martedì 6 agosto 2013

PA: LAVORATORE FORMAZIONE LICENZIATO SI UCCIDE - RABBIA E RIBELLIONE... PAGHERETE CARO!


FORTE E' LA TRISTEZZA MA ANCORA PIU' FORTE E' LA RABBIA!
LA MORTE DI RICCARDO NON E' UN ALTRO SUICIDIO MA E' UN OMICIDIO DI STATO FRUTTO DELLE POLITICHE SCELLERATE DEI GOVERNI AL POTERE, DAL NAZIONALE AL LOCALE, I CUI RAPPRESENTANTI DI TURNO CONTINUANO AD ARRICCHIRSI SOLO E SULLA PELLE DI LAVORATORI, PRECARI, DISOCCUPATI, GIOVANI, MASSE POPOLARI LA CUI VITA NON GLI INTERESSA MENO CHE NULLA!

LA NOSTRA LOTTA LEGITTIMA PER IL LAVORO E IL DIRITTO AD UNA VITA DIGNITOSA NON SI FERMERA' E LOTTEREMO ANCHE PER RICCARDO E PER TUTTI COLORO CHE SONO STATI SCHIACCIATI DALLA DISPERAZIONE

VOI CHE STATE AL POTERE, DAI VARI LETTA/ALFANO AI VARI CROCETTA E COMPAGNIA, CHE CONTINUATE AD INGRASSARVI CON PRIVILEGI, RUBERIE, LEGGI AD HOC, MALAFFARE... DI OGNI SORTA E A SUON DI REPRESSIONE CONTRO LAVORATORI, PRECARI, GIOVANI...
PAGHERETE DAVVERO CARO PAGHERETE DAVVERO TUTTO!

LAVORATORI, PRECARI, DISOCCUPATI IN LOTTA SLAI COBAS PER IL S.C. PALERMO

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balcone-suicidio-cefop
PALERMO, 31 LUGLIO 2013 - Si è suicidato buttandosi dal quinto piano dell'assessorato al Lavoro (nella foto) un dipendente dell'istituto di Formazione Cefop di Palermo. Si tratta di Riccardo De Lisi, di 44 anni, deceduto all'ospedale Villa Sofia.

L'uomo, sposato e con due figli, soffriva di crisi depressive. Era un architetto, come la moglie, che però era disoccupata.

De Lisi, in un gesto di estrema disperazione, si è gettato dal balcone del quinto piano della sede dell'assessorato al Lavoro di via Imperatore Federico, dove era in corso un tavolo tecnico sulla Formazione alla presenza dei sindacati. Immediatamente soccorso da un medico che era lì di passaggio, è stato trasferito all'ospedale Villa Sofia. Ma le sue condizioni gravissime non gli hanno lasciato scampo: De Lisi è morto poco dopo. 

De Lisi si trovava all'assessorato con alcuni colleghi. I lavoratori chiedevano certezze sul proprio futuro occupazionale. certezze che da troppo tempo mancano.

Un gesto, quello di De Lisi, di estrema protesta verso il sistema politico che "tiene in ostaggio" i lavoratori della Formazione Professionale. I dipendenti del Cefop e dell'Anfe, altro centro di formazione, da oltre due settimane stavano protestando, con manifestazioni e sit in, per il loro licenziamento nel dicembre e gennaio scorsi, chiedendo al governo regionale il reintegro nel servizio.
 
"Riccardo soffriva di depressione - spiega Giovanni Migliore della Cisl, che stava prendendo parte alla riunione - e per questo avvertiva probabilmente con piu' pesantezza e angoscia le forti difficolta' del settore e della sua condizione lavorativa".

 
Anche De Lisi era stato licenziato. Al Cefop lavoravano, prima degli scandali e della ''rivoluzione'' operata dalla Regione nel settore della formazione siciliana, oltre 325 persone.
 
Tra un mese, gli ex lavoratori del Cefop non percepiranno più il sussidio di disoccupazione: il primo settembre, dopo 7 mesi, non avranno più accesso al paracadute sociale.
 
"Era stato assunto nel 2005, lavorava come amministrativo - dice un ex dipendente del Cefop, che da giorni protesta davanti alla nuova sede dell'assessorato alla Formazione. - È il quinto suicidio dal 2011, quando siamo stati messi in casa integrazione, per la prima volta, ad oggi. Nessuno ci ascolta, ci ignorano tutti, siamo disperati".
 
Nel gruppo "Formazione professionale in Sicilia" di Facebook il cordoglio e la rabbia dei colleghi. "Basta parole adesso facciamo la guerra", scrivono alcuni.

 
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