RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO
Lo sciopero di venerdì 29 gennaio, lanciato dall’Assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori combattive e combattivi, promosso dallo SLAI COBAS per il sindacato di classe, dal SI. COBAS e a cui ha aderito il Patto d’azione anticapitalista per un fronte unico di classe, è stata un’intera giornata di lotta in tutte le categorie lavorative.
Nella situazione attuale, in piena pandemia globale, si acuiscono, infatti, le difficoltà economiche e sociali per lavoratori e lavoratrici di ogni settore, i precari, i disoccupati, interi nuclei familiari. Una crisi sanitaria e conseguentemente economica in cui viene colpita ancora una volta la classe lavoratrice, che rivendica giustamente un cambiamento effettivo delle condizioni lavorative e di vita.
Le politiche governative non vanno sicuramente in questa direzione e a maggiorare i propri profitti, nonostante la crisi, è la classe padronale, dai grandi colossi mondiali alle realtà nazionali. Ci sono poi interi settori in cui la sicurezza sul posto di lavoro, ancor di più con la pandemia in atto, non è sempre tutelata e in più non sono rari i casi di licenziamenti di massa e il blocco di assunzioni e stabilizzazioni.
Dalle fabbriche, alla sanità, alla scuola, lavoratrici e lavoratori stanno ricominciando a lottare per un’inversione di politiche sociali e del mondo del lavoro che pongano fine al precariato, alle disparità di salario, ai tagli indiscriminati, alla mancanza di sicurezza e tutele in ambito lavorativo.
In particolare come docenti precari della scuola non possiamo non evidenziare la situazione della scuola pubblica oggi nel nostro Paese. Non è certo una novità, ma il trend anche in questo anno scolastico non cambia, si continua a ritenere l’istruzione un “settore non produttivo” e non solo non si investe nella cultura e nell’istruzione, ma si continua a tagliare e a rendere sempre più precario tutti il comparto scuola.
Nonostante sia evidente come nelle scuole manchino diverse figure professionali, come ad esempio gli insegnanti di sostegno e gli assistenti igienico-personali specializzati; il Ministero e le istituzioni nazionali e locali non fanno nulla per permettere il pieno diritto allo studio degli alunni, in particolare quelli con disabilità e quindi bisogni specifici, e il diritto al lavoro per migliaia di docenti e personale scolastico che non vengono assunti e tenuti precari senza nessuna prospettiva di stabilizzazione.
Lavoratori lasciati a casa, insegnanti con supplenze brevi che vengono pagati in ritardo dopo mesi e mesi, docenti idonei, ma sovrannumerari, al TFA sostengo e che non possono iniziare la specializzazione in questo V ciclo, nonostante le grandi mancanze che hanno le scuole.
Ed è sicuramente ai nostri studenti che pensiamo, per mesi in completa DAD, (parte della scuola secondaria di primo grado e tutte le classi della secondaria di secondo grado) che è certamente uno strumento di emergenza data la situazione pandemica, ma che ha gravato notevolmente sull’apprendimento, la didattica stessa e soprattutto i bisogni degli studenti. Finalmente si sta ritornando a scuola, seppur al 50 %, e rivendichiamo la necessità di un ritorno in piena sicurezza: incrementando i mezzi di trasporto pubblico, investendo sull’edilizia scolastica, adeguando l’organico dei lavoratori scolastici alle esigenze presenti, facendo rispettare tutti i protocolli di salute per prevenire i contagi all’interno delle scuole.
La scuola, a maggior ragione in questo momento storico, non può essere ancora più precaria, privata di risorse e senza un piano vero di investimenti su ciò che rappresenta il nostro futuro, milioni di studenti e studentesse.
Non sono i precari della scuola, i lavoratori dipendenti e la classe lavoratrice in generale che deve pagare questa crisi.
Si taglino le spese pubbliche inutili, dalle spese militari a quelli di grandi opere e ferme da anni e che non ha un’utilità effettiva per la popolazione!
Stabilizzazione dei lavoratori della scuola precari da anni e anni, piano di investimenti per l’istruzione e la cultura, rientro a scuola in piena sicurezza!
Per il diritto al lavoro! Per il diritto allo studio!
DOCENTI PRECARI SCUOLA
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