giovedì 22 aprile 2021

23 aprile - 24 APRILE LE VITTIME DEL PROFITTO IN PIAZZA

 

IN RICORDO DI TUTTI I LAVORATORI E I CITTADINI ASSASSINATI IN NOME DEL PROFITTO.

CONTRO LE STRAGI IMPUNITE DI LAVORATORI, LE VITTIME DELL’AMIANTO E DEL PROFITTO SCENDONO IN PIAZZA.

Sabato 24 aprile 2021 alle ore 16.00

manifestazione a Sesto San Giovanni, Milano

Anche quest’anno manifesteremo, portando in piazza la rabbia delle vittime e la determinazione a continuare la lotta contro il capitalismo, un sistema economico-politico - giudiziario e sociale che ogni anno assassina migliaia di lavoratori per il profitto.

Ci incontreremo quindi alle ore 16 in via Carducci (terreno ex Breda) e deporremo fiori alla lapide posta dagli operai delle fabbriche sestesi nel 1997. Interverranno famigliari delle vittime e lavoratori vittime del profitto.

Non possiamo più tollerare che l’Italia continui a essere il paese delle stragi operaie e ambientali impunite (ponti che crollano, disastri ambientali, inondazioni, terremoti e altro ancora).

Oggi, accanto alle stragi dovute alla malasanità, ai tumori professionali e ambientali, a tutte le patologie dovute all’inquinamento, si aggiungono le decine di migliaia di vittime del Covid-19 e di una sanità pubblica smantellata negli ultimi anni. Ad esse vanno aggiunte altre vittime del lavoro: infermieri, medici, personale sanitario in genere, che hanno perso la vita per aver dovuto lavorare senza le adeguate protezioni.

Sono passati 29 anni da quando l’Italia ha messo al bando l’amianto, ma siamo ancora uno dei paesi al mondo maggiormente colpiti dall’epidemia di malattie amianto-correlate. Ogni anno le vittime dell’amianto sono circa 6mila: 3600 per tumore polmonare, 600 per asbestosi, 1800 per mesotelioma, un tipo di cancro molto aggressivo che colpisce la pleura e altre membrane.

L’amianto ha ucciso, uccide e continuerà ad uccidere ancora, perché i tumori che causa (mesotelioma, tumori polmonari, alla laringe, asbestosi, e altri ancora) ci mettono decenni a manifestarsi, e il loro picco è previsto tra il 2025 e il 2030.

In Italia sono ancora circa 370mila le strutture che contengono Eternit: per lo più edifici privati ma anche industriali e pubblici, comprese 2.400 scuole, 1.000 biblioteche e 250 ospedali. Per non parlare della rete idrica: sarebbero 300mila i km di tubature in cui è presente l’asbesto. Si tratta, però, di stime: il censimento dei siti inquinati non è stato completato in tutte le regioni.

L’amianto è responsabile d’una strage che avviene nell’indifferenza che, oggi più che mai, diventa complicità.

ROMPIAMO IL SILENZIO. BASTA MORTI PER IL PROFITTO.

Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di lavoro e nel Territorio

Aprile 2021



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