Dal Giornale di Brescia
Il nuovo padrone ha
disdettato tutti i precedenti accordi sindacali. Il che significa, in pratica,
una riduzione di 3000 euro all’anno (in media) di stipendio, ma soprattutto –
ha dichiarato Fausto Serelli della Fiom – “l’azzeramento di tutti i diritti
acquisiti finora in 40 anni di contrattazione”. Un passo indietro dunque, nella
logica della ristrutturazione aziendale: le ferie, la mensa, le pause, i
trasporti. Il sindacato annuncia battaglia: l’azienda avrebbe già annunciato
“possibili demansionamenti, a cui ci opporremo in ogni modo”. Conto alla
rovescia: il 9 febbraio prossimo un nuovo incontro tra azienda e sindacati.
L’odissea Omb verso il capolinea? La società ex partecipata del Comune di
Brescia – ora al 95% di proprietà della Bte Spa del gruppo Busi – si prepara al
nuovo piano industriale ma di cui non sarebbero troppo convinti i sindacati, né
tantomeno i 74 lavoratori della Omb Technology con sede a Buffalora, ditta
specializzata nella produzione di compattatori, cassonetti e lavacassonetti.
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