martedì 2 febbraio 2016

1 febbraio - Resoconto Commentato: incontro 28 gennaio 2016 Dipartimento Politiche Sociali - Roma Capitale



In allegato e  inserito, la versione commentata, è lunga ma ci ho messo tutto quello che vi serve,
per avere una valutazione complessiva e cittadina del durissimo lavoro e impegno
che stiamo facendo, da lavoratori e lavoratrici rigorosamente autorganizzati-e, autogestiti, autofinanziati
e indipendenti.inoltra Roberto Martelli da Usi e per tutto il raggruppamento op. sociali in LOTTA


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RESOCONTO COMMENTATO, INCONTRO 28 GENNAIO 2016 TRA DELEGAZIONE CITTADINA “OPERATRICI E OPERATORI SOCIALI IN LOTTA” (Usi, Cobas e Cub) con Direttore e Dirigenti (Direttori di Direzione) del Dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale

L’AUTORGANIZZAZIONE SINDACALE E SOCIALE BATTE UN COLPO A FAVORE DI LAVORATORI E LAVORATRICI, DEI SERVIZI ALLA CITTADINANZA, LA LOTTA PROSEGUE E IL PERCORSO CONGIUNTO ANCHE…mentre i sindacati “concertativi”
stanno alla nostra rincorsa…DOPO LA PROTESTA IL 21 GENNAIO, IL 28 IL CONFRONTO E LE PROPOSTE AUTORGANIZZATE E DAL BASSO…
 
Roma 1° febbraio 2016


Si è svolto il 28 gennaio 2016, dopo il partecipato e combattivo presidio e “social corner” del 21 gennaio promosso dal RAGGRUPPAMENTO CITTADINO “OPERATRICI E OPERATORI SOCIALI IN LOTTA” (con Cobas, Cub, Usi e Usicons) al Dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale in Viale Manzoni 16, l’incontro programmato con il Direttore del Diparitmento Dott. Giulioli e i Direttori di Direzione Baroncelli, De Cinti e Micheli, relativo a una serie di questioni e materie di competenza del Dipartimento (Case di Riposo, Centri Diurni Alzheimer, Farmacap, Accoglienza, Gestione Campi e villaggi attrezzati rom e sinti, servizi sociali…).
Già il 21 gennaio, si era avuto un primo scambio di notizie e incontro con il Dott. Giulioli, riprendendo la prassi instaurata nella gestione ordinaria e che, con il commissariamento, ha avuto una fase di assestamento, con il Direttore per un approfondimento sulle varie questioni cittadine, si era concordato l’incontro con la partecipazione e la presenza degli altri Dirigenti, oltre ad una prima interlocuzione “politica” avuta il 4 dicembre 2015, con l’iniziativa promossa dal Laboratorio romano per lo sciopero sociale al Campidoglio e la produzione di documenti da parte del raggruppamento “operatrici – operatori sociali in lotta”.
Nella delegazione di 8 persone (ndr, abbiamo dovuto per forza di cose retringere
Il numero dei delegate-e dai posti di lavoro, a quelli che hanno fatto la funzione di portavoce di tutti-e, sulle situazioni, criticità e problematiche di competenza del Dipartimento, mantenendo uno spettro molto ampio e non con funzionari o distaccati sindacali, ma con lavoratori e lavoratrici non solo Rsa di posti di lavoro, esperti e a conoscenza delle varie questioni, MANTENENDO LA NATURA E CARATTERISTICA DI AUTORGANIZZAZIONE CHE CI CONTRADDISTINGUE DA SEMPRE, anche rispetto a Cgil Cisl Uil…), oltre ai lavoratori e lavoratrici componenti
Di Cobas, Cub e Usi e ai portavoce di vari settori e servizi, faceva parte un portavoce dell’ALA (Assemblea Lavoratrici-tori dell’Accoglienza), scelto da loro, gruppo di operatori e operatrici che si è autorganizzato da alcuni mesi e che sta costruendo un percorso anche con il più “antico” raggruppamento.
All’inizio dell’incontro, è stato consegnato ai Dirigenti comunali, per loro conoscenza e per l’attualità delle questioni poste, anche in termini di proposte operative, il documento elaborato collettivamente dal Raggruppamento, del 4 dicembre e già consegnato al Commissario straordinario Tronca e ai Sub commissari designate.
Dopo una breve introduzione del Direttore Giulioli, che ha apprezzato la modalità e l’approccio tenuto dal raggruppamento per questo tipo di confronto articolato (e non spezzettato su singoli argomenti isolati tra loro),  vi è stato da parte sua un aggiornamento sulle iniziative messe in campo in questo periodo di commissariamento dal Dipartimento
In primo luogo, anche come “risposta” a quanto segnalato anche da noi, nei mesi precedenti in materia di come venivano scritti e fatti i bandi di gara di appalto, che hanno suscitato con le Direzioni precedenti forti perplessità e critiche di metodo e di merito, il Dipartimento dal mese di gennaio 2016, sta facendo fare per 40 tra impiegati e funzionari del Dipartimento, concordandolo con le Risorse Umane/Ufficio del personale di Roma Capitale, tramite Ente accreditato  dalla Regione Lazio, un corso di formazione su come vanno predisposti correttamente i bandi di gara, secondo le disposizioni di legge in vigore (codice degli appalti  D. Lgs. 163/2006) e in sintonia con gli orientamenti  e indicazioni dell’Unione Europea, con la prospettiva di estendere tale percorso formativo  in future, anche ai dipendenti in forza ai 15  Municipi di Roma Capitale (cioè alle varie stazioni appaltanti centrali e territoriali).
Notizia che potrebbe aiutare alla riduzione dei danni provocati non solo da coloro che sis ono trovati coinvolti nelle inchieste di “mafia capitale”, con bandi di gara sospesi e annullati “in autotuela” perchè illegittimi irregolari e “truffaldini”, ma nell’ottica di dare un segnale di discontinuità con il passato, di certezza, regolarità
E trasparenza di meccanismi, procedure e criteri più opportuni per i bandi di gara,
a beneficio di chi partecipa  alle gare, nonchè indirettamente per chi ci lavora e per i beneficiari dei servizi (utenza, famiglie, cittadinanza), in primis per quelli alla persona.
In secondo luogo, il Dipartimento ha comunicato che a partire dai bandi di imminente pubblicazione (ndr, abbiamo anche chiesto come è emerso nell’analisi dei singoli settori e servizi, di verificare anche per quelli in corso di espletamento la possibilità di correzioni per evitare di avere altre “storture e deviazioni” come condotta legale e certa, nonchè per ridurre I danni e le disparità di trattamento), il criterio dell’OFFERTA ECONOMICAMENTE PIU’ VANTAGGIOSA, non sarà con il meccanismo di ripartizione 60% offerta tecnica e 40% offerta economica, che è stato usato in modo inopportune in altri bandi peril settore “sociale” e i servizi alla persone e che, come segnalato e denunciato molte volte anche da noi,  produce l’effetto di un “massimo ribasso camuffato” e l’aggiudicazione a enti, cooperative e cordate a costi anche inferiori al costo complessivo lordo del lavoro (tabelle ministeriali per il CCNL Cooperative Sociali), di fatto eliminando cooperative ed enti che rispettano le regole per avere margini di “lucro”, olte al danno concreto a lavoratori e lavoratrici
In terzo luogo, accogliendo una nostra “storica” richiesta e rivendicazione, nei bandi di gara e nelle procedure, sarà inserita la CLAUSOLA SOCIALE”, che permette se applicata correttamente di garantire il passaggio diretto, l’assorbimento, la continuità lavorativa e la prosecuzione alle medesime condizioni per la forza lavoro utilizzata, come da articolo 37 sui cambi di gestione/appalto del CCNL Coop. Sociali (Ndr, sempre con l’intervento e la procedura prevista dal CCNL, delle strutture sindacali anche di quelle autorganizzate o di base come le nostre e l’attiva, costante, combattiva e tenace vigilanza delle Rsa – rappresentanze sindacali aziendali interne- come è prassi consolidata per le nostre strutture sui posti di lavoro, , escludendo quindi perchè non attinente, l’applicazione del jobs act, come siamo già riusciti ad ottenere con accordi in diversi cambi di gestione a Roma, perchè l’assorbimento ex art. 37 CCNL esclude i contratti a tutele crescenti e le alter conseguenze dannose per noi lavoratori e lavoratrici del Jobs Act…).
Il Dipartimento è più orientato ad inserire per i prossimi bandi di gara (per esempio, villaggi attrezzati-gestione campi rom, centri diurni Alzheimer…) il criterio di ripartizione tra offerta tecnica/offerta economica 80%-20% o 70% - 30%.
Su questo aspetto, la delegazione di operatrici – operatori sociali in lotta, apprezzando la scelta di campo, verificherà in concreto se questa dichiarazione sarà effettiva.
Il Dipartimento comunica inoltre che è stata ulteriormente rafforzato il trasferimento di competenze, verso il Dipartimento Mobilità e Trasporti, per il TRASPORTO, (anche scolastico ma non solo) per disabili, così come per le competenze relative alla MANUTENZIONE delle strutture di pertinenza del Dipartimento Politiche Sociali, al SIMU (ex Lavori Pubblici), nell’ambito della semplificazione e riordino di competenze tecniche e funzionali tra Dipartimenti.
La delegazione di lavoratori e lavoratrici, preso atto delle informazioni di carattere generale, segnala che in molti settori e servizi, si registra il ritardo o il mancato pagmento delle retribuzioni (salari, stipend e anche 13°)a dipendenti, soci o precari, per effetto di blocchi di fatture agli enti e cooperative appaltatori, o la difficoltà in molte cooperative di avere liquidità per garantire il regolare pagamento di retribuzioni e salari, oltre al normale funzionamento di servizi e attività (comprese le difficoltà per il conseguimento del DURC…).
La questione è duplice, a fronte di prestazioni lavorative effettuate dal personale esternalizzato, non corrisponde il pagamento secondo la tempistica del CCNL (art. 84 Coop Sociali) o in base a regolamenti e prassi interne, in alcuni casi le famiglie di chi lavora sono in fortissima sofferenza anche di ambito sociale, abitativo, di gestione normale della vita e degli impegni usuali (pagamento mutui, affitti, bollette, prestiti, mantenimento alimentare, spese sanitarie o di trasporto…), perchè migliaia di persone che lavorano nel terzo settore, con la retribuzione ci sopravvivono e ritardi che si accumulano (da un mese in genere per molti enti e cooperative,  fino ai 6 mesi per le coop del settore dell’accoglienza…).
Si richiede portando anche casi concreti, come per le case di riposo (ndr Domus Caritatis-ATI Mediterranea, Coop Pegaso per Centri Diurni e altre a titolo di esempi) dove si sono fatte, specie dal sindacato Usi,  anche le segnalazioni alle stazioni appaltanti e all’Osservatorio Comunale sul lavoro (ndr in applicazione dei meccanismi e procedure previsti dalla Delibere di Consiglio Comunale in vigore, 135/2000 e 259/2005), una verifica della REGOLARITA’ DELLE PROCEDURE, NONCHE’ IL RIPRISTINO DELLE NORMALITA’ PER LE OPERAZIONI DI LIQUIDAZIONE DELLE FATTURE PRESENTATE E LA CELERITA’ PER QUELLE A POSTO CONTABILMENTE E AMMINISTRATIVAMENTE, DEL PAGAMENTO CON EMISSIONE DEI BONIFICI A ENTI E COOPERATIVE (Ndr, il che si traduce nella corresponsione  MATERIALE DELLE RETRIBUZONI CON LE QUALI SI CAMPA…), i Dirigenti del Dipartimento, prendono atto delle problematiche e si impegnano a verificare quanto di loro competenza, sollecitando anche la Ragioneria Generale sull’argomento, comprendendo le ricadute “sociali” della situazione.
La Direzione del Dipartimento, su alcuni casi, segnala che vi sono stati interventi che hanno bloccato le procedure contabili, rimandando indietro con osservazioni e rilievi che hanno ritardato le procedure, da parte del MEF o dalla Ragioneria Genrale Comunale, alle rispettive ragionerie delle stazioni appaltanti, non solo per quelli di natura centralizzata, ma anche per alter.
In particolare, per situazioni segnalate dall’Usi per alcuni Municipi sui quali chiede un intervento di indirizzo e coordinamento anche per la verifica corretta delle tariffazioni secondo tabelle aggiornate al 2013 del CCNL Coop Sociali (in modifica della precedente D.G.C. 355/2011), il Dipartimento ribadendo che non è direttamente responsabile per gli appalti di livello municipale (Assistenza domiciliare ad anziani SAISA, disabilità SAISH, minori SISMIF, scuole – Aec), nonchè sull’intervento della portavoce dei Cobas sulle modifiche al meccanismo di accreditamento dei servizi e attività (sempre posto dalla D.G.C. 355) anche per la qualità dei servizi alla cittadinanza oltre che per il rispetto di chi lavora, collegandosi all’intervento dell’Usi, si impegna a fare degli approfondimenti e verifiche, prima di prendere iniziative di circolari o note dipartimentali di indirizzo e vigilanza, a tutte le stazioni appaltanti, rassicurando le strutture sindacali di Usi, Cobas e Cub e al resto della delegazione, che non sarà permesso o consentito alcun effetto di “contagio”  penalizzante (municipi  non in linea) in caso di riscontro di “interpretazioni” diverse dalle disposizioni impartite con nota ai Municipi e stazioni appaltanti nel 2015, sia sulla regolarità delle procedure di liquidazione e messa in pagamento delle fatture, che della corretta – aggiornata tariffazione secondo il CCNL parte economica.
Per i servizi e settori: Case di Riposo (Baroncelli) per Domus Caritatis in proroga e coop uscente da CdR Roma 3, ha ricevuto la nota dell’Osservatorio comunale su segnalazione dell’Usi, risponderanno a breve, per i mancati pagamenti di stipendio dicembre 2015 e 13° per la parte contabile di loro competenza, dichiarano che è stata emessa fattura in liquidazione (è alla Ragioneria generale) di Settembre 2015, sono in corso le procedure di verifica per la messa in liquidazione delle faure di Ottobre 2015 e Novembre 2015, non è stata ancora presentata da Domus Caritatis, la fattura di Dicembre 2015.
Il Gruppo LA CASCINA, di cui fa parte la D.C. e l’ATI con Mediterranea, attualmente commissariato, non ha più interdittiva antimafia e può partecipare a bandi di gara, il Dipartimento controlla la situazione, non è intervenuto sulla vicenda “utilizzo personale interinale-in somministrazione” e loro uso improprio, perchè “non ha letto che ci stave anche questo nella segnalazione Usi” (è nella stessa segnalazione degli stipend e 13° non pagati, datata 11 gennaio 2015,  ndr) su questo punto e si è limitata “solo” alla vicenda retribuzioni.
Rispetto al mancato ingresso della cooperative subentrante (IL CIGNO) aggiudicataria dell’appalto a  CdR di Roma 3, la Direzione inform ache, stante la concomitanza delle festività natalizie (!) con il termine di 35 giorni per ricorsi in opposizione agli esiti di gara, il termine originario non è partito come preventivato il 7 dicembre 2015, ma il 7 gennaio 2016, giustificando la proroga a Domus Caritatis fino a fine febbraio. Prende atto della segnalazione della portavoce Usi della Casa di Riposo, sul fatto che in questa fase transitoria, si fa fatica a lavorare con serenità, specie se non si è pagati come forza lavoro in organico, a differenza degli “interinali”, che non ci dovrebbero più essere nemmeno in affiancamento perchè ormai tutto il personale ha il titolo di O.S.S., è pagato regolarmente. Informa che per la corretta procedura dell’articolo 37 del CCNL sul cambio di appalto, Domus Caritatis non ha ancora mandato l’elenco del personale in organico nè alla Coop sociale IL CIGNO, nè a Cgil, Cisl e USI, come avrebbe dovuto fare, per permettere
la regolarità del passaggio e assorbimento del personale. Intanto, molti dipendenti di Roma 3 hanno formalizzato a Domus Caritatis, per il mancato pagamento di retribuzione arretrata e 13°, la messa in mora e diffida ad adempiere.
Questa situazione di incertezza lavorativa e di programmazione, si sta ripercuotendo negativamente sul servizio, oltrettutto si segnala che da tempo è bloccato l’ingresso di altri anziani nelle Case di Riposo comunali, con diversi casi di persone non più autosufficienti, con la richiesta di verifica di un maggior supporto per la parte infermieristica, non potendo il personale OSS in organico, prendersi responsabilità e competenze su attività che non può fare senza coordinamento di figure sanitarie (medico o infermiere), come la somministrazione di terapie e il controllo medico, come richiedono anche i responsabili comunali delle case di riposo. Si apre una vivace discussione con la Direzione del settore, sulla questione delle competenze della figura di OSS, in merito alla somministrazione di farmaci e al futuro delle case di riposo comunali, allo stato attuale non si prevede la loro dismissione o il passaggio a Residenza Sanitaria Assistenziale RSA, di competenza di AASSLL e Regione (ndr, sul punto abbiamo le nostre perplessita, che non ci siano al Comune chi ci pensi, a questa ulteriore esternalizzazione e dismissione come alleggerimento di competenze comunali, a fronte di anziani numerosi anche in lista di attesa che con il passare del tempo, da autosufficienti… perdono tale capacità).
Si segnala da USI, il limite di figura OSS rispetto all’inquadramento, attualmente è ancora C1 (ex 4° livello CCNL), COME BASE DI COSTO COMPLESSIVO LORDO DEL LAVORO, mentre se si dovesse applicare correttamente il CCNL in vigore, la figura di OSS dovrebbe essere inquadrata in C2, mentre al personale sarebbero fatte richieste di attività maggiormente specialistiche e “professionalizzanti”.
La Direzione prende atto del rilievo, valutando peril futuro degli strumenti correttivi, dal punto di vista delle “competenze” e mansion…               
Portinerie case di riposo (c.d. portinerie sociali): si richiede alla Direzione di verificare la situazione del bando fatta dai dirigenti predecenti, che aveva già visto interventi e  segnalazioni congiunte di Cub e Usi già da luglio 2015, con parziali correzini del bando e del disciplinare di gara, per cercare di rimetterlo in sintonia con le indicazioni del Dipartimento annunciate prima,  la Direzione del settore dipartimentale, comunica che non è in condizioni di rimettere in toto correzioni sostanziali, in virtù del fatto che le attività codificate di chi lavora nelle portinerie non è tipica di “operatori sociali” ma di altra figura (come i portieri degli stabili), quindi il tipo di bando di gara è fatto come “opera pubblica” e non come “servizio sociale, educativo o sanitario”, con criterio del massimo ribasso secondo l’applicazione del D. Lgs. 163/2006. La Dirigente è in carica da 4 mesi e pur non utilizzando meccanismi penalizzanti, può provare a fare correttivi che non modificano quello che è stato già fatto e approvato a livello centrale.
Il portavoce della CUB, specifica le modificazioni materiali delle mansion e attività chieste e consolidate come prassi, rispetto all’originario inizio del servizio (proveniente dal progetto “Notti serene”), che assimilano tale figura professionale più agli operatori sociali che ai portiere degli stabili e dei condomini…
Ci si riserva di fare ulteriori approfondimenti specifici sulla questione, anche per quanto riguarda la salvaguardia occupazionale, salariale e la continuità lavorativa
di chi ci lavora,  per evitare disparità di trattamento rispetto alle indicazioni di tutela lavorativa annunciate dal Dipartimento.
Azienda Speciale Famacap: interviene facendo la ricostruzione storica delle vicende degli ultimi anni e la gestione attuale, il componente Rsa Usi della Farmacap, con gli interventi della Giunta Comunale, dei precedenti Direttori, rispetto alla messa in liquidazione dell’Azienda speciale comunale, per i bilanci in negativi certificati degli ultimi 2 anni, con la mancata predisposizione del recupero di crediti perchè dichiarati “inesigibili”. La gestione attuale ha ottenuto il recupero di parte di quei crediti da Comune e Regione Lazio, una convenzione annuale con Roma Capitale per l’anno 2016 (euro 1.600.000= totali, con copertura attuale per i primi 6 mesi del 2016, come fondi disponibili nel Bilancio capitolino) per le attività del settore sociale, la riorganizzazione dei servizi agli anziani fragili incardinate nelle farmacie comunali di Farmacap, come intervento sociale sul territorio e nei quartieri popolari e periferici di Roma, fattore positivo di valorizzazione  - integrazione dei servizi sociali di Farmacap con le attività farmaceutiche.
Rimane pendente il ricorso al TAR, firmato da 120 dipendenti di Farmacap (sui 370 attuali) in opposizione alla ipotesi di dismissione della Farmacap, adesso la valutazione è di maggiore serenità sull’emergenza liquidazione e tenuta dei posti di lavoro, rimangono ancora le criticità per il futuro dell’azienda, degli importanti servizi svolti sul territorio (farmacie, sociale, asilo nido aziendale e servizi educativi), con mantenimento della sua natura pubblica (ndr ipotesi precedente comunale, la parziale vendita di parte della società, con trasformazione in Spa a maggioranza pubblica e ingresso dei privati, anche con cessini di ramo d’azienda…), si richiede un monitoraggio della situazione anche per la verifica sui capitoli di Bilancio comunale, peril 2015 la Farmacap ha comunicato alle OO.SS. e alle Rsa interne, il raggiungimento di un piccolo utile, che bloccherebbe la messa in liquidazione ipotizzata, il Dipartimento prende atto delle sollecitazioni ma ricorda che nella gestione commissariale, alcune scelte non possono essere fatte dai dirigenti comunali, ma solo gestate in vista dei futuri organismi comunali (sindaco, giunta e assemblea capitolina). Si impegna a verificare con Direzione e Presidenza-gestione commissariale i vari aspetti segnalati dal delegato sindacale interno
VILLAGGI ATTREZZATI-CAMPI ROM: il Dipartimento annuncia che è IMMINENTE il BANDO DI GARA EUROPEO, di prossima pubblicazione.
Ribadisce l’applicazione di parametric idonei rispetto al passato per l’inserimento della clausola sociale e delle tutele per chi lavora, pur nella situazione limitative della insufficienza dei fondi a disposizione e del processo di riorganizzazione dei campi e villaggi attrezzati attualmente esistenti, nell’ottica di superamento graduale, come anche richiesta dalla Commissione dell’Unione Europea, della logica dei campi rom e alle “azioni positive”, da fare in modo progressivo, per la situazione abitativa delle famiglie e delle condizioni di integrazione e di inclusion sociale.
Interviene sul punto il delegato e Rsa Usi, che apprezza la dichiarazione del Dipartimento per la clausola sociale e la tutela occupazionale, fermo restando la necessità di verificare in concreto l’effetività e il carattere vincolante  di tale dichiarazione (ndr vigileremo e controlleremo, se del caso anche in sintonia con enti interessati a percorsi virtuosi e nel rispetto dei ruoli e competenze differenti, tra sindacato autorganizzato e cooperative, sul contenuto del bando di gara…), esprime le difficoltà lavorative anche in termini di qualità della vita e del lavoro che si svolge con le famiglie e gli abitanti dei campi, in questa situazione “emergenziale”, anche a seguito delle ricadute sociali, lavorative e di prospettiva di una reale inclusione sociale delle persone di etnia rom, sinti, nella vita normale della città di Roma, dovute alla dismissione e chiusura da settembre del 2015, delle attività di scolarizzazione rom e di mediazione interculturale da parte del Comune.
Segnala inoltre il degrado in termini di salute e sicurezza nei campi, sia per le tutele sanitarie di chi ci abita, che delle doverose misure di “sorveglianza sanitaria” di chi ci lavora, chiedendo un maggiore sostegno a tutti i soggetti che a vario titolo sono competenti, dipartimento, cooperative appaltatrici e lavoratori (ndr, la questione  della salute e sicurezza nel terzo settore e coop sociali, che è uno dei cavalla di battaglia e di intervento di tutto il raggruppamento  operatrici-tori sociali in lotta, delle Rsa  e Rls Usi, come dei Cobas e della Cub)
Si auspica da parte del delegato sindacale, come si dichiara d’accordo il Direttore di Direzione De Cinti, una maggiore valorizzazione di tutte quelle azioni positive e virtuose messe in campo finora, che contrastino i luoghi comuni sui rom e si oppongano, anche dal punto di vista culturale, al razzismo strisciante e alle discriminazioni.
SETTORE ACCOGLIENZA: interviene il portavoce dell’ALA (assemblea lav. Accoglienza), che segnala per le cooperative Eta Beta, Un sorriso e IN opera, le vicende di mancati pagamenti di retribuzioni e salari (5-6 mesi), problema delle condizioni contrattuali, anche per quanto riguarda i contratti “precari” e gli inquadramenti utilizzati, la carenza in presenza di situazione di tutela su salute e sicurezza, del rispetto della sorveglianza sanitaria e delle misure previste dalla legge in materia, con rischio di condizioni non idonee e di patologie contratte sul lavoro, oltre ai rischi per gli utenti. Per Coop Un sorriso, è stato aperto anche un procedimento di controllo all’Osservatorio comunale sul lavoro, tramite associazione CLAP, alla quale sis ono rivolte diverse lavoratrici.
Segnala un intreccio di competenze, specie per gli SPRAAR, tra Ministero degli Interni, Prefettura e Roma Capitale, che rende particolarmente complessa la possibilità di svolgimento in condizioni ottimali del servizio, che non sia sempre in logica di emergenza, svincolato dagli effetti negative prodotti dal “mafia capitale”, oltre alle condizioni degradate di lavoro e di programmazione delle attività per gli
operatori e operatrici.  Segnala situazioni di irregolarità per debiti “fuori bilancio 2014- 2015, sui quali il Direttore Giulioli, risponde che il Comune ha fatto le Deliberazioni, ma sono tornate indietro con il mancato pagamento delle fatture relative con osservazioni del MEF e della Ragioneria Generale del Comune, con controlli che rendono molto difficile l’immediata soluzione.
E’ doverso secondo il Dipartimento, il rispetto delle regole sulla rendicontazione, per evitare che tale situazione diventi ingestibile.
Il portavoce di ALA segnala che tale questione porta anche all’effetto per le cooperative, di aver agito con servizi aperti e utenti assegnati, senza le convenzioni regolarizzate o sottoscritte, quindi senza la possibilità di avere le certificazioni per il DURC, con blocco di fatture presentate e l’impossibilità di poter proseguire in modo continuo con le attività lavorative e il pagamento delle retribuzioni spettanti.
Il Direttore dichiara che si sta seguendo a tutti i livelli la questione e le sue implicazioni, con tavoli interistituzionali, la carenza di fondi attuale è frutto dell’uso
eccessivo di affidamenti diretti ora al vaglio delle inchieste di mafia capitale, peril future dovranno essere predisposti nuovi bandi regolari, ma pur con l’applicazione di calusole sociali, con il limite dei posti disponibili, per opportune e misurate scelte
politiche in materia di “accoglienza”, non di competenza del Dipartimento.
Centri Diurni Alzheimer: si segnala da parte della Coop sociale Pegaso, la carenza di liquidità, con il pagamento di acconti sulla retribuzione di Dicembre 2015 e il
Mancato pagament di gennaio 2016, anche qui con problemi di fatturazioni e di blocchi di fature dal MEF alla Ragioneria Generale comunale.
I sindacat USI e CUB, annunciano che nel pomeriggio del 28 gennaio, avranno incontro congiunto con il Presidente della Cooperativa Pegaso, per avere chiarimenti sulla situazione degli stipend e sulla situazione degli appalti (Ndr, nell’incontro sindacsle del 28 pomeriggio, abbiamo saputo che la cooperativa Pegaso è stata messa in liquidazione,  peri due centri diurni Hansel e Gretel e Incanto Home, la Pegaso sta formalizzando la CESSIONE DI RAMO D’AZIENDA, come prevede l’articolo 2112 del codice civile, con il passaggio anche della forza lavoro e dell’appalto in proroga a cooperative DEL GRUPPO LA CASCINA…)  
La Direzione conferma che è in corso la procedura su bando pubblicato, per la gara dei centri diurni Alzheimer, con scadenza presntazione offerte fissata alla fine di febbraio 2016 (ndr, 24 febbraio) e che anche in questo caso, saranno osservate le tutele occupazionali. Le rappresentanze sindacali e il raggruppamento, annunciano che anche in questo caso vigileranno che tutto vada a buon fine.
 In conclusione, dopo oltre due ore e mezza di confronto, la Direzione prendendo spunto dale osservazioni del documento consegnato anche a loro e a dicembre ai Commissari e subcommissari designati, indica che sarà impegno dell’Amministrazione, in prosecuzione di quano finora avviato anche nella gestione normale della precedente Giunta, arrivare ad un processo di modifica della Deliberazione 355/2011 sull’ACCREDITAMENTO, anche per quano riguarda le questini dell’ASSISTENZA DOMICILIARE (che ribadisce è di competenza dei Municipi, ma su indirizzo e coordinamento Dipartimentale), eliminare gli effetti negativi per utenza e cittadinanza, nel rispetto degli operatori, attraverso una nuova DELIBERAZIONE DELLA PROSSIMA GIUNTA CAPITOLINA, come SCELTA POLITICA e un lavoro complessivo chiaro e certo, pur valutando per la sua lunga esperienza di dirigente comunale (ndr a 70 giorni dalla pensione…beato lui), che non è più sostenibile l’impatto economico di Roma Capitale come era in passato, per l’assistenza domiciliare come si è sviluppata in questi 30 anni, in particolare per i servizi ai MINORI.
Si rende disponibile, anche per le varie Direzioni del Dipartimento, a ulteriori e successive approfondimenti, se necessary, ricordando di chiedere incontri con un certo preavviso, in modo da potersi organizzare, ribadisce che per le altre questioni indicate nel documento consegnato (Aec e servizi scolastici integrative per disabilità e minori, scolarizzazione rom e mediazione interculturale, asili nido in convenzione a private e cooperative) la competenza è di altro Dipartimento, al quale invita a rivolgersi, pur sottolineando che per la scolarizzazione rom e gli Aec, il limite tra attività educative e scolastica e il suo collegamento con i servizi sociali veri e propri,
è ancora labile, a seconda della qualificazione e delle scelte politiche generali, anche di sostenibilità economica (ndr, leggi risorse esigue nei Bilanci e tagli, dismissioni, privatizzazioni ed esternalizzazioni…) può avere come è avvenuto in passato, un lavoro da fare in sintonia con i vari soggetti comunali e gli attori sociali interssati.
La delegazione ha ringraziato per la disponibilità e si prende l’impegno di sviluppare le notizie apprese sui tavoli di confronto con cooperative ed enti e di estendere gli
aspetti generali, di nuovo ai Commissari in Campidoglio e alla cittadinanza.
PROSSIMI APPUNTAMENTI: 3 Febbraio, interlocuzione con iniziativa promossa al Campidoglio del Social Pride.
15 febbraio ore 20 riunione OPERATORI E OPERATRICI SOCIALI IN LOTTA (con Cobas, Usi, Cub, Usicons), APERTO AD ALA E COORDINAMENTI VARI, a viale Manzoni 55 presso sede Cobas, per incontro preparatorio del percorso di AUTOFORMAZIONE sui punti decisi alla riunione pubblica del 19 dicembre 2016 (il jobs act nel terzo settore, salute e sicurezza, lavoro volontario e gratuito, autodifesa nei cambi di appalto e condizioni di lavoro).              

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