In allegato
e inserito, la versione commentata, è lunga ma ci ho messo tutto quello
che vi serve,
per avere
una valutazione complessiva e cittadina del durissimo lavoro e impegno
che stiamo
facendo, da lavoratori e lavoratrici rigorosamente autorganizzati-e,
autogestiti, autofinanziati
e
indipendenti.inoltra Roberto Martelli da Usi e per tutto il raggruppamento op.
sociali in LOTTA
.
RESOCONTO COMMENTATO, INCONTRO 28 GENNAIO
2016 TRA DELEGAZIONE CITTADINA “OPERATRICI E OPERATORI SOCIALI IN LOTTA” (Usi,
Cobas e Cub) con Direttore e Dirigenti (Direttori di Direzione) del
Dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale
L’AUTORGANIZZAZIONE SINDACALE E SOCIALE
BATTE UN COLPO A FAVORE DI LAVORATORI E LAVORATRICI, DEI SERVIZI ALLA
CITTADINANZA, LA LOTTA PROSEGUE E IL PERCORSO CONGIUNTO ANCHE…mentre i
sindacati “concertativi”
stanno alla nostra rincorsa…DOPO LA
PROTESTA IL 21 GENNAIO, IL 28 IL CONFRONTO E LE PROPOSTE AUTORGANIZZATE E DAL
BASSO…
Roma 1° febbraio 2016
Si è svolto il 28 gennaio 2016, dopo il
partecipato e combattivo presidio e “social corner” del 21 gennaio promosso dal
RAGGRUPPAMENTO CITTADINO “OPERATRICI E OPERATORI SOCIALI IN LOTTA” (con Cobas,
Cub, Usi e Usicons) al Dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale in Viale
Manzoni 16, l’incontro programmato con il Direttore del Diparitmento Dott.
Giulioli e i Direttori di Direzione Baroncelli, De Cinti e Micheli, relativo a
una serie di questioni e materie di competenza del Dipartimento (Case di
Riposo, Centri Diurni Alzheimer, Farmacap, Accoglienza, Gestione Campi e
villaggi attrezzati rom e sinti, servizi sociali…).
Già il 21 gennaio, si era avuto un primo
scambio di notizie e incontro con il Dott. Giulioli, riprendendo la prassi
instaurata nella gestione ordinaria e che, con il commissariamento, ha avuto
una fase di assestamento, con il Direttore per un approfondimento sulle varie
questioni cittadine, si era concordato l’incontro con la partecipazione e la
presenza degli altri Dirigenti, oltre ad una prima interlocuzione “politica”
avuta il 4 dicembre 2015, con l’iniziativa promossa dal Laboratorio romano per
lo sciopero sociale al Campidoglio e la produzione di documenti da parte del
raggruppamento “operatrici – operatori sociali in lotta”.
Nella delegazione di 8 persone (ndr,
abbiamo dovuto per forza di cose retringere
Il numero dei delegate-e dai posti di
lavoro, a quelli che hanno fatto la funzione di portavoce di tutti-e, sulle
situazioni, criticità e problematiche di competenza del Dipartimento,
mantenendo uno spettro molto ampio e non con funzionari o distaccati sindacali,
ma con lavoratori e lavoratrici non solo Rsa di posti di lavoro, esperti e a
conoscenza delle varie questioni, MANTENENDO LA NATURA E CARATTERISTICA DI
AUTORGANIZZAZIONE CHE CI CONTRADDISTINGUE DA SEMPRE, anche rispetto a Cgil Cisl
Uil…), oltre ai lavoratori e lavoratrici componenti
Di Cobas, Cub e Usi e ai portavoce di vari
settori e servizi, faceva parte un portavoce dell’ALA (Assemblea
Lavoratrici-tori dell’Accoglienza), scelto da loro, gruppo di operatori e
operatrici che si è autorganizzato da alcuni mesi e che sta costruendo un
percorso anche con il più “antico” raggruppamento.
All’inizio dell’incontro, è stato
consegnato ai Dirigenti comunali, per loro conoscenza e per l’attualità delle
questioni poste, anche in termini di proposte operative, il documento elaborato
collettivamente dal Raggruppamento, del 4 dicembre e già consegnato al
Commissario straordinario Tronca e ai Sub commissari designate.
Dopo una breve introduzione del Direttore
Giulioli, che ha apprezzato la modalità e l’approccio tenuto dal raggruppamento
per questo tipo di confronto articolato (e non spezzettato su singoli argomenti
isolati tra loro), vi è stato da parte sua un aggiornamento sulle
iniziative messe in campo in questo periodo di commissariamento dal
Dipartimento
In primo luogo, anche come “risposta” a
quanto segnalato anche da noi, nei mesi precedenti in materia di come venivano
scritti e fatti i bandi di gara di appalto, che hanno suscitato con le
Direzioni precedenti forti perplessità e critiche di metodo e di merito, il
Dipartimento dal mese di gennaio 2016, sta facendo fare per 40 tra impiegati e
funzionari del Dipartimento, concordandolo con le Risorse Umane/Ufficio del
personale di Roma Capitale, tramite Ente accreditato dalla Regione Lazio,
un corso di formazione su come vanno predisposti correttamente i bandi di
gara, secondo le disposizioni di legge in vigore (codice degli appalti D.
Lgs. 163/2006) e in sintonia con gli orientamenti e
indicazioni dell’Unione Europea, con la prospettiva di estendere tale
percorso formativo in future, anche ai dipendenti in forza ai 15
Municipi di Roma Capitale (cioè alle varie stazioni appaltanti centrali e
territoriali).
Notizia che potrebbe aiutare alla
riduzione dei danni provocati non solo da coloro che sis ono trovati coinvolti
nelle inchieste di “mafia capitale”, con bandi di gara sospesi e annullati “in
autotuela” perchè illegittimi irregolari e “truffaldini”, ma nell’ottica di
dare un segnale di discontinuità con il passato, di certezza, regolarità
E trasparenza di meccanismi, procedure e
criteri più opportuni per i bandi di gara,
a beneficio di chi partecipa alle
gare, nonchè indirettamente per chi ci lavora e per i beneficiari dei servizi
(utenza, famiglie, cittadinanza), in primis per quelli alla persona.
In secondo luogo, il Dipartimento ha
comunicato che a partire dai bandi di imminente pubblicazione (ndr, abbiamo
anche chiesto come è emerso nell’analisi dei singoli settori e servizi, di verificare
anche per quelli in corso di espletamento la possibilità di correzioni per
evitare di avere altre “storture e deviazioni” come condotta legale e
certa, nonchè per ridurre I danni e le disparità di trattamento), il criterio
dell’OFFERTA ECONOMICAMENTE PIU’ VANTAGGIOSA, non sarà con il meccanismo di
ripartizione 60% offerta tecnica e 40% offerta economica, che è stato usato in
modo inopportune in altri bandi peril settore “sociale” e i servizi alla
persone e che, come segnalato e denunciato molte volte anche da noi,
produce l’effetto di un “massimo ribasso camuffato” e l’aggiudicazione a enti,
cooperative e cordate a costi anche inferiori al costo complessivo lordo del
lavoro (tabelle ministeriali per il CCNL Cooperative Sociali), di fatto
eliminando cooperative ed enti che rispettano le regole per avere margini di
“lucro”, olte al danno concreto a lavoratori e lavoratrici
In terzo luogo, accogliendo una nostra
“storica” richiesta e rivendicazione, nei bandi di gara e nelle procedure, sarà
inserita la CLAUSOLA SOCIALE”, che permette se applicata correttamente di
garantire il passaggio diretto, l’assorbimento, la continuità lavorativa e la
prosecuzione alle medesime condizioni per la forza lavoro utilizzata, come da
articolo 37 sui cambi di gestione/appalto del CCNL Coop. Sociali (Ndr, sempre
con l’intervento e la procedura prevista dal CCNL, delle strutture sindacali
anche di quelle autorganizzate o di base come le nostre e l’attiva, costante,
combattiva e tenace vigilanza delle Rsa – rappresentanze sindacali aziendali
interne- come è prassi consolidata per le nostre strutture sui posti di lavoro,
, escludendo quindi perchè non attinente, l’applicazione del jobs act, come
siamo già riusciti ad ottenere con accordi in diversi cambi di gestione a Roma,
perchè l’assorbimento ex art. 37 CCNL esclude i contratti a tutele crescenti e
le alter conseguenze dannose per noi lavoratori e lavoratrici del Jobs Act…).
Il Dipartimento è più orientato ad
inserire per i prossimi bandi di gara (per esempio, villaggi
attrezzati-gestione campi rom, centri diurni Alzheimer…) il criterio di
ripartizione tra offerta tecnica/offerta economica 80%-20% o 70% - 30%.
Su questo aspetto, la delegazione di
operatrici – operatori sociali in lotta, apprezzando la scelta di campo,
verificherà in concreto se questa dichiarazione sarà effettiva.
Il Dipartimento comunica inoltre che è
stata ulteriormente rafforzato il trasferimento di competenze, verso il
Dipartimento Mobilità e Trasporti, per il TRASPORTO, (anche scolastico ma non
solo) per disabili, così come per le competenze relative alla MANUTENZIONE
delle strutture di pertinenza del Dipartimento Politiche Sociali, al SIMU (ex
Lavori Pubblici), nell’ambito della semplificazione e riordino di competenze
tecniche e funzionali tra Dipartimenti.
La delegazione di lavoratori e
lavoratrici, preso atto delle informazioni di carattere generale, segnala che
in molti settori e servizi, si registra il ritardo o il mancato pagmento delle
retribuzioni (salari, stipend e anche 13°)a dipendenti, soci o precari, per effetto
di blocchi di fatture agli enti e cooperative appaltatori, o la difficoltà in
molte cooperative di avere liquidità per garantire il regolare pagamento di
retribuzioni e salari, oltre al normale funzionamento di servizi e attività
(comprese le difficoltà per il conseguimento del DURC…).
La questione è duplice, a fronte di
prestazioni lavorative effettuate dal personale esternalizzato, non corrisponde
il pagamento secondo la tempistica del CCNL (art. 84 Coop Sociali) o in base a
regolamenti e prassi interne, in alcuni casi le famiglie di chi lavora sono in
fortissima sofferenza anche di ambito sociale, abitativo, di gestione normale
della vita e degli impegni usuali (pagamento mutui, affitti, bollette,
prestiti, mantenimento alimentare, spese sanitarie o di trasporto…), perchè
migliaia di persone che lavorano nel terzo settore, con la retribuzione ci
sopravvivono e ritardi che si accumulano (da un mese in genere per molti enti e
cooperative, fino ai 6 mesi per le coop del settore dell’accoglienza…).
Si richiede portando anche casi concreti,
come per le case di riposo (ndr Domus Caritatis-ATI Mediterranea, Coop Pegaso
per Centri Diurni e altre a titolo di esempi) dove si sono fatte, specie dal
sindacato Usi, anche le segnalazioni alle stazioni appaltanti e
all’Osservatorio Comunale sul lavoro (ndr in applicazione dei meccanismi e
procedure previsti dalla Delibere di Consiglio Comunale in vigore, 135/2000 e
259/2005), una verifica della REGOLARITA’ DELLE PROCEDURE, NONCHE’ IL
RIPRISTINO DELLE NORMALITA’ PER LE OPERAZIONI DI LIQUIDAZIONE DELLE FATTURE
PRESENTATE E LA CELERITA’ PER QUELLE A POSTO CONTABILMENTE E
AMMINISTRATIVAMENTE, DEL PAGAMENTO CON EMISSIONE DEI BONIFICI A ENTI E
COOPERATIVE (Ndr, il che si traduce nella corresponsione MATERIALE DELLE
RETRIBUZONI CON LE QUALI SI CAMPA…), i Dirigenti del Dipartimento, prendono
atto delle problematiche e si impegnano a verificare quanto di loro competenza,
sollecitando anche la Ragioneria Generale sull’argomento, comprendendo le
ricadute “sociali” della situazione.
La Direzione del Dipartimento, su alcuni
casi, segnala che vi sono stati interventi che hanno bloccato le procedure
contabili, rimandando indietro con osservazioni e rilievi che hanno ritardato
le procedure, da parte del MEF o dalla Ragioneria Genrale Comunale, alle
rispettive ragionerie delle stazioni appaltanti, non solo per quelli di natura
centralizzata, ma anche per alter.
In particolare, per situazioni segnalate
dall’Usi per alcuni Municipi sui quali chiede un intervento di indirizzo e
coordinamento anche per la verifica corretta delle tariffazioni secondo tabelle
aggiornate al 2013 del CCNL Coop Sociali (in modifica della precedente D.G.C.
355/2011), il Dipartimento ribadendo che non è direttamente responsabile per
gli appalti di livello municipale (Assistenza domiciliare ad anziani SAISA,
disabilità SAISH, minori SISMIF, scuole – Aec), nonchè sull’intervento della
portavoce dei Cobas sulle modifiche al meccanismo di accreditamento dei servizi
e attività (sempre posto dalla D.G.C. 355) anche per la qualità dei servizi
alla cittadinanza oltre che per il rispetto di chi lavora, collegandosi
all’intervento dell’Usi, si impegna a fare degli approfondimenti e verifiche,
prima di prendere iniziative di circolari o note dipartimentali di indirizzo e
vigilanza, a tutte le stazioni appaltanti, rassicurando le strutture sindacali
di Usi, Cobas e Cub e al resto della delegazione, che non sarà permesso o
consentito alcun effetto di “contagio” penalizzante (municipi non
in linea) in caso di riscontro di “interpretazioni” diverse dalle disposizioni
impartite con nota ai Municipi e stazioni appaltanti nel 2015, sia sulla
regolarità delle procedure di liquidazione e messa in pagamento delle fatture,
che della corretta – aggiornata tariffazione secondo il CCNL parte economica.
Per i servizi e settori: Case di Riposo
(Baroncelli) per Domus Caritatis in proroga e coop uscente da CdR Roma 3, ha
ricevuto la nota dell’Osservatorio comunale su segnalazione dell’Usi,
risponderanno a breve, per i mancati pagamenti di stipendio dicembre 2015 e 13°
per la parte contabile di loro competenza, dichiarano che è stata emessa
fattura in liquidazione (è alla Ragioneria generale) di Settembre 2015, sono in
corso le procedure di verifica per la messa in liquidazione delle faure di Ottobre
2015 e Novembre 2015, non è stata ancora presentata da Domus Caritatis, la
fattura di Dicembre 2015.
Il Gruppo LA CASCINA, di cui fa parte la
D.C. e l’ATI con Mediterranea, attualmente commissariato, non ha più
interdittiva antimafia e può partecipare a bandi di gara, il Dipartimento
controlla la situazione, non è intervenuto sulla vicenda “utilizzo personale
interinale-in somministrazione” e loro uso improprio, perchè “non ha letto che
ci stave anche questo nella segnalazione Usi” (è nella stessa segnalazione
degli stipend e 13° non pagati, datata 11 gennaio 2015, ndr) su questo
punto e si è limitata “solo” alla vicenda retribuzioni.
Rispetto al mancato ingresso della
cooperative subentrante (IL CIGNO) aggiudicataria dell’appalto a CdR di
Roma 3, la Direzione inform ache, stante la concomitanza delle festività
natalizie (!) con il termine di 35 giorni per ricorsi in opposizione agli esiti
di gara, il termine originario non è partito come preventivato il 7 dicembre
2015, ma il 7 gennaio 2016, giustificando la proroga a Domus Caritatis
fino a fine febbraio. Prende atto della segnalazione della portavoce Usi della
Casa di Riposo, sul fatto che in questa fase transitoria, si fa fatica a
lavorare con serenità, specie se non si è pagati come forza lavoro in organico,
a differenza degli “interinali”, che non ci dovrebbero più essere nemmeno in
affiancamento perchè ormai tutto il personale ha il titolo di O.S.S., è pagato
regolarmente. Informa che per la corretta procedura dell’articolo 37 del CCNL
sul cambio di appalto, Domus Caritatis non ha ancora mandato l’elenco del
personale in organico nè alla Coop sociale IL CIGNO, nè a Cgil, Cisl e USI,
come avrebbe dovuto fare, per permettere
la regolarità del passaggio e assorbimento
del personale. Intanto, molti dipendenti di Roma 3 hanno formalizzato a Domus
Caritatis, per il mancato pagamento di retribuzione arretrata e 13°, la messa
in mora e diffida ad adempiere.
Questa situazione di incertezza lavorativa
e di programmazione, si sta ripercuotendo negativamente sul servizio,
oltrettutto si segnala che da tempo è bloccato l’ingresso di altri anziani
nelle Case di Riposo comunali, con diversi casi di persone non più
autosufficienti, con la richiesta di verifica di un maggior supporto per la
parte infermieristica, non potendo il personale OSS in organico, prendersi
responsabilità e competenze su attività che non può fare senza coordinamento di
figure sanitarie (medico o infermiere), come la somministrazione di terapie e
il controllo medico, come richiedono anche i responsabili comunali delle case
di riposo. Si apre una vivace discussione con la Direzione del settore, sulla
questione delle competenze della figura di OSS, in merito alla somministrazione
di farmaci e al futuro delle case di riposo comunali, allo stato attuale non si
prevede la loro dismissione o il passaggio a Residenza Sanitaria Assistenziale
RSA, di competenza di AASSLL e Regione (ndr, sul punto abbiamo le nostre
perplessita, che non ci siano al Comune chi ci pensi, a questa ulteriore
esternalizzazione e dismissione come alleggerimento di competenze comunali, a
fronte di anziani numerosi anche in lista di attesa che con il passare del
tempo, da autosufficienti… perdono tale capacità).
Si segnala da USI, il limite di figura OSS
rispetto all’inquadramento, attualmente è ancora C1 (ex 4° livello CCNL), COME
BASE DI COSTO COMPLESSIVO LORDO DEL LAVORO, mentre se si dovesse applicare
correttamente il CCNL in vigore, la figura di OSS dovrebbe essere inquadrata in
C2, mentre al personale sarebbero fatte richieste di attività maggiormente
specialistiche e “professionalizzanti”.
La Direzione prende atto del rilievo,
valutando peril futuro degli strumenti correttivi, dal punto di vista delle
“competenze” e mansion…
Portinerie case di riposo (c.d. portinerie
sociali): si richiede alla Direzione di verificare
la situazione del bando fatta dai dirigenti predecenti, che aveva già visto
interventi e segnalazioni congiunte di Cub e Usi già da luglio 2015, con
parziali correzini del bando e del disciplinare di gara, per cercare di
rimetterlo in sintonia con le indicazioni del Dipartimento annunciate
prima, la Direzione del settore dipartimentale, comunica che non è in
condizioni di rimettere in toto correzioni sostanziali, in virtù del fatto che
le attività codificate di chi lavora nelle portinerie non è tipica di
“operatori sociali” ma di altra figura (come i portieri degli stabili), quindi
il tipo di bando di gara è fatto come “opera pubblica” e non come “servizio
sociale, educativo o sanitario”, con criterio del massimo ribasso secondo
l’applicazione del D. Lgs. 163/2006. La Dirigente è in carica da 4 mesi e pur
non utilizzando meccanismi penalizzanti, può provare a fare correttivi che non
modificano quello che è stato già fatto e approvato a livello centrale.
Il portavoce della CUB, specifica le
modificazioni materiali delle mansion e attività chieste e consolidate come
prassi, rispetto all’originario inizio del servizio (proveniente dal progetto
“Notti serene”), che assimilano tale figura professionale più agli operatori
sociali che ai portiere degli stabili e dei condomini…
Ci si riserva di fare ulteriori
approfondimenti specifici sulla questione, anche per quanto riguarda la
salvaguardia occupazionale, salariale e la continuità lavorativa
di chi ci lavora, per evitare
disparità di trattamento rispetto alle indicazioni di tutela lavorativa
annunciate dal Dipartimento.
Azienda Speciale Famacap: interviene facendo la ricostruzione storica delle
vicende degli ultimi anni e la gestione attuale, il componente Rsa Usi della
Farmacap, con gli interventi della Giunta Comunale, dei precedenti Direttori,
rispetto alla messa in liquidazione dell’Azienda speciale comunale, per i
bilanci in negativi certificati degli ultimi 2 anni, con la mancata
predisposizione del recupero di crediti perchè dichiarati “inesigibili”. La
gestione attuale ha ottenuto il recupero di parte di quei crediti da Comune e
Regione Lazio, una convenzione annuale con Roma Capitale per l’anno 2016 (euro
1.600.000= totali, con copertura attuale per i primi 6 mesi del 2016, come
fondi disponibili nel Bilancio capitolino) per le attività del settore sociale,
la riorganizzazione dei servizi agli anziani fragili incardinate nelle farmacie
comunali di Farmacap, come intervento sociale sul territorio e nei quartieri
popolari e periferici di Roma, fattore positivo di valorizzazione -
integrazione dei servizi sociali di Farmacap con le attività farmaceutiche.
Rimane pendente il ricorso al TAR, firmato
da 120 dipendenti di Farmacap (sui 370 attuali) in opposizione alla ipotesi di
dismissione della Farmacap, adesso la valutazione è di maggiore serenità
sull’emergenza liquidazione e tenuta dei posti di lavoro, rimangono ancora le
criticità per il futuro dell’azienda, degli importanti servizi svolti sul
territorio (farmacie, sociale, asilo nido aziendale e servizi educativi), con
mantenimento della sua natura pubblica (ndr ipotesi precedente comunale, la
parziale vendita di parte della società, con trasformazione in Spa a
maggioranza pubblica e ingresso dei privati, anche con cessini di ramo
d’azienda…), si richiede un monitoraggio della situazione anche per la verifica
sui capitoli di Bilancio comunale, peril 2015 la Farmacap ha comunicato alle
OO.SS. e alle Rsa interne, il raggiungimento di un piccolo utile, che bloccherebbe
la messa in liquidazione ipotizzata, il Dipartimento prende atto delle
sollecitazioni ma ricorda che nella gestione commissariale, alcune scelte non
possono essere fatte dai dirigenti comunali, ma solo gestate in vista dei
futuri organismi comunali (sindaco, giunta e assemblea capitolina). Si impegna
a verificare con Direzione e Presidenza-gestione commissariale i vari aspetti
segnalati dal delegato sindacale interno
VILLAGGI ATTREZZATI-CAMPI ROM: il Dipartimento annuncia che è IMMINENTE il BANDO DI
GARA EUROPEO, di prossima pubblicazione.
Ribadisce l’applicazione di parametric
idonei rispetto al passato per l’inserimento della clausola sociale e delle
tutele per chi lavora, pur nella situazione limitative della insufficienza dei
fondi a disposizione e del processo di riorganizzazione dei campi e villaggi
attrezzati attualmente esistenti, nell’ottica di superamento graduale, come
anche richiesta dalla Commissione dell’Unione Europea, della logica dei campi
rom e alle “azioni positive”, da fare in modo progressivo, per la situazione
abitativa delle famiglie e delle condizioni di integrazione e di inclusion
sociale.
Interviene sul punto il delegato e Rsa
Usi, che apprezza la dichiarazione del Dipartimento per la clausola sociale e
la tutela occupazionale, fermo restando la necessità di verificare in concreto
l’effetività e il carattere vincolante di tale dichiarazione (ndr
vigileremo e controlleremo, se del caso anche in sintonia con enti interessati
a percorsi virtuosi e nel rispetto dei ruoli e competenze differenti, tra
sindacato autorganizzato e cooperative, sul contenuto del bando di gara…),
esprime le difficoltà lavorative anche in termini di qualità della vita e del
lavoro che si svolge con le famiglie e gli abitanti dei campi, in questa situazione
“emergenziale”, anche a seguito delle ricadute sociali, lavorative e di
prospettiva di una reale inclusione sociale delle persone di etnia rom, sinti,
nella vita normale della città di Roma, dovute alla dismissione e chiusura da
settembre del 2015, delle attività di scolarizzazione rom e di mediazione
interculturale da parte del Comune.
Segnala inoltre il degrado in termini di
salute e sicurezza nei campi, sia per le tutele sanitarie di chi ci abita, che
delle doverose misure di “sorveglianza sanitaria” di chi ci lavora, chiedendo
un maggiore sostegno a tutti i soggetti che a vario titolo sono competenti,
dipartimento, cooperative appaltatrici e lavoratori (ndr, la questione
della salute e sicurezza nel terzo settore e coop sociali, che è uno dei
cavalla di battaglia e di intervento di tutto il raggruppamento
operatrici-tori sociali in lotta, delle Rsa e Rls Usi, come dei
Cobas e della Cub)
Si auspica da parte del delegato
sindacale, come si dichiara d’accordo il Direttore di Direzione De Cinti, una
maggiore valorizzazione di tutte quelle azioni positive e virtuose messe in
campo finora, che contrastino i luoghi comuni sui rom e si oppongano, anche dal
punto di vista culturale, al razzismo strisciante e alle discriminazioni.
SETTORE ACCOGLIENZA: interviene il
portavoce dell’ALA (assemblea lav. Accoglienza), che segnala per le cooperative
Eta Beta, Un sorriso e IN opera, le vicende di mancati pagamenti di
retribuzioni e salari (5-6 mesi), problema delle condizioni contrattuali, anche
per quanto riguarda i contratti “precari” e gli inquadramenti utilizzati, la
carenza in presenza di situazione di tutela su salute e sicurezza, del rispetto
della sorveglianza sanitaria e delle misure previste dalla legge in materia,
con rischio di condizioni non idonee e di patologie contratte sul lavoro, oltre
ai rischi per gli utenti. Per Coop Un sorriso, è stato aperto anche un
procedimento di controllo all’Osservatorio comunale sul lavoro, tramite
associazione CLAP, alla quale sis ono rivolte diverse lavoratrici.
Segnala un intreccio di competenze, specie
per gli SPRAAR, tra Ministero degli Interni, Prefettura e Roma Capitale, che
rende particolarmente complessa la possibilità di svolgimento in condizioni
ottimali del servizio, che non sia sempre in logica di emergenza, svincolato
dagli effetti negative prodotti dal “mafia capitale”, oltre alle condizioni
degradate di lavoro e di programmazione delle attività per gli
operatori e operatrici. Segnala
situazioni di irregolarità per debiti “fuori bilancio 2014- 2015, sui quali il
Direttore Giulioli, risponde che il Comune ha fatto le Deliberazioni, ma sono
tornate indietro con il mancato pagamento delle fatture relative con
osservazioni del MEF e della Ragioneria Generale del Comune, con controlli che
rendono molto difficile l’immediata soluzione.
E’ doverso secondo il Dipartimento, il
rispetto delle regole sulla rendicontazione, per evitare che tale situazione
diventi ingestibile.
Il portavoce di ALA segnala che tale
questione porta anche all’effetto per le cooperative, di aver agito con servizi
aperti e utenti assegnati, senza le convenzioni regolarizzate o sottoscritte,
quindi senza la possibilità di avere le certificazioni per il DURC, con blocco
di fatture presentate e l’impossibilità di poter proseguire in modo continuo
con le attività lavorative e il pagamento delle retribuzioni spettanti.
Il Direttore dichiara che si sta seguendo
a tutti i livelli la questione e le sue implicazioni, con tavoli
interistituzionali, la carenza di fondi attuale è frutto dell’uso
eccessivo di affidamenti diretti ora al
vaglio delle inchieste di mafia capitale, peril future dovranno essere
predisposti nuovi bandi regolari, ma pur con l’applicazione di calusole
sociali, con il limite dei posti disponibili, per opportune e misurate scelte
politiche in materia di “accoglienza”, non
di competenza del Dipartimento.
Centri Diurni Alzheimer: si segnala da parte della Coop sociale Pegaso, la
carenza di liquidità, con il pagamento di acconti sulla retribuzione di
Dicembre 2015 e il
Mancato pagament di gennaio 2016, anche
qui con problemi di fatturazioni e di blocchi di fature dal MEF alla Ragioneria
Generale comunale.
I sindacat USI e CUB, annunciano che nel
pomeriggio del 28 gennaio, avranno incontro congiunto con il Presidente della
Cooperativa Pegaso, per avere chiarimenti sulla situazione degli stipend e
sulla situazione degli appalti (Ndr, nell’incontro sindacsle del 28 pomeriggio,
abbiamo saputo che la cooperativa Pegaso è stata messa in liquidazione,
peri due centri diurni Hansel e Gretel e Incanto Home, la Pegaso sta
formalizzando la CESSIONE DI RAMO D’AZIENDA, come prevede l’articolo 2112 del
codice civile, con il passaggio anche della forza lavoro e dell’appalto in
proroga a cooperative DEL GRUPPO LA CASCINA…)
La Direzione conferma che è in corso la
procedura su bando pubblicato, per la gara dei centri diurni Alzheimer, con
scadenza presntazione offerte fissata alla fine di febbraio 2016 (ndr, 24
febbraio) e che anche in questo caso, saranno osservate le tutele
occupazionali. Le rappresentanze sindacali e il raggruppamento, annunciano che
anche in questo caso vigileranno che tutto vada a buon fine.
In conclusione, dopo oltre due ore e
mezza di confronto, la Direzione prendendo spunto dale osservazioni del
documento consegnato anche a loro e a dicembre ai Commissari e subcommissari
designati, indica che sarà impegno dell’Amministrazione, in prosecuzione di
quano finora avviato anche nella gestione normale della precedente Giunta,
arrivare ad un processo di modifica della Deliberazione 355/2011
sull’ACCREDITAMENTO, anche per quano riguarda le questini dell’ASSISTENZA
DOMICILIARE (che ribadisce è di competenza dei Municipi, ma su indirizzo e
coordinamento Dipartimentale), eliminare gli effetti negativi per utenza e
cittadinanza, nel rispetto degli operatori, attraverso una nuova DELIBERAZIONE
DELLA PROSSIMA GIUNTA CAPITOLINA, come SCELTA POLITICA e un lavoro complessivo
chiaro e certo, pur valutando per la sua lunga esperienza di dirigente comunale
(ndr a 70 giorni dalla pensione…beato lui), che non è più sostenibile l’impatto
economico di Roma Capitale come era in passato, per l’assistenza domiciliare
come si è sviluppata in questi 30 anni, in particolare per i servizi ai MINORI.
Si rende disponibile, anche per le varie
Direzioni del Dipartimento, a ulteriori e successive approfondimenti, se
necessary, ricordando di chiedere incontri con un certo preavviso, in modo da
potersi organizzare, ribadisce che per le altre questioni indicate nel
documento consegnato (Aec e servizi scolastici integrative per disabilità e
minori, scolarizzazione rom e mediazione interculturale, asili nido in
convenzione a private e cooperative) la competenza è di altro Dipartimento, al
quale invita a rivolgersi, pur sottolineando che per la scolarizzazione rom e
gli Aec, il limite tra attività educative e scolastica e il suo collegamento
con i servizi sociali veri e propri,
è ancora labile, a seconda della
qualificazione e delle scelte politiche generali, anche di sostenibilità
economica (ndr, leggi risorse esigue nei Bilanci e tagli, dismissioni,
privatizzazioni ed esternalizzazioni…) può avere come è avvenuto in passato, un
lavoro da fare in sintonia con i vari soggetti comunali e gli attori sociali
interssati.
La delegazione ha ringraziato per la
disponibilità e si prende l’impegno di sviluppare le notizie apprese sui tavoli
di confronto con cooperative ed enti e di estendere gli
aspetti generali, di nuovo ai Commissari
in Campidoglio e alla cittadinanza.
PROSSIMI APPUNTAMENTI: 3 Febbraio,
interlocuzione con iniziativa promossa al Campidoglio del Social Pride.
15 febbraio ore 20 riunione OPERATORI E
OPERATRICI SOCIALI IN LOTTA (con Cobas, Usi, Cub, Usicons), APERTO AD ALA E
COORDINAMENTI VARI, a viale Manzoni 55 presso sede Cobas, per incontro
preparatorio del percorso di AUTOFORMAZIONE sui punti decisi alla riunione
pubblica del 19 dicembre 2016 (il jobs act nel terzo settore, salute e
sicurezza, lavoro volontario e gratuito, autodifesa nei cambi di appalto e
condizioni di lavoro).
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