Tenaris accelera e migliora i risultati
l’operaio salariato che produce e valorizza capitale ed è gettato sul lastrico non appena sia diventato superfluo per i bisogni di valorizzazione del capitale da una nota di Karl Marx
Continua la ristrutturazione della forza lavoro alla Tenaris Dalmine grazie agli accordi di fiomfimuilm che hanno portato prima ai tagli di organico con centinaia di licenziamenti, poi alla flessibilità per fare più produzione con meno operai, per arrivare ai reparti di oggi con le linee di produzione che si riempiono di operai precari (apprendisti, contratti a termine, agenzie…).
Cosi oltre ai peggioramenti delle condizioni di vita e di lavoro, si aggiunge la divisione dei lavoratori che li rende tutti piu’ deboli di fronte all’azienda, che si sente forte per continuare a imporre i suoi piani di aumento dello sfruttamento e repressione attraverso le lettere di contestazione disciplinari.
Lo slai cobas ha denunciato e scioperato contro la flessibilità totale, che è la causa della situazione attuale, indicando agli operai la strada della lotta della difesa dei nostri interessi che per avere successo deve essere fuori e contro i sindacati collaborazionisti.
Ma vediamo le conseguenze che questo ha avuto sugli operai prendendo ad esempio il reparto bombole di sabbio, partiamo dall’accordo dei 100 euro in cambio di peggioramenti di dicembre 2018, un accordo sottoscritto anche dalla Fiom, (che ha sostenuto la linea aziendalista da sindacato giallo per isolare l’azione dello slai cobas vedi link 20-dicembre-tenaris-dalmine-reparto.html, 19-dicembre-alla-tenaris-dalmine-il.html) e che ha portato L’azienda di anno in anno, ad ogni cambio dei direttori, a fare sempre piu bombole con meno operai grazie alla continuità impianti durante la pausa mensa, il lavoro a isole, squadre ridotte, straordinari e il massiccio utilizzo di lavoratori precari arrivati oggi quasi al 50% della forza lavoro.
E arriviamo a venerdì scorso quando sono stati lasciati a casa 2 operai apprendisti, nonostante negli stessi giorni l’azienda ha detto che vuole aumentare la produzione. Alla notizia un operaio del reparto ha commentato dicendo: “sfruttati fino all’ultimo e poi un calcio nel culo”, una frase che sintetizza quello che è la condizione degli operai nel sistema capitalistico: merce (forza lavoro) da sfruttare fino a che genera profitto al padrone e poi gettare in mezzo alla strada.
Dopo 30 mesi di apprendistato che nella realtà significa lavoro da subito sulle linee dopo poche settimane di affiancamento a scapito della sicurezza e con livelli più bassi, sotto ricatto quotidiano, sempre a dire signor si” ai capi per sperare di essere assunti ….
E’ cosi che la Tenaris Dalmine vuole portare tutti gli operai?
Ma i contratti di apprendistato e le agenzie dentro alla dalmine non sono piovute dal cielo ma sono il frutto di accordi sindacali aziendali e nazionali di Fiom-fim-uilm che hanno accettato la logica di difendere gli interessi delle aziende a scapito dei diritti dei lavoratori e l’ultimo sulla flessibilità totale ha legalizzato la precarietà
Accordi contro gli interessi degli operai, funzionali alla ristrutturazione di padron Rocca per fare più acciaio con meno lavoratori e mantenere alti i suoi profitti.
Oggi in fabbrica gli operai hanno una doppia catena da spezzare quella dell’azienda che li schiaccia e quella dei sindacati fiomfimuilm che fanno accordi per legalizzare questi peggioramenti, dobbiamo rompere queste catene organizzarci fuori e contro i sindacati venduti e organizzare la nostra forza.
Basta precarietà alla dalmine Basta giovani operai usa e getta
Lottiamo contro gli accordi della flessibilità, per l’assunzione di tutti gli operai precari
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