Dal Corriere della Sera
- Dopo nove anni dai fatti nessun
colpevole per la tragedia della Truck Center, l’azienda di Molfetta (Bari) dove
il 3 marzo 2008 morirono 5 operai per le esalazioni di acido solfidrico
sviluppatesi in una cisterna per il trasporto dello zolfo liquido che stavano
pulendo. La Corte di Appello di Bari ha assolto «per non aver commesso il
fatto» e, per alcuni, ha dichiarato la prescrizione dei reati, i nove imputati
accusati di omicidio colposo aggravato, ribaltando così le sentenza di condanna
del primo grado. Assolte anche tre delle quattro società coinvolte nel
processo, FS Logistica-B.U. Cargo Chemical Spa, La Cinque Biotrans Snc, Nuova
Solmine Spa. Confermata soltanto la responsabilità della società Truck Center
Sas per violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro (con riduzione della
sanzione amministrativa a 300mila euro) il cui titolare, Vincenzo Altomare, fu
una delle vittime. Revocati i risarcimenti danni alle parti civili, Regione
Puglia, Comune di Molfetta e alcuni familiari degli operai morti.
Nel tragico incidente persero la
vita il titolare, Altomare, gli operai Luigi Farinola, di 37 anni, Guglielmo
Mangano, di 44, Michele Tasca, di 19, e l’autotrasportatore Biagio
Sciancalepore, di 24 anni, i quali nel tentativo reciproco di salvarsi, furono
uccisi dalle esalazioni di acido solfidrico provenienti dalla cisterna che
avrebbero dovuto bonificare. L’indagine sulla Truck Center di Molfetta,
coordinata dalla Procura di Trani, diede avvio a diversi procedimenti penali
che coinvolgevano complessivamente più di 20 persone fisiche e cinque società.
Il primo processo riguardava i dirigenti della Fs Logistica, proprietaria della
cisterna, Alessandro Buonopane e Mario Castaldo, e Pasquale Campanile,
dirigente della società `La 5 Biotrans´, incaricata del trasporto della
cisterna alla Truck Center. In primo grado, il 26 ottobre 2009, i tre furono
condannati alla pena di 4 anni di reclusione dal Tribunale Monocratico di
Trani. Il secondo processo coinvolgeva, invece, dirigenti e dipendenti della
Nuova Solmine di Grosseto, l’azienda in cui la cisterna venne svuotata dello
zolfo liquido caricato all’Eni di Taranto e poi ripartita vuota verso la
Puglia. In primo grado, l’11 luglio 2014, il Tribunale di Trani condannò alla
pena di 2 anni e 9 mesi di reclusione l’ad Ottorino Lolini, il presidente Luigi
Mansi, il direttore dello stabilimento Giuliano Balestri e i dipendenti
Gabriele Pazzagli e Mauro Panichi. In secondo grado i due procedimenti sono
stai riuniti dando vita ad un unico processo conclusosi oggi con tutte
assoluzioni e dichiarazioni di prescrizione. Sulla vicenda Truck Center un
terzo procedimento, conclusosi in via definitiva con assoluzioni, riguardava
sette dirigenti Eni e la stessa società, coinvolta in quanto produttrice dello
zolfo liquido trasportato nella cisterna.
Mamma di una vittima: «È una schifo»
«È uno schifo, sono morte cinque
persone e nessuno ha colpa di questo»: commenta così le assoluzioni degli
imputati per la tragedia della Truck Center di Molfetta (Bari) la mamma del
19enne Michele Tasca, uno dei cinque operai morti nella cisterna che stavano
pulendo. «Questa non è giustizia - denuncia -, dovevano essere figli loro per
capire». La donna in udienza, accompagnata dai fratelli, si è presentata con
una maglietta che aveva impresso il volto sorridente del figlio morto.
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