venerdì 12 febbraio 2016

12 febbraio - Eternit Bis, il processo alla resa dei conti: il 31 maggio l’udienza alla Corte Costituzionale



Fissata l'udienza davanti alla Consulta: deve decidere se il magnate svizzero Stephan Schmidheiny può essere processato per omicidio volontario delle vittime dell’amianto

11/02/2016
silvana mossano
casale monferrato

La Corte Costituzionale ha fissato per il 31 maggio l’udienza per decidere se Stephan Schmidheiny può essere giudicato nel cosiddetto procedimento Eternit Bis, in cui la procura chiede che venga rinviato a giudizio, in Corte d’Assise, per l’omicidio volontario di oltre 250 persone, vittime del mesotelioma. Il mesotelioma è il cancro maligno causato dall’inalazione della fibra di amianto e che colpisce tanto chi l’ha maneggiata per motivi professionali tanto chi l’ha semplicemente respirata al di fuori dei luoghi di lavoro.  Il giudice Federica Bompieri, davanti a cui si celebra, a Torino, l’udienza preliminare (per decidere appunto se mandare a processo l’ultimo patron di Eternit italiana, fallita nel 1986), ha deciso di interpellare la Corte Costituzionale sul cosiddetto principio «ne bis in idem» sollevato dai difensori, Astolfo Di Amato e Guido Carlo Alleva. Ossia: non si può processare due volte una persona per gli stessi fatti.  I fatti cui si fa riferimento riguardano il cosiddetto maxiprocesso Eternit, in cui Schmidheiny era stato condannato in primo grado e in Appello, mentre la Cassazione, a novembre 2014, aveva decretato la prescrizione. Il pm Gianfranco Colace, in udienza preliminare, ha replicato sostenendo che il tipo di reato contestato nel fascicolo Eternit Bis è diverso - prima era il disastro ambientale doloso, adesso l’omicidio volontario - e anche molte delle vittime ora indicate come parti lese non avevano a che fare con il precedente procedimento.  Al Palazzo della Consulta di Roma, il 31 maggio, saranno presenti a esporre le proprie tesi, oltre ai difensori Di Amato e Alleva, anche l’avvocato Giovannini, dell’Avvocatura di Stato, in rappresentanza del Governo, gli avvocati Laura D’Amico, Sergio Bonetto e Maurizio Riveriti per l’Associazione Famigliari e Vittime Amianto (Afeva) e Cgil, l’avvocato Marco Gatti per i Comuni di Casale Monferrato e altri del circondario.  



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