“Trieste, 26 maggio 2021 – Fincantieri ha sottoscritto un importante e innovativo accordo sindacale con FIM, FIOM e UILM Nazionali e l’Esecutivo del Coordinamento sindacale nazionale sul tema degli appalti.” Questo si legge nel comunicato (https://www.fincantieri.com/it/media/comunicati-stampa-e-news/2021/fincantieri-accordo-appalti/) pubblicato sul sito della Fincantieri che fa l’elenco delle “significative linee di intervento” del documento (che non è stato pubblicato per intero) dopo aver rassicurato sulla “condivisione di quanto già disciplinato in materia dal contratto integrativo vigente…”
Riportiamo e commentiamo in grassetto queste linee:
- “La definizione di rapporti di partenariato di lungo periodo con primarie ditte di appalto con conseguente riduzione del turn over e mantenimento delle necessarie competenze professionali;”
[si impegnano, cioè, a decidere quali ditte sono per loro più affidabili e con operai “professionali”
e con queste fare da ora in poi contratti che durano un po’ di più per non cambiarle troppo spesso];- “La semplificazione e riduzione delle attività in subappalto nelle aree “labour intensive”, anche attraverso l’avvio di progetti di automazione, in particolare nell’area della saldatura, con la finalità di sopperire altresì alla cronica carenza di manodopera specializzata, accrescendo le competenze degli operatori;”
[nelle aree dove c’è uso intensivo di manodopera, e secondo loro poco specializzata, si introducono robot per la saldatura. Il rinnovo dei macchinari è una necessità per i padroni, ma qui siamo all’assurdo che viene spacciata per possibilità di “maggiore stabilità occupazionale” l’introduzione dei robot, come dice il Sole24Ore, quando tutti sanno che ad ogni introduzione di macchine più moderne una parte degli operai viene licenziata.];
- “Il coinvolgimento delle ditte dell’indotto su temi della sostenibilità, quali tra l’altro l’adesione al “Codice Etico”, la cui adesione è condizione essenziale per l’assegnazione degli ordini così come l’estensione degli audit di finalizzati all’analisi delle tematiche relative ad ambiente, salute e sicurezza;”
[si tratta di una denuncia di fatto del caporalato delle ditte che imperversa in tutti gli stabilimenti di cui la Fincantieri ha da sempre la piena responsabilità, come ce l’ha sull’inquinamento e sull’avvelenamento storico degli operai per amianto e altre sostanze. Questa trovata del “Codice Etico” somiglia molto ai tanti e vecchi “protocolli di legalità” firmati con sindacati confederali e prefetture: chiacchiere];
- “Il proseguimento dei piani di investimento (18 milioni di euro nel biennio 2019-2020 e 34 milioni di euro previsti nel periodo 2021-2022) per il miglioramento delle infrastrutture logistiche dei servizi di supporto per i dipendenti delle ditte esterne (con particolare focus su spogliatoi, mense e parcheggi);”
[A questo proposito il Sole24Ore titola in maniera ingannevole: “Fincantieri investe 52 milioni sul benessere degli addetti dell’appalto”, ma a leggere questo punto ci si chiede: ma fino ad ora gli operai si sono cambiati e hanno mangiato per strada? Praticamente sì! Qui, più che l’investimento ci vuole il risarcimento per il trattamento bestiale!]
“L’accordo inoltre,” continua il comunicato “in considerazione della sempre crescente competizione e complessità del mercato cantieristico, riconosce come elemento strategico il processo di rafforzamento delle competenze tecnico professionali della filiera della cantieristica attraverso azioni quali:
- “il rafforzamento delle iniziative con le amministrazioni regionali e comunali per la predisposizione di programmi di recruiting e di formazione/riqualificazione di personale uscito dal mercato del lavoro con particolare riferimento anche a crisi industriali;”
- “la costituzione di gruppo di lavoro paritetico per la promozione di un “Bacino delle Professionalità di Settore” a livello nazionale, da sviluppare di concerto con le Istituzioni centrali e locali competenti.”
[provano a scaricare ancora una volta sugli enti locali la “formazione professionale”, come chiesto dall’amministratore delegato Bono già qualche anno fa, e hanno così tanta paura di perdere la manodopera specializzata che vogliono creare addirittura un “Bacino delle Professionalità di Settore”, una riserva di caccia dove poter pescare alla bisogna!]
“Infine”, bontà loro! “Fincantieri e le Organizzazioni Sindacali hanno condiviso l’opportunità di rafforzare il sistema informativo a livello di sito tra azienda e RSU per quanto attiene le tematiche dell’appalto, così come di favorire l’esercizio dei diritti sindacali dei lavoratori delle ditte dell’indotto anche attraverso la messa a disposizione di locali per lo svolgimento di assemblee sindacali per un massimo di tre ore annue per tematiche di rilevanza contrattuale nazionale.”
[tre ore di assemblea all’anno! Per favorire l’esercizio dei diritti sindacali!].
Insomma, ancora una volta i sindacati confederali Fiom-Fim-Uilm corrono in soccorso alla Fincantieri, (come fanno con tutti gli altri padroni) che ha bisogno di manodopera fresca e ben addestrata senza spendere soldi; i milioni di cui si parla, se e quando si spenderanno, sono in parte obbligati dalle norme di sicurezza rese più urgenti dagli “scandali” creati dalla scia inarrestabile dei morti sul lavoro e da alcune norme sull’ambiente; corrono in soccorso dell’azienda che occupa circa 9000 lavoratori (metà operai e metà impiegati) e decine di migliaia di operai delle ditte appaltatrici, dando via libera all’ammodernamento tecnologico che taglierà posti di lavoro.
Le condizioni di lavoro di questi operai sono pesantissime, con lunghi orari di lavoro e con salari bassissimi, a “paga globale” cioè senza diritti. E i contratti e gli “accordi” di Fiom-Fim-Uilm non fanno altro che peggiorare la situazione.
La rivendicazione necessaria, tanto per cominciare a parlare di diritti, è quella dell’internalizzazione, dell’assunzione diretta da parte della Fincantieri!
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