse pubbliche in una scatola vuota – spiega Sasha Colautti dell’esecutivo Nazionale di USB, responsabile nazionale del settore Industria – Jabil ora vorrebbe lavarsi le mani, dichiarando 413 licenziamenti. Il Ministero, la Regione ed anche il Comune ci dicano pubblicamente se intendono abbandonare i lavoratori al loro destino o se vogliono difenderli da quello che è un sopruso di una multinazionale che scappa dal nostro paese”.
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