martedì 4 maggio 2021

4 maggio - Montemurlo, morta sul lavoro a 23 anni. Tragedia in pochi secondi. "Eri così giovane". Sotto un silenzio assordante aumentano le operaie, le lavoratrici che muoiono, assassinate, dallo sfruttamento capitalista

 

La tragedia nella frazione di Oste. I colleghi non si sono accorti di niente. Sotto esame i sistemi di sicurezza

di SILVIA BINI

Montemurlo, 4 maggio 2021 - È bastata poco, pochissimo, appena qualche secondo, per spezzare la vita di Luana D’Orazio, 22 anni, madre di una bambina di pochi mesi, rimasta incastrata tra i subbi di un orditoio. Luana non ha avuto scampo: i potenti rulli del macchinario tessile hanno prima agganciato e poi schiacciato il suo corpo esile. La tragedia è avvenuta all’interno dell’Orditura Luana di via Garigliano ad Oste. L’operaia stava lavorando attorno a un orditoio quando, per ragioni ancora al vaglio degli inquirenti, è rimasta incastrata nel macchinario ed è morta praticamente sul colpo. Erano da poco passate le 10 quando i colleghi della donna hanno dato l’allarme. La scena che si sono trovati di fronte è stata agghiacciante: il corpo dell’operaia era incastrato tra i meccanismi del macchinario. D’Orazio stava lavorando nel reparto di orditura a campione insieme ad un collega. Ad accorgersi della tragedia è stato l’uomo che, voltandosi, ha capito quello che era successo. Immediato l’allarme, il collega è corso per fermare il macchinario, ma ormai per la ventiduenne non c’era più niente da fare. Il corpo della donna è stato schiacciato ed è rimasto incastrato nell’orditoio tanto che i vigili del fuoco, intervenuti sul posto, hanno impiegato diverse ore per rimuovere la salma. Immediato l’intervento anche di carabinieri, ispettorato del lavoro dell’Asl e servizi funebri della Misericordia di Montemurlo. Sul posto anche un’ambulanza della Misericordia di Montemurlo, ma il medico non ha potuto fare altro che constare il decesso della giovane madre di un bambina di pochi mesi, residente in provincia di Pistoia insieme ai genitori e al fratello. Comprensibile lo choc tra i dipendenti dell’azienda molto conosciuta nel distretto di Montemurlo

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