Spuntano anche testimonianze dirette sull’infortunio mortale che in Val Palot, nel nord della provincia di Brescia, che il 28 dicembre è costato la vita all’operaio Angelo Frassi, di 67 anni. Emerge nell’inchiesta che ha portato ai domiciliari i titolari della ValPalot Ski per omicidio colposo aggravato.
Con la complicità di un dipendente, ora indagato per favoreggiamento, avrebbero spostato il corpo senza vita di Angelo Frassi per simulare un malore del 67enne, in realtà – stando alla Procura – precipitato da un pilone, a 7 metri di altezza, mentre stava effettuando lavori di manutenzione su uno skilift, senza le necessarie misure di sicurezza. In particolare, l’uomo non indossava l’imbracatura protettiva obbligatoria.
Le considerazioni di Davide Bertolassi, segretario Filt-Cgil Vallecamonica, e Roberto Valentini, segretario della sezione bresciana dell’Associazione Nazionale Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro (Anmil). Ascolta o scarica
Ma che malori, sono simulazioni per nascondere gli infortuni e non assumersi responsabilità per la mancata sicurezza
Angelo Frassi è stato trovato senza vita in Val Palot (Brescia) lo scorso 28 dicembre. Secondo la Procura, il corpo del 67enne sarebbe stato spostato per simulare un malore e per nascondere l’incidente sul lavoro. Ma in questi ultimi tempi in tanti, per sfuggire alle loro responsabilità dicono che sono morti all'improvviso per un malore, mentre spesso sono per cadute dall'alto, ma anche in altre situazioni
Posted by Carlo Soricelli
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