sabato 23 luglio 2016

23 luglio - A proposito dei rinnovi contrattuali, iniziamo la pubblicazione di alcuni commenti: CONTRATTI DI LAVORO: CGIL-CISL-UIL FIRMANO TUTTO E SEMPRE A FAVORE DEI PADRONI



Il contratto di cui parliamo in questo articolo è quello del Terziario, distribuzione e servizi, che coinvolge circa 400mila lavoratori che hanno dovuto aspettare tre anni per aver rinnovato un contratto che sarà valido fino alla fine del 2017, “ma che avrà effetti anche nel 2018” dice il Sole 24 Ore del 13 luglio, cioè l’accordo formale è fino al 2017 ma padroni e sindacati lo faranno durare fino al 2018! Sarebbe stato troppo dare questo finto aumento tutto troppo in fretta!
L’aumento previsto è di 85 euro lorde mensili per il quarto livello, “di cui i primi 45 euro verranno corrisposti già a partire da questo mese, ma sono state infatti previste 4 una tantum per un ammontare complessivo di 290 euro e due di queste verranno corrisposte in aprile e in agosto del 2018.”
“Il contratto, tra l’altro, individua soluzioni di maggiore flessibilità in materia di orario livelli contrattuali e mercato del lavoro sono stati definiti e sottoscritti anche specifici protocolli su bilateralità e aperture domenicali e festive degli esercizi commerciali.”
Particolare attenzione viene posta sull’Ente Bilaterale, cioè il tavolo attorno al quale siedono sindacalisti e padroni per concertare come far funzionare meglio l‘azienda, e sulla contrattazione di secondo livello.
Gli articoli del Sole 24 Ore che parlano dei contratti bisogna leggerli singhiozzando visto che gli affari vanno male come dice Confesercenti: “dal 2013 ad oggi la maggior parte delle Pmi del terziario ha registrato andamenti congiunturali negativi. In particolare nel comparto del commercio, che ha visto le imprese di dimensioni minori continuare a subire cali di vendite nel biennio 2014-2015 anni per i quali si era proposto auna moratoria contrattuale”.

Piangere miseria è uno degli sport preferiti da sempre dai padroni e, infatti, questa moratoria l’hanno avuta eccome visto che “Nonostante il quadro economico difficile, Confesercenti ha però ritenuto che l’intesa con i sindacati sul salario e sulla parte normativa non fosse ulteriormente rinviabile vista anche ‘la disponibilità dei sindacati dei lavoratori a considerare le specificità e necessità delle piccole imprese del settore avanzate dall’associazione’”.
I sindacati infatti hanno una elevata sensibilità quando si tratta degli interessi dei padroni e delle loro proprie belle poltroncine, come dice la sindacalista della Cgil, Maria Grazia Gabrielli: “con questo rinnovo si pone un argine ulteriore alle difficoltà che il settore vive rispetto al dumping contrattuale che continua a vedere la divisione su più tavoli negoziali”.

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