martedì 12 gennaio 2021

12 gennaio - da Taranto: PULIZIE SCUOLE STATALI -presa in giro- CHI SUBISCE DI PIÙ SONO LE DONNE

 

La lunga attesa della stabilizzazione full time degli ex lsu e appalti storici - che hanno pulito per 25 anni le scuole statali con ditte appaltatrici, e internalizzati solo da marzo in 11.200 con 4500 part-time perché in esubero rispetto ai posti, Oggi si rischia di fare un significativo passo indietro sull'orario di lavoro. 

A  Taranto come in molte altre città, poiché - dicevano - non erano disponibili posti a full time per tutti i 500 lavoratori, l'assunzione era stata in un primo momento a 18 ore settimanali. A settembre 2019, però, il governo, per fronteggiare il covid, aumenta temporaneamente l'orario di lavoro a 36 ore per tutti, con l'assicurazione in particolare da parte del M5S, di trovare nella finanziaria di fine anno le risorse economiche per mantenere il full time. Ma purtroppo la storia non finisce qui. Le lavoratrici e i lavoratori dal 1° gennaio hanno visto di nuovo ridotto l'orario di lavoro a 18 ore, con il misero e vergognoso salario di 600 euro mensili.

I sindacati confederali con il loro ormai consolidato menefreghismo dei diritti dei lavoratori, e sempre proni a soddisfare il governo e i padroni non reagiscono. Dopo le promesse degli imbroglioni a 5stelle di rivedere la situazione, segue invece una nota aggiuntiva del governo del 5 gennaio che puntualizza il passaggio a 36 ore MA solo se esistenti posti eccedenti i 2228 accantonati; per cui l'eccedenza si sarebbe dovuta accontentare di restare a part-time… Dopo le proteste dei lavoratori e un tavolo di confronto, ieri viene comunicato che i lavoratori eccedenti dovranno subire la mobilità regionale.
In tutta ltalia i lavoratori sono più di 4000 e sono stanchi e incazzati neri, si sentono presi in giro da questo governo di pagliacci che cambia idee e leggi da un giorno all'altro. In tutto questo, le donne che sono la quasi totalità delle lavoratrici, spesso sole con figli e con genitori anziani da accudire, pagheranno come al solito il prezzo più alto, perché dovranno trasferirsi a centinaia di km.

Dobbiamo ribellarci! CHIAMIAMO LE LAVORATRICI AD UNIRSI ALLE ALTRE LAVORATRICI NELLA GIORNATA D'AZIONE DELLE DONNE DEL 15 GENNAIO - A TARANTO PRESIDIO/ASSEMBLEA DAVANTI ALL'ASILO-NIDO 03 - VIA ABRUZZO DI FRONTE SCUOLA 'QUINTO ENNIO'.

Il 29 gennaio lo Slai Cobas, il Si.Cobas, l'assemblea nazionale delle lavoratrici e lavoratori combattivi e altre realtà di lotta, hanno indetto uno sciopero nazionale di tutte le categorie di lavoratori e lavoratrici.

SCIOPERIAMO ANCHE NOI!

TUTTE LE NOSTRE VITE VALGONO DI PIÙ DEI PROFITTI DEI PADRONI E DELLE POLITICHE DEL GOVERNO A LORO SERVIZIO!

Lavoratrici Slai Cobas sc. Taranto

di seguito L'indizione dello sciopero nazionale.

SLAI Cobas per il sindacato di classe

Sede leg.: Taranto v. Livio Andronico, 47 – tel 347/5301704 – C.F. 90177580736 - e mail: slaicobasta@gmail.com

TA. 06/01/2021

Al Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Conte

Al Ministero del lavoro e delle Politiche sociali

Al Ministero dello Sviluppo Economico

Al Ministero Dipartimento Funzione Pubblica

AL MIUR – Ministero Istruzione Università e Ricerca

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Al Ministero della Salute

Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo

Al Presidente della Commissione di Garanzia Scioperi

Alla Confindustria

Alla Federmeccanica

Alla Confcommercio

Alla Confesercenti

Alla Confcooperative

Alla Lega Cooperative

Alla Confagricoltura

Alla Conftrasporti

Alla Federlogistica

Alla Direzione Poste Italiane

Alla Direzione Treni Italia

OGGETTO: PROCLAMAZIONE SCIOPERO GENERALE NAZIONALE DEL 29 GENNAIO 2021

Lo Slai Cobas per il sindacato di classe, unendosi alla indizione già trasmessa in data 21.12.20 dall'O.S. Si Cobas, comunica con la presente nota la proclamazione dello sciopero generale che si svolgerà a livello nazionale e per l'intera giornata del 29 Gennaio 2021 in tutti i settori lavorativi privati, pubblici e cooperativi e riguarderà tutte le lavoratrici e i lavoratori a tempo indeterminato, a tempo determinato, con contratti precari o atipici.

La motivazione dello sciopero riguarda il peggioramento della condizione generale di lavoro e di vita dei lavoratori e lavoratrici, masse popolari a fronte dell'azione del padronato e delle politiche del governo, in particolare in questa fase pandemica.

Si unisce alla richiesta già formulata dal Si Cobas dell'apertura immediata di un tavolo di confronto con l’esecutivo a partire dalle seguenti rivendicazioni:

1) Varo di un Protocollo per la prevenzione e il contrasto dei contagi da CoVid 19 sui luoghi di lavoro con l’introduzione dell’obbligatorietà dello screening e dei tamponi a tutti i lavoratori, con misure vincolanti per la prevenzione dei contagi;

2) Piano nazionale straordinario di assunzione di infermieri e medici, con l’immediato esaurimento delle graduatorie degli idonei e la stabilizzazione di tutti/e i/le precari/e; integrale riorganizzazione del servizio sanitario pubblico unico, universale, gratuito, dotato di una diffusa rete territoriale, con al centro l’obiettivo della prevenzione delle malattie e la tutela della salute sui luoghi di lavoro; requisizione senza indennizzo di tutte le cliniche private, anche oltre l’emergenza;

3) Rinnovo immediato dei CCNL scaduti, con adeguati aumenti salariali in grado di incidere sulle condizioni di vita dei lavoratori. Prolungamento degli scatti di anzianità oltre i 5 anni e sostanziale indennità di vacanza contrattuale. Forti disincentivi ai contratti precari e a termine.

4) No ai licenziamenti di massa: drastica riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario; Integrazione della Cig al 100%, ripristino dell’art. 18;

5) Piano di internalizzazione di tutti i servizi essenziali e permanenti delle strutture pubbliche (asili, scuole, sanità, trasporti, cimiteri, ecc.);

6) Salario garantito per disoccupati, sottoccupati, precari;

7) Introduzione di una patrimoniale sui padroni e i settori più ricchi della popolazione, al fine di fronteggiare l’impatto devastante della crisi sanitaria, facendone pagare i costi a chi finora ha continuato ad aumentare i profitti e le rendite;

8) Libertà di sciopero e agibilità sindacale; abolizione del T.U. sulla rappresentanza del 10.2014;

9) Diritto al lavoro per tutte le donne, contro la precarizzazione e il lavoro a distanza; per il potenziamento dei servizi sociali, contro la conciliazione tra lavoro domestico ed extra-domestico;

10) Abrogazione dei decreti-sicurezza: no alla militarizzazione dei territori e dei luoghi di lavoro, contro ogni criminalizzazione delle lotte sociali e sindacali;

11) Documenti e permesso di soggiorno europeo a tempo indeterminato per tutti gli immigrati e le immigrate presenti sul territorio nazionale; completa equiparazione salariale, di diritti e di accesso ai servizi sociali; abolizione delle attuali leggi italiane ed europee sull’immigrazione e chiusura immediata dei CPR;

12) Drastico taglio alle spese militari e alle grandi opere inutili e dannose (Tav, Tap, Muos, ecc.);

13) Piano straordinario di edilizia scolastica e di assunzione di personale docente e non docente per garantire la salute nelle scuole;

14) Piano straordinario di aumento dei trasporti pubblici;

15) Blocco immediato degli affitti, dei mutui sulla prima casa e di tutte le utenze (luce, acqua, gas, internet) per i disoccupati e i cassintegrati; blocco a tempo indeterminato degli sgomberi per tutte le occupazioni a scopo abitativo.

SLAI COBAS per il sindacato di classe

per comunicazioni: slaicobasta@gmail.com - pec slaicobassc@pec.libero.it - 3475301704


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