venerdì 21 settembre 2018

21 settembre - Morti all'Archivio di Stato di Arezzo, il dolore e lo sgomento di istituzioni e sindacati. Chi giustifica ed è complice di questi Omicidi sul lavoro, non hanno diritto di avere sgomento, loro sono parte del problema

Stamani sono morti due dipendenti dell'Archivio di Stato di Arezzo, deceduti perché intossicati per una fuga di argon, un gas inodore, in un ripostiglio dove erano andati a effettuare un controllo, in seguito all'allarme antincendio.
20/09/2018 di Simone Pitossi 
 
"Ancora una volta dobbiamo piangere dei morti sul lavoro. Ieri un autotrasportatore che lavorava intorno a un'autocisterna a Empoli, stamani due dipendenti dell'Archivio di Stato di Arezzo. Il primo pensiero va naturalmente ai familiari, ai quali esprimo il mio cordoglio e la mia vicinanza". Così ha commentato l'accaduto l'assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi. "E' davvero assurdo morire in questo modo - ha aggiunto ancora l'assessore Saccardi - So che è stato disposto il sequestro dell'edificio e che la Procura di Arezzo ha aperto un'inchiesta.
Le indagini accerteranno lo svolgimento dei fatti e le eventuali responsabilità. In Toscana, tanto stiamo facendo per la sicurezza sul lavoro, ma è certo che c'è ancora tanto da lavorare per aumentare a tutti i livelli la cultura della sicurezza e mettere in atto tutte le misure perché di lavoro non si debba più morire". "Esprimo il mio cordoglio e la mia vicinanza alle famiglie di Filippo Bagni e Piero Bruni. La magistratura svolgerà tutti gli accertamenti necessari, ma giudico grave e intollerabile che una tragedia come quella accaduta ad Arezzo sia avvenuta in un edificio della pubblica amministrazione. La sicurezza sul lavoro deve essere una priorità per tutti. Ancora di più quando il datore di lavoro è lo Stato". Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, dopo la morte dei due dipendenti nell'Archivio di Stato di Arezzo. "La sicurezza, che lo Stato deve garantire, a cominciare da quella dei propri lavoratori, è al centro del patto che lega cittadini e istituzioni. Chiedo – conclude il presidente - che si faccia luce il più presto possibile". “La tragedia di Arezzo suscita dolore e sgomento e ci spinge a stringerci alle famiglie dei due lavoratori che devono affrontare questo dramma, ma anche a chiedere ancora una volta a tutti coloro che hanno responsabilità in materia di sicurezza di esercitare il massimo dell’attenzione a difesa della salute e della vita di chi lavora”. Così il segretario toscano della Funzione Pubblica Cisl Marco Bucci. “Una tragedia terribile – dice Bucci – che colpisce due lavoratori pubblici che stavano svolgendo il loro servizio ed espone due famiglie al dramma della privazione improvvisa di un genitore, un compagno, un figlio. Di fronte alla gravità dell’accaduto c’è la necessità chiara e inderogabile di accertare con esattezza la dinamica e le cause della tragedia, verificare l’efficienza dell’impianto e l’esistenza di eventuali responsabilità. Parallelamente va rinnovata, con forza, la richiesta di massima e costante attenzione alla sicurezza sul lavoro, a tutti i livelli e in tutti i settori, anche quelli, come in questo caso, apparentemente meno esposti; perché niente vale il prezzo pagato con la perdita di due vite umane”.


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