lunedì 8 dicembre 2025

8 dicembre - info da tarantocontro: Appalto Ilva - dopo i licenziamenti della Semat, la Pitrelli ne annuncia 56

 

Questo può diventare presto una catena, in cui ogni ditta segue le altre. 

La situazione ad Acciaierie d'Italia provoca una perdita di centinaia e centinaia di posti di lavoro. Coloro, il sindaco Bitetti, gli ambientalisti antioperai, Urso (ma lui ben sapendo di mentire per "buttare acqua sul fuoco") fanno elenchi di alternative lavorative alla chiusura dell'Ilva o ad un suo forte ridimensionamento con mega cassa integrazione ad Acciaierie e licenziamenti immediati nell'appalto e nell'indotto, sono criminali. Questi mentono sapendo di mentire. Non ci sono alternative lavorative, nuovi settori produttivi se l'Ilva, il suo immediato futuro resta nella situazione attuale. L'Ilva nel passato ha attratto ditte più o memo grandi, ora, senza la grande fabbrica, queste vanno via e sicuramente non vengono di nuove (vedi anche la fine che sta facendo l'Hiab).

Bisogna difendere il lavoro. Gli operai dell'appalto devono essere uniti. 

Non servono lamenti o chiacchiere, o Tavoli e incontri inconcludenti. A Taranto, serve ribellione operaia, serve una grande lotta, che blocchi fabbrica e città, per unire nella lotta operai e masse popolari della città.  



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